mercoledì 31 dicembre 2014

MOSTRO ADORATO ( la lettera di Medea )

Mostro Adorato,
se avessi una bella grafia, stavolta ti scriverei una lettera di quelle che poi sono da spedire. Questo per quello strano atipico arcaico feticismo secondo il quale il solco della penna sulla carta fatto dai miei pensieri possa essere t
occato dai tuoi polpastrelli: è chiaro che le vicissitudini di consecutio temporum e gli inestetismi-anche grafici, ahimè- non mi consentono di fare tanto e così procedo con una "lettera aperta" (che due palle 'ste frasi fatte). 
La crisi: be', 45 anni sono il sogno di molti uomini. Ci sono trentenni assolutamente assetati di essere quarantacinquenni. E comunque questa storia della mezza età, delle crisi di mezzo, della "medietà" è soltanto una cazzata dovuta ai vizi dell'epoca moderna (epoca quanto mai senza nome e che, pertanto, non ha prodotto che ovvietà). Sono una donna, sulla carta almeno, e da donna posso garantirti che le cose non stanno come le vedi. L'età è una convenzione: non è forse meraviglioso pensare ad un ottantenne che ha voglia di fare l'amore e che ha il coraggio di sentire la sua eccitazione? 
La solitudine ti ha convinto di non essere un uomo desiderabile e desiderato: vado a dirti quel che penso. 
Qualcuno disse:"La mia donna ideale è più bella della mia solitudine"; parto dalla consapevolezza che sei un uomo innamorato della propria solitudine, che la consideri estremamente bella, talmente bella da scegliere, spessissimo, di convivere con lei. A volte perchè sinonimo di libertà, altre volte perchè tradirla comporta uno sforzo sovrumano per la tua pigrizia e così le sei rimasto fedele. Sei un uomo fedele, Riccardo. Questo tuo attaccamento a Madame ne è prova inconfutabile. 
Passiamo al secondo argomento, che scaturisce direttamente dal primo: l'idea di non essere desiderabile e desiderato. Sei un uomo sommamente, gigantescamente desiderabile: il tuo fascino misterioso e bambinesco assieme, il tuo essere "alto quanto basta per essere alto", quel volto sempre un pò nascosto, quel tuo essere sempre "tenuemente blindato" dentro le tue camicie, sia quelle chiare, che fanno intuire la tua virilità possente, sia quelle scure che ti bardano una sessualità lunare e novembrina quasi e quindi irresistibile, la tua pelle un pò da egiziano e un pò da borotalco: sono tutte componenti sommamente erotiche. Per non parlare delle tue mani. Le tue mani sono l'argomento erotico più interessante di certi simposi. Quando le muovi con una grazia sopraffina e non te ne accorgi che catalizzano l'attenzione, anche se di fronte a te sta seduto un satiro quiescente e tu sei, senza saperlo, Dioniso in persona. E questo dal punto di vista fisico. Da altre angolazioni sai bene cosa penso di te: evito d'essere ripetitiva.
Andiamo al passo successivo: dici di non essere desiderato. Qui dobbiamo considerare la questione, articolandola in due rationes fondamentali: 
1. Può capitare di non essere desiderati da chi desideriamo, è umano, quasi fisiologico, direi. Questo va a premere sulle nostre insicurezze, è chiaro. Ma non è legge universale. Un "rifiuto" non è "Il rifiuto": sti cazzi!
2. Non sei pronto a desiderare, poichè preferisci (e lungi da me ogni forma di rimprovero, mi limito a far considerazioni il più possibile affettuosamente analitiche) le vie più dritte: è più facile "parlare di puttane",(fors'anche più simpatico, quando ci si sente minacciati dal rischio d'essere poco interessanti), non ci sono obblighi, compri il desiderio e trovi, senza fatica, la miglior merce sul mercato; con le donne (magari fossimo puttane, porcatroia!) non prezzolate ci devi mettere un pò di impegno; a volte, devi solo essere scaltro a far credere loro che tu ti stia impegnando. Ecco. E' questo il punto: ti manca la scaltrezza ed eccedi d'onestà verbale.So che è un discorso, questo, che ti fa incazzare, che spesso non ti si para neanche davanti, ma tant'è. E sai perchè? Perchè chi un pò ti conosce apprezzerebbe persino questa tua mancanza di filtri: che è una immane ricchezza in questo mondo di manichini. Ma una donzelletta, sia pur di "larghe vedute", che si agghinda col culo in su, le tettine a coppetta, la messa in piega setosa e il rossetto a prova di pompino vuole la sua contropartita e tu devi darle l'illusione di essere un sogno: a quel punto il gioco è fatto, anche se non sei un sogno, il pompinuccio democratico è assicurato.
Certo, non sto qui a generalizzare: rischio di far venire l'angina pectoris alle suffragettes e, per carità, non inneschiamo epidemie.
In sostanza, Dio, sei desiderato, non te ne accorgi e anche il motivo di questo è chiaro: godi di più a lamentarti che a rischiare di metterti in gioco. E' più comodo. E nessuna donna, probabilmente, è brava quanto te a prendersi cura del tuo gioiellino circonciso (Medeuccia, come sai, dinanzi alla circoncisione ha subito gli occhietti a cuoricino).
Che poi, anche tu, mia bomba erotica, sei un orsetto sonnacchioso che per due coccoline ed un peluche che sorride vicino al cappuccino la mattina e un par di mutandine di pizzo sotto il cuscino farebbe faville!
Non ti posso dar suggerimenti: le massime eterne le lascio ai preti e ai saggi che ancora stanno legati alla colonna; quindi non ti augurerò un cambiamento. Io voglio che tu sia te stesso. E questo mi da la certezza che l'uomo più superstrabello che io conosca e che abbia mai conosciuto sarà a suo agio. Con se stesso e con il mondo. Il "Mestiere di vivere" non lo conosceremo mai. Limitiamoci a vivere: è già gran cosa. 
Quello che ho imparato io è assai poco: so che la curiosità più preziosa che ho è quella relativa al cazzo; so che il sesso come tecnicismo non mi interessa più, perchè la passione è un'altra cosa, tutta un'altra cosa. So che l'orgasmo è caldo e fa vedere tante lucine viola che girano negli occhi, mentre li tieni chiusi, e che se, poi, chi ami adagia il suo volto sulla tua pancia, dopo l'amore, allora scopri che vale la pena di essere viva solo per quell'istante in cui il suo respiro sfiora la tua mano mentre gli carezzi la bocca e ha gli occhi chiusi. 
So che è una grande fortuna che accadano queste cose. 
So che io sono un essere umano fortunato perchè ho imparato questo e perchè ho nella mia vita un uomo come te. So che posso rinunciare a tutto, ma non alla poesia che è dentro e che nessuno saprà scrivere mai. Tutto quanto lo sterminato resto io non lo saprò mai. E va benissimo così.

