martedì 28 maggio 2019

L'INCUBO DEFINITIVO

Stanotte mi sono svegliato emettendo
gridolini di bambina sadica, con la bava
che mi colava sul cuscino, un incubo
nel quale stavo schiacciando con la mia
schiena una strega che voleva farmi del
male. Aperti gli occhi nel buio si è formata
un'immagine, una specie di sequenza
cinematografica, ed ero sveglio, mi capita
a volte, c'era un grande salone, un cena
di gala, e una sorta di panoramica sui
tavoli fino a uno in particolare in cui
una bella ragazza in abito da sera si voltava
verso uno schermo gigante e sorrideva,
in quello schermo avevano appena
visto il mio incubo e si erano divertiti.
Poi l'immagine è svanita nel buio.
E nel cuore della notte la mia mente,
evidentemente incisa da un follia onirica
incipiente, si è messa a pensare questo:
e se fossi lo zimbello di un'umanità
futura? Se nel futuro, un futuro lontano
o prossimo, avessero trovato il modo
di collegarsi alla mente di un uomo
morto molti anni prima? E se quell'uomo
fossi io? E se la mia mente con i suoi
incubi folli fosse il loro cinema? Il
loro passatempo crudele? Nel cuore
della notte mi sembrava possibile questa
ipotesi e stavo per alzarmi e dire:
"Ho capito il vostro gioco, vi ho visti
ridere dei miei incubi, so che cosa mi
state facendo".  Poi mi sono detto: Ricky,
non è che stai sbroccando? Attento, non
mi piacciono questi pensieri, pensa a
qualcosa che ami, non devi impazzire,
pensa. E ho pensato a Oliver Hardy,
sì, a Ollio, l'ho immaginato danzare
con la sua leggerezza pachidermica,
e mi sono rasserenato, attraverso
un amore cinematografico della mia
infanzia. Ora ne sto scrivendo col sorriso,
ma questa notte ero serio. C'è nella
notte una serietà che va oltre, che
mischia i confini e divora il tempo
e lo spazio, c'è nella notte la nostra e
la mia follia. Ora sono sveglio, o
almeno credo. E se ci penso bene ancora
tremo, sono così fragile.




QUANDO PERDO LA PAZIENZA

Mi capita di perdere la pazienza. Si perdono tante cose: i capelli, i denti,
i ricordi, le persone, si può perdere anche la pazienza.
In fondo è divertente perderla, ogni tanto. Ci si azzuffa virtualmente,
ognuno con il proprio stile. Un canile di blog. Un pollaio.
Peggio che in tv. Chiedo scusa a Chicca e alla Ricchiarda.
Sono stato volgare, a me frega poco che abbiano il disco rotto
sull'ipocrisia una e sulla mia decrepitezza l'altra. Sono un vecchio
e decrepito ipocrita, ok? Contente? Mi fa solo tristezza quando
una persona diventa "un disco rotto", ci vedo la malattia mentale.
La fissazione. Mi fa tristezza, tutto qui. E a volte m'incazzo.
Poi mi passa perché sono una persona felice, mi basta darmi un'occhiata
in giro per capire quanto sono fortunato a essere me stesso.
In fondo Chicca mi annusa il culo da anni e anche la farmacista,
sono delle buongustaie tutto sommato. Sempre dietro alle chiappe.
E anche l'idraulico fascio anarchico è sempre qui! Con le sue
sbronze da cane bastonato. Siete "drogati" di Ricky Farina.
Legati a me per sempre, mi amate di un amore folle.
Devo dirla tutta: questo è il blog più riuscito della storia!
Personaggi impagabili, un sociologo di internet troverebbe
la gioia sociologica se si mettesse a studiarci con impegno.
E io vi accolgo, con la mia generosità velenosa, con il mio
sguardo da narratore, vi accolgo per rendervi i personaggi di
una storia: la storia di un blog.

