mercoledì 30 giugno 2021

martedì 29 giugno 2021

domenica 27 giugno 2021

MINUTAGLIE

AFORISMA DEL GIORNO

Una cosa bella del silenzio è che non vuole
mai avere l'ultima parola...

QUELLA VOLTA


Quella volta che ho fatto benzina
sull'autostrada e il benzinaio era
così buffo, così buffo e gentile che
avrei voluto fermarmi a fare due
chiacchiere, ma poi ho proseguito
il viaggio per Milano...
Quella volta che una bambina
mi ha sorriso dal passeggino,
e io avrei voluto fare i salti di gioia
e accarezzarla, ma avevo fretta
e sono andato a un appuntamento...
Quella volta che ero tranquillo,
stavo biascicando una cicca davanti
al computer, e tossendo stavo per
ingoiare la cicca e morire soffocato,
mentre ho sputato la cicca e sono
riuscito a scrivere tutta la poesia...
poco fa.


venerdì 25 giugno 2021

giovedì 24 giugno 2021

ZAN ZAN - IL FATTO QUOTIDIANO

 https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/24/vaticano-ecco-la-parola-giusta-civilta-zan-zan/6239037/

Bruno, Midou e Musetto.

giovedì 10 giugno 2021

LE MONTAGNE DI GIANDANTE X

Mio fratello mi ha regalato un quadro di Giandante X,
sono delle montagne, il cielo ha sfumature di verde e
le montagne tonalità di rosa, con punte di viola,
hanno rilievi delicati, sinuosi, a guardare bene sembrano
il corpo di una donna adagiato in un sonno lieve e nello
stesso tempo primordiale. In alto a sinistra l'angolo della
tela si è staccato dalla cornice, quasi volesse liberarsi
e raggiungermi nella mia realtà tridimensionale. Dovrei
portare il quadro da un medico delle cornici, non ho
il coraggio di riattaccarlo da solo, conoscendo la mia
estrema lontananza dall'homo faber, sono il classico
uomo che in casa non sa fare nulla, a stento riesco ad
avvitare una lampadina, ispirandomi al moto celeste
dei pianeti. Eppure, più lo guardo e più mi piace questa
forma di ribellione della tela, insofferente della sua cornice,
una tela assetata di vita e di libertà, e penso che queste
montagne così femminili abbiano voglia di precipitare
su di me, di toccarmi, di farsi scalare da un mio respiro.
Forse ogni montagna desidera annegare, dove non ha
così importanza, anche nella mia stanza va bene...

HO CHIUSO?

Fosca mi chiede perché ho chiuso ai commenti, non ho chiuso a dire la verità, ho messo
"moderazione sempre", posso anche accettare (anche se sempre di meno) che siate sul mio
blog per perdere tempo, per divertirvi, una specie di svago come un altro, per ribadire
le vostre ossessioni complottiste, posso anche tollerare (anche se sempre di meno) che
certi miei lavori più articolati di altri come Lady Anima o Un filo di miele vengano
ignorati e non commentati, ma una cosa è inaccettabile: che una cretina venga a dirmi
che sono anziano, che il mio personaggio-dandy è diventato improponibile, detto da
una che se mi avesse sull'uscio di casa avrebbe uno svenimento al grilletto (sarei curioso
di vedere l'uomo-cavallo con cui sta, già mi viene da ridere al pensiero). E non è per
narcisismo, non solo, è l'idea meschina che sta dietro al commento che detesto, come
se un "vecchio" non potesse esprimere la propria personalità come meglio crede, come
se un vecchio dovesse essere per forza "saggio", una cosa vomitevole, veramente.
Un commento che rivela una personalità senza personalità, triturata da stereotipi.
Solo in italiano "vecchio" è diventata una parolaccia e uno stereotipo, in francese
o in inglese è una bellissima parola, mentre la cretina ha usato la parola come un
insulto o una limitazione al mio modo d'essere. Nulla di più idiota e volgare.
Tra l'altro è anche tecnicamente sbagliata perché io purtroppo sono un uomo "maturo",
non ancora propriamente vecchio, purtroppo. Quindi la cretina è pure stupida,
del resto non può essere altrimenti...ecco perché siete tutti moderati, perché non vi
sopporto più, in sostanza. Non mi date più nulla in cambio, non c'è più condivisione
e comunicazione. Non sono io che ho chiuso ma siete voi che avete chiuso da
tempo con l'intelligenza, la sensibilità e la profondità. Non che prima fosse il paradiso
ma almeno mi divertivo, ora non mi divertite più. Niente di niente. Un artista non
ha bisogno di questo schifo. Quindi è un blog formalmente chiuso e per sempre.
Verranno pubblicati solo commenti ritenuti a un grado di intelligenza adeguato
all'autore del blog. E attinenti all'opera dell'artista Ricky Farina. Ciao a tutti.

