martedì 30 aprile 2019

SPIEGO SILVANO A KAT

Premessa: grazie Svalbard per l'incoraggiamento, ma purtroppo devo
informarti che definire Pesce un "sicario" non appartiene al mondo
del ragionamento, ma direi che possiamo chiuderla qui, no?
Ognuno resti nelle proprie "emozioni".

Cara Kat, Silvano quando parla col tassista lo fa solo per stimolarlo
a non farsi stritolare da una società strutturata per rubargli il tempo
della vita e lasciargli solo quello del lavoro, più le briciole.

Che le briciole siano dedicate al lavoro, non alla vita.
Quindi: non se la prende col tassista, ma con l'attuale
organigramma della società. Come il medico combatte
la malattia, non il malato. Capito?

Per lui l'essere umano deve soprattutto "giocare" come fanno
i bambini, per questo ama così tanto i bambini che poi
vengono "tumefatti" dalla scuola e dai ruoli.

Puoi non essere d'accordo con questa visione ma non puoi
accusarlo di ipocrisia o di essere snob.

Anche perché Silvano "lavora" tantissimo, pensi che sia
facile essere come Silvano?

Per quanto riguarda il sottoscritto: io so di valere, il tempo
mi darà ragione, la mia "opera" ha un valore assoluto
perché racconta l'essere umano e lo fa con poesia, non
con un po' di poesia, con poesia e basta, senza il misurino
del più o del meno.





RICKY E LA FESTA DEL LAVORO

I SALUTISTI - IL FATTO QUOTIDIANO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/30/cari-salutisti-forse-noi-moriremo-prima-ma-moriremo-felici/5143198/

lunedì 29 aprile 2019

AL COGLIONE

Al coglione(vedete come sono democratico?) che ciancia di globalizzazione
e di perdita di senso di categorie come destra e sinistra, consiglio di
ascoltare le parole di questo poeta e intellettuale di grande spessore.

LO STRONZO PERFETTO

E se io e Andrea fossimo d'accordo per rialzare la temperatura
del blog? Ve lo immaginate? Tutto può essere, non è così in realtà,
ma sarebbe divertente! Sono onorato che un esperto di geopolitica
ed ex soldato decorato al valor militare, trovi così interessante
il blog di uno stronzo perfetto, vecchio e mantenuto ancora
dalla mamma, ignorante e stupido. Vorrei solo fare notare
che "vecchio" non è una parolaccia, fascista lo è, vecchio no.
Un vecchio film, una vecchia canzone, un vecchio dal volto
segnato, tutte cose meravigliose per me. Ma il soldato decorato
usa questa parola come un insulto, ci sento molta volgarità.
E non mi piace che Andrea sia così volgare, non è bello per
Andrea. Andrea, ricalibra questa tua percezione. Ti aiuto con
un episodio che raccontava Mastroianni, parlando di Napoli
diceva (e a questo mi riferivo quando ti ho detto che non
capirai mai Napoli, non alla rivolta spontanea del popolo):
"A Roma, in un mercatino, ho sentito due signore che a voce
alta, per farmi male, si scambiavano queste battute "hai visto
come è invecchiato", invece camminando per Napoli sono
stato fermato da un signore che mi ha messo affettuosamente
la mano sulla spalla e mi ha detto "Ci siamo fatti vecchierelli,
eh? Posso offrirle un caffè?". Ecco, questa è la differenza di
stile immensa tra l'eleganza napoletana e la volgarità di certa
gentaglia. Andrea, non vorrai mica essere come la gentaglia,
vero? Mastroianni amava Napoli e anche il sottoscritto.
Mio fratello è appena tornato, dice che le motorette ti
strombazzano sul marciapiedi, ma a Napoli non ti arrabbi.
Se vieni a Napoli col tuo sguardo fai un capolavoro, magari
in compagnia di Marietto che sarà il tuo Virgilio. Così mi
ha detto Roberto. Effettivamente andare a Napoli con la
mia videocamerina sarebbe tonico per la Chisciotte. Ora,
vorrei spiegarvi che uno stronzo perfetto come me, quando
vi risponde a tono, usando il vostro "stile" fatto di insulti,
lo fa per compassione e per democrazia, potrei tirare fuori
tutta l'eleganza napoletana che sento dentro di me, ma mi
sembrerebbe di umiliarvi, per questo mi abbasso al vostro
livello: per umanità. Vi sembrerà strano ma è così.

IL FILMETTO

Questo filmetto mi sta dando soddisfazioni numeriche, ha superato
le centomila visualizzazioni, non è male. Uno sguardo antropologico
sulle coppiette, non da vecchio porco. Chissà, a volte immagino che
una di queste coppiette si rivedrà per caso in questo film, dopo
tanti anni, e si ritroveranno un ricordo inaspettato, un dono Chisciotte,
il dono di un guardone poetico.



GUIDO

A proposito di partigiani e comunismo: io non approvo chi fa del 25 aprile un derby comunisti-fascisti e parla di regime "rosso". Conoscere meglio la storia non sarebbe male, ricordando soprattutto che noi italiani non siamo mai stati un paese-satellite dell' Urss, come lo erano la Jugoslavia o l' Ungheria. Non abbiamo provato che cosa vuol dire essere davvero comunisti. Un rumeno può legittimamente avere paura e odio per il comunismo. Noi siamo solo un popolo viziato e di fondo liberal-conservatore, asservito alla cultura americana, che non vogliamo pagare le tasse e abbiamo paura che ci portino via la macchina, il cellulare. Parlare di regime è una cosa seria, in Italia c'è stato soltanto il regime fascista, da cui ci siamo liberati. I partigiani con i loro torti, che non giustifico, hanno contribuito alla liberazione, piaccia o non piaccia.

