lunedì 31 marzo 2014

STORIA DI UN CROCCANTINO

ANTONIO LIGABUE: DOCUMENTO IMPERDIBILE.

NEL MIO PICCOLO GIARDINO

Lo so che la vita è terribile, ma oggi c'è il sole, lo so che la tragedia
è il pane quotidiano del mondo, ma oggi sono felice, una piccola
felicità, forse anche misera, una cosa da niente, un sorriso che mi
nasce nel cuore, l'erba del mio vicino è nera, e io mi muovo nel mio
piccolo giardino, senza invidie, senza risentimenti, con la mia
umanità appesa al collo come un macigno, ma so ancora danzare.

domenica 30 marzo 2014

DIALOGO CON MARIETTO

L'USTIONE

In me non muore nulla, la morte ci prova, fa il suo mestiere, ma
con me è partita persa in partenza, la vita che mi agita e si agita
è un portento, trasforma tutto a un livello superiore, anche la
pietra più dura diventa un agglomerato di luce, diventa coscienza.
La morte è confusa, fa luccicare la sua falce nella notte, credo che
farà un ultimo tentativo, giocherà la sua ultima carta, tenterà il
trucco volgare del soffocamento o dell'arresto cardiaco, mezzucci
che non avranno nessun effetto reale, anche da cadavere sarò
un'elaborazione dinamica di polvere, polvere da sparo, sarò una
ferita aperta nel buio, e ci sarà un'aggressione alle radici del niente.
Che cosa resta di questa ustione che è la vita? Resta l'ustione.

STEFANIA

sabato 29 marzo 2014

ADDOSSO

"Lei si pensa addosso" mi disse una volta una psicologa, e non solo
aggiungerei, mi eiaculo addosso, e mi faccio la vita addosso.
Last but non least: mi faccio anche il cinema addosso. Sono sporco,
sporco di me stesso, non faccio uso di pannolini, ma ho un odore,
è il mio odore, e non lo cambierei nemmeno con Chanel n°5.

UAZZA PATAZZA

venerdì 28 marzo 2014

LO SPORT PREFERITO

Il mio sport preferito? Scappare dalle responsabilità. Tra l'altro
anche le mie responsabilità sono pigre e corro piano: jogging.

MI VEDO

Mi vedo già vecchio, incurvato, muovermi nei parchi come un
fantasma, alla ricerca di una panchina verniciata di fresco, unica
forma di libidine rimasta: la freschezza di una vernice.

IL MORBO

La poesia è un morbo. Come il morbo di Alzheimer. Il poeta arriva
a non riconoscere più il proprio volto. E versa il latte dalla finestra.

LA VENA

Ho la vena poetica. E mi taglio i polsi ogni giorno.

UN SOLO MOTIVO

Sono vivo. E se ci rifletto sono vivo per un solo motivo. Non per
amore. Non per convinzione. Sono vivo per testardaggine.

R.F.

giovedì 27 marzo 2014

LO SCANNATOIO

SUPERSTRANISSIMA POESIA


Mi accingo a scrivere una superstranissima poesia.
Ho le viscere appese al lampadario, ma non ho il
lampadario. Ho il cuore trafficato dal niente ma non
ho nemmeno il niente. Mi fa male essere me stesso.
Ma è un filo spinato che sgocciola miele. La mia mente
è altrove. Fila, scorre, sguscia, e avvampa lontano.
Il corpo è stretto, troppo stretto, carnalmente crudele.
E vorrei una brocca d'acqua azzurra in cui annegare
l'oblio. E vorrei pallidi vulcani a irrigare di latte l'arida
terra della memoria. Mi fa male essere me stesso.
Al posto del cuore ho un rantolo rosso. E le tende di
casa ignorano le finestre. E la polvere sotto il tappeto
sogna isole tropicali. Ma posso ancora sorridere.
Non so perché, posso ancora sorridere. Prendo una
cartina geografica, la brucio, mi sento un dio.

INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO MONDO

POLEMICO

Oggi mi sento polemico. Polemico nei confronti di tutto e di tutti.
Nei confronti della realtà, insulterei anche un sasso. Nei confronti
dei miei simili, ma se il simile va con il simile perché cazzo non
scopo? Forse sono dissimile. Allora devo trovare una dissimile?
Non ci capisco più niente. Una rabbia cristallina è in me. Un furore
eroico. Mi nascono erezioni urlanti nelle mutande sorde.

IL CERVELLO

Il cervello delle persone ormai è ridotto al minimo "dispensabile".

R.F.