con amore

Ricky

lunedì 27 maggio 2019

SILVIETTA

Per fare chiarezza: quella che mi chiama Ricchiardo è Silvia,
la farmacista cattolica Psycho. L'ho incontrata a Catania ed è
stato piacevole, se ben ricordo le ho offerto pure una cenetta.
E siamo rimasti a parlare fino alle tre di notte. Avermi visto
da vicino deve averle creato dei sommovimenti ormonali e
di questo la ringrazio, è sempre un piacere fare "bagnare" una
donna senza averla nemmeno toccata. Silvietta è anche
"non male", ha una sua femminilità, ma io non sono uno
che va in giro a farsi le followers, a meno che di non perdere
la testa. Poi un giorno mi ha scritto: "Mi sono innamorata di te".
E da allora siamo alla follia totale. E mi odia per il semplice
fatto di non essere corrisposta. Tra l'altro è una catto-igienista.
E non sono proprio le donne che mi eccitano, può essere
un mio limite, ma sono fatto così. Ho perso occasioni anche
con donne bellissime, affascinanti, e sapete perché? Perché
non sono uno che va in giro a farsi le followers e poi in alcune
occasioni avevo il mal di stomaco, e non scopo mai col mal
di stomaco, è anche questione di sfortuna. Ora Silvietta
passa il tempo a sgrillettarsi sempre con l'idea fissa di avermi
e data la frustrazione che ne ricava mi insulta. Tanto per
chiarire. Lo so, non sono stato molto elegante, ma oggi sono
così, me ne fotto e poi mi ha anche rotto le palle.

SCAPPA!

EGOISMO TRAGICO

C'erano decine di migliaia di ebrei che per sfuggire ai campi di concentramento
e alle torture erravano per il mondo: la storia del Saint-Louis ci fece toccare
con mano l'orrore della loro situazione. Novecentodiciotto ebrei si erano
imbarcati ad Amburgo per Cuba: il governo di Cuba li respinse, e il capitano
volse la prua verso la Germania. Tutti s'impegnarono, con un giuramento collettivo,
a morire insieme, piuttosto che tornare ad Amburgo. Errarono per settimane;
infine l'Olanda, l'Inghilterra e la Francia consentirono a dar loro asilo.
Una quantità d'altre navi trasportavano allo stesso modo, da una costa all'altra, dei
miseri carichi che nessun paese voleva accogliere. Era ora di farla finita con
queste atrocità che il nostro egoismo per troppo tempo aveva tollerato.

Da L'eta forte di Simone De Beauvoir

Studiate, leggete. Imparate. E amate.

QUESTI RAGAZZI

Questi ragazzi rappresentano ciò che io chiamo intelligenza, ironia e umanità.
Mi piacciono tutti, ma con preferenza verso the Jackal.

RICKY JACK(AL)

RICKY MAD(MINIMAD)

RICKY SEGRETO (DI SATIRA)

RICKY FAN(PAGE)

NESSUNA RIFLESSIONE

Nessuna riflessione sulle elezioni! Secondo voi meritano
una riflessione? Tanto peggio, tanto meglio. Molti italiani
vogliono uno che si fotografa con il santino di Putin dietro
le spalle? Bene, contenti loro. Hanno un debole per i dittatori
come tutte le pecore. Riporto un aforisma simpatico di
Giordano Bruno Guerri, segnalato da Nicola Gelo, che
fa così: l'ego degli italiani è diventato l'ega!

domenica 26 maggio 2019

TEST DI INTELLIGENZA

IL MAESTRO

Caro Fosca

Caro Fosca, se bastasse schiacciare rec per essere registi!
Non è così. Prova a farlo tu, vediamo che cosa ne esce.
E i grandi fotografi che catturano le immagini per strada
che cosa fanno? Clic? Bene, signori e signore, per Fosca
uno dei più grandi fotografi della storia, Cartier-Bresson,
è un cliccarolo. Non si tratta di clic o di rec, e non si tratta
nemmeno di essere registi o grandi fotografi. Cartier-Bresson
non usciva per strada a catturare la vita dicendosi: ora faccio
il grande fotografo! No, non funziona così per gli artisti.
Tu conosci la parola vocazione? La vocazione è sentire una
voce dentro che ti dice di fare una cosa, è una "chiamata",
ti senti ispirato, devi farla quella cosa o stai male, ti senti
incompleto se non la fai. Io faccio quello che faccio perché
devo farlo. Non è un hobby. Se non capisci l'ABC non puoi
permetterti di dire quello che dici, un dignitoso silenzio
sarebbe meglio, che dici? Invece chiediti perché senti il
bisogno di sminuire o di dire la tua. Forse la tua vocazione
è questa: essere un cazzarolo!

venerdì 24 maggio 2019

UNO DEI MIEI CLASSICI

Manuel. Questo ritratto è a pieno titolo uno dei miei classici.
Il lavoro alla pescheria del Pam, i sogni di Manuel, la sua passione
per la musica, il suo interagire con i clienti, donare sempre un
sorriso, e nel finale epico la paura di restare chiuso dentro il Pam,
una paura vera, non simulata, di restare "congelato" insieme ai
pesci, con i sogni anche loro congelati per sempre, o forse no.