IL SALUTO DI MARCO

Due mesi fa circa sono stato nella sede del Fatto
a trovare la Redazione con la quale ho un bel rapporto,
specialmente con Marco, un ragazzo brillante
appassionato di cinema e di Stallone (Stallone è
un genio indiscutibile). Mi hanno offerto un caffè
e abbiamo fatto due chiacchiere, mi hanno anche
proposto di salutare Gomez ma ho rifiutato, non
sono mai stato un arrivista, come direbbe Vespa
"io sono un arrivato", sono arrivato proprio dove
volevo essere: a casa mia, qui. Libero e in pigiama.
Stamattina Marco mi ha scritto che ha vinto
un corso di sceneggiatura della Rai e andrà a Perugia.
Mi ha scritto che ho reso il suo lavoro più facile
e più ricco, queste sono soddisfazioni. Restare
nel cuore di una Redazione, fare passare una
corrente di umanità, sempre e comunque. Gli
auguro ogni bene. Gli ho scritto che non so più
che cosa scrivere. Un calo dell'ispirazione?
Non so. Scrivere di persone insignificanti come
Salvini per ottenere più condivisioni? No. Basta.
E allora? Parlare delle mie eiaculazioni? Forse,
ma su un sito nazionale forse è inopportuno.
Di che cosa posso scrivere? Suggerimenti?

domenica 28 aprile 2019

IL VIAGGIO

Sono appena tornato da un viaggio a Padova e a Verona.
A Padova sono andato per incontrare nuovamente Valter
Zanardi dopo ben quattro anni che non ci si vedeva.
A parte un dolore fastidioso alla spalla l'ho trovato molto
bene; Valter è sempre di un'ospitalità deliziosa, ci ha
offerto, a me e a Ethel, un bel pranzo in riva a un laghetto
pieno di paperelle, poi ci ha preparato una cenetta
insieme alla sua dolce compagna, ed è stato bellissimo
conversare con placida intimità nella sua cucina.
Nel pomeriggio io ed Ethel ci siamo fatti quattro passi
a Padova, città ariosa e verde, la cosa che mi ha colpito
di più è stata la basilica del santo, con i resti di sant'Antonio
da Padova: la lingua del santo, l'apparato vocale del
santo, la cute del santo e il mento del santo! In particolare
mi ha suggestionato il mento del santo, ho avuto la
chiara percezione di come il cristianesimo sia una
"religione horror", degna del Silenzio degli innocenti,
feticismo spirituale da brivido. Abbiamo dormito da
Valter, tra quadri e sculture, e al mattino ci ha svegliato
la sua voce che stava registrando uno dei suoi numerosi
audiolibri, un lavoro certosino per promuovere la cultura
che Valter adempie con professionalità e passione.
Siamo andati da un ottico a farmi stringere una lente
degli occhiali che mi era caduta(senza occhiali per me
la realtà è tutta da indovinare, un abisso opaco), poi
abbiamo salutato Valter con tutto l'affetto che si merita
e ci siamo diretti verso Verona. L'arena e piazza delle
Erbe, poi il balcone di Giulietta, e san Zeno. A san
Zeno mi sono fermato in un baretto e ho lasciato che
Ethel continuasse a passeggiare per Verona senza di
me. Ho ordinato uno spritz e una birra rossa artigianale,
patatine e stuzzichini di accompagnamento, il sole,
il cielo azzurro e un matrimonio con la musica di
Profondo Rosso, originale direi. Per ingannare il tempo
mi sono letto i commenti nel mio blog personale.
C'è maretta nel blog, il motivo è questo: ad alcuni
non va giù che i partigiani siano da me tenuti in alta
considerazione, vorrebbero che parlassi bene anche
dei nazisti e dei repubblichini, ma proprio non ci riesco.
E ovviamente tirano sempre fuori Stalin, come se io
fossi uno stalinista! Lo dico chiaramente: a me Stalin
non piace, detesto tutti i dittatori, e detesto anche chi
ha lanciato le bombe atomiche in Giappone. Lo sapete
perché? Perché amo la vita e chi lotta per la vita.
Per questo amo i partigiani, e con un partigiano stalinista
potrei anche litigare, ma prima mi toglierei il cappello
in segno di rispetto: è pur sempre un partigiano.
Con Ethel ci siamo riabbracciati in piazza Bra, lei
sorride e mi fa stare bene, e quando mi guarda con
i suoi occhi grandi grandi mi sento Cappuccetto Rosso,
anche se il lupo sono io, si fa per dire. Quindi
siamo rientrati a Milano, abbiamo trovato una coda
di tre chilometri per via di un grave incidente.
Capita alle persone di morire accartocciate dentro
lamiere roventi. La vita è terribile, ma allora perché
sono così felice? Ah, già. Perché sono vivo.



DUE VIOLISTI

venerdì 26 aprile 2019

LA LOTTERIA

"Tu hai vinto alla lotteria ogni giorno", mi diceva l'ingegnere Farina,
papà.

Aveva ragione, ma anche lui.
Nato al Cairo, uno dei luoghi più misteriosi
del mondo, e vissuto in Egitto fino
ai 15 anni, poi Roma.

A Firenze incontra miss Incanto e se la
sposa, mamma.

Si trasferiscono a Milano e trova lavoro,
anche mamma all'inizio lavora.

Poi papà prende a guadagnare bene, vende
turbine a vapore, ed è festa per tutti.

A me e mio fratello dice: "Fate quel cazzo
che volete, ma sappiate che siete
le due seghe che ho più rimpianto in tutta
la mia vita", ma ci amava.

A un certo punto si trasferisce al mare, in
Versilia, la casa delle vacanze.

Apre un ufficio a Massa. Si gode il mare,
il sole, la mamma e la jaguar.

Mai un mal di testa in vita sua.

Solo un giorno, un giorno qualunque
sente un dolore alla schiena.

Ospedale, riesce a dire alla mamma:
Ti amo.

Di notte muore davanti al medico,
le sue ultime parole: "Non respiro bene".

Aneurisma, va via in pochi secondi.
La morte dei giusti.

A 64 anni. Vissuti con il Nilo nell'anima
e la mamma sul cuore.

Non è invecchiato, è uscito vincitore.
Un papà immenso.

Diceva: "Da morto non sarò una salma
ma un salmone", perché pesava tanto.

Ma il suo peso lo portava con la leggerezza
inviolabile di Ollio.

Gli vogliamo bene.

Parlava in francese, inglese e arabo.
Amava la pasta al forno
e gli spaghetti con la bottarga.

Gli piaceva anche la Formula Uno.
E Quattroruote.