NOTTURNO

martedì 25 marzo 2014

lunedì 24 marzo 2014

LO STILITA

Sono lo stilita del mio cazzo. Un asceta testicolare. Mi nutro di
radici celesti, e di cavallette che mi saltano nella bocca. Vivo
vicino alle nuvole ma sogno ragni sul mio volto, ho allucinazioni
spossate, stanche di essere allucinazioni, e ritrovo la realtà per
estenuazione, per debolezza, i miei demoni hanno la grazia del
sorriso. Lotto contro me stesso, contro quello che rimane di me,
l'ultimo residuo di identità, e polvere e ombra mi sono amiche.

R.F.

CON ME

Con me non troverai pace, la pace la lasciamo ai morti. Con me
sarai sempre sull'orlo del precipizio perché è la vertigine che ci
rende vivi, con me sarai libera ma avrai il cuore sanguinante, e
non potrai fare un passo senza inciampare nella mia ombra.
Con me non ci sarà mai bisogno di pronunciare la parola "addio",
l'addio è sempre, anche ora, qui con noi, fra le pieghe del nostro
amore. Con me avrai un solo pensiero, sentirai il respiro della
follia, e ti darò sempre la possibilità di giocare perché avrò
sempre il desiderio di accarezzare la bambina che è in te.

R.F.

domenica 23 marzo 2014

LA POESIA IN UNA LEZIONE

PIPETTA

IL SALVATORE

Una resurrezione involontaria e si spalanca il sepolcro di questa
mattina solare. Uscirò di casa con le mie ferite eleganti, qualcuno
non crederà ai propri occhi e bagnerà un dito nel mio sangue,
altri mi ignoreranno, faranno finta di niente, e si chiuderanno
nella propria vita senza speranza, ma io che sono il salvatore
delle piccole tragedie, il salvatore delle ustioni gentili e delle 
morti apparenti, io continuo nella mia missione e salirò al cielo
solo per confondere le nuvole, per tradire l'azzurro con un fiore.

CONCEPIMENTO

Era talmente stupida che per concepire qualcosa decise di avere
un figlio, forse non era poi così stupida.

COLPEVOLE

Credo che sia in atto una perquisizione del mio essere, l'amore sta
frugando nel mio cuore, ma anche nelle budella, sta cercando delle
prove per incriminarmi di "grave sottovalutazione delle possibilità
espressive del coito condiviso". Ormai da anni sono un praticante
della masturbazione allo specchio o masturbazione narcisistica.
Ecco, la perquisizione è finita: ho le manette ai polsi. Colpevole.

venerdì 21 marzo 2014

LA CASA MUSEO

L'ANNUNCIO

Cerco una donna che sappia confondere i miei testicoli, una donna
lievemente puttana, una donna che sia primavera anche con una 
sola rondine nella bocca, cerco, e cerco, cammino nella notte, vivo
masticando amaro e amore, voglio disimparare l'alfabeto della
solitudine e iniziare a sillabare il desiderio, e tutte le perditempo
sono pregate di non astenersi: perdere tempo assieme è l'amore.

LA MUFFA GENIALE

Posso dimenticare le mie vertigini morsicando un panino spalmato
di gorgonzola? Sì, ecco perché il gorgonzola è l'antidoto a ogni
forma di abisso interiore, a ogni angoscia, a ogni tremore e timore. 
Cercare la serenità in un formaggio pieno di muffa: geniale.

LA MIA CENERE

giovedì 20 marzo 2014

COSETTE

Ormai credo di avere capito la mia situazione: sono talmente
abissale che le donne hanno paura di annegare con me.

*

Ma chi sta meglio di me? Una vita senza l'assillo del lavoro, una
vita senza mutuo, una vita senza preoccupazioni, una vita senza
panico, senza impegni, senza responsabilità, senza appuntamenti
al buio, senza buio (dormo sempre con la luce rossa accesa), una
vita senza dichiarazione dei redditi, senza capovolgimenti di fronte,
senza bollette da pagare (le porto tutte da mamma), senza moglie,
senza eredi, una vita senza, ma quanti senza ci sono nella mia vita?
Devo levarne almeno uno per non generare troppa invidia.


*

Chi dorme non piglia pesci ma scruta gli abissi. Vivere o scrutare?
Questo è il dilemma.


*
Stasera a lettino presto presto, inizierò a leggere un altro
Hugo: Novantatrè. Hugo è sempre Hugo. Due cuscini dietro
la schiena, pigiama, poi magari "pausa seghetta", e ancora
una ventina di pagine prima di entrare nel gran galà dei sogni.
Che vita misteriosa! Che vita affascinante e folle! Che vita!
Cristo, che vita! Dio mio, che vita! Porca puttana, che vita!