SEMPLICE

Sono contro i nazisti, questo non significa essere contro il popolo tedesco.
Che cosa penso di Trump? Quello che pensa De Niro. Dovrebbe andare
in galera, un criminale. Sono contro i fascisti e la mafia, questo non signfica
che io sia contro gli italiani. Sono contro Putin, un criminale odioso,
forse questo significa che sono contro la Russia? No, direi di no. A me
sembra semplice. Altro esempio: gli esseri umani commettono atrocità
inenarrabili, ma compongono anche il Don Giovanni o dipingono
la Cappella Sistina, quindi? Dovrei essere contro il genere umano?
Scusate le banalità ma dato certi anonimi bisogna ribadirle.
Bisogna essere per la giustizia, per l'equità, per la libertà, tutti ideali
per i quali vale la pena combattere. Sono contro l'invasione del cinema
americano nelle sale, ma gli americani hanno fatto la storia del cinema
e ci hanno donato immensi film, Griffith ha proprio inventato la grammatica
del cinema, e fece un film razzista come Nascita di una nazione, ma
poi si fece perdonare con Intolerance, ecco: Griffith è l'emblema di tutte
le contraddizioni degli Stati Uniti.

IL MIO CRUCCIO

Il mio cruccio è di non essere un nero, non per
le proporzioni falliche, in quelle ancora mi difendo,
e la più grande gioia è stata quando un nero
al carnevale di Viareggio mi ha detto: tu sei un nero
mancato. Mancato, è vero, però aveva visto in
me qualcosa, forse la mia anima che è nera,
piena di soul, un'anima che si inebria al pensiero
di un'Africa originaria, tattile, primitiva, fiera,
dalla quale proviene con ritmo cardiaco l'anima
del Creato.


ANCORA ECCO.

ECCO

IL CLIMA DEL BLOG

Il clima del blog sta cambiando, in meglio secondo me.
Sono molto contento di questo. Non macheranno in futuro
campi di battaglia, ma affrontati con dignità e onore,
sarà bellissimo confrontarsi con voi. Il blogger si impegnerà
ad essere un "tantinello" meno provocatore, restando
provocante, essendo il bloggger di una bellezza sexy
indiscutibile, ovviamente la mia natura è la mia natura e
non chiedo a voi di cambiare la vostra, ma è bello
misurarsi con un'etica, senza sfociare nell'insulto, e da
parte mia mi impegnerò a non reagire più in modo
sconsiderato e adolescenziale. Un abbraccio a tutti, anche
agli anonimi.

I FIGLI DEL FIUME GIALLO

Stasera ho visto uno dei film più belli della mia vita.
Il titolo: I figli del fiume giallo.

E se lo dico io che ne ho visti tanti e tanti di film...
Perderlo è un crimine contro il cinema.



giovedì 23 maggio 2019

LA CERIMONIA DELL'ASSENZA

Non credo alle tue menzogne d'ombra,
alle tue bugie che solcano l'aria, alla tua
voce sommersa, non credo ai cuscini che
masticano il tuo volto per sputarlo senza
pietà nella vertigine del bianco. Tu esisti.
E fai di me il tuo servitore. Indugio un poco
fra i resti di noi, bucce, frattaglie, fango
sul comodino. La nostra saliva nel vuoto.
E ti tocco, toccandomi. E ti sento fra le
crepe, in questa giornata rotta come un
balocco d'infanzia, sento la nostra musica,
ascolto il sole del ricordo, e mi brucio.
Tu insisti. Nelle mie vene, come un faro
illumini i nostri naufragi di freschezza.
Nessuna assenza, solo la sua cerimonia.
Il rito dell'evanescenza sul cristallo del
bicchiere, la tua bocca sulla mia bocca,
tragedia soffiata, soffiata via da noi e
dall'universo, e quella pesca sul tavolo,
in attesa di un morso: il nostro. Ora.

AUGURI

AUGURI MEDEA, DAL TUO "DIO".