Aveva una collezione di Palyboy.
Le nostre prime seghe con le conigliette.
Nascondeva le riviste sopra
l'armadio della camera da letto.

Papà, che ingenuo sei stato.
Era un nascondiglio facile per i
nostri ormoni nascenti.

La prima volta che mi uscì il seme
dopo una sega corsi da lui che era
in salotto a leggere il Corriere.

E gli dissi emozionato: "Papà, ora sono
come te!".

E lui: "Non più di due volte alla settimana
figliolo".

Papà



giovedì 25 aprile 2019

CONTAMINAZIONE FLUIDI!

Cara Kat

Cara Kat, questo blog continua a essere un blog poetico cinetico e compagnia
bella, perché io continuo a essere me stesso, non sono mai cambiato, forse mi
avevi frainteso prima? Non so, vedi tu. L'area commenti è l'area commenti, uno
spazio a suo modo creativo, basta andarsi a leggere i commenti sotto i video
di YouTube, alcuni sono spettacolari, ma non scordiamoci che i commenti sono
appunti commenti, a che cosa? All'opera dell'Autore. Quindi i commentatori,
per quanto creativi, simpatici e tutto quello che vuoi, vanno a rimorchio di
un blog, non sono gli autori del blog, possono dare una spolverata di sale e
pepe, rendere tutto più divertente, ma senza di me voi non ci sareste, è proprio
così. Se decidessi di chiudere questo blog di voi non resterebbe più nulla,
di me resterebbe la mia opera. Capite? Alcuni di voi sono zanzare moleste,
altri topastri, scarafaggi, altri per fortuna sono persone di qualità che in tutti
questi anni mi hanno nutrito con la loro presenza e con i loro contributi.
Ognuno di noi ha i propri eroi, non discuto certo questo, i miei sono: Spiderman
e Giovanni Pesce e Nori. Spiderman lotta contro l'Avvoltoio e Lizard,
Giovanni e Nori contro i nazi e i fasci che sono peggio di Lizard e dell'Avvoltoio.
Dopo la guerra Giovanni si è messo a vendere caffè e forse avrà "epurato"
per ragioni politiche il padre di qualche cecchino come Andrea, ma sicuramente
non ha mandato nessuno in Siberia; Nori si è battuta per i diritti delle donne,
anche per quelle come te che fanno le "bizantine" sul solco delle sue torture.
Chiaro? Qui non devi stare a fare la ragionatrice dei pro e dei contro, qui
devi stare contro i nazi e i fasci, soprattutto oggi, è un dovere. E se non senti
questo dovere sei una donna molliccia, insapore e senza sangue. Chiaro?
Prendi e porta a casa. Ciao. Ti voglio bene, credo.

IL 25 APRILE DI TITO E LULLI

Vivere il 25 aprile con gli occhi di due bambini.

25 APRILE

“Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c'erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l'Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c'era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono.”


Con queste parole di Italo Calvino cerchiamo di rispondere ai tentativi, purtroppo sempre in auge, di mettere sullo stesso piano chi combatteva nella Resistenza e chi invece si batteva per il trionfo del Nazismo. 
Non facciamo fatica ad ammettere che nel corso della lotta di Liberazione e nel primissimo dopoguerra, alcuni partigiani, ex partigiani, o soggetti che si proclamavano tali, si macchiarono di crimini gravi, talvolta totalmente gratuiti ed ingiustificati, talvolta mossi da un desiderio di rivalsa, dopo vent’anni di dittatura e cinque di guerra durissima.
Fatti che comunque non giustificavano vendette immotivate e a freddo. 
Detto ciò non si possono, da alcun punto di vista, mettere sullo stesso piano gli uomini e le donne della Resistenza con coloro che scelsero di collaborare con il regime nazista nell’occupazione del Paese, nelle stragi contro i civili; con coloro che parteciparono attivamente ai rastrellamenti, alle torture alle deportazioni di tanti e tante, mandati a morire nei campi di prigionia e sterminio. 
45.000 partigiani morti, 20.000 mutilati o invalidi, la partecipazione delle classi subalterne alla lotta per l’emancipazione collettiva, per la Liberazione del Paese, per la definitiva cancellazione del fascismo, gli scioperi sociali, il no dei tanti prigionieri italiani ad entrare nei reparti della RSI, le diserzioni, il freddo, la fame, il coraggio e il sacrificio. 
Tutto questo e molto altro ancora è stata la guerra di Resistenza.
Una guerra durissima, in cui il variegato movimento partigiano combatteva in primo luogo contro il nazifascismo e in seconda battuta per consegnarci un Paese diverso in cui vivere dopo il conflitto.
Se poi, come diceva Norberto Bobbio, “l’Italia non è diventata quel paese moralmente migliore che avevamo sognato: la nuova classe politica, salvo qualche rara eccezione, non assomiglia a quella che ci era parsa raffigurata in alcuni protagonisti della guerra di liberazione, devoti al pubblico bene, fedeli ai propri ideali, intransigenti, umili e forti insieme.”, non è certo per responsabilità dei partigiani, che hanno sempre avuto la forza di ammettere anche i limiti, gli errori e le responsabilità della Resistenza.
Fatto, se possibile, che li rende ancora più meritevoli di essere ricordati.

mercoledì 24 aprile 2019

SCUSATE

Scusate picchiatelli, ora vado al cinema.
Ho una mia vita, sapete! Ed è super.
Ciao ricchionazzi nazi!

ODDIO!

ANCORA SUPERBELLO!

Ricchionazzi? Basta seghe!

ECCOMI

Eccomi. Che fico! Voi ricchioni non fatevi troppe seghe, mi raccomando.

QUESTO

Questo è uno dei miei capolavori, l'era berlusconiana
racchiusa in una diciottenne. Che tra l'altro ha le vostre
stesse idee politiche, fatevi una domanda, ma non datevi
una risposta. Poi Carmen è cresciuta per fortuna, non ci
crederete ma è diventata quasi una intellettuale. C'è speranza
per tutti voi. Ahahaha.



ANDREA

Andrea, non hai visto Il dottor Stranamore? Parliamone.
E poi cianci di geopolitica? E'un film fondamentale per
tutti noi, anche per te, adorabile minchione. Mi stai troppo
simpa, sei una macchietta, mi fai sbellicare. TVTB.

