mercoledì 25 settembre 2019

GERMI E FUOCHI

IERI

Mio fratello Roberto, ieri,
da Germi, il luogo di contaminazione
voluto da Manuel Agnelli.
Presentazione di Fuochi.

Tutti i libri venduti. Successo della
serata. Fra poco è in arrivo anche
il reportage Chisciotte.

Iniziano a chiamarmi "il fratello di
Roberto Farina".

Speriamo che questo libro sia anche
un successo commerciale.
Io e Robi ci occuppiamo di perdenti,
emarginati, con il solo scopo
di finire su una rivista di gossip.

Speriamo.

martedì 24 settembre 2019

UN AMMIRATORE DI FUOCHI, IL LIBRO DI ROBERTO

FRAMMENTI

In questi giorni c'è mamma a Milano,
non veniva da anni, è venuta per il compleanno
di Roberto e per la presentazione di oggi
del libro da Germi, con Manuel Agnelli
che ha letto Fuochi e ha definito i racconti
delle "fiabe terribili". Il libro, lo sapete ormai,
si intitola Fuochi, e Roberto è scivolato
sulla vaselina, ha scritto vasellina, con due
elle, ma sono errori veniali! Mamma è abituata
al mare e non sopporta più Milano, il traffico,
ieri mi ha fatto quasi litigare con un tipaccio
tatuato che ci aveva tagliato la strada, lei
ha tirato giù il finestrino e gli ha detto il fatto
suo, e il tatuato era quasi spaventato!
Io ho preferito sorridere, sorrido sempre
in macchina, non voglio diventare brutto.
Poi se scendo della macchina sono cazzi!
Meglio fare il filosofo, lo stoico.

Poco fa ho visto un ragazzo con le gambe
ad archetto, e ho pensato a quel proverbio
che mi disse un'amica tanti anni fa:
gambe ad archetto, diavolo a letto.
Cristo, io non ho le gambe ad archetto,
le ingiustizie della vita, maledizione!
Perché? Comunque, ho parcheggiato
la macchina in due mosse e sono andato
al bar per un caffè, mi sono messo a un
tavolino dove c'era già una tazzina di
caffè consumata, ho sbirciato nel fondo
della tazzina per leggere il destino di
uno sconosciuto, ma che cosa stupida,
anche lui morirà come me, non c'è molto
altro da sapere, sono i fondamentali.
E i fondamentali sono i fondamentali.

Buona giornata!

Un galletto croccante

Un galletto croccante.
Una donna che ti dice -ti amo-.
Una formula.
Una stanza dei giochi.
Un annegato.
Un rubino.
Un cappello a cilindro.
Abracadabra.
Una torta nel frigo.
Una candelina.
Dio.
Un soffio.


lunedì 23 settembre 2019

Jingle Bells

Non volevo essere solo, non mi è mai piaciuto
essere solo, volevo un fratello, non una sorella,
e quando papà mi disse "è nato un maschietto"
feci i salti di gioia, un maschietto, un fratellino
più piccolo, un fratellino da torturare, finalmente!
Non sono più solo al mondo! E le mie torture erano
deliziose e innocenti, gli mettevo due carillon a
forma di campana pigiati nelle orecchie, e Robi
piangeva, lacrime rigavano le sue guanciotte
paffute, mentre il motivetto di jingle bells lo 
rintronava senza pietà. Oh, dolci crudeltà della
mia infanzia! "Riccardo, sei cattivo", mi diceva
mamma, "sono cattivo perché sono felice".
Un fratello più piccolo, col pisellino! Meraviglia!
"Robi, vammi a prendere gli occhiali, subito!".
Uno schiavetto, ho allevato uno schiavetto.
E intanto Robi maturava un'insofferenza verso
i prepotenti, verso gli abusi. Così nascono gli
scrittori! E quando gareggiavo con i miei amici
e perdevo, mio fratello piangeva, ma non aveva
più le guanciotte. E Robi ha iniziato ad amare
i perdenti, chi fa della sconfitta un vanto glorioso.
Così nascono i ribelli. "Questo ha la testa fra le
nuvole, l'altro mandiamolo a ragioneria". E così
Roberto si è beccato 5 anni di ragioneria, mentre
io scrivevo le poesie, lui studiava la partita
doppia. Poveri mamma e papà, anche l'altro non
aveva la stoffa del contabile. Questo fa filosofia
e l'altro si è iscritto a Lettere, dio, che rovina!
Ma il papà ingegnere ci accettava così, anzi, non
ci voleva tra i piedi, ma la sera sfogliava i nostri
libri per capire che cosa ci trovassimo dentro.
E la mamma non poteva che amare i suoi figli.
Questo scrive poesie e l'altro si è messo a scrivere
libri. E tutti i libri di Roberto sono libri di lotta,
lotta contro i prepotenti, contro di me, contro
quei due carillon pigiati nelle orecchie quando
era piccolo e aveva il pisellino.  Che meraviglia!
Il potere di Jingle Bells è infinito.

