giovedì 31 ottobre 2013

mercoledì 30 ottobre 2013

STASERA

Stasera vado al Pomodorino, una pizzeria, e se vedo una "tipa"
che mi "scrocchia la libidine" mi avvicino con gesti danzanti e
le dico: "ciao tipa, sono ricky, sono un uomo, tu sei una donna,
abbiamo di default una compatibilità sessuale, e già questo è
meraviglioso, non trovi? Poi sei fortunata, mi piaci, non è facile
piacere a uno come me, adoro le donne chic-zoccoloidi e tu
incarni alla perfezione il mio ideale, ti trovo sexy, hai lo sguardo
porcellino-metafisico, come piace a me, ti va di farmi una sega
domestica stanotte? forse già ti amo". Sì, stasera mi sento così.

NEL MIO LETTO

Non sono quel tipo d'uomo che ti scopa in ascensore, mi spiace,
soffro di claustrofobia. E non ti scopo nemmeno all'aperto, non
amo mostrare i miei testicoli agli scoiattoli o ai passanti. Non sono
nemmeno quel tipo d'uomo che ti scopa nel cesso mentre tuo
marito sta cucinando, non mi garbano queste vigliaccate.
Io, se ti va, ti scopo sul divano che è anche il mio letto, ti scopo
dove di solito sogno, ti scopo dove c'è il morbido, dove ci sono
i cuscini da stringere. Ti scopo dove vivo, dove penso e soffro.
Unica eccezione alla regola: sulla battigia, di notte, con la pelle
asciugata dal mare. Con gli occhi nella rete del nostro buio.

L'UOMO ROMANTICO (IL FILM)

L'UOMO ROMANTICO

Sono un uomo romantico, amo sbattere le donne col chiaro di
luna e farle impazzire. Sono molto romantico.

R.F.

IL PIGIAMA DIVINO

Ho un pigiama nuovo, il pigiama è la mia dimensione, vorrei 
essere sepolto in pigiama e risorgere in pigiama, anche i miei
sogni devono risorgere con me, andare da Dio in ciabatte
sarebbe il migliore antidoto contro l'angoscia di una vita eterna.

R.F.

IL BELLO DELLA SOLITUDINE

Il bello della solitudine è che non devi usare il preservativo, la
solitudine è il preservativo, e le donne sono il buco.

IL TEOREMA SCHWARZ

Secondo Schwarz chi si masturba in età matura è neurotico.
E io che pensavo di essere semplicemente solo!

R.F.

LA BOCCA E LA PAROLA

Si riempiva la bocca con la parola "amore" e morì soffocato. 

R.F.

DIALOGO CON MAMMA

lunedì 28 ottobre 2013

JESUS FRANCO: FACELESS.

GLI ARTIGIANI DEL CINEMA

Più vado avanti con gli anni e più ho un'ammirazione sconfinata per gli
artigiani del cinema, quelli che vomiterebbero se qualcuno li chiamasse
"artisti". Sono registi passionali, estremi, pieni di candore e poesia.
L'horror è pieno di questo tipo di registi. Con l'horror non si scherza,
si parla di morte e di sesso, due cosine importanti nella vita di tutti.
L'horror è un genere nobile, scatena la fantasia di chi lo filma, e
purifica l'anima di chi lo guarda, una vera e propria catarsi fatta di
sangue e gemiti. L'horror è cinema dell'inconscio, vero cinema.