IL GRANDE SEDUTTORE

IL NASINO ALLA FRANCESE

Ho voglia di comprarmi una giacca nera con l'interno foderato
di raso, ho voglia di comprarmi tante altre cose, una coscia per
esempio, poi l'altra, magari trovo un'occasione: due tette al
prezzo di una, e voglio comprarmi una bocca, un nasino alla
francese, e un sorriso. E poi metterò insieme tutti questi pezzi.
Mancherà l'amore forse, ma che importa quando hai un nasino
alla francese vicino? Ma iniziamo dalla giacca, ora esco, ciao.

R.F.

LE STORIE DI IERI


Allora, ieri c'era sciopero dei mezzi a Milano,
mentre io e Piero aspettavamo un taxi,
una fila lunghissima,
si avvicina un uomo con uno sguardo buono,
un abusivo, e ci porta alla Stazione Centrale,
si chiama Carmine,
da tre anni disoccupato, usa la macchina
del padre per fare
qualche soldo e quando c'è sciopero
per lui è una buona notizia. 
La moglie lo ha lasciato per un mormone
ed è andata a vivere nello Utah con la figlia.
Abbiamo preso il suo numero di telefono,
magari un giorno racconteremo
con un film la sua storia. In treno incontriamo
Mindy, Mindy Romero, una sociologa
californiana, provo subito
una forte simpatia per questa
ragazza, ha negli occhi una serenità che
mi commuove, la filmo, filmo il suo volto,
è un incontro, ed è anche un addio precoce,
lei andava a Venezia, noi a Treviso
per un lavoro. Mi lacerano sempre
questi incontri che nascono e muoiono
nel giro di pochi minuti.
La vita è una melodia di suoni
appena accennati, l'importante è cogliere
quelle poche note che ci vengono
donate, e creare nella nostra mente
la sinfonia possibile.
Torniamo a Milano, ancora sciopero,
ancora una fila
lunghissima, Piero incontra
un amico nella fila, facciamo il viaggio
in taxi con lui, ci racconta
del recente tumore della moglie e
di come piano piano
stia recuperando la salute.
L'amico di Piero scende,
noi proseguiamo verso casa mia,
dobbiamo montare
le interviste fatte a Treviso,
il tassista ci dice di essere
un ingegnere licenziato, è un uomo
simpatico, elegante,
e si è inventato un nuovo mestiere,
anche lui separato
dalla moglie. Fra poco
faranno sciopero anche i tassisti,
sciopero contro gli abusivi,
contro Carmine, l'uomo buono
dell'inizio, e io e Piero pensiamo
che sarebbe un bel film
raccontare la loro storia
in parallelo: l'abusivo e
l'ingegnere tassista. Un giorno
forse lo faremo.
Quante storie, quante vite
ci aspettano fuori, basta uscire
di casa ed essere disponibili
all'ascolto.
E la vita diventa cinema.

MINDY ROMERO

mercoledì 19 marzo 2014

LA TESTA DEGLI ALTRI

Voglio ragionare con la testa degli altri, la mia la lascio riposare
sul cuscino in lattice comprato ieri: un portento.

NIETZSCHE FARINIANO

Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso si gira dall'altra parte,
ed è in quel momento che puoi fargli le boccacce.

R.F.

IL PLAYBOY

Sono un playboy delle illusioni: me ne faccio troppe.

R.F.

LA MIA VITA OGGI

Oggi vado a Treviso per lavoro. "Per lavoro", non avrei mai pensato
di usare questa espressione in vita mia. La mia vita mi assomiglia.
Una vita imprevedibile. Leggera. In contraddizione con le nuvole.
Ma non troppo. Una vita spensierata ma cerebrale. Una vita senza
senso ma sensuale. Una vita che fruga tra ricordi morsicati per
trovare il suo verme. Oggi, ancora un oggi, questa eternità in
scatola che stringe l'arteria dell'ignoto. Ho voglia di andare in un
ristorante stellato con una bella donna. Ho voglia di andare sul
lastrico e di contemplare le stelle. Ho voglia di baciare, di baciare
la mia vita. La mia vita? Mia? Vostra? Voglio baciarvi: tutti quanti.