Buon compleanno!








domenica 22 settembre 2019

IL CALICE DI SALE

Giulia ha otto anni e non vuole
scrivere più poesie, dice che le
poesie non hanno senso, una volta
ha scritto "calice di sale" e si è
pentita, dice che scrivere un calice
di sale non ha senso, per niente.
Giulia ha bisogno di cose concrete,
le piace truccarsi, e trucca anche
me, ieri mi ha messo il rossetto
sul balcone, poi il rossetto le è
caduto dal balcone ma è finito su una
piantina, allora mi ha detto che
"la natura salva i trucchi".
Allora io le ho detto che queste
sono frasi da poetessa, ma lei no,
non vuole, solo una sua frase le
piace molto, la sua frase fa così:
i morsi sono baci dati con i denti.
Di questa frase va molto fiera.
Ma se ripensa a quel calice di sale
si arrabbia perché non ha senso.
Le ho detto che potrebbe averlo
se immerge un calice nel mare.
E lei mi ha guardato con i suoi
occhi truccati e ha sorriso.

sabato 21 settembre 2019

BRIVIDI!

L'uomo immaginato

Lo vedi quell'uomo sulla panchina?
Sai, a me sembra indossato dai vestiti,
non il contrario. Si legge una sconfitta
quieta sul suo viso, ma la consapevolezza
di avere fatto il possibile, di avere lottato
e questo lo ripaga, è sereno, calmo.
C'è anche un dolore da qualche parte,
un dolore che viene dal passato e che
lui tiene gelosamente nella tasca destra.
In quella sinistra ha un sorriso. Lo vedi?
Non limitarti a vederlo, immaginalo.
Senza immaginazione siamo ciechi e
quell'uomo non esiste, c'è solo una panchina
vuota, e il vento che gioca con le nuvole.

DIALOGO CON MARIETTO 18

venerdì 20 settembre 2019

AMASI

Un Damiani è per sempre.

martedì 17 settembre 2019

LO SCRITTORE - IL FATTO QUOTIDIANO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/17/uno-scrittore-lotta-contro-la-polvere-perche-nessuno-e-perduto-finche-ha-una-storia-da-raccontare/5450480/

lunedì 16 settembre 2019

Strano questo mio pensarti - di Attimi.

Strano questo mio pensarti
quando il fumo offusca il cielo
e i rumori mordono le nuvole
Strano questo mio cercarti
quando l'argento luccica nel vento
e le stelle si rincorrono nei fiumi
Strano questo mio volerti
quando ovunque c'è pianto
e le parole celebrano gli addii
Strano questo mio averti
quando la musica squarcia il petto
e le ombre bagnano le finestre
Questo è il mio viverti quando
il pugnale amaro della solitudine
affonda la sua lama nei miei giorni
e nei tuoi occhi
Amor mio