FACELESS

Ieri ho visto Faceless, un film di Jesus Franco. Attingo sempre dalla
collezione horror di Costantini. Il film è ispirato al capolavoro di Franju
"Occhi senza volto". Una giovane donna viene sfigurata con l'acido e
il fratello-amante(Helmut Berger) , primario di una clinica, rapisce
belle fanciulle, con l'aiuto di una infermiera lesbo-sadica, per asportare
chirurgicamente il volto delle vittime ed applicarlo al volto sfigurato
dell'amatissima sorella. Un vecchio medico nazista che durante la
guerra fece esperimenti di questo tipo viene reclutato per condurre
l'operazione a buon fine. Ovviamente nel film c'è anche un investigatore
privato che si mette sulle tracce di una delle ragazze rapite su richiesta
di un padre apprensivo (Savalas), a interpretare l'investigatore c'è
il figlio di Robert Mitchum, meravigliosamente impacciato e inespressivo.
Per caratterizzare l'investigatore Jesus Franco fa masticare cicche
americane una dietro l'altra al povero figlio di Mitchum. Finirà murato
vivo insieme alla figlia scomparsa di Savalas-Kojak. Ma forse ci sarà
un'irruzione salvifica dei marines nel finale. La trama è delirante. Il
film è così imbarazzante da risultare un capolavoro assoluto. In una
scena alla bellissima Florence Guerin viene "estratta" la faccia dal
chirurgo nazista, lei è cosciente e vede il proprio volto tenuto dalle
pinze del nazi che le dice:" vedi come eri bella?", e lei roteando i
globi oculari insanguinati balbetta qualcosa con la faccia-teschio.
Che scena! Altra scena imperdibile: a Stephane Audran viene
conficcata una siringa nell'occhio, nemmeno Bunuel aveva osato tanto!
Grazie Costantini, stai nutrendo gli incubi di Ricky, Roby
e Milena Farina.

I LIMITI NEL BRODO

Bisogna conoscere i propri limiti ma non invitarli alle feste, i limiti
sono generalmente antipatici. Lasciateli nel loro brodo.


R.F.

domenica 27 ottobre 2013

IL RAMO SPEZZATO

Ogni tanto sento il bisogno di ringraziare tutti quelli che seguono
le mie "avventure" morali e mentali, mettere la propria vita su
internet per me è una terapia, un conforto, una condivisione,
credo che la vita di ogni uomo sia un evento irripetibile e a me
piace fare il "segretario di questo mistero". Probabilmente per
alcuni di voi sono diventato un personaggio famigliare, anche se
non ci siamo mai visti dal vivo. Ma che cosa significa "dal vivo"
in fondo? Anche in queste schermate digitali circola la vita se
dietro ogni parola, se dietro ogni immagine c'è un uomo.
Chiedo scusa ad alcuni amici in carne e ossa che non sento più
perché sono legati al mio passato con Valeria, è incredibile,
sono passati anni ma il mio cuore è ancora offuscato, come
imprigionato nei ricordi. Ma ogni giorno cerco la salvezza.
E l'oblio. Anche se la mia memoria è una sadica aguzzina.
Rivedendo Vita di un singolo 4 ho capito che quel ramo che
accarezzavo sul balcone era Valeria, e quel ramo adesso non
c'è più, sradicato da un vento impetuoso. Attendo che quel
vento impetuoso entri anche dentro le viscere dei miei ricordi.
Quindi grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno fatto sentire
il loro affetto anche con un semplice "mi piace" messo sulla
mia "disperazione". Ora parto per il mare, vado da mamma,
al mare c'è un vento bellissimo, libero, e io lo seguirò.

CAPA FRESCA

Mi dicono che sono una "capa fresca", uno che vive in un mondo
fresco, lontano dai problemi reali, uno che cammina a dieci
centimetri da terra, mi dicono questo, mi dicono che ho la capa
fresca, che la volgarità del mondo non mi raggiunge, e non mi
offende, non lo so, so che mi sento lontano da tutto, che nel mio
mondo ora non fa fresco ma freddo, e mi sento solo. Mi dicono
che devo uscire, frequentare posti, incontrare persone, mi vogliono
bene e non amano vedermi così: spento e deluso. Capa fresca mi
chiamano, ma sarà veramente così? E se avessi la capa calda?
Devo tornare alle sorgenti, devo perdermi sui sentieri, devo fare
qualcosa o questa capa fresca mi ucciderà, mi soffocherà.

sabato 26 ottobre 2013

LE RISPOSTE DI ROBYSAN ALLE DOMANDE INUTILI

Sono fiero di questo mio lettore che sprizza e spruzza intelligenza su questo blog.



I camionisti baciano con trasporto? Certo! E sono sempre in TIR.

Chi va piano va lontano anche se è malato? Sì: va alla "lungo degenza".

Durante i temporali gli elettricisti tremano? Sì: come le foglie del galvanoscopio.

Esistono nani altezzosi? Certo: guarda Brunetta.

Dio gioca a mosca cieca con le tenebre? Tutte le notti. E riesce a fregarle!

"Riconosci te stesso" è meglio di "conosci te stesso"? Sì, se uno si riconosce anche senza mai essersi conosciuto.

Chi è sdraiato può cadere in contraddizione? No, ci scivola lentamente.