R.F.

martedì 18 marzo 2014

DIALOGO CON GEOVA

LA GRANDE BELLEZZA

Io che conosco a memoria il cinema di Truffaut e che amo il cinema
con tutto me stesso, io faccio questa dichiarazione: preferisco alla
"grande bellezza" di Sorrentino qualsiasi frammento visivo reperibile
su YouTube, anche dei ragazzi che fanno gli stupidi sotto la doccia,
anche il sorriso strappato a una ragazza camminando per strada
con un iPhone, anche la ripresa tremolante di un culo sull'arenile
di Bellaria, c'è più verità e bellezza, più leggerezza e incoscienza,
c'è più Truffaut in due ragazzi che vanno in bicicletta su una 
strada in discesa che in tutto quel rutilante pappone pseudo-
poetico da Oscar! Un film senza genitali, come l'Oscar.

LA DONNA INFEDELE

Potrei innamorarmi solo di una donna infedele. Se mi tradisce col
pensiero, se riesco a intuirlo, provo un piacere intellettuale.
Il pensiero deve "tradire" altrimenti non è pensiero ma banale
e fredda "concentrazione" o "fissazione". Se mi tradisce con la
carne provo un piacere voluttuoso, ammiro in lei la ricerca di
un'altra modalità fallico-espressiva, amo in lei la ribellione alla
tirannia del mio cazzo. Amo l'infedeltà, non sono uno schiavista.

domenica 16 marzo 2014

LEI E SCHUBERT

Lei è meravigliosa, ed è spavento. Lei non è ancora il sale sulle
ferite. Lei è raffinata, con lei puoi ascoltare Schubert e nello stesso
tempo giocare col pizzo delle sue mutandine. Lei è seduttiva, con
la sua bocca sfoglia la mia solitudine, e mi dona sorrisi in grado
di confondere le tenebre. Lei è un addio miope, un addio che
esiste solo da vicino, e se si allontana tutto è sfuocato, anche
l'addio. Lei è il luna park dei miei testicoli, il giardino delle delizie
dei miei tormenti, la foresta pietrificata delle mie oscillazioni.

FRAMMENTI DI UNA NOTTE INSIEME A UN POETA

sabato 15 marzo 2014

IL GENIO DI CHAVAL




FIL ROUGE

PERCHÉ RICKY VA A PUTTANE?

IL CORPO PROTAGONISTA

Ho appena richiuso il divano letto in due semplici mosse, e ora mi
aspetta una doccia, mi piace farmi la doccia, non solo per la pulizia,
è il momento della giornata in cui mi ricordo di avere un corpo.
C'è anche un altro momento ma è leggermente più prosaico.
E dopo la doccia che cosa farò? Ho un sabato davanti a me, un
sabato non è cosa da poco. Come estrarre da questo sabato un
altro momento in cui il corpo sia il protagonista? Vediamo...uhm,
ci sono! Eureka! Puttane, puttane, puttane, benedette puttane.

AMARE

Non ho mai commesso una follia per amore, o meglio, l'unica follia
che ho commesso è stata quella di amare, amare un enigma, un 
essere vivente, la cosa più volubile dell'universo, e più fragile.

R.F.

RITRATTO DI UN'ALBA

venerdì 14 marzo 2014

L'EMOZIONE

Sono emozionato: ho appena accarezzato un'idea.

R.F.

L'ORSO

IL SOLE BACIA I BELLI

IL DISAGIO DI RICKY

DIALOGO CON MADAME PATATA


Ricky Farina: Madame Patata?
Madame Patata: Sì?
Ricky Farina: Voglio tre cose da te.
Madame Patata: Quali?
Ricky Farina: Bocca, culo, cuore.
Madame Patata: Ma io ti voglio bene.
Ricky Farina: Anche io, quindi?
Madame Patata: Provo affetto per te.
Ricky Farina: Anche io, e allora?
Madame Patata: Voglio la tua serenità.
Ricky Farina: Pure io.
Madame Patata: Non posso darti quello che chiedi.
Ricky Farina: Perché?
Madame Patata: Perché ti voglio bene.
Ricky Farina: Fammi capire.
Madame Patata: Prego.
Ricky Farina: Mi vuoi bene e mi lasci a secco?
Madame Patata: Voglio esserti amica.
Ricky Farina: Amica per la pelle?
Madame Patata: Amica senza pelle.
Ricky Farina: Amica spellata?
Madama Patata: Sì.
Ricky Farina: Detesto le donne spellate.
Madame Patata: Mi dispiace.
Ricky Farina: Nemmeno un succhiotto sul collo?
Madame Patata: Nemmeno.
Ricky Farina: E mi vuoi bene?
Madame Patata: Sì, molto.
Ricky Farina: Ho capito.
Madame Patata: Che cosa hai capito?
Ricky Farina: Preferisco essere odiato.
Madame Patata: In che senso?
Ricky Farina: Se una donna mi odia magari mi morde.
Se mi morde si avvicina
alla mia
pelle.