domenica 15 settembre 2019

L'HAMBURGER DI CHIANINA

Mi faccio o non mi faccio l'hamburger di chianina
al baracchino sotto casa? Dilemma carnivoro.
A pranzo ho mangiato una pizza e forse stasera
dovrei stare leggero, allora chiamo Ethel e le chiedo:
"Mi faccio o non mi faccio l'hamburger di chianina
sotto casa?", e lei mi risponde di no, mi vuole in
forma fisica, mi suggerisce uno yogurt. Chiudo la
telefonata non molto convinto, uno yogurt a me?
Che ingenuità. Mi infilo le scarpe da ginnastica,
senza calzini, cappello panama e occhiali scuri e
scendo con la chianina in testa, nel cervello crudo.
Faccio quattro passi e...il baracchino di Luca Loco
è chiuso, fottutamente chiuso, proditoriamente chiuso.
Attraverso i giardini sconsolato, sfioro la birreria,
entro in birreria o non entro? Non entro, continuo
a camminare, sfioro un gruppo di ragazzi che ridono,
con la chianina nel cervello crudo passo davanti
al T9, mi faccio un amaro con ghiaccio o no? No,
continuo a camminare verso casa, c'è la pizzeria
araba col kebab, che faccio? Niente, rientro a casa.
Latte e corn flakes. E una poesia disperata.



LE TUE GAMBE

Tu stai bene con me, nell'arroventato candore
delle lenzuola. Io sto bene con te.

Mi piace guardare le tue gambe, le tue cosce,
i polpacci, quando ti fermi davanti alle vetrine.

Quando ti siedi sulle panchine e parliamo,
mentre cala la sera sul cranio delle statue.

E mi chiedi stupita: "Perché a voi uomini
piacciono tanto le gambe? Non capisco".

Non è così difficile da capire, è più difficile
da spiegare, non so il perché, a dire la verità.

Forse perché le bugie hanno le gambe corte
e le tue gambe affusolate sono così vere.


Aò. Io ciò avuto la Guardia de Finanza a cà mia.
Tre tiparelli con la pistola nella fondina, tanto cari
e gentili, ce credevano che ero nu regista porno
de minorenni ce credevano, se son presentati con tanto
de mandato de perquisa, tutto in regola oh, e se so messi
a frugà casa in cerca de materiale scandaloso oh, na
roba da scompisciasse, uno t'apre nu cassetto e te trova
nu vibratore viola, ahahaha, "e con questo che ci fai
Farina?" "E secondo lei che ce fo?", e poi a smantellare
tutte le mie cassettine con tanto de linguetta adesiva
dove ciavevo messo lu titolo, e due erano intitolate
POMPA e loro a dirmi" E queste a Farì? T'avemo
beccato a sudicione!", e io a spiegare che se trattava
di un mio amico poeta sardoromanesco aò, er grande
Nicolì, ahahha. Che ridere raga, e poi come è finita
la perquisa aò? "E sti libri de poesia Farì? Sono i
tuoi?", "Certo e che ce volete l'autografo?", e loro
a dirme "E ormai che ce semo, sì facce l'autografo
Farì che sei nu tipo", e io a fare l'autografo a tutti
e tre li finanzieri, nu spasso, ve lo assicuro, frate.
"E come li faceva i pompini Claudia a Farì?", ah
già, anche intercettato mi avete, fiji de ne mignotta.
"Ottimi marescià, ottimi pompini, nun c'è che dire".
Ecco, a me de li racconti de lu Fosca na pippa me
faccio.

venerdì 13 settembre 2019

DURA

Con me è dura, stare con me.
Non è mica facile, per nulla.
Porto la colazione a letto, ma
pretendo almeno un sorriso.
E poi non stiro mai le camicie
e sono un tipo spiegazzato.
Detesto la fedeltà, tranne quella
dei cani, perché so che la verità
fugge, anche se torna sempre
a riprenderci, ma non è mai
uguale a se stessa. Tradire e
tradirsi è il gioco della verità.
Alla luce del sole, senza inganni.
Sono un tipo comodo, ma non
accomodante. Adoro divani, letti
e cuscini. Detesto la fatica, in
ogni sua forma. La fatica è puttana.
Sono intransigente sulle piccole
cose, sui dettagli, per una espressione
del viso sbagliata, potrei dire
addio. Chi sta con me deve
avere una gamma espressiva
raffinata, deve sapere fingere.
In tutto, anche a letto.
Insomma, meglio perdermi che
trovarmi. Ma chi mi trova,
trova un tesoro. Di uomo.