VI ASSICURO

Vi assicuro: il cervello di Ripper e quello di Andrea sono
praticamente sovrapponibili. Troppo divertente!
Dicevo: questo fottuto demente mi ricorda qualcuno.
Ma chi? Chi? E poi l'illuminazione, la folgorazione!
Ma certo! Lui! Ripper! AHAHAH.

Sia benedetto Kubrick!

I FLUIDI!

ECCOTI!

IN ZONA FLUIDI

Ormai è chiaro: si tratta di delirio paranoide.
Dobbiamo adottare la tattica Mandrake, qui siamo in presenza
di un Jack D. Ripper, il generale pazzo del Dottor Stranamore
che parlava di fluidi e per il suo odio contro i comunisti
iniziò una guerra atomica. Andrea purtroppo è questo.
Siamo a un passo dall'avere il nostro Breivik, il terrorista
norvegese, o siamo anche dalle parti di uno dei
tanti reduci dal Vietnam che ogni tanto sbrocca
e prende in mano le armi. Forse da questa follia
lo trattiene ancora una sorta di benessere borghese
introiettato fino al buco del culo.
Siamo insomma "in zona fluidi", delirio paranoide
da internet per ora, ma chissà.
Suggerisco appunto di adottare la tattica Mandrake,
il personaggio interpretato da Sellers nel capolavoro
di Kubrick. Mi rivolgo a tutti i sani di mente(ce ne sono?)
per la nostra e la sua sicurezza iniziamo a dare
ragione al pazzo per ora incatenato.
Tanto il delirio per sua natura "metabolizza" e
non si rende veramente conto della nostra
presa per i fondelli. Inizio io: Generale Ripper,
quando ha iniziato a dare i numeri...ehm...
volevo dire a pensare ai fluidi? Ah, ok, sì
ha ragione, i comunisti sono il male del mondo,
e Pesce ha il volto di un killer fanatico, ehm,
certo, certo, i nazisti in fondo erano brave
persone affette da un leggero delirio di onnipotenza,
sì, generale Andrea, sì, lei ha ragione, ha
ragione da vendere, anche da comprare se
vuole, come no, certo, ehm, certo".
Ecco, ragazzi mi raccomando! Assentite ai
vaneggiamenti senza contraddire il folle.
Qui sono cazzi, altrimenti questo sbrocca di
brutto. Ok? Tattica Mandrake, andatevi a
rivedere quel film, per fortuna al mondo abbiamo
avuto il genio di Kubrick che ci ha descritto
perfettamente questi folli. Non sto a ripescare
una poesia che Andrea mi scrisse dopo
il nostro incontro, e non vi dico che assurda
proposta mi fece per un film su di lui, in fondo
non voglio colpire così duro, sarebbe troppo
per un cervello così delirante. Manco poco
mi si inculava per quanto lo eccitavo!
Ora zitti tutti, sentiamo come reagiscono i
neuroni destabilizzati di Ripper...

martedì 23 aprile 2019

RICKY PENSA

Ricky pensa, dubita, si interroga su se stesso, sulla sua vita.
Sulla sua produzione. Ricky ha prodotto e produce. Che cosa?
Cortometraggi, documentari, ritratti, poesie, aneddoti, aforismi.
Che cosa fa Ricky? Racconta gli altri e se stesso attraverso gli
altri. Si guarda indietro e vede un lavoro ben fatto, fatto con
onestà, con libertà, senza rendere conto a nessuno, tranne che
alla propria verità. A volte ci sono momenti di sconforto, di
dubbio profondo, Ricky si rende benissimo conto che tutto
questo "lavoro" non lo ha reso economicamente significativo.
E mamma Milena Morena è preoccupata e inizia a stancarsi
di pagare le bollette a Ricky, l'artista. Così è andata fino a ora
e così probabilmente continuerà, ma non è detto, non è una
regola ferrea il fallimento economico, non si può mai dire.
Ricky crede nella vita, e che cosa è la vita se non una sorgente
di imprevisti? Mi riconosco delle qualità, anche i difetti in
fondo possono essere delle qualità, e di difetti ne ho molti,
moltissimi, ma su una cosa sono certo, so riconoscere i volti
delle persone, è il mio mestiere, diciamo così, è un mestiere
anche se non pagato. La vita non sbaglia mai, ognuno ha il
volto che si merita. Così diceva Fellini, anche lui grande
riconoscitore di volti umani. Io ho visto il volto di Pesce e
di Onorina, visto veramente, visto nel profondo, e ho visto
anche il volto di Andrea, che per carità di patria non pubblico
su questo blog, devo avere una sua foto che mi ha spedito
per un suo compleanno. Il volto dice tutto, rivela. Andrea ha
il volto di un uomo prigioniero, prigioniero di se stesso,
il volto di uno sconfitto, è un volto chiuso, dogmatico, non
aperto. Con un sorriso evanescente, un sorriso bloccato
sul nascere. Andrea ha un volto che deve ancora nascere,
fiorire, aprirsi agli altri volti. Una fisiognomica della
disperazione, ma c'è un refolo, una smagliatura, una sete
di se stesso, per questo si trova su questo blog, perché
sa che si trova sul blog di un uomo libero e ne sente tutto
il fascino. Si è costruito uno scenario mentale dove pensa
di avere messo ogni cosa al suo posto, tranne il proprio
volto che gli sfugge, che non riesce a capire, e ogni mattina
si trova un estraneo davanti allo specchio. Sente questa
sconfitta, e questa è forse la sua ultima speranza, sentire la
sconfitta, tutta la sconfitta del proprio volto. Preghiamo
per lui. I volti di Giovanni Pesce e Nori sono volti sereni,
di persone pulite, aperte, vive, volti viventi, nonostante la
morte e la polvere. C'è una vita che va oltre la morte, ed
è la vita degli uomini che non hanno tradito il proprio volto.
Continuare a essere se stessi, anche dopo la morte, questa
era l'utopia di Max Aub, ma non è poi così utopico se
combatti per la verità del tuo volto. Da fiutatore del pericolo
il nostro Andrea si è ritirato davanti alla dolce spietatezza
della mia videocamera, ma se un giorno avrà il desiderio
di ritrovarsi io sono qui, pronto a catturarlo, perché con
tutti i suoi vaneggiamenti e autoinganni, in fondo anche
lui è uno che cerca se stesso, e questo gli fa onore.
Preghiamo per lui. Amen.