PRENDERE O PRENDERE

" Io sono fatto così: prendere o lasciare ". Cazzo, lasciano tutte!
Nessuna con un pizzico di coraggio! Forse dovrei dire "io sono
fatto così: prendere o prendere". Magari le confondo.

LA LASTRA AZZURRA

C'è una lastra, una lastra azzurra, da qualche parte c'è una lastra
azzurra, non significa nulla, è solo una lastra azzurra. In questa
lastra c'è la foto di un torace, un torace bianco, non significa nulla,
è solo un torace bianco. In questo torace c'è una massa oscura,
è solo una massa oscura, non significa nulla. Come la vita, come
la morte, come l'amore. Non significano nulla. Nulla di nulla.
Ma è proprio questo il segreto: tutto questo nulla palpita. E trema.

HONG FEI

giovedì 13 marzo 2014

I CONTI

Ci sono momenti in cui bisogna fare i conti con se stessi e con
quello che si è fatto nella vita, in quei momenti può aiutare non
essere bravi in matematica, l'inesattezza diventa la tua salvezza.

R.F.

mercoledì 12 marzo 2014

REPORTAGE SULLA SOLITUDINE

)

VIVO

In una lontananza estrema che solo il sogno rende vicina, nella
materia bucata del desiderio, in questa catalessi dei sensi che mi
fa sonnambulo genitale, nella memoria vomitata, nel fragore delle
piume, in questo baratro galleggiante, io vivo e sono felice.

RICCHI E POVERI

)

EMILIO

)

martedì 11 marzo 2014

NELLA MIA TESTA

Nella mia testa accadono cose stranissime, prima o poi verrà aperta,
scopriranno una cravatta bordeaux sulla materia grigia: l'eleganza.

UN FICO SECCO

Non mi interessa un fico secco di trovare la donna della mia vita,
un fico secco, anzi: secchissimo. Vorrei trovare la donna dei miei
giorni solitari, la donna dei miei desideri affogati, la donna delle
mie paure stravolte, la donna delle mie erezioni appagate.

BAUDELAIRE

)

IN MOTORINO CON SILVANO

Mi piace ricordarvi che cosa vuole scritto sulla sua lapide Silvano
Agosti, eravamo a Roma, una giornata primaverile stupenda, mi
ha portato in motorino raccontandomi delle sue avventure sessuali,
una con la bellissima Lea Massari, e poi mi ha parlato delle ciliegie
triangolari, le ciliegie che disegnano i bambini, io ero felice di farmi
scorrazzare per Roma da un poeta e da un amico. Ci siamo
fermati sull'erba a giocare con dei bambini che leccavano un gelato,
e Silvano ha detto: "sulla mia lapide farò incidere -torno subito-".

LA CORTESIA

Attraverso la cortesia si possono commettere i peggiori delitti, la
cortesia è il lato oscuro della gentilezza, anzi: è il fossile della
gentilezza, come sostiene il mio amico Silvano Agosti.

SENZA DI TE

Da dire a una donna. " Come posso vivere senza di te? Pensaci, tu
puoi vivere senza di te? No? Vedi che è impossibile vivere senza
di te?". Se sorride ho una possibilità di portarmela a letto.

IL SENSO CELESTE

Un accenno di vertigine. Ogni giornata è piena di questi flash
sull'abisso, istantanee di un altro mondo, un mondo vasto e
senza confini, il nostro cervello è una spugna inzuppata di
voragini, vivere è la nostra sconfitta più gloriosa, sotto i nostri
tappeti c'è la polvere, ci sono scaglie di pelle, cellule morte e
c'è anche il senso calpestato di ogni cosa: ed è un senso celeste.

LA STATUA

Incontro una statua sul mio cammino, ha il mio volto, intuisco
la sua supplica: "ti prego, fammi sentire che cosa si prova a
respirare anche solo per pochi secondi". " Non posso, non posso
aiutarti, non voglio, se ti donassi anche solo un respiro, uno solo, 
sentiresti un tremore profondo, ti verrebbe paura di ingoiare
il cielo e andresti in frantumi". Lascio la statua alle mie spalle,
cammino, precipito nei miei passi, penso alla statua, penso al
suo desiderio, alla sua supplica, faccio per tornare indietro e la
statua non c'è più, la statua sono io, e ho finito i respiri.

lunedì 10 marzo 2014

IL DONO DI "ATTIMI"

LA PACE DEGLI ATTIMI

Ho colto l'attimo ed è appassito. 
E se lasciassimo in pace gli attimi?