DIEGO MARCON

L'ho incontrato dal panettiere poco fa, un ragazzo sorridente,
quasi lieve. Monica, la panettiera, ha detto: "ecco i due registi
del quartiere, conoscetevi!" E ci siamo scambiati due parole.
Ho pescato questo su internet, mi è piaciuto, una videoinstallazione.
Arte visiva. Lavora anche per la moda. Interessante. Non banale.



giovedì 12 settembre 2019

LA NOSTRA STORIA

La nostra storia non ha futuro. Lo sai, vero?
Tu metti il miele nel caffè, io lo zucchero.
Tu ami le montagne, io le detesto, mi fa fatica
solo a guardarle quelle cazzo di montagne.
Tu sei vegetariana, io no, non sono così matto
da privarmi delle polpette al sugo, capisci?
Tu indossi le mutandine, io non potrei mai,
sarei ridicolo con le mutandine, lo capisci?
Quando ti fai la doccia lasci il bagnoschiuma
senza tappo, e questo lo detesto, cazzo!
Io amo le donne, tu gli uomini, abbiamo
gusti diversi, all'opposto direi, e la femmina
che è in me non può accettarlo, lo capisci?
Ti ecciti ascoltando Vasco Rossi, io ascolto
Schubert, c'è un abisso culturale tra di noi!
Tu vieni prima, io dopo, e come facciamo a
incontrarci così? Sei terribilmente libera e
indipendente, non ti vergogni? Ma è possibile?
Hai i tuoi spazi sacri, inviolabili, e galleggi
nella luce del sole, passeggiando sul Sacro Monte.
Io passeggio in me stesso e precipito sempre.
I miei sentieri sono orizzontali, i tuoi verticali.
La nostra storia non ha futuro. Te ne rendi conto?
Tu sei solare, io lunare. I crateri mi escono
dalle tasche. Eppure ci amiamo ora, adesso.
Ed è per questo che il futuro non ha bisogno
di noi. E ci ha lasciato un orizzonte di cuscini.
Il tuo respiro, il mio. Ora. Intrecciati.

COSE CHE RICKY FA

Autoritratto momentaneo

Sono una persona molto gentile e semplice.
A tavola mi basta una bruschetta, olio buono,
un bel bicchiere di vino e sono contento.
Se aggiungete un pezzetto di cacio, potrei
anche farvi una piccola danza di gioia.

Anche nel sesso, mi fate un pompino e
sono a posto, non chiedo altro. In particolare
amo i pompini improvvisi, magari sto
leggendo un libro, mi slacciate la cerniera
e mi troverete sempre preparato.

Con le persone sono attento, so ascoltare,
ascolto con gli occhi i movimenti della
vostra anima, infatti se mi tolgo gli occhiali
da vista divento come sordo, che stranezza!
Adoro i tic, i tic degli altri svelano il mondo.

Amo la musica, senza musica mi sento vuoto,
limitato, stretto tra due pietre, senza respiro.
Per ora sono così, poi magari domani cambio,
nella vita non si sa mai, e questo è il bello.
Mi sento sul mio sentiero: posso perdermi.

SALMONE E LIMONATA

La letteratura è un nutrimento. Leggere significa avere fame.
Prendo alla lettera quanto ho appena detto.

Nel libro Cronache della famiglia Wapshot di John Cheever,
uno dei personaggi mangia del salmone in scatola e lo
accompagna con una bella limonata fresca.

Salmone e limonata, mi sembra meraviglioso e tremendo
al tempo stesso, non avevo mai pensato a questo abbinamento.

La letteratura è anche questo, ti fa pensare cose che non
avresti mai pensato da solo, crea abbinamenti insoliti.

Oggi mangerò salmone in scatola e berrò una limonata, per avere
una digestione siamese, per sentirmi quel personaggio
del libro, per viverlo anche al cesso, fino in fondo.