lunedì 22 aprile 2019

GIOVANNI E NORI

Ecco, un bel documento su chi erano Giovanni e Nori.
Invece dei bla bla degli anonimi, ascoltate queste parole
vere. Altro che mito resistenziale, si fucilavano ogni giorno
dei partigiani, si impiccavano. E Giovanni ha reagito con
coraggio, vincendo, come spiega benissimo, le proprie
resistenze interiori. Agendo, senza perdersi in futili pensieri.
Hanno combattuto anche per questi stronzetti che ora
fanno le pulci al loro operato. Grandi, sempre con voi.
Amici!



sabato 20 aprile 2019

POESIA VERDE

La finestra aperta. Il verde fuori.
Il verde matto. Di fuori. Fuori di testa.
Di questa testa verde. Matta. Che ti ama
nel verde di dentro, nel verde più matto
del verde di fuori. La primavera, per me
è allergia. Per te un fiore sul vestito che
riposa sulla sedia di finta pelle.
La nostra pelle, almeno lei è vera.
Le lenzuola calde e fresche, cocktail di
noi, ubriachi di verde. In questo verde
che non ha più speranze, che non ne ha
più bisogno, in questo verde che ci
ricopre e ci sconvolge, fino alla fine
di noi, fino alla fine del verde.

venerdì 19 aprile 2019

AFORISMA DEL SECOLO

Se la vita è una valle di lacrime,
conquistiamo le colline.

a Giovanni Pesce e Nori

(i fratelli Farina)

BUONA PASQUA A TUTTI

Forza, in ogni caso Buona Pasqua a tutti.
Le donne ci piacciono, vero?
Ah, le donne!

Cosa diceva Steve Martin?

"Se fossi una donna mi toccherei le tette
tutto il giorno."

Così facciamo felice Andrea che dice
"Ricky, parla di fica, solo quello ti riesce
bene!".





SU QUESTO BLOG E SUL BLOGGER

Vi spiego (umilmente) alcune cose su questo blog e sul blogger.
Questo blog non può fallire per il semplice motivo che non vuole
vincere e non ha alcun progetto da portare a termine. Questo blog
è semplicemente un contenitore della mia creatività che si declina
attraverso i miei film, le mie riflessioni, i miei scritti e le parole.
Chi frequenta questo blog può decidere di assumere la forma che
desidera, secondo le proprie inclinazioni. Volete essere anonimi
vili e volgari? Prego. Volete essere interlocutori gentili e profondi?
Prego. A ognuno la propria sensibilità e il modo di gestirla.
Quando si toccano argomenti politici ci si accende, è normale
che sia così. A volte si trascende, non è normale, ma accade.
In realtà questo è un blog eminentemente politico proprio quando
parla di poesia e si esprime poeticamente, perché il blogger
crede insieme a Holderlin che "l'uomo abita poeticamente il mondo"
e che è un Dio l'uomo che sogna, ma è un mendicante quando
riflette. Siamo spesso mendicanti, anche il sottoscritto. Forse
abbiamo perso la capacità di sognare e di sentire poeticamente il
mondo, personalmente non mi rassegno, ed è questo il mio tratto
"politico", ergo poetico. Tutta la mia opera, perché di opera si
tratta(lavoro, produzione, attività), è il segno di un uomo che
abita poeticamente il mondo, sia esteriore che interiore. Al blogger
non frega una mazza di non avere successo planetario, di non
essere famoso, riconosciuto per strada, automa di autografi.
Il blogger basta a se stesso, si nutre di se stesso, ma la sua natura
è comunicativa, relazionale, sociale, come ci insegna Aristotele.
L'uomo vive di relazioni. Nel mio percorso ho incontrato molte
persone con le quali ho raggiunto livelli comunicativi di alto
profilo, con le quali ho anche stretto delle amicizie durature e
sono sempre di più le persone che vogliono incontrarmi dal vivo,
conoscermi, stringermi la mano. Non c'è la folla, sia chiaro, ma
singoli che sono mossi dal desiderio di incontrarmi, e questo
per me è un successo, significa che hanno sentito una verità
in me e non ipocrisia. Tra l'altro anche il nostro Andrea missionario
ha voluto incontrarmi, e io non mi tiro mai indietro perché
sono un uomo aperto e curioso e sincero, mai ipocrita, chi
mi conosce lo sa, e mi apprezza per questo. Mai leccato il
culo a nessuno, mai sceso a compromessi con la mia arte, con
il mio tenermi a distanza dai giochi di potere, non è un merito,
nemmeno un vanto, è solo la mia natura e aggiungeteci anche
la mia pigrizia: leccare il culo sarebbe troppo faticoso per me.
Sono quello che sono. In questo mio sentiero ci sono state
anche belle soddisfazioni che non vi starò ad elencare perché
non mi interessa ora di pavoneggiarmi, a me interessa solo
una cosa: esprimermi in modo libero e lo sto facendo da una
vita, ormai ho raggiunto i 50 anni di vita. Continuerò così.
L'unica mia cosa ufficiale è il blog sul Fatto Quotidiano, un
piccolo spazio ottenuto perché un giornalista del Fatto che
mi stima un giorno mi ha proposto alla redazione, questo
giornalista si chiama Franz Baraggino e faceva parte di un
gruppo chiamato Qui Milano Libera con il quale ho avuto dei
contatti personali, erano un gruppo di ragazzi molto preparati
politicamente che andavano in giro a contestare i politici di
turno, sia di destra che di sinistra, ponendo domande fuori
copione, rompendo l'incanto dell'assenso servile di molti
giornalisti, ponendosi semplicemente come cittadini informati.
Tutto qui. I blogger del Fatto non sono pagati, quindi la mia
attività resta(ed è una condanna forse) incontaminata dal
vile denaro(che in realtà è un simbolo gioioso come ci
insegna Pound, se si mette al centro l'uomo e se non diventa
usura), il sottoscritto, purtroppo, non subisce l'usura del
denaro, vivo come un bambino ancora, sono in termini
etologici "prole inetta", inabile a procurarmi il cibo da solo.
Ecco, vedetemi come un inetto, non mi offendo.
Grazie ai miei genitori posso fare di questa mia inettitudine
una sorgente di poesia, di verità e di purezza.
Sì, mi sento un puro. Un peccatore puro e gioioso.
Sono stato chiaro? Oscuro? Decidete voi. Vi allego un
video di QML (Qui Milano Libera) per farvi capire
che tipo di attività svolgeva questo gruppo, ma il mio
essere è libero e indipendente, mi occupo di "politica"
in un altro senso, ma di certo non rinnego la mia simpatia
per questi ragazzi che ora sono cresciuti, mantenendosi
uomini liberi, anche se alcuni di loro, come Franz, hanno
trovato un posto di lavoro. Saluti.
Ah, il cittadino scomodo del video è Franz, l'uomo
colpevole della mia presenza sul Fatto.