AUGURI

AUGURI, CHE LA VITA POSSA SORRIDERVI ANCHE CON LA DENTIERA,
ANCHE QUESTO NUOVO ANNO, non vi auguro tanta felicità, il troppo
stroppia, vi auguro una giusta felicità, una felicità piccola ma che
sia agevole da portare dietro, magari in una tasca, sempre che la
tasca non sia bucata, ma in quel caso non è felicità anche perdere
felicità per strada e magari donarla a una persona triste?

SUPER CRISI

martedì 30 dicembre 2014

LA PAROLA BUFFA

Che parola buffa è la parola "creatività", non si tratta di essere creativi,
la chiave di tutto è l'ascolto, mettersi in ascolto di se stessi, degli altri,
e del mondo che ci circonda, per essere poeti basta rispondere al telefono,
al telefono che squilla dentro, fuori, basta non essere "occupati".

LA GRAZIA IN ME


In me sento la grazia
dell'abbandono, quel
senso di tenue rivolta
che mi lascia senza
difese, aperto a ogni
sconfitta, a ogni vittoria
perduta nel tempo.

Porto l'orologio al polso
per ingannare il tempo,
amo le pietre lanciate
contro chi pecca ma solo
per la gioia di sbagliare
mira. E le mie ferite
sono sorrisi di sangue.

Non ho mai creduto alla
morte, per me un cadavere
è solo un campione di
apnea, e la polvere è il
richiamo delle assenze,
vivo nelle foreste pietrificate
solo per snidare il vento.

In me sento la grazia
dell'abbandono.

PENSIERI DI(AMANTI)


L'oscenità è solo la forma eviscerata della mia timidezza.
Devo essere osceno per avvicinarmi alla realtà, per toccarla,
perché soffro di lontananze infinite e laceranti.

*

Un pensiero buio, un pensiero vortice nel quale mi perdo.
Ho bisogno dei tuoi occhi per ricordarmi che esiste la luce.