La letteratura è avere un altro corpo in prestito, un'altra mente.
Altri occhi per ricreare il mondo, e basta così poco:

una limonata e un salmone in scatola.

mercoledì 11 settembre 2019

UN BEL NIENTE

FUOCHI di Roberto Farina.

ERI FOLLE E FRAGILE

Eri folle e fragile, tremavi come
un porcospino nella lavatrice,
come una forchetta nel vuoto, tu,
ricordi l'emblema della tua rabbia?
Era il controsenso dei sensi nel
buio vortice, e splendesti di orrore,
per un attimo, e fu una strana cosa,
sì, fu strana cosa il tuo sorriso.
Dove i precipizi sorgono e le sirene
incantano le pietre, flutti di spuma
contro il cielo sporco, nelle unghie
che graffiavano illese distanze.

martedì 10 settembre 2019

Sarà perché ti amo.

FUOCHI


Il 19 settembre esce il nuovo
libro di mio fratello Roberto.

FUOCHI.

MILE 80

Gli 80 anni di Milena, la mamma.

lunedì 2 settembre 2019

RITRATTINO DI ANDREA

Si atteggia a statista ma è già tanto se sa che cosa
gli esce dal buco del culo la mattina.

Si atteggia a replicante di Blade Runner:"ne ho viste cose
che voi umani..." solo perché ha fatto il soldatino
in Somalia, e aveva il punto di vista di un soldatino,
un signorsì insomma, una pedina.

Di buono, e questo glielo riconosco, ha cercato
di andare oltre il suo status di pedina e dopo il suo
contributo alla patria armata, ha almeno cercato di capirci
qualcosa del suo essere stato usato come pedina.

Diamo ad Andrea quel che è di Andrea.

Vive in un perenne stato psicopatologico di spionaggio
ontologico: pensa di essere in pericolo perché lui
SA. Sa che cosa è successo a Ilaria Alpi.
Suscita anche compassione quando una volta mi
ha detto: "Meglio che non ti dica nulla, saresti
in pericolo". E allora ti viene voglia di accarezzarlo.
Ti fa tenerezza.

Avendo probabilmente una buona intelligenza
si inventa una professione con le aziende, non
ho ben capito che cazzo faccia, ma pare che
assuma e licenzi esseri umani.

Vive in provincia, ha una famiglia e gioca a tennis.
Unico suo svago "strategico".

Annoiandosi a morte trova il blog di uno come
me e pensa di continuare ad esercitarsi nell'arte
della guerra.

Le sue teorie politiche si riducono al più becero
qualunquismo: sono tutti ladri.

Ha introiettato un odio viscerale per quelli di sinistra
che cazzeggiano nei salotti, li vede tutti come
fasulli idealisti col culo al caldo, e pensa forse di
accomunarmi in qualche modo a questi personaggi.

Quindi svaluta ogni mio lavoro(non tutti) con espressioni
ridicolizzanti: filmini, cosette, poesiole venute male.
Ripete come un mantra idiotizzante sempre le stesse cose:
sei un fasullo, un ipocrita, un mediocre.
E mi sta sempre attaccato al culo, come l'idrofilosofo
alcolico che si fa chiamare Fosca Freddy.
Ciao Freddy, come va?

Non è cattivo, è solo annoiato. E'passato dal
"servizio" militare al servizio sui campi da tennis,
ma questo non sembra sufficiente per riempire
le sue giornate e la sua fame di vita.

Ecco, direi che non voglio spingermi oltre.
Meglio.

Andrea, concentrati sulla fame di vita, vedrai
che meraviglia è essere vivi e riconoscerlo
anche agli altri.

Ciao ciao.