IL DRAMMA

Prima o poi doveva capitare, conoscendomi, ed è
accaduto, il dramma dei drammi. Dal fruttivendolo
ci sono Giuseppe e Ivan che mi servono, e da due
settimane c'è anche il fratello di Giuseppe, un ragazzo
di una gentilezza spontanea e bella. Mi avrà ripetuto
il suo nome già tre volte, oggi ho preso il coraggio a
due mani e gli ho detto: "Cristo, sai che non mi ricordo
il tuo nome? Dimmelo per l'ultima volta e non lo
scorderò mai più". Già scordato, scordato dopo
pochi secondi, e lui mi ha sorriso fiducioso. Mi
capita sempre più spesso...Giovanni o Giacomo?
Iniziava con G ne sono sicuro! Cazzo dei cazzi!
Ora mi toccherà usare espressioni come "carissimo"
che io detesto, oppure mentenermi su un vago "ciao",
ma lui giorno dopo giorno capirà il mio imbarazzo,
capirà e ci resterà male. Non deve accadere. Devo
cambiare fruttivendolo, non vedo altra soluzione.
A costo di farci restare male tutti e tre: Giuseppe,
Ivan e...come cazzo ti chiami benedetto ragazzo?
Oppure, aspetta, no, Ricky, hai un'ultima carta,
puoi usare il vecchio trucchetto della carta di identità,
più volte ha funzionato in queste situazioni, tanto
ormai c'è confidenza, domani dirai: "Ragazzi, è
una cosa troppo divertente, tiriamo fuori la carta
di identità e vediamo come siamo venuti in foto?".
Una cosa diabolica, ma funziona! Non si accorgeranno
di nulla, ci divertiremo e in più saprò il nome
che terrò a mente fino a casa, ripetendomelo a
ogni passo per poi scriverlo su un post-it da appendere
al frigorifero.  Così non dovrò cambiare le
mie rotte, e la mia spesa dal fruttivendolo
resterà immutata, tra l'altro è sotto casa e io
sono notoriamente pigro. Risolto, sono un genio!
Un attimo...e se non avesse dietro la carta di
identità?

mercoledì 22 maggio 2019

FABIO, CHE COSA TI E' CAPITATO?

RAZIONE DOPPIA DI PATATINE

Stasera avevo voglia di patatine fritte.
Sono sceso e sono andato alla pizzeria
sotto casa mia dove c'è un pizzaiolo arabo
che assomiglia a Bud Spencer ma senza
barba, è forte e gentile e ha una voce
profonda, lavora tanto e fanno consegne
a domicilio, mi ha detto che da giovane
faceva anche 400 pizze al giorno!
Ora viaggiano sulle 150 al giorno perché
sono aumentate le pizzerie.
Gli ho chiesto una doppia razione di
patatine fritte, non avevo voglia di pizza.
Gli ho dato 4 euro e sono salito.
Ho preso dal frigo maionese e ketchup
e ho mischiato tutto sulle patatine
fumanti nella vaschetta di stagnola.
La porta finestra del balcone spalancata
per godermi i primi tuoni di un bel
temporale. Perfezione stilistica di
tuoni, lampi e patatine fritte, finite tutte
in un lampo, è il caso di dirlo. Che belli
che sono i lampi sulle patine fritte!
Che belle che sono le razioni doppie!
Mentre il cielo sputava tuoni.
Mentre il cielo, indifferente a tutto,
anche alle mie patatine, meditava
nelle sue profondità, la pioggia.

L'OSTINAZIONE

Avete presente l'ostinazione? Eccomi, sono io: l'ostinazione.
Ostinato nell'essere me stesso, centinaia di film girati senza
un euro, gettati nella rete, donati agli altri. Senza alcun tipo
di ritorno economico che con molta probabilità non arriverà
mai. Sono gratuito, come la vita. Senza senso, come la vita.
Filmo la vita e la vita divarica sempre le gambe per farsi
penetrare dal mio sguardo: è una relazione erotica, hard.
L'ho già detto: quando il tuo principio (mamma) è anche
il tuo principale, paradossalmente sei un uomo libero, libero
proprio perché mantenuto dalla mamma, da una persona che
ti ha tenuto in grembo e ti ama. Proprio per questo rifiuto
categoricamente ogni rapporto che non sia d'amore, un
principale per assumermi prima dovrebbe farmi una bella
dichiarazione d'amore. Sono fatto così, sono disfatto così.
Piace? Non piace? Me ne sbatto e mi godo me stesso.
Poi ti scrivono parole così, ti vengono a trovare per stringerti
la mano, per conoscerti, e allora capisci che nella vita
la cosa più importante, l'unica vera, è questa: essere se
stessi, sempre, anche se non sai mai chi cazzo sei, fino alla
fine.