giovedì 18 aprile 2019

DIALOGO CON ANDREA

Ricky: Ciao Andrea, come stai?
Andrea: Bene.
Ricky: Ti sei calmato? Zuccone che non sei altro!
Andrea: Sì, sai che mi annoio.
Ricky: Ok, ripeti con me.
Andrea: Che cosa?
Ricky: Hilter è cattivo.
Andrea: Hitler è cattivo.
Ricky: Bravo zuccone, ora: Mussolini, mascellone merdoso.
Andrea: Ma no, era socialista, amava il popolo, i treni
in orario, la bonifica, le case popolari!
Ricky: Andrea! Smettila con i riflessi condizionati.
Andrea: Ok, Mussolini, mascellone merdoso.
Ricky: Bravo il nostro Andreuccio.
Andrea: Grazie Ricky, ora posso esserti amico?
Ricky: Aspetta, non è così semplice.
Andrea: Che cosa ancora?
Ricky: Chi ha combattuto contro i cattivoni e i
seguaci del mascellone merdoso razzista?
Andrea: I partigiani?
Ricky: Bravo. Ripeti: partigiani bellissimi.
Andrea: Partigiani bell...
Ricky: Bell...?
Andrea: Be..bell..bbbb
Ricky: Sto aspettando...
Andrea: (prende fiato) Partigiani...bellissimi!
Ricky: Bravo, stronzolino.
Andrea: Ora posso esserti amico, Ricky?
Ricky: Un momento. Ti ho detto che non è semplice.
Andrea: Dimmi.
Ricky: Ripeti: il culo, anche il mio, è una zona erogena.
Andrea: Il tuo?
Ricky. Sì, ma anche il tuo.
Andrea: Ok, il culo è una zona erogena.
Ricky: Bene. Benissimo.
Andrea: Quindi?
Ricky: Quindi se ti ficco un cetriolo nel sedere che cosa accade?
Andrea: Godo!
Ricky: Bene. Risposta esatta.
Andrea: Ora posso esserti amico?
Ricky: Ok, ma fai il bravo d'ora in avanti.
Andrea: Promesso. Posso giocare con voi?
Ricky: Certo. Vuoi anche che ti invitiamo alle feste?
Andrea: Sì, sì!
Ricky: E va bene, va bene. A che cosa vuoi giocare?
Andrea: Alla vita, alla vita!
Ricky: Ok, giochiamo.
Andrea: Ricky, grazie!
Ricky: Figurati. Ora esci di casa e danza.
Andrea: Sì, maestro.


LE MIE MARGHERITE

A PROPOSITO DI BATTISTI

Questo è l'unico Battisti che i fratelli Farina apprezzano, questa
canzone è tra le mie preferite in assoluto del suo repertorio.

IL GIALLO VERDE E LA FEMMINA

Quando penso a Roby Rosi penso alla vita che lotta contro la morte,
contro la tenebra chiusa in se stessa che non genera fuochi d'artificio,
ma soprattutto penso a tutte quelle persone che non conoscono l'amore,
quelle persone che vomitano la propria bile, una bile pallida come
i loro volti, pallida come le loro vite insulse e rinchiuse e prigioniere.
Non c'è odio o disprezzo verso queste persone assopite, prevale un
sentimento di infinita pietà per l'occasione mancata: quella di essere
felici in questa vita, l'unica conosciuta e raramente "riconosciuta".

mercoledì 17 aprile 2019

OGGI

Oggi sono andato a trovare Cristina Cary, che tra l'altro non
abita lontano da me, dieci minuti a piedi e l'ho raggiunta a
casa sua.  Mi ha contattato dopo avere letto il mio articolo
su Gianluigi Taranto, un fotografo di moda e poeta morto
tanti anni fa sopra una panchina, per un arresto cardiaco.
Lei è stata la sua pupa per circa 11 anni, poi ha dovuto lasciarlo
per salvare se stessa ed è fuggita in Iraq per un certo periodo.
Perché stare con Gianluigi non doveva certo essere facile.
Non facile ma emozionante, un bel tenebroso dalla voce
virile e dai modi eleganti e raffinati, inquieto e fiammeggiante,
e Cristina me ne ha parlato con la voce ancora innamorata.
Ci siamo seduti in cucina, abbiamo bevuto una coca cola
zero, e mangiato qualche pasticcino, e io l'ascoltavo con
curiosità viva perché non ho mai conosciuto Gianluigi, ho
solo letto una sua raccolta di poesie e ne ho fatto un breve
film. Mi ha detto che si sono conosciuti in una discoteca,
Gianluigi ha detto a un amico: "Scommetti che fra dieci
minuti io sono lingua in bocca con quella brunetta seduta
davanti a noi?". E così fu, si avvicinò a Cristina e con la
sua voce calda le recitò a memoria una poesia di Rimbaud.
Lei ne fu conquistata e iniziarono a baciarsi con tale foga
che venne il buttafuori a fermarli. Poi Cristina mi ha fatto
vedere una vecchia intervista di una tv privata a Gianluigi,
era seduto sul divano di casa sua, una camicia bianca, un
gilet, pantaloni grigi, e parlava di moda: "Per me una modella
deve essere simpatica, complice, ma soprattutto arrogante".
L'arroganza nella moda è sexy, ma solo nella moda.
Poi mi ha fatto vedere un filmino delle vacanze, Gianluigi
ragazzino, un viaggio in Marocco, e uno in montagna
mentre sciava e si divertiva. Oggi avrebbe 60 anni, era
del 1959. Cristina è un artista, una pittrice, e ci siamo
fatti la promessa che ci rivedremo e le farò un film.
Mi ha detto che non sopporta le sue occhiaie e che va
in giro con grandi occhiali da sole. Le ho risposto che
non me ne ero accorto, che non avevo visto le sue occhiaie
ma i suoi occhi, due occhi azzurri, pieni di allegria e
di cosmici riflessi. Lei ama i fiumi e la natura. Sarà un
bel ritratto perché lei ha la bellezza delle donne che hanno
amato e vissuto con profonda allegria, e si vede, si sente.
E il fantasma di Gianluigi era tra di noi, sorridente, con
un bicchiere di vino rosso in mano, e sussurrava ancora
i versi di Rimbaud al suo orecchio. La vita fugge, ma solo
se la lasciamo fuggire via da noi.