Chi fa il morto galleggia o esorcizza annegamenti? Esorcizza. E' chi fa lo stronzo a galleggiare.

Se la vita è una cosa seria perché il teschio ride? Perché "prima il dovere e poi il piacere".

Chi vive una sola volta nella vita è unilaterale? Questa non la so.

Si possono amare sette persone contemporaneamente? Orpo! Però... adagio, eh!

Meglio avere un appuntamento o essere un appuntamento? Meglio essere un appuntato che ha un appuntamento. Con una bella gnocca, appunto.

Avere tatto nella vita significa toccare le tette? Tì, e tattarle tutte anche tul tetto!

Un cieco dalla nascita è l'uomo invisibile a se stesso? No, è invisibile alla nascita.

Le donne risorgono? Non so, però ne conosco una che me lo fa risorgere.

Se una donna ha le sue cose io posso avere le mie? Certo: i diritti sono diritti. Mica balle.

Le mestruazioni possono colorare l'universo? Sì, ma appena appena.

L'attesa è sempre dolce? Esistono neonati amari? Non saprei: devo chiedere a quell'inveterato comunista del mio vecchio babbo.

E chi di spada "fiorisce"? Di spada appassisce.

Le ultime volontà diventeranno mai prime? Se riesci a metterti la testa nel culo, sì.

Morire è il contrario di vivere o è un sinonimo oscuro? Oscuro, oscuro.

L'amore è una cosa meravigliosa? Sì, se preso con il cacao.

LE DOMANDE INUTILI


I camionisti baciano con trasporto?
Chi va piano va lontano anche se è malato?
Durante i temporali gli elettricisti tremano?
Esistono nani altezzosi?
Dio gioca a mosca cieca con le tenebre?
"Riconosci te stesso" è meglio di "conosci te stesso"?
Chi è sdraiato può cadere in contraddizione?
Chi fa il morto galleggia o esorcizza annegamenti?
Se la vita è una cosa seria perché il teschio ride?
Chi vive una sola volta nella vita è unilaterale?
Si possono amare sette persone contemporaneamente?
Meglio avere un appuntamento o essere un appuntamento? 
Avere tatto nella vita significa toccare le tette?
Un cieco dalla nascita è l'uomo invisibile a se stesso? 
Le donne risorgono?    
Se una donna ha le sue cose io posso avere le mie?
Le mestruazioni possono colorare l'universo?
L'attesa è sempre dolce? Esistono neonati amari?
E chi di spada "fiorisce"?
Le ultime volontà diventeranno mai prime?
Morire è il contrario di vivere o è un sinonimo oscuro? 
L'amore è una cosa meravigliosa?

I PENSIERI DI UN POETA

IL CUORE CHE AMO

Una donna un giorno mi mostrò il suo cuore, ma io non vedevo
un cuore, vedevo solo una ferita pulsante. Il cuore va lasciato
nella sua gabbia, è solo un muscolo imprigionato, la libertà è
sulle labbra, la libertà è in un bacio dato all'improvviso, il cuore
che io amo non è un reperto della fisiologia, il cuore che amo
pulsa fuori, incendia il cielo con la sua folle corsa, il cuore che
amo è un dono puro, e non si mostra, si getta nell'universo.

R.F.

UN DOLORE NUOVO

Non permetterò più al dolore di dirmi quando e come soffrire.
D'ora in poi decido io. Nessuna lacrima ai funerali, nessuna
lacrima nella malattia, nessuna lacrima nell'amore perduto.
Soffrirò mentre mi allaccio le scarpe o mi lavo i denti, e lo farò
con eleganza, e magari con un sorriso. Il dolore ha i giorni
contati, anche se sono proprio i giorni che non si dimenticano.

R.F.

MINERALOGIA

Potrei scrivere un trattato di mineralogia sulla mia anima. La mia
anima è dura, magnetica e ha una struttura cristallina.

R.F.

venerdì 25 ottobre 2013

IL BAMBINO BELLO

Ero piccolo, ero in montagna con mamma, non ricordo dove, sulla
scala dell'albergo vedo un bambino bellissimo, biondo, con i capelli
fluenti, mia mamma dice all'altra mamma " suo figlio è veramente
bello", e l'altra mamma risponde " anche lei ha un bel bambino", e
mia mamma "sì, ma il suo è più bello". Non ho mai perdonato
mamma per quella frase, e quel giorno di tantissimo tempo fa
capii che al mondo c'erano bambini più belli di me. Orribile. 
Mi è tornato in mente stasera e mi brucia ancora, domenica 
chiederò spiegazioni a mamma, lei mi dirà che non ricorda o
mi dirà che ricordo male. Ah le mamme! Mamma, mamma! 
Non ti rendi conto di che danni hai fatto! Come hai potuto?