*

Molte persone quando finiscono una telefonata ripetono
" ciao, ciao, ciao...", sentono il bisogno di reiterarlo.
Mentre l'addio è secco, sarebbe ridicolo dire " addio, addio,
addio...", sarebbe solo un ciao capovolto.

*

Vivo sul filo del rasoio elettrico.
Per questo sono nervoso a volte.

*

Tu non ci crederai ma quando sento di amarti è come
se zuppassi le nuvole nel caffèlatte del tuo corpo.

*

L'anima? Non so che cosa sia, forse nemmeno
mi interessa. Ma se anima è questa furia di
amarti, questo dolore acceso di averti al mio
fianco, se anima è questa armonia di fuoco
che provo quando ti sfioro, se anima è questo allora
puoi dire che sono tutto anima.

FICA FINO ALLA FINE

Quanto mi garbano le persone che non sanno invecchiare! Adoro quelle
donne che si fanno tirare il viso come un tamburo, ci sento tanta voglia
di piacere ancora e di fare l'amore. Un volto segnato dalle rughe è di una
bellezza pura, ma la purezza non deve per forza essere un obbligo.
Perché assecondare la natura? Ben venga il chirurgo. Amo le arti plastiche.
E quanto mi garbano quei vecchietti che a 75 anni vanno ancora a puttane.
I vecchietti che sbavano dietro le gonnelle. Deve essere terribile vivere
il proprio corpo pensando solo alla pillola per la pressione e alla minestrina,
no, non è accettabile, la saggezza è pensare ancora alla fica, oh sì, fica.
Fica anche a 80 anni, fica anche sull'orlo della putrefazione, fica, fica.
Fica fino all'infarto. Fica fino alla morte. Fica fino alla combustione finale.

lunedì 29 dicembre 2014

L'ECCENTRICO

NIETTA

IL SOGNO

Il mio sogno. Incontrare una donna libera (esistono?). Farla innamorare
perdutamente di me. Scoparla male per farle notare il mio soffitto, a me
piace molto una donna che guarda il soffitto, c'è qualcosa di metafisico.
Portarla al punto di farle desiderare altri organi maschili e organizzare
cenette a tre. Andare nei siti degli stalloni, scegliere assieme il cazzo
migliore e più invitante e poi preparare la serata ideale. Deve essere
delizioso l'imbarazzo iniziale, lui che desidera la tua donna e ti guarda
pensando: " cornutone, vedrai come la scopo la tua donna, la faccio
urlare di piacere". Mettere una musica adeguata, una musica che sia
propedeutica alla situazione, andare in cucina a prendere un vino rosso
ad alta gradazione, e trovarli sul divano già con la lingua in bocca, e
restare inebetito di gelosia con i bicchieri in mano, oh, delizia delle
delizie. Scrutarla, scrutare la mia donna-orizzonte che si lascia
attraversare da un altro cazzo, e scoprire di lei altri segreti, altre
modulazioni del coito. Che infinita dolcezza terribile. Vederla ansimare,
sentirla godere, farla mia attraverso un altro: lo stallone alieno.
Dopo salutare l'ospite cortese e aspettarla sul divano per sussurrare
al suo orecchio: " troietta di una troietta, mi hai fatto impazzire di
gelosia, di piacere contorto, ora fammi una sega e dimmi, dimmi
quanto ti è piaciuto mettermi le corna!". Dio, che bellezza tragica.
Dove trovare una compagna di giochi così intelligente e spietata?

IL CATTIVO SEGNO

Un cattivo segno: da molti anni non arrossisco più. Un tempo mi vergognavo
davanti agli uomini, poi conoscendoli a fondo...ma non voglio diventare
cinico, non mi piace, devo mettermi in situazioni imbarazzanti, voglio tornare
ad arrossire, voglio trovare uomini o donne che abbiano questo potere
su di me: farmi tornare candido, e ridarmi la purezza della vergogna.

QUANTE COSE

Creare distanze che siano un abbraccio, accendere la miccia di un
orizzonte perduto, credere che l'ottimismo sia un vicolo miope, fare
di tutto per accedere al nulla, alla sua eleganza radicale, perdersi in
un bosco ed essere il lupo, ingoiare rospi per saltare nella felicità,
quante cose, quante cose ci sono ancora da immaginare, quante cose!

SVITARE LE LAMPADINE


Mi piace svitare le lampadine durante i temporali e gettarle contro il cielo
elettrico, se devono fulminarsi che sia il fulmine a ucciderle.