MI AMANO!

ricky posso permettermi di cambiare la tua parola “degenerato”, in “rivoluzionario”? Ormai ti seguo da anni, ti seguiamo da anni, io e il mio miglior amico Giacomo. Siamo quasi coetanei, noi viaggiamo sui 47. Io e mio fratello Giorgio invece, negli anni 90, vedendolo al Costanzo Show, partimmo in “pellegrinaggio” e andammo a trovare Silvano all’Azzurro Scipioni. Che vedendoci ci disse: “ma siete venuti qui per me”? 😂 Da lì si consolidò la nostra passione per il cinema e Silvano ci propose di crearne uno tutto nostro a Milazzo(ME) ma l’affitto per i locali, stroncò quel nostro progetto/sogno. Da allora seguo, seguiamo soprattutto io e il mio amico Giacomo, Silvano e un giorno ci imbattemmo nel video dove tu credo per la prima volta, realizzavi un film su Silvano, dove cenate con salumi, formaggi e credo cracker di riso. E da lì seguiamo costantemente la tua arte, i tuoi film metropolitani, poetici e rivoluzionari, i tuoi monologhi spiazzanti, a volte “irritanti”, avvolte ironici con risate a crepapelle, (MARIETTO) perché RIVOLUZIONARI. CORAGGIOSI. DIETRO UNA TELECAMERA SONO POCHI CHE AVREBBERO IL CORAGGIO CHE HAI TU DI DIRE CERTE COSE. Sei rivoluzionario proprio perché non ti fai pagare per quello che fai. Perché hai il coraggio di farlo, mettere TOTALMENTE A NUDO SE STESSO SENZA IPOCRISIA. Rivoluzionario perché sei ARTISTA ASSOLUTO.

martedì 21 maggio 2019

IL COMMENTO MEMORABILE


Questo è veramente un commento
simpatico, molto e molto simpatico,
e lo approvo quasi in pieno, l'unica cosa
che non funziona secondo me sono
le religioni inventate di sana pianta.
Non è vero, quel nodo oscuro di polvere
che abita la nostra fragilità, quella
stupita fascinazione dell'ignoto, 
quel terrore vedente (e non cieco)
della morte, intesa come annientamento
radicale di ogni nostro cielo, quella
gigantesca affabulazione dei nervi
che si dilata sotto le ascelle della paura,
quelle albe capovolte che ci ingoiano,
soprattutto queste e quello che ho
detto, hanno inoculato nell'uomo
il sentimento del divino, quasi come
una secrezione fisiologica, ed è poi
la sete di dominio che ha fatto il resto.
Ma voi che ne pensate?



I DISABILI

Lo so benissimo che cosa è un disabile. E so distinguere, magari mancava un venerdì
nella testa di qualche leghista, ma a chi non manca un giorno? A me manca il lunedì
e la domenica, ben due, proprio perché non lavoro. Questo film rivela il mio amore
invece per i disabili, questo e molti altri.

L'ARTISTA DEGENERATO

Salve, mi presento: sono Ricky Farina. Sono un artista degenerato.
Sono degenerato perché nessuno mi paga per quello che faccio.
Sono degenerato perché racconto la verità, la mia verità.
Vi informo che non sono Dio, e quindi la mia verità è sempre
parziale, come quella di ogni uomo. Essere parziale è la natura
di ogni singolo individuo. Siamo tutti degenerati in questo senso.
Ma io in più sono un artista. Doppia degenerazione. E gli artisti
possono fare male, proprio come la verità. Anche se parziale.
Quella assoluta spetta a Dio, che forse è il Degenerato Assoluto.
Ognuno ha le proprie ossessioni, anche su questo blog si sprecano,
io ho l'ossessione del volto umano, ne sono stato sempre ossessionato.
Veniamo al punto. PROFONDO VERDE è un film parziale.
Questa è una verità, anche se parziale, ma assoluta nella sua
parzialità. C'è anche l'assoluto del frammento. Alcuni volti che
ho ripreso mi hanno fatto ridere, lo ammetto. Vi assicuro che
la risata non è sempre diabolica, può essere di vari tipi, la mia
è una risata affettuosa perché sono un degenerato affettuoso.
Come ho spiegato sul Fatto non c'è odio in me verso chi vota
Salvini, e nemmeno verso Salvini. Salvini lo disprezzo, che è
una cosa diversa. Il film suscita polemiche perché non sono
immagini patinate di propaganda. Sono immagini prese dalla
realtà di quella piazza. Le persone che ho ripreso erano del
tutto autonome nei movimenti, senza accompagnatori, non
erano disabili. Lo sembrano forse, ma non lo sono. Conosco
i disabili e li amo, ho fatto tantissimi film sui disabili e chi
mi segue lo sa. Sono volti defraudati, volti senza pensiero,
volti tumefatti dall'ignoranza, magari fossero disabili, nei
disabili brilla la scintilla dell'assoluto e della sensibilità.