GLI STRONZONI

Gli stronzoni sono quelli che chiamano "killer" o "pupazzo" uno che
ha lottato contro chi blaterava di razza ariana e creava campi di sterminio
dove accadevano cose alquanto "spiacevoli". Gli stronzoni sono
quelli che chiamano "killer" o "pupazzo" un uomo coraggioso, come
coraggiosa era la sua compagna Nori che è stata torturata.
Questo è un punto fermo. E chi lo mette in discussione è solo
uno stronzone ai miei occhi e lo chiamerò stronzone finché campo.
Per gli stronzoni il libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi
è un libro di gossip. Questi sono stronzoni, senza appello, senza
speranza non so, la speranza è l'ultima a morire, dicono.
Poi ci sono quelli come Davide che si commuovono per un filo
d'erba al vento, per una sorgente di acqua pura, per una farfalla.
E non si commuovono per chi ha combattuto per un mondo più
pulito. Non si commuovono, no, ma fanno domande sulle aspirine.
Non sono stronzoni, diciamo che hanno idee fisse che inquinano
la loro sensibilità. Sono inquinati, ma dato che amano la purezza
per loro forse c'è una speranza in più: purificarsi dalle idee fisse.
In aggiunta abbiamo piccoli stronzetti insignificanti e anonimi
che fanno il tifo per gli stronzoni, delle majorettes di infimo livello.
Poi c'è l'attualità fatta di tante cose e di un rigurgito vomitevole
di populismo e fascismo, incarnato da Salvini e dai suoi reggicoda
che si fanno chiamare Movimento Cinque Stelle. Ed è proprio
in questi tempi di merda che figure come Pesce e Nori si stagliano
come diamanti grezzi, ma gli stronzoni ovviamente blaterano
di "killer" e "pupazzi", blaterano come tanti pensionati di piazza
incattiviti dall'impotenza e da una saggezza inacidita, e sguazzano
in questo blog per illudersi di avere ancora "il cazzo duro".

martedì 16 aprile 2019

DARIONE!

Darione! In culo a tutti questi neofascisti!

LA GUERRA DI RICKY

E questa è la mia guerra, la guerra dei poeti.



UN'AMICA

Altro che bandierina! Davide, altro che bandierina.
Questo angelo di donna è stata ed è un'amica, mia
e di mio fratello, non tua. Capisci? Porta rispetto.
Soprattutto a te stesso, dissolvendo dalla tua mente
le tue ossessioni "multinazionali" che ti rendono
cieco davanti al coraggio e all'amore di persone così.
Ho sbagliato, è anche amica tua e della tua compagna.
Hanno lottato anche per voi e le vostre nevrosi.

VI PRESENTO MIO FRATELLO - IL FATTO QUOTIDIANO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/16/roberto-farina-vi-presento-mio-fratello-che-fa-lo-scrittore-anche-grazie-ai-miei-coppini/5100614/