IL SEGRETO DEL CRISTIANESIMO

Se Cristo è l'Unto, Maria è necessariamente extra-vergine. Non si scappa.
Il segreto del cristianesimo è nella spremitura.

DIALOGO IMMAGINARIO CON ALLA

Con gli occhi ancora inzuppati di sonno sono sceso per bere un caffè, e la
mia portinaia, Alla, mi ha subito aggredito con dosi di realtà spicciola, hanno
scippato la signora del quinto piano, e il citofono non funziona, avrei voluto
risponderle " e tu cara Alluccia pensi che queste cose siano degne di nota?
uno scippo? un citofono che non funziona? se ti dicessi quali incubi hanno
attraversato la mia mente questa notte! lingue ardenti di giraffe capovolte
hanno scartavetrato la mia psiche, e tu mi parli di queste cosette!".
" Eppure, in questa piccola realtà che tu disprezzi, caro Riccardo, si annida
l'incubo più atroce: nessuno ti ama, nessuno ti ama fisicamente". E con
questa risposta Alla mi avrebbe ucciso, fatto fuori, silenziato per sempre.

domenica 28 dicembre 2014

LA MANCANZA

Ho bisogno assolutamente di una ragazza fissa. Non posso vivere senza
la possibilità di essere tradito. Non posso resistere. Non c'è gusto a vivere
in questa fedeltà assoluta che si chiama solitudine. Non c'è vita senza
tradimento. Tradire è la cosa più dolce dell'amore. E mi manca, tanto.

IL CONSIGLIO DELL'AMICO

Durante un pranzo natalizio un amico mi ha consigliato di tirare fuori
la rabbia, mi vede represso, trattenuto, aggrovigliato. Ma se tiro fuori
la mia rabbia non si salva nessuno, nemmeno le stelle. Forse è meglio
iniziare con un leggero rancore e vedere che cosa succede.

mercoledì 24 dicembre 2014

BUONE FESTE

Se avessi avuto il coraggio di non scrivere nulla, e di non filmare nulla!
Quanta purezza in chi ha il pudore delle proprie emozioni. E quanta forza.
Invece sono un colabrodo, e non ho più misteri per nessuno, nemmeno
per me stesso. E sogno di tornare intatto, immacolato. Solo la morte mi
renderà discreto, reticente, muto come una bomba muta. Ma basta
parlare di morte, forza Ricky, tuo fratello ti aspetta giù, devi partire per
il mare dove mamma attende, devi ancora essere figlio, uomo, poeta.

martedì 23 dicembre 2014

CHI NON MI AMA


Per fortuna mi stanco, mi stanco facilmente. Una fortuna. Se faccio il filo
a una donna e lei non ci sta interviene subito il classico meccanismo di
difesa: " ma questa è matta, matta di mediocrità, come si fa a non cedere
a Ricky Farina?". La sentinella del mio orgoglio è sempre sveglia. Così è.
Così deve essere. Rifiuto il rifiuto. Immaturità? Ben venga se ci fa stare
bene. Ben venga tutto quello che ci placa. Che ci fa dormire la notte.
Chimica, orgoglio, presunzione, follia, testardaggine. Tutto fa brodo.
E se alla fine uno resta solo, solo nel proprio brodo primordiale, potrà
dire a se stesso " sei un coglione ma sei forte, sei fortissimo". Ed è una
fortuna. Chi non mi ama non mi merita, meravigliosa banalità. Mi stanco.
Mi stanco facilmente, dopo un mazzo di rose o scatta un bacio o scatto
io e me ne vado, per sempre. Con le spine in mano, a sanguinare altrove.

AUTORITRATTO SEMPLICE

Sono un uomo, cerco di essere un uomo.
L'età è matura, l'anima è libera.
Ho solitudini epidermiche, senza una carezza
la pelle può diventare un deserto.
E cerco invano un miraggio, un miraggio
d'amore. Per dissetarmi. Per continuare a
vivere. Per continuare a cercare di essere
un uomo. La psiche è il dono più bello
fatto all'uomo, a ogni uomo. Il giocattolo
degli dei. Irrorare la realtà con il proprio
liquido mentale. Farsi un volto di rugiada
nel mattino dell'essere. Ogni segreto è una
sbavatura dell'unico segreto vivente: la nostra
presenza. Presenza assediata dai demoni,
dalla sensualità ardente dell'ignoto.
E l'uomo lotta con l'invisibile per un grammo
di celebrità retroversa: la morte.
Chiedere un autografo ai morti è il senso.
Star delle tenebre. Divi dell'assenza.
E l'uomo spacca le pietre, coglie i fiori,
e medica ferite d'alabastro. Sono un uomo.
Recito la mia parte. L'unica parte che so.
Che imparo a memoria ogni giorno.
E che dimentico ogni notte nel sogno.
Per svegliarmi ancora una volta
uomo.