lunedì 20 maggio 2019

LA PIAZZA LEGHISTA - IL FATTO QUOTIDIANO.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/20/milano-sono-andato-nella-piazza-di-salvini/5192566/

Il regalo più bello.

Ecco, il regalo più bello è essere amato da giovani come
Sabrina e Zoe, vivaci, aperti, creativi, intelligenti, portatotori
di un'angoscia spensierata. Sabrina mi ha detto che i miei
film le hanno tenuto compagnia mentre disegnava, in alcuni
sono proprio presente come "spirito", mentre Zoe mi ha
fatto un complimento bellissimo: "Ti vogliamo bene perché
ci hai fatto conoscere persone straordinarie, come Pompa o
Angelillo, sono morti ma per me non lo saranno mai grazie ai
tuoi film, tu Ricky sei un ponte, ma non sei solo questo,
sei una città che porta ad altre città". Che dire? Anche io
vi voglio bene, con la vostra freschezza mi avete guarito
dalla piazza leghista, da quei volti chiusi alla vita e allo stupore.
Ciao.

SABRINA E ZOE, FREE ZONE.

domenica 19 maggio 2019

QUEL NON SO CHE

Chiarisco: non si tratta di essere belli o brutti. Si tratta di avere quel quid,
quel non so che (che cazzo sia) che alcuni hanno e altri no.

Il vostro affezionatissimo Ricky Farina di quartiere (internet) possiede
o è posseduto da questo non so che. Non ci sono cazzi.

Cammino per strada e mi lanciano occhiate, nei loro pensieri leggo:
chi cazzo è questo o chi cazzo si crede?

Indipendentemente dal pensiero che formulano, resta il fatto puro
e semplice che Ricky non passa inosservato.

Anche quando giro con uomini più belli di me (non è facile ma
ci sono) l'occhio cade sul panama dell'occhialuto enigma.

L'enigma vivente, Ricky Farina.

Del resto...






CREDO DI...

Credo di avere già detto che la cosa che non perdono ai grillini
è l'abbraccio mortale con Salvini. Non che abbia mai avuto grandi
entusiasmi ma per un attimo la fazione alla Di Battista mi aveva
dato qualche speranza, ingenua mi rendo conto. Folle, direi.
In un suo comizio presso Arcore gli ho sentito dire (10 anni dopo)
le stesse cose che diceva il mio amico Piero Ricca 10 anni prima!
E mi sono detto: ok, proviamoli. Mai errore fu più colossale.
Ma la cosa che proprio non riesco a perdonare ai grillini è questa:
sono riusciti a farmi diventare un "quasi piddino". Mi dico:
in fondo la legge Cirinnà non mi è dispiaciuta, e la candidatura
di Bartolo mi entusiasma, ma si sa, è una trappola anche questa
per prendere i voti di quelli come me: idealisti con il culo sul
materasso. Non ho difficoltà a definirmi tale. Saluti. E voi?
Voi votate? E se votate: per chi?

PROFONDO VERDE

I volti di chi vota Salvini.

sabato 18 maggio 2019

OGGI

Oggi c'è il mio idolo a Milano: Matteo Salvini.
Non è propriamente una giornata di sole. Che dite?
Una capatina con la mia videocamera ironica
per raccontare i volti di chi vota Salvini?

Non so. Vedremo.

Il mio disgusto per Salvini è noto ma c'è un
leghista, solo uno che amo: Idio.

Lui è il nonno di via Foppa, un uomo onesto fino
al buco del culo, quando lascerà la sua attività
il quartiere non sarà più lo stesso.

Ha resistito alla offerte dei cinesi, il suo caffè
è ancora a 80 centesimi, per Milano una rarità.

Io e mio fratello lo adoriamo, gli vogliamo
un gran bene. C'è sempre l'eccezione.




venerdì 17 maggio 2019

NON VOGLIO CRESCERE!

Non voglio crescere!
No, non voglio!
