venerdì 6 febbraio 2015

CHABROL

Uno dei film più belli e struggenti di Chabrol, con la scena finale 
che è un capolavoro di intimità tra due esseri, e quel cuore che pulsa diventa
la luce intermittente di un ascensore e poi si ferma, il correlativo oggettivo
filmico più bello della storia del cinema, o uno dei più belli.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il correlativo oggettivo è davvero molto bello, ma nella scena di vivo c'è solo lui...che sta morendo.
PS: a proposito di intimità...perchè così spesso parli di morte?
-farinomane-

rickyfarina ha detto...


Forse per esorcizzarla? Mi fa paura, rinunciare al negroni con le patatine mi sembra di una crudeltà senza fine.

rickyfarina ha detto...

Tu mi sembri un tipo sveglio.

Anonimo ha detto...

E' anche merito tuo...ci sono tante cose che mi mettono sonnolenza.
E i tuoi sospiri? Perchè tanti sospiri? Anch'io sospiro tanto e me lo chiedo.

rickyfarina ha detto...

Sospiro perché sono infelice come una cacca, una cacca non calpestata da nessuno. Ma sono anche felice, e questo mi fa incazzare.

Anonimo ha detto...

Mhh. Tu sei incazzato perchè sei infelice ma anche felice.
Io forse perchè non sono infelice ma neanche felice.

Anonimo ha detto...

Questo post mi ha fatto piangere, ma non per la paura ma per il dolore emotivo provocato del ... distacco..perché non avendo certezze sul dopo e non avendo i mezzi per proseguire il dialogo tra due realtà energetiche ...questo distacco viene percepito come definitivo. Io non ho paura di morire ....ma può farmi soffrire il pensiero del dolore che provocherei in chi mi ama... come ho provato sofferenza vedendo il dolore, la paura e lo smarrimento negli occhi della persona che moriva non volendolo, come ho provato sofferenza condividendo il dolore del distacco da un loro caro con persone sconosciute con cui mi trovavo a contatto in quel momento. Quindi, secondo me, non è la morte che fa paura ma il dolore/sofferenza emotiva che ne consegue ...ed è per questo che considero tante secondarie paturnie umane (modificabili), con i conseguenti pianucolii reiterati, delle sciocchezze messi a confronto con questo dolore. Chicca