UNA COSA MERAVIGLIOSA

Mi sta accadendo una cosa meravigliosa da circa 45 anni, non ho ancora
capito bene che cosa sia ma è sicuramente un fatto straordinario, è un
fatto che si disfa ogni giorno, un gomitolo che si srotola e che resta un
gomitolo, e anzi: srotolandosi diventa sempre più grosso. Ho le branchie
ai lati del cervello, un cervello-pesce che si muove negli abissi di questa
cosa che si chiama vita. E non c'è nulla di più bello e di più tragico.

LA CUCARACHA

lunedì 22 dicembre 2014

VITA DI UN SINGOLO 9

INCAZZUSO

Sono incazzuso, mi basta poco per bannare una donna dai miei testicoli.
Accesso vietato. Io voglio, pretendo, esigo tante carezzine genitali.
Bacetti sul collo, sulle scapole, e sulla cappella. Sono incazzuso, non
mi faccio trattare come un angioletto, io sono un diavoletto! E sono
anche pelosetto! E voglio essere amato in modo "cazzogenitale".
E i tramonti con i gabbiani ci possono anche stare ma solo come preludio
alla più profonda delle penetrazioni. Anali, ovviamente. Incazzuso, e
generoso, e sperticato di sperma, e funambolo di contraddizioni, ma con
il cuore vivo come uno scoiattolo, con l'anima nella tagliola del desiderio.

domenica 21 dicembre 2014

RACCONTO BREVE

Il commesso del negozio di scarpe si stava annoiando quando lei entrò,
una visione, un angelo, s'innamorò perdutamente, e appena vide il suo
dolce piedino ebbe l'ardire di chiederle la mano. E vissero felici e scalzi.

ACCADE

Accade, accade vigliaccamente, all'improvviso, come una coltellata nel
buio, accade l'epifania tragica, incarnata, la violenta percezione della mia
presenza non al mondo ma a me stesso, come se una porta blindata mi
finisse in piena faccia e mi separasse per brevi attimi eterni da tutto e da
tutti. Ciste di me stesso. Unghia incarnita psichica. Tumore circolare.
Ed è forse la gemma della follia, il pozzo centripeto della mente colma
di uno specchio purulento, l'infiammazione del mio io inscatolato. Allora
solo la musica, solo la musica riesce a farmi dimenticare il mio volto,
a liberarmi dall'ossessione di essere carne retrograda, carne ingoiata, e
ritrovo frammenti di cielo nella mia cella, e il mio odore si confonde con
quello delle stelle, dei fiori, e delle ombre che osiamo chiamare uomini.

sabato 20 dicembre 2014

L'INGANNO COMUNE

Le donne e le illusioni hanno questo in comune: l'inganno. E la possibilità
di fartele. Ma come vivere senza donne? E senza illusioni? Impossibile.

IL PROBLEMA DEL CARISMA

ATEISMO ORGANICO


Da quando mi hanno detto che ci sono strani scherzi del corpo che possono
farti vomitare la cacca dalla bocca mi sono raffreddato nel mio entusiasmo
per la vita. La trovo una cosa orribile, e deve essere imbarazzante se capita
durante una cenetta a lume di candela. No, non ci sto. Non posso credere
che ci sia un Creatore che abbia creato questa orrenda patologia. Vomitare
di per sè non è simpatico, ma vomitare la cacca, dio, no, non ci sto. Sono
completamente ateo, ormai posso dirlo. Ateo fino al buco del culo.