RUMORI DI FOLLA

PENSIERI DI OGGI

Mi chiamano l'uomo aurorale. Mi piace l'inizio di ogni cosa, e 
detesto lo svolgimento. A teatro esco dopo l'alzata del sipario.
A letto chiudo dopo i preliminari. Un bacio, e poi il nulla.

*

I have a dream, ho un sogno, uno solo, è così fragile che lo tengo
in un cassetto che sta dentro un altro cassetto che sta dentro un
altro cassetto che sta...ho tanti cassetti, e non trovo più il sogno.


*

Ora ricordo. Ora. Ora è già un ricordo.

*
Chi si guarda indietro diventa una statua di sale, con me potete
salare la pasta di tutti gli esseri viventi.


*

Anche l'errore ha una sua verità.

*

Ci sono errori presuntuosi che si credono verità, e ci sono verità
indifese che lasciano spazio all'errore. Amo le verità indifese.


*
Un uomo autolesionista, un masochista raffinato, un uomo
innamorato dei tradimenti di una donna, un uomo eufemistico
in un vicolo "non vedente", un uomo dalla sincerità spaventosa,
un uomo senza fondamento, un abisso racchiuso tra quattro
pareti, un abisso sotto le lenzuola, un uomo dai sogni acuti e
dalla veglia ottusa, un uomo così che uomo sarebbe?
Quanta solitudine.





L'UOMO RASSICURANTE

PENSIERI DELLA NOTTE


La notte è eleganza allo stato puro, è l'abito da sera della vertigine,
solo i sogni possono muoversi nelle sue viscere con passo di danza.

*

Goethe ha detto che sogniamo per continuare a vedere anche con gli
occhi chiusi, ma c'è chi sogna per essere ancora più cieco.

*

Ti cerco nella notte, ti cerco in ogni puttana, cerco il tuo volto, 
il tuo passo, il tuo addio, ogni puttana è il tuo addio.  

*

Miliardi di stelle non tengono compagnia in questa notte di
solitudine avverata, miliardi di stelle non fanno luce nel mio
cuore, miliardi di stelle e un solo ricordo: il tuo viso.

*

Ci sono puttane perdenti che non riescono a battere nemmeno 
i marciapiedi.

giovedì 24 ottobre 2013

mercoledì 23 ottobre 2013

NOTTE

Notte, che bella parola, perché rovinarla usando l'ipocrita formula
"buonanotte"

IL BIBERON CICLICO

Mi è tornata voglia di ricomprarmi un biberon, è una cosa ciclica,
mi capita ogni due anni, sento nostalgia dei Plasmon sciolti nel
latte tiepido, non dovrei dirlo a nessuno, potrebbe fare una brutta
impressione, potrebbe sembrare una regressione patologica,
invece è solo purissima fame, è solo il bimbo che vive dentro me.

IL CIELO E IL SOFFITTO

Quando una donna mentre fa l'amore con te inizia a guardare il
soffitto è arrivato il momento di ridipingere casa e forse di 
cambiare donna, ma c'è un'ultima possibilità: tornare a fare
l'amore all'aperto, tornare a guardare il cielo, a sentirsi vivi.