MAI SGOMITATO

Nella vita non ho mai sgomitato, mai.
Senso del pudore? Pigrizia? Arrendevolezza?
Nella vita faccio passare avanti con un "prego,
si accomodi".  Scetticismo riguardo all'azione?
Buddismo congenito? Semplice infingardaggine?
Indolenza abissale? Sì, indolenza abissale mi
piace. Direi che mi descrive bene. Preferisco
osservare, contemplare, spiare e sbirciare.
Datemi un buco di una serratura e mi farete
felice. Ci metto gli occhi nelle serrature, non
le chiavi. Gli spazi aperti mi annoiano.
Non si può spiare il cielo, mentre mi basta
una cornice e tutto mi sembra degno di essere
guardato. Il cielo lo amo solo se racchiuso
da una cornice di nuvole, per esempio.
Quindi, che volete che vi dica? Prego, andate
avanti, cimentatevi, buttatevi pure nella
mischia, non mi vedrete mai sgomitare.
Del resto il mio sogno è sempre stato quello
di essere invisibile per spiarvi meglio.
Sono un aristocratico, in fondo. Ma non è
questione di sangue blu, di alterigia, di
albero genealogico o di stemmi araldici.
La mia aristocrazia è compassione, vi
vedo affannarvi sul precipizio e sorrido
e vi ammiro. Non ho bisogno di un trono,
mi basta uno sgabello, fatemi sedere e
vi guarderò vivere, siete uno spettacolo.


domenica 1 settembre 2019

LA RISPOSTA DI GIUSEPPE

"Come stai Giuseppe?"
"Benissimo, e ti risponderò così anche dalla tomba".

Giuseppe era uno dei migliori amici di papà.
Parlavamo assieme, meglio: lui mi raccontava
e io ascoltavo le sue storie di vita.

Si passeggiava sull'arenile e lui ogni tanto diceva:
"Ma hanno aperto i sarcofaghi?"
C'erano tanti vecchi che cadevano a pezzi.

Mi raccontò di un suo amore giovanile, una
passione sfrenata e si ritrovò con una pistola
in mano per suicidarsi, poi la buttò in un fiume.

E si sposò con Terry, in realtà si chiamava
Anita, ma Terry era il soprannome, da terribile.
Non era la donna della pistola ma fu la donna
della sua vita e gli diede un figlio: Mauro.

Per sfotterlo gli amici gli dicevano: "Anita
la vedo male, mi sa che non arriva a Natale".
E lui rispondeva serio: "Ti sbagli, ma grazie
lo stesso"

Hanno vissuto tanto assieme, ricordo le ultime
parole di Terry in ospedale: "Il pavimento mi
sembra fatto di colla". Al funerale di Terry
Giuseppe disse: "Sento freddo, ma non so
se è il clima o la paura".

Giuseppe era colto ed era un poeta, gli intimi
lo chiamavano Pepè. Ora anche Pepè non c'è
più, si è portato nella tomba la donna della
pistola, l'amicizia con mio padre, l'amore per
il figlio e l'affetto per Anita-Terry, e tanti
altri enigmi, e sicuramente sta benissimo.

Ci manca.

ALL'ULTIMO SANGUE - IL FATTO QUOTIDIANO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/01/zanzare-cronaca-estiva-di-un-duello-allultimo-sangue/5409015/

L'ALLERGIA ALL'ACQUA

Ieri Ethel spippolando su Google mi ha letto una
notizia che mi ha lasciato a bocca aperta.
Al mondo ci sono circa 36 persone che soffrono
di una allergia rarissima: sono allergiche all'acqua.
Ci pensate? La loro pelle è così sensibile che non
possono farsi la doccia, ma non possono nemmeno
sudare e nemmeno piangere, anche le lacrime per loro
sono pericolose, che tragedia: costretti a sorridere
sempre. Per fortuna gli organi interni si salvano e
possono bere, altrimenti morirebbero, immagino.
La medicina ancora non ci ha capito un cazzo riguardo
a questa particolarissima allergia. Ma anche io
soffro di un'allergia pericolosissima: sono allergico
alla volgarità umana. E non mancano occasioni
di soffrire ogni giorno: basta un uomo che non
risponde a un saluto, o la mancanza di gentilezza,
anche vedere il pervertimento del gusto o dell'etica
mi procurano eritemi spirituali violentissimi.
Una vera agonia quotidiana, e per dimenticare la
volgarità del mondo mi faccio una doccia.