EDITH SITWELL

Eccentricità non è, come la gente noiosa vorrebbe farci credere, 
una forma di pazzia. Spesso è una sorta di orgoglio innocente, 
e l’uomo di genio e l’aristocratico sono spesso considerati come 
eccentrici, perché il genio e l’aristocratico non hanno paura e non 
sono influenzati dalle opinioni e capricci della folla. (Edith Sitwell)

venerdì 19 dicembre 2014

mercoledì 17 dicembre 2014

NEL CERVELLO

Mi sento strano, come se avessi le farfalle nel cervello, come se il mio
cervello fosse una farfalla piena di farfalle nel cervello. Mi sento con
i rospi nella pancia, e le lucertole sulla nuca, e i serpenti nella mia gola.
Mi sento fra il martello e l'incudine inguinale. Mi sento con una cicatrice
azzurra sul volto, e con il cazzo teso in cerca di un valium clitorideo.

martedì 16 dicembre 2014

L'UOMO CHE SI SVEGLIA


I sogni sono sali minerali e il risveglio è una brace.
Sognare fa bene alla crescita, all'equilibrio idrosalino
del corpo. Sognare rende le ascelle specchi di linfa.
Trasmuta le ciglia in misteriosi insetti e gli occhi si
fanno fossa di arcobaleni annegati. Il risveglio è una
brace. E arde la vescica dorata in un'alba purissima.
Ci vuole talento, anche per svegliarsi. Ci vuole audacia.
Non basta aprire gli occhi, sarebbe troppo semplice,
un riflesso di luce e nulla di più. Ci vuole talento per
svegliarsi, per dare a ogni mattino la sua cattedrale
di stupore, per cercare l'ago nel pagliaio mortale.   

I TROLL

Domani ci sarà un nuovo contributo al mio blog sul Fatto Quotidiano,
sono colpito dalla demenza dei commenti. Quanta stupidità alligna
nel mondo. Il mondo è pieno di troll maligni. Non reagirò più, non ne
vale la pena, bisogna continuare per la propria strada con amore.

lunedì 15 dicembre 2014

POESIA DI QUELLO CHE MI PIACE


Mi piace l'odore della benzina al tramonto.
Mi piace entrare in un garage con un fiore in mano.
Mi piace farmi accarezzare i testicoli.
Mi piace pensare alla morte in un prato ricoperto di rugiada.
Mi piace quando mi mordicchiano i capezzoli.
Mi piace il sorriso delle persone malate.
Mi piace sentire la lingua di una donna alla base della cappella.
Mi piace lanciare i sassi contro le nuvole.
Mi piace non capire nulla di matematica.
Mi piace la torta di mele all'americana.
Mi piace la valle della morte in California.
Mi piace fare pipì nei boschi.
Mi piace osservare i volti delle persone in metropolitana.
Mi piace fare colazione e zuppare i biscotti.
Mi piace essere diverso da me stesso.
Mi piace confondermi.
Mi piace bere il vino rosso con il parmigiano.
Mi piace vedere un film con mio fratello.
Mi piace leggere sotto le coperte.
Mi piace guardare dalla finestra.
Mi piace il comfort.
Mi piace non amare i campeggi.
Mi piace il lesso.
E il lusso.

DIALOGO CON MAMMA

QUELLO CHE PROVO

Non dico quello che penso, dico quello che provo, e quello che provo
non conosce morale o buona educazione. Quello che provo è terribile
o meraviglioso. Ancestrale coacervo di pulsioni. Verità di fango.

domenica 14 dicembre 2014

STANOTTE

Stanotte ho riletto insieme a Roberto "Cavallina storna" di Pascoli, ma 
quanti di noi sanno che cosa significa "storna"? Che poesia, rovinata 
dalla scuola, svuotata dall scuola, sterilizzata dalla scuola, e uccisa.
Pura emozione, brividi noir. E adesso ci rivediamo "Sangue e Arena" di
Rouben Mamoulian, uno dei nostri registi preferiti, sorseggiando Sfursat.

I DECOMPOSITORI

IL MIO AMICO PHILIP ROTH

Quanto mi piace starmene a casa a leggere Philip Roth, anche lui non
sopporta le donne che non ingoiano il seme, lo dice chiaramente nel
suo libro "Il professore di desiderio", sì, ho trovato un altro amico 
letterario. Quelle donne schizzinose che si sentono soffocare con lo
sperma in bocca, ridicolo! Che bello, che bello trovare uno specchio
nella letteratura, specchiarsi e divertirsi, si tratta sempre di uno specchio
che deforma, ti vedi più grasso o con la forma allungata, ma è sempre
una immagine che riconosci come carne della tua carne o specchio del
tuo specchio. Sì, voglio dirlo, le donne che non ingoiano il seme mi
fanno tristezza, e rabbia. E lo dico insieme al mio amico Philip Roth.