lunedì 15 aprile 2019

LA CATAPULTA FRITTA

CLAUDIO, LUISA, LE SCARPE E IL DELIRIO DI FREGOLI

Claudio -Amore, stasera verrà Cristina a cena.
Luisa -E allora, che cosa vorresti dirmi?
Claudio - Conosci Cristina, lei ci tiene alla femminilità.
Luisa - Non mi interessa, anche lei si toglierà le
scarpe, come tutti gli altri del resto!
Claudio - Ma verrà con i tacchi a spillo!
Luisa -La legge è legge, peggio per lei!
Claudio -Ma amoruccio, senza tacchi Cristina
si sente indifesa e persa!
Luisa -In casa nostra non si entra con le scarpe!
Claudio -Amore!
Luisa -L'igiene viene prima di tutto, lo sai!
Claudio -Allora facciamo togliere il naso
ai nostri ospiti.
Luisa -Perché?
Claudio -Il naso è pieno di caccole.
Luisa -E allora? Le caccole stanno nel naso.
Claudio -Ma possono cadere dal naso sul tappeto,
non si sa mai.
Luisa -Hai ragione, ma togliere i nasi è più
difficile.
Claudio -Sei assurda!
Luisa -Ah, io sono assurda?
Claudio -Sì, proprio tu!
Luisa -Non farmi parlare, ti ricordi di Barbara?
Claudio -Non tirerai fuori ancora quella storia?
Luisa -Invece sì, rientro a casa e ti trovo a letto
con Barbara, e aveva pure le scarpe!
Claudio -Ti ho già spiegato il motivo!
Luisa -Il delirio di Fregoli?
Claudio -Proprio così!
Luisa -Quindi vuoi farmi ancora credere che
tu hai creduto che Barbara fossi io?
Claudio -Esatto, il delirio di Fregoli consiste
in questo, vedi una persona sconosciuta
e pensi che sia una persona conosciuta ma
che si maschera, come Fregoli!
Luisa -Hahah, ancora rido!
Claudio -Ridi di una mia malattia mentale?
Luisa -Rido delle tue balle, e poi come potevo
essere io se non mi sono tolta le scarpe?
Claudio -Faceva parte del camuffamento!
Luisa -Balle, tu hai visto quella sconosciuta,
ti è piaciuta e te la sei portata in casa con le
scarpe, questo mi dà fastidio, potevi anche
scopertela, guarda, ma senza quelle fottute
scarpe in casa! Sul nostro pavimento!
Claudio -Ma tu sottovaluti il delirio di Fregoli!
Luisa -Non sottovaluto niente, ti ho perdonato il
tradimento, ti amo, ma guai a te se fai entrare
ancora una donna in casa con le scarpe!
Claudio -Amore, ma sono guarito, ora so che
Barbara non eri tu e nemmeno Cristina sei tu!
Luisa -Cristina è Cristina e si toglierà le scarpe,
farei togliere le scarpe anche a Fregoli in persona!
Claudio -Ma che cosa hai contro le scarpe?
Luisa -Niente, ma non devono entrare in casa mia!
Claudio -E come la mettiamo con la puzza di piedi?
Luisa -Meglio la puzza di piedi, la preferisco allo
sporco delle suole!
Claudio -E se uno ha i calzini bucati?
Luisa -Diremo agli ospiti di controllare i calzini
prima di entrare in casa nostra!
Claudio -Ma le scarpe sono un'eccellenza
dell'artigianato italiano!
Luisa -Fotte cazzo, ora mi fai incazzare, a me delle
eccellenze fotte cazzo!
Claudio -Questa tua fobia delle scarpe è una malattia
come il delirio di Fregoli, anche peggio!
Luisa -Ognuno ha le proprie fobie!
Claudio -Ti sembra giusto invitare degli amici
e togliere subito qualcosa? Privare? Denudare?
Luisa -Le scarpe sì, le scarpe in casa mi fanno schifo!
Claudio -Ma Cristina è bassa, molto bassa...
Luisa -Non è colpa mia se è una nana!
Claudio -Cristo, sei impossibile!
Luisa -No, sono possibile e ti amo.
Claudio -Anche io ti amo.
Luisa -Lo so.
Claudio -Amore, hai ragione, fanculo i tacchi a spillo
di Cristina!
Luisa -Fanculo!
Claudio -Fanculo le scarpe!
Luisa -Fanculo le scarpe!
Claudio -Fanculo i nasi pieni di caccole!
Luisa -Giusto! Se vengono da noi prima
devono soffiarsi il naso!
Claudio -Giusto!
Luisa -Ti ho sposato perché sei un uomo dolce
che mi capisce-
Claudio -E io perchè sei una persona pulita
dentro e fuori.
Luisa -Il mondo è sporco, noi no!
Claudio -Giusto.
Luisa -Tu sei il mio laccio!
Claudio -E tu il mio!
Luisa -Allacciamoci!
Claudio -Sì.

E fecero l'amore, nudi e liberi, senza scarpe.



sabato 13 aprile 2019

UNA FRAZIONE DI SECONDO

C'è una frazione di secondo al mattino 
in cui siamo puri, senza identità, 
apriamo gli occhi e sono gli occhi di tutti 
e di nessuno, sono bulbi che sbocciano 
senza il peso di un nome, non sappiamo 
ancora chi siamo, è proprio una frazione
di secondo, di magico e primordiale
spaesamento, poi la maledetta coscienza
interviene e ti dice: sei Riccardo e ti trovi
nel tuo letto, i neuroni sono i fili di una
marionetta, tornano a farsi sentire e a
muoverti sul palcoscenico della vita,
sei qualcuno, hai una identità, un destino,
una direzione, e forse è cosa buona e giusta,
ma era così bello svegliasi nudi, anche
di se stessi!

venerdì 12 aprile 2019

SORRIDO

Sono arrivato a 50 anni senza avere mai fatto una
dichiarazione dei redditi, sono soddisfazioni!
Anche l'amore non l'ho mai dichiarato, solo un
sussurro, va sussurrato all'orecchio di chi si ama.
Qualche volte ho dichiarato le mie generalità e
alla dogana sarà capitato di dichiarare qualche
tavoletta di cioccolata. La vita prosegue tra alti
e bassi, e io mi tengo il mio 1.85 di altezza con
una certa classe. Quando arrivano i bassi ne
approfitto per chinarmi a raccogliere dei fiori,
quando arrivano gli alti discorro con le nuvole
di cose celesti ma anche di cose terra terra, alle
nuvole piace la terra e anche la terra terra.
Non ho mai tirato di cocaina, ma una volta ho
tirato un sasso in un precipizio pronunciando
il nome di una donna che è precipitata insieme
al sasso. Sono un uomo felice, con tante piccole
tristezze che mi fanno il solletico e sorrido.

giovedì 11 aprile 2019

ZERO

A ME CAPITANO COSE STRANE

A me capitano cose strane.
Incontro i miei sogni al bar.
E quando chiedo il solito
mi portano sempre l'insolito.
A me capitano cose strane,
l'amore viene a bussarmi alla
porta come un ladro gentile
che si presenta e dice che desidera
solo svaligiarmi, niente di più.
Ed io esulto di leggerezza.
A me capitano cose strane,
i bambini mi guardano come
se fossi uno di loro, ma che si
maschera da adulto, è il nostro
segreto, e dal passeggino mi
fanno l'occhiolino.

mercoledì 10 aprile 2019

martedì 9 aprile 2019

lunedì 8 aprile 2019

OK.

Ok, ora possono commentare anche gli anonimi. Contenti?
Vediamo se le modifiche producono subito degli effetti.

Ciao Chicca, come va? Salvini per me è un fascista e se
lo hai votato sei fascista pure tu!

(forse abbocca ragazzi...aspettiamo...)

MIO FRATELLO E IL MARE

50 ANNI - IL FATTO QUOTIDIANO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/07/i-miei-primi-50-anni-niente-di-che-pensavo-peggio/5091876/

lunedì 1 aprile 2019

APRILE


MARNA E MILENA

Colei che mi ha messo al mondo, insieme alla zia.
Da domani sono 50 anni. Sono apparso tragicamente
al mondo il 2 aprile del 1969. Il pisello si alza
ancora al primo soffio di vento. Che forza!