L'UOMO COL CAPPELLO

C'era una volta un uomo col cappello, non era cattivo ma aveva
gli occhi rivolti dentro, scrutava i suoi abissi e i suoi abissi gli
divoravano l'anima, fauci senza pietà, e l'uomo soffriva, si perdeva
in se stesso, e forse godeva di questo perdersi. Iniziò a filmare
il proprio volto, ogni sfumatura del suo essere, senza pietà, senza
finzioni, lo faceva per curarsi, per oggettivare i propri tormenti.
Iniziò anche a scrivere i suoi pensieri su internet: blog, social
network, e cose consimili. Voleva esprimere se stesso, voleva
essere semplicemente un uomo, un uomo nudo, senza alcuna
maschera da indossare. Non voleva mentire. Cercava la verità.
La sua verità. Paradossalmente diventò un personaggio, quando
uno si esprime secerne sempre un palcoscenico, volente o
nolente. E l'uomo col cappello diventò un attore. Recitava la
sua vita. C'era chi applaudiva, chi fischiava, chi gli urlava
"facce ride", chi gli tirava pomodori, chi fiori appassiti.
Una sera una maga calabrese incontrò il suo mostro, vide
un suo film e si innamorò del dolore di quell'uomo solo.
L'uomo col cappello quando si esibiva guardava negli occhi
la sua maga, e lei lo ripagava con un sorriso celeste.
A lui bastava questo, a lui bastavano gli occhi della maga.
Entrambi sapevano che il mondo non è una fiaba da
raccontare al viso di un bambino che si addormenta, ma
sapevano anche che il desiderio di esprimere se stessi
è cosa buona, giusta e terribile. Anche senza ritegno.
E senza vergogna. Un giorno l'uomo col cappello morì,
come capita a tutti gli uomini vivi. E dietro di sè lasciò una
scia di desideri. La maga li raccolse tutti, uno a uno, e continuò
a sorridere. Ogni dolore, stanco di se stesso, ridiventa sorriso.
E questo la maga lo ha sempre saputo.

MI CAPITA


Mi capita di entrare in chiesa e di sognare il tetano universale.
Per ogni chiodo un universo. Per ogni chiodo un grido.
Mi capita di confondere lucciole per lanterne, ma questo è
il mio lato più divertente, i mulini a vento sono mostri quando
c'è tempesta nel cuore, quando c'è amore nel sangue.
Mi capita di scucire l'orlo del precipizio, come un sarto della
vertigine, e la caduta può attendere se nel mondo si agitano
ancora sorrisi e gesti di generosità improvvisa. Mi capita di
essere me stesso quando lo specchio va in frantumi e ogni
frammento è frammento celeste, ma fra fili d'erba e formiche
assassine. Mi capita di sognare la mia carne. E di accarezzare
i miei sogni. Mi capita di svegliarmi nel cuore di un mattino
crudele. E di sentire la luce come una rivelazione di orrrori.
Mi capita di mettere su un piatto della bilancia le mie viscere,
e sull'altro i miei rimorsi. Mi capita di ascoltare il vento.
Mi capita di giocare a mosca cieca con i lupi, di ridicolizzare
le iene, mi capita di essere un animale delirante, mi capita
di non amare, e quando mi capita di non amare, nulla mi capita. 

QUANDO PIOVE RICKY PENSA

FACEBOOK: A COSA STAI PENSANDO?

Anche a voi compare "a cosa stai pensando?" su questo spazietto
bianco? Credo che la forma corretta sia "a che cosa stai pensando?",
comunque, è interessante notare come il nostro pensiero sia
oggetto di attenzione da parte di FB, i nostri pensieri servono a
FB per monitorare la sua e la nostra "coscienza collettiva", per
scopi non solo commerciali, anche per soppesare i livelli di
coscienza, per imbrigliare e catturare ciò che dovrebbe essere
libero: il pensiero. Una schermata di foto, amici, diario, informazioni
e ALTRO. Noi dobbiamo puntare sull'Altro, bisogna sempre
lottare contro gli schemi, ma non per una puerile forma di
ribellione: per rispettare la natura sacra e sacrilega del pensiero.

R.F.

martedì 22 ottobre 2013

TIME OUT

LAVORI IN CORSO

Il mio cervello sta lavorando per voi.

R.F.

IL NEURONE SEDIZIOSO

Sono seduto davanti al computer, sto ascoltando un pezzo
musicale, la musica mi entra nel sangue, e agita i neuroni,
non credo di avere moltissimi neuroni attivi, ma vi assicuro
che c'è un gruppetto sedizioso di neuroni che non si stanca
mai di dare l'assalto al mistero, uno in particolare, è il leader,
lo chiamerò Neurone X, non ha paura di niente, non teme
di impazzire, e si è fissato di bucarmi la fronte, vuole uscire,
vuole vedere la luce del sole, vuole conoscere il cielo.

L'UOMO FRU FRU

lunedì 21 ottobre 2013

IL SILENZIO

Il silenzio ha un grande difetto: non mantiene la sua parola.

R.F.

TUTTO

Lei era tutto per me. Io ero tutto per lei. Una noia colossale.

R.F.

TI PREGO

Ti prego: dammi un sogno della tua presenza. 

(R.F.)

DIALOGO CON ME STESSO

L'ASCENSORE RELIGIOSO

Ho un rapporto religioso con gli ascensori, quando le porte si
chiudono provo un'angoscia di morte, e quando si riaprono è
una sorta di resurrezione, se abitassi al terzo piano sarebbe
perfetto: e dopo tre piani Egli è risorto. Sul pianerottolo.

UN TIPO D'UOMO

Ora vi dico che tipo d'uomo sono, ve lo dico anche se non vi
interessa. Mi rivolgo alle donne, a quelle creature che allattano.
E allettano. Sono quel tipo d'uomo che ama sentirsi mordicchiare
i lobi delle orecchie, che ama i succhiotti sul collo, quel tipo
d'uomo che se una donna non gli canta la ninnananna si turba,
anzi: si incazza. Sono irascibile e posso darvi carezze fortissime
se non mi amate come voglio io. E sono profondamente tenero.
Ma non potete spezzarmi con un grissino. Sono un tonno ma
un tonno di alta qualità, spezzarmi non è facile. E sono un uomo
che non dice bugie ma nemmeno la verità, perché la verità è
indicibile. Sono un uomo che fa l'amore col cappello e che fa
l'amore solo se c'è una bella illuminazione, non potrei mai avere
un coito al neon. Sono strano, difficile, complesso, complessato,
ironico, onirico, erotico e diuretico. Con me si fa tanta pipì.
Ma soprattutto sono un uomo che cerca di essere un uomo.

L'ISPIRAZIONE

Che cos'è l'ispirazione? Per quanto mi riguarda non è nulla di
particolarmente romantico, non mi sento invaso da spiriti o
essenze "metacelesti", l'ispirazione è uno spazio bianco, un
vuoto che suscita una forma di ribellione, è natura che cerca
uno sbocco, è il candore estremo del nulla che ti chiede una
pausa, e basta un segno, un gesto o una parola per salvarsi.

L'INVIDIA

Sono sereno. Ho sempre avuto in sospetto la serenità, non mi è mai
stata simpatica. Sono sereno, quindi non mi sono simpatico.
Tutto procede secondo il copione della serenità: il mio cuore dorme.
Un nirvana domestico, buddhismo casalingo. Reincarnazioni di
polvere. Quanta invidia mi fanno gli uomini disperati! Quanta!

R.F.

DUE CUSCINI

Ho due cuscini nel mio letto, uno è per me, l'altro è per l'ignoto,
in attesa di un volto che lo illumini.

R.F.

L'AMORE MERAVIGLIOSO

L'amore? L'amore è una cosa meravigliosa? Ma io vedo attorno
a me solo macerie di amori perduti, di amori lasciati annegare nel
tempo corrotto, nell'abitudine, nella povertà di spirito, vedo solo
la pantomima della solitudine intrecciata, e il fuoco lontanissimo
ormai non riesce a riscaldare nemmeno l'ombra dell'amore.

R.F.

MARIO E MILENA

domenica 20 ottobre 2013

I PERIODI

Sessualmente parlando sto vivendo un periodo no, l'ambizione è
quella di arrivare almeno a un periodo "forse", ma ripensandoci
sono un tipo apprensivo e i periodi-forse non sono consigliabili,
meglio passare direttamente a un periodo sì. Ma sono certo che
una volta arrivato il sì avrò nostalgia di tutti i miei no.

R.F.

PRIMA DI UN APPUNTAMENTO

Ecco quello che faccio prima di un appuntamento con una donna:
mi lavo i denti,
mi lavo le palle e la cappella,
mi metto un boxer scuro,
ah, mi lavo ascelle e gli orecchi,
insomma anche una doccia
che si fa prima,
leggo due poesie di Baudelaire,
mi profumo il petto
il collo
e i boxer,
mi faccio uno zabaione,
mi faccio un nodo immaginario
a una cravatta immaginaria,
faccio meditazione testicolare,
controllo l'orologio,
controllo l'orologio,
cambio camicia almeno tre volte,
mi guardo allo specchio,
chiamo mamma e le dico che
ho un appuntamento,
faccio tre salti di gioia,
esco,
e lei non arriva,
torno a casa
e con tutto quel profumo
esce fuori
una sega profumatissima.