LE VIE DELL'ORGASMO SONO INFINITE

Una volta ho fatto godere una donna con uno starnuto. Stavo praticando un
cunnilinguo, ha iniziato a prudermi il naso, e con un "ecciù" è venuta.

PULIZIE

Ho appena fatto le pulizie di casa con il cappello in testa ovviamente,
mi sono inginocchiato, c'è qualcosa di religioso nella polvere.

sabato 13 dicembre 2014

SUPERSOLO

UN PIEDE NELLA FOSSA

Avere un piede nella fossa, nella fossa delle Marianne. E sentirsi depressi,
una depressione oceanica, ma essere anche felici di non inciampare mai
più. Con un piede nella fossa puoi concederti di amare finalmente il cielo.
Senza distrazioni. E nascondere i tuoi rubini nello stomaco degli squali.

PIATTI D'ARGENTO


Mi piace porgere piatti d'argento ai miei amici, ieri ho scritto a Silvano
Agosti : "sto per diventare "vips", che cosa si prova a essere "vips"
amico mio?". E lui: " posso solo dirti che cosa si prova a essere se
stessi". Sono bravo, sono una spalla fantastica, amo le mie (s)palle.

NELLA TRAPPOLA

Sono caduti nella trappola: mi credono lento e noioso.
O forse sono io a essere caduto nella trappola di un blog
a carattere nazionale? E la mia intimità? Come fare per
rendere nazionale la mia intimità? Intimità nazionale e
popolare? Nazional-popolare? Criticano il mio "cappellaccio"
(che tra l'altro è un Panizza) al chiuso di uno stanza
ma non sanno che ho il cappello anche quando faccio
la doccia. E sesso, ma solo in certe posizioni. Criticano
la lentezza, i piccoli tempi morti, drogati di crononevrosi
televisiva se uno si sofferma a pensare è subito sentito
come "tempo morto". Sono caduti nella trappola.
O sono io a essere caduto nella trappola? Comunque
mi diverto un mondo a leggere i commenti.

venerdì 12 dicembre 2014

OK

Ok, da oggi chi lo desidera può seguirmi anche sul Fatto Quotidiano.
Il mio video blog è attivo.

LA VITA REALE?

La vita reale. Che cosa è? Strano concetto. A me sembra così irreale
la vita reale. Così evanescente. Pronta a farti ingoiare un addio repentino 
o a donarti un amore di contrabbando tra le sue spietate geometrie.
Per me la vita reale è un magazzino dal quale attingo per costruire
la mia vita immaginaria, l'unica vita che desidero, quella che si avvicina
ai sogni, alla loro sostanza incandescente, per bruciare di una fiamma
perenne, senza fine, dove dire addio è solo un delizioso passatempo.

ACCOMPAGNARE UN POETA AL TRAM

KITSCH CEREBRALE

Il mio cervello non verrà sezionato dalla scienza, e questo è un bene,
vivendo ho già sezionato da solo il mio cervello, troverebbero solo
frattaglie, frattaglie di cervello molliccio e viscido. Però ho un sogno,
vorrei che il mio cervello finisse in una macelleria di alto livello, tra
bresaola di cavallo, filetti, e bistecche grondanti sangue. Kitsch estremo.

L'ESAURIMENTO

Non ho mai avuto un esaurimento nervoso in vita mia, tutti i miei
esaurimenti sono sereni, pacifici, mi esaurisco in tranquillità.

OGGI

Allora, mi sono informato col Fatto, oggi dovrebbe essere il giorno 
dell'apparizione del mio blog. C'è chi appare alla Madonna e chi
appare al proprio blog. Divertente. Voglio divertirmi. Molto.

giovedì 11 dicembre 2014

LEGITTIMA DIFESA

Vivere nel proprio mondo non è più una forma di autismo, è una forma
di salvezza. Una salvezza terminale. Una salvezza sartoriale.

PAURA

Ho paura. Di che cosa? Delle lumache carnivore che nascono nel cuore
spietato degli uomini che non credono più all'amore.

COMUNICATO SULLE MIE SENSAZIONI


Mi sento l'ombelico che pizzica di nascita capovolta.
E sento le mie orecchie che urlano, e il mio naso che
respira per gioco o per confondere l'universo.
Mi sento al centro della disattenzione, e sento nuvole
di spine sui miei genitali. Mi sento male ma solo
quando sto bene. Sento un bruciore alla bocca della
solitudine. E sento lo stomaco che reclama una
vertigine pietosa. Sento strane voci che bisbigliano
" precipitazioni sparse senza speranza" nelle mie
notti d'angoscia fresca. E mi sento cadavere con
licenza di resuscitare al mattino. Mi sento felice ma
solo quando soffro. Sento la febbre ghiacciata dei
miei rimorsi. E sento che sogno solo per non morire
a metà. Per morire interamente, insieme ai miei sogni.
Mi sento l'ombelico che pizzica di nascita capovolta.