martedì 8 giugno 2021

ARIA DI PIOGGIA

ARIA DI PIOGGIA

Una scatola di cristallo
con dentro tre chiodi.
Un chiodo sono io, l'altro
sei tu, e il terzo è il mistero.
Panna montata sulla cerniera.
Sugo di fragola sul viso.
E un velluto commestibile
sul divano preso a morsi.
Un gin tonic che frizza, con
una fetta di limone, aspro è
il godimento, e dolce è farmi
testimone di ogni tuo gemito.
Aria di pioggia tra di noi e
ombrelli chiusi per pudore.
La trasparenza delle mani
intrecciate nei miei occhi.
Ti guardo, non finisco mai
di scoprirti. Una terra promessa,
mantenuta nella carne.
Le tavole di nessuna legge
tra di noi, mai infrante

perché mai esistite. 

PENSO POCHISSIMO AGLI ELICOTTERI

Penso pochissimo agli elicotteri.
Non so perché. Gli elicotteri non
entrano quasi mai nel mio campo
mentale, più spesso ci sono altri
tipi di macchine volanti, droni per
esempio, ma elicotteri pochissimo.
E io non ho nulla contro di loro,
potrei giurarlo in un tribunale.
Posso pensare anche alle eliche
di un motoscafo, non spesso a
dire la verità, ma qualche volta è
capitato, sempre più degli elicotteri.
Non riesco a spiegarmi questo mio
ostruzionismo mental-elicotteresco.
Che cosa mi hanno fatto di male?
O è forse una necessaria indifferenza
dovuta al fatto che non ho mai
preso un elicottero in vita mia?
Devo interrogarmi su questo fenomeno
di censura psichica? O lasciare
che la mia mente accolga quello
che vuole? E questa specie di poesia
non è forse un atto dovuto? Una
compensazione? Un risarcimento danni?
Perché pensare quasi per niente
agli elicotteri può contribuire a fare
dei danni al mercato degli elicotteri,
o no? O non frega un cazzo a nessuno
se io non penso agli elicotteri?
E forse nemmeno a me stesso?
Sì, credo che sia questa la triste verità.
Tra me e il mondo degli elicotteri
c'è una reciproca indifferenza.
Bisogna ammetterlo e accettarlo.
Senza farne un dramma. 

lunedì 7 giugno 2021

UN ATTIMO FUGACE

Oggi mi hanno fatto il vaccino
in via Bezzi a Milano, due passi
da casa. Pfizer. Ho atteso circa
un'ora, davanti a me un uomo
di 52 anni (ho sentito che diceva
la sua età alla dottoressa), aveva
una camicia a righe elegantissima
e pantaloni blu che mettevano in
risalto le caviglie assolutamente
perfette, caviglie da yacth, da
Costa Smeralda, era un uomo di
rara eleganza, con una abbronzatura
perfetta, sobria. Continuava a fissare
il telefonino di ultima generazione
che aveva in mano, assolutamente
calmo, sereno di ricchezza e di
bellezza. Capello brizzolato.
Io di solito guardo le caviglie alle
donne, ma queste erano di una
fattura superiore, senza dubbio.
Affusolate, lasciavano intuire un piede
altrettanto perfetto, con lo spazio
ritmico tra un dito e l'altro, e una
pace di sabbia tiepida, un retrogusto
di mare cristallino. L'uomo in questione
non era disponibile per la seconda
dose, per la data assegnatagli
aveva un impegno di lavoro, ed era
abbastanza contrariato, ma sempre
con classe, non ha mai perso la
calma, nemmeno quando gli hanno
detto che le "date sono rigide", e
allora gli hanno suggerito di scrivere
una mail, e di specificare il suo
impedimento. Al momento della
puntura si è tolto la camicia, era
in forma per uno della mia età,
molto più in forma di me, ed è per
questo che io avevo una maglietta a
maniche corte, prudentemente.
Poi sono venute da me, e mi sono
tolto il Panama in segno di rispetto,
ma continuavo a tenere d'occhio il
mio rivale. E a un certo punto, dopo
i canonici 15 minuti, si è alzato e,
sorpresa delle sorprese, aveva una
strana camminata, quasi goffa.
Caviglie perfette e camminata goffa.
Forse nascondeva un'imperfezione
o un peccato originale, e io ho sorriso.
E l'ho amato, per un attimo.
Un attimo fugace di Pfizer. 

DIALOGO CON LUCHINO

domenica 6 giugno 2021

RICKY ALL'UCCELLETTO

CONTINI E MARCELLA BELLA - IL FATTO QUOTIDIANO

 https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/06/gabriele-contini-canta-marcella-bella-soffrendo-come-un-cane-finalmente-basta-ridacchiosi/6218838/

INTERVISTA A RICCARDO FARINAS, LUMINARE DELLA SCIENZA MEDICA

Signor Farinas, cerchiamo di fare chiarezza, in giro ci sono troppe persone sciocche.

Farinas: Mi dica.

Cosa risponde a tutti quelli che dicono che questo vaccino è sperimentale?

Farinas: Che è una colossale ovvietà, la medicina è sempre sperimentale,
la medicina è per definizione sperimentale, soprattutto quando si ha a che fare
con qualcosa di nuovo, guai se non fosse sperimentale, gli scienziati fanno
sperimentazione, è il  loro lavoro. Questi vaccini "accelerati" data la gravità dilagante
del virus, sono comunque sperimentati, oltre che essere sperimentali.
E le sperimentazioni hanno dato esiti positivi in tema di efficacia del vaccino.
Ora siamo nella fase di "farmacosorveglianza" che è una fase sempre presente,
anche in una banale operazione ambulatoriale, si sorveglia sempre il paziente
dopo un'operazione, è prassi della medicina, ora stiamo sorvegliando
il "paziente umanità" dopo l'iniezione del vaccino, nulla di più normale,
del resto l'alternativa alla fase 4 quale sarebbe?
 
Le cure a domicilio?

Farinas: Le cure a domicilio sono un'alternativa sperimentale, proprio come
i vaccini,  e se ci sono medici che si recano a casa dei pazienti non posso che
essere felice ed elogiare questi medici. Se abbiamo un'arma in più contro
una malattia va benissimo, ma è appunto un'arma in più (sperimentale), e
dato che questo virus va a una velocità formidabile, noi abbiamo bisogno di
rispondere con altrettanta velocità (per fare morire il minor numero di persone
possibile), il fattore tempo è determinante ed è un fattore umano, e ignorare
l'efficacia e la velocità delle vaccinazioni sarebbe disumano, perché implicherebbe
più morti e più sofferenza in generale. Quindi chi vuole eliminare l'arma vaccini
per privilegiare solo l'arma cure, sta depotenziando la nostra capacità di
risposta al nemico che è il virus, e non il vaccino che è la cura.

E le controindicazioni, i fattori avversi?

Farinas: Anche nascere presenta dei fattori avversi, ma le donne
continuano a partorire, giusto? Non si interrompe il flusso della vita
solo perché su 100 mila gravidanze alcune possono risolversi con
la morte della "creatura", giusto?

E le accuse a Big Pharma?

Farinas: Big Pharma è una entità fantasmatica, creata dal pensiero complottista,
non esiste, è un parto dell'immaginazione. In ogni caso sono assolutamente
d'accordo con chi sostiene che accusare le case farmaceutiche di cose assurde,
ingigantite e senza senso, porta invece ad occultare le vere colpe (che ci sono)
delle suddette case farmaceutiche, non tutte, alcune. In sostanza i complottisti
portano acqua al mulino delle case farmaceutiche, accusandole di reati gravissimi
e indimostrabili, occultano i veri problemi che potrebbero essere risolti, legati
all'etica dei prezzi dei farmaci e cose di questo genere.

In sostanza i complottisti sono degli idioti?

Farinas: Con tutta evidenza: sì.

Grazie signor Farinas.

Farinas: Prego.


sabato 5 giugno 2021

EMANUELE

MAI CAPITO

Che cos'è l'amore? Mai capito.
Mai capito. Mai capito.
Non devi capirlo, devi sentirlo.
Mai sentito? Sì, sempre.
Che cosa senti? Due retti parallei
che s'incontrano nel finito.
Non c'è penetrazione. Vero.
Che cosa senti? Male. Tanto male.
Se c'è un retto e l'asta.
L'asta diva. Ma non era casta?
Casta diva? Non so. Non so.
Non so più niente. Che cosa senti?
Due cosce-foreste. Diluvio.
Due cosce che si aprono, e la vita
che pulsa fra le cosce. L'amore
pulsa e ripulsa. Fa male.
Fa schifo. Che cosa? L'amore.
L'amore fa schifo. Ti lascia solo.
Sulle scogliere pelose.
Mai capito. Uno scroto oscillante.
Nell'universo.

 


PENSIERI RICCARDATI

La delusione è un sentimento che non delude mai. (Mauriac)

*

Ho in me giacimenti di sonno inesplorati, potrei dormire fino a risvegliarmi
da morto. Trasformare Dio in una sveglia.

*

Comprare una confezione di 6 bottiglie d'acqua pensando alla vita segreta
dei fossili. L'universo sa attendere.

*

Detesto tutto ciò che è riservato, anche ai ristoranti. L'essenziale è rivelare
la verità senza farla sembrare un pettegolezzo.

*

Spifferare è il mio verbo preferito. Rivelatemi solo segreti di poco conto.

*

Ieri tanti bicchieri di vino insieme ad amici. E anche una carbonara tardiva.
Per dimagrire dovrei diventare asociale.

*

"Che cosa ci facciamo sulla Terra?", chiesi al mio amico intelligente.
E lui rispose: "Invecchiamo e moriamo". Terribilmente esatto.

*

Le persone semplici posso anche tollerarle, purtroppo il mondo
è pieno di persone semplificate.

*

Anche la semplicità è un labirinto, ma un labirinto capovolto.

*

Amo i cerimoniali e la forma, nulla mi commuove più dell'eleganza.
Una donna con un cappello perfetto per il viso e la stagione.

*

L'universo è la mia zona di comfort. Il Creato per me è poltrone e sofà,
con qualche buco nero di contorno.

*

Era bello andare a Messa: scambiatevi un segno di pace. E il lunedì
si regolavano le corna fuori dal finestrino.

*

Trovo che i vermi siano creature meravigliose, volare è una cosa fatua
al confronto: strisciare sotto terremoti di polline o fare abboccare pesci
argentati.

*

Qualcuno ha detto: per essere felici ci vuole coraggio.
Niente da fare, il mondo è abitato dalla paura.

*

Fece la dichiarazione dei redditi, poi si dichiarò a una donna. Alla dogana
non dichiarò nulla, e per pochi attimi si sentì libero.

*

Camminare di notte sul molo, col bavero del cappotto rialzato.
La brace della sigaretta al cospetto delle stelle: altre braci di un
dio tabagista.

venerdì 4 giugno 2021

Non sono ancora pronto

Torno dalla banca e vedo Alberto seduto fuori dal solito bar.
La sigaretta fra le dita, gli occhi azzurri. Mi saluta sempre
con un bel sorriso. Mi fermo e mi siedo accanto a lui con
alle spalle la vetrina del bar. "Riccardo, hanno abusato del
mio corpo, prendo psicofarmaci dall'età di nove anni".
Penso che sia una balla, è mai possibile? Nove anni e già
psicofarmaci? Comunque mi piace ascoltarlo. "Sai Ricky,
siamo bombardati da un sacco di informazioni, ma non ci entra
più nulla veramente nel cuore, nulla ci tocca più, siamo
troppo indaffarati, nessuno prega più, mentre la preghiera è
fondamentale per ascoltare se stessi e Dio. Dobbiamo
tendere alla santità, tutti noi, altrimenti sprechiamo la nostra
vita" e getta via il mozzicone della sigaretta salutando una
signora che passa. Credo che Alberto abbia ragione, ma
non mi sento pronto per la santità: ho ancora un debole per
le tette e i Negroni sbagliati. Poi mi confida che anche lui
ha rapporti carnali, perché siamo fatti di desiderio, e mi dice
che è andato sia con uomini e con donne. Parliamo anche
del passaggio e della resurrezione della carne. Mi dice che si
trovava ad Assisi ed ha sognato sua zia morta, vestita tutta
di marrone, gonna e maglione marrone, è entrata dalla
finestra e gli ha detto: "Non credevo che fossi così importante".
Lui non sapeva del marrone, quando gli hanno detto che la
zia era vestita così nella bara, ha capito che non era una
allucinazione. Penso che Alberto sia matto, ma un matto
delizioso. Sopra di noi il cielo a pecorelle, lo osservo e sento
il cielo, lo sento come mai lo avevo sentito prima, lo percepisco
in tutta la sua grandiosità celeste, lo sento buono, protettivo,
nulla di minaccioso, sento l'amore del cielo. Allora penso che
Alberto mi stia suggestionando con tutti questi discorsi e con
una scusa qualsiasi mi defilo, non sono ancora pronto per
diventare matto. 

GLI INVITI A CENA DI ROBY ROSI

Gli inviti a cena di Roby Rosi. Li preparava con due settimane di anticipo, prendeva il treno per trovare un prodotto particolare, ogni pietanza aveva un abbinamento musicale, la tavola era apparecchiata in modo maniacale, posate dalla foggia originale, bicchieri di cristallo colorato, tra una portata e l'altra leggeva le sue poesie e intavolava dei discorsi sugli argomenti più disparati, faceva incontrare persone che tra di loro non si conoscevano e
ci stimolava alla conoscenza reciproca. A fianco della tavola c'era un tavolino d'appoggio con tutti i liquori e i vini. Un vino diverso per ogni pietanza. E c'era sempre uno champagne d'apertura.
L'unico inconveniente era che verso mezzanotte avevamo appena finito di mangiare gli antipasti e lo sentivamo urlare dalla cucina che il risotto era a buon punto. Si finiva alle cinque del mattino, c'era chi si era defilato prima con scuse di
sonno e lavoro o mal di testa improvvisi, i pochi superstiti (e io ero tra quelli) si guardavano allucinati, quasi con odio, e Roby Rosi assumeva i contorni di un allegro torturatore: un sadico sgargiante, con i suoi gialli e i suoi verdi che iniziavano a darti malessere. Non mancava mai un giro di carillon (Roby ne ha una collezione notevole) prima dell'agognato commiato. Sulla soglia di casa avresti voluto strozzarlo, ma poi pensavi: ci ha messo due settimane per preparare una cena perfetta, ci ha pensato, ha curato ogni dettaglio, e allora sarebbe stato da ingrati salutarlo senza un abbraccio, sarebbe stato da idioti avercela con lui per tanta dedizione, e quindi capivi tutto, finalmente uscivi da casa sua sentendo l'odore dell'alba, sfinito ma in fondo grato.

giovedì 3 giugno 2021

L'AMORE A MILANO (Annuncio)

IL MIO AMICO

 


Un mio amico coetaneo fotografa ragazze per strada, sono scatti rubati. Rubati alla sua età e al suo desiderio. Non sono grandi fotografie ma hanno uno stile, un incanto senile, c'è la consapevolezza di una sconfitta innocente, il passare inesorabile del tempo, l'affievolirsi naturale delle erezioni in un prossimo futuro, ma c'è anche la voglia di non arrendersi, di non scendere a patti col senso comune, per questo lui non lo sa ma sta facendo arte.

VARIE

Mi capita di fare sogni infiniti, e svegliarsi
sembra sempre un malinteso.

*

"Dammi retto" mi disse. Non ebbi il coraggio di correggerlo
con una retta qualsiasi.

Così diventai gay.

*

Non avere più niente da dirsi: capirsi al volo.
Precipitando.

*

Il sesso senza amore è bello: è un amore.

*

Nella vita mi è capitato di prendere anche delle indecisioni.

mercoledì 2 giugno 2021

I COMODINI

 
Diventano piccoli altari
i nostri comodini, altari di
un dio che geme e muore
sotto l'abat-jour, e forse
risorge dentro una conchiglia
dimenticata vicino alla costola
di un libro socchiuso.
Se avvicini l'orecchio non
senti il mare, ma anneghi
lo stesso, al suono di un
orologio da polso, senza
polso, fra macerie di ricordi
che ancora ti seguono
con il loro impercettibile
canto.

MENO

Non posso fare a meno
delle nostre sottrazioni.
E non è un paradosso.

IL DETTAGLIO

 
O tutto o nulla.
No. Non funziona così.
Tutto è nulla.
Cura il dettaglio.
E risali la china.

IL GIURAMENTO

 
Giuri di dire la varietà,
solo la varietà, e nient'altro
che la varietà.

Lo giuro.

ACROBATA

Corda tesa
tra di noi.
Equilibrio
d'acrobata ferito,
l'amore. 

LA FRUTTA AL MATTINO

 
La frutta al mattino mi commuove.
Mi sveglio con l'amaro in bocca,
ma se nel frigo mi attendono more,
mirtilli e lamponi, magari qualche
fragola più rossa del sangue, tutto
il malessere di un risveglio tra le
grinfie della realtà, si fa tremore di
nuove, impensabili aspirazioni: vivere.

QUANTI BICCHIERI

 
Quanti bicchieri rotti
nella mia vita,
tanti, tantissimi.
Alcuni mi hanno tagliato
i piedi al mattino,
mentre mettevo a scaldare il caffè,
schegge di un giorno passato
ancora vivo sul pavimento.
Altri sono stati presagi di altre
frantumazioni, più profonde,
più taglienti.

martedì 1 giugno 2021

La Pluriclasse del "C.Alvaro" incontra Roberto Farina, Ricky Farina e Ti...

Incontro sulla libertà.

LO ZUCCHERO SBAGLIATO

Capitano cose strane nella vita, la vita è un contenitore di cose
stranissime, ed è strana anche rispetto alla cecità della materia.
Il cervello degli uomini è la cosa più strana fra le cose strane.
Poco fa ero al tavolino del bar sotto casa: un caffè fumante e
una bustina di zucchero. E fin qui siamo nella normalità.
Stavo pensando ad altro, non posso dirvi che tipo di "altro",
altrimenti rischierei di turbare quelle persone che vedono in me
"un bravo ragazzo".  Ho aperto la bustina dello zucchero e
ho versato lo zucchero nel...portacenere. Zucchero e cenere.
Ho creato un'installazione artistica senza volerlo. Avrei voluto
gridare a tutti quanti: "Cazzo fate, scemi? Non vedete che
ho appena creato un capolavoro artistico? Ho zuccherato la
cenere! Non è forse questo il senso della vita di ognuno di noi?
Perché mi ignorate? Fermatevi ad applaudirmi!". Invece
sono rimasto inebetito per qualche secondo, poi mi sono alzato
e sono andato nel bar a prendere un'altra bustina di zucchero.
La vita è stranissima, le cose nelle vita sono stranissime e il
nostro cervello è la cosa più strana fra le cose strane della vita. 

CARISSIMO E STIMATISSIMO FOSCA

Carissimo e stimatissimo Fosca, sono costretto e eliminare i suoi commenti,
la cosa non mi fa piacere, ma ho ricevuto ordine da Ethel di eliminare qualsiasi
riferimento alla Sua persona di Ella medesima Ethel, non so se è chiaro?
La mia condizione "etheliana" non mi ha assolutamente deprivato della tensione
drammatica, mai avuta! La vita per me è sempre stata uno svago dalle tenebre.
E non credo alla buffonata dell'artista maledetto, è una cazzata scolastica,
anche i poeti maledetti erano benedetti, benedetti dalla poesia che è sempre
una gioia, e tu pensi che l'autore di Viaggio al termine della notte non eiaculasse
scrivendo? L'artista eiacula sempre, anche le donne. E gode anche del proprio
dolore. Questo è forse di difficile comprensione per lei, caro Fosca.
Per essere un vero poeta non è necessario abbrutirsi, non è necessario ubriacarsi,
un poeta è già ubriaco di vita. E vuole saperla tutta? Bukowski aveva uno
stile sobrio, lucido, netto, pudico. Non era delirante. La prosa delirante la trovi in
Henry Miller, molto più "ubriaco" di Bukowski. Lei è vittima di luoghi comuni.
Anzi, altro che Miller, Kafka è il vero delirio! Non la sento mai parlare di
Kafka, come mai? Non le piace? Kafka è immenso, e conduceva una vita sobria.
Eppure è il più delirante di tutti. E ora veniamo al mio talento. Io sono il più
grande ritrattista web vivente, fino a prova contraria. Che le piaccia o no.
Senza bisogno della vodka che amo sorseggiare e non tracannare come un
barbaro. Anche l'immenso Poe aveva una prosa perfettamente equilibrata e
illuministica, di una lucidità crudele, pur essendo un alcolizzato. Ethel può
chiedermi di tutto, tranne che di mettere il Panama sul letto. L'altro giorno
mi ha fatto inginocchiare, e poi mi ha detto: "Ora scodinzola e abbaia, cagnolino".
E io bau bau, bau bau, senza ritegno. Perché? Perché si merita un uomo devoto.
E perché se lo merita? Le lascio immaginare, caro Fosca. Prosit!