EUTANASIA SPIETATA

mercoledì 10 dicembre 2014

L'AGONIA DEL PICCIONE

Uscire di casa per andare a prendere il latte e trovare un piccione
agonizzante davanti alla latteria. Ogni agonia ha qualcosa di sacro.
Aveva una parte di cranio scoperta e un'ala tranciata, probabilmente
investito da una macchina. Muoveva la testa senza senso, cercava
di prendere il volo. Mi sono chinato e gli ho fatto qualche carezza.
L'ultimo gesto d'affetto in questo mondo spietato, e senza più cielo.
Poi ho comprato latte e biscotti. Le agonie degli altri si superano.

A LETTO CON MARIETTO

L'AFORISMA DELL'AMICO FILOSOFO


" I poeti non hanno pudore nei confronti delle proprie esperienze: le sfruttano".
( Friedrich Nietzsche )

martedì 9 dicembre 2014

DAL MIO CUORE

Il potere della distrazione è inquietante, stamattina mi sono scordato che
sono un uomo felice. Per fortuna lo specchio mi ha salvato da questa
feroce amnesia, mi sono guardato e ho visto un uomo ancora in cerca
del proprio volto, e sentieri improvvisi sono sgorgati dal mio cuore.

CI VUOLE TATTO

Come uomo sono un fallimento, sto pensando di cambiare sesso.
Vorrei la fica. Sì. La fica. Una bella fica rossa e palpitante e silvestre.
Almeno così non avrei più problemi, non andrei più a puttane.
Avrei una fica fra le cosce da toccare ogni volta che lo desidero.
Quanto costa l'operazione? Devo dirlo a mamma, ci vuole tatto.

IERI NEL CUORE DELLA NOTTE

Ieri nel cuore della notte sono stato svegliato dallo smartphone che con
la sua voce metallica diceva : chiamata da Eva. Eva? La mia adorabile
puttana. Marietto semidormicchiava ma si è svegliato perché ha sentito
urlare, era Eva che mi sgridava! " Riccardo, sono qui con Noemi, togli
subito le nostre immagini dai tuoi film, non vogliamo finire su YouTube,
e se io mettessi delle tue immagini dove sei nudo su internet ti farebbe
piacere? Riccardo siamo amici, ti vogliamo bene io e Noemi, ma devi
capirci, togli immediatamente quelle nostre foto!". Mi sentivo uno
scolaretto sgridato dalla maestra perché sorpreso a copiare. Dio, che
umiliazione. A 45 anni farsi sgridare da due adorabili creature di 20
anni. Ho chiesto umilmente perdono. "Non farlo mai più!" mi hanno
detto. "Mai, giuro" e ho mandato un cuoricino pulsante. E intanto
Marietto se la rideva nel letto " Riccà, altro che Vips, tu sei nato
esagerato, a quanti sarà capitato nella vita di essere sgridati da una
zoccola?". E ci siamo messi a ridere tutta la notte. Cristo santissimo!

lunedì 8 dicembre 2014

L'IMMACOLATA

DA DOMANI

Da domani divento VIPS, d'ora in poi tutti i miei amici sono pregati di
rivolgersi al sottoscritto usando la forma del Lei. Apriranno il mio video
blog sul Fatto Quotidiano. Il maestro Gelo ha imparato subito e mi
ha scritto: "Ricorda Flaiano? quando la vanità si placa , l'uomo comincia
a morire e comincia a pensarci. Farina, sia insopportabilmente vanitoso,
non c'è altro modo per coprire i miasmi della carogna". Quindi è tutto
chiaro? Sarò insopportabile e vanitoso, e morirò solo quando ne avrò
voglia.

L'ESTASI DI ICARO

In questo mio labirinto celeste avvampa un cuore aperto a ogni orizzonte.
La libertà, sorella gemella della follia, mette le ali ai miei sogni.
Verrà il giorno in cui andrò incontro al sole, a questa stella che l'universo
ci ha cucito addosso, e precipitare sarà il mio volo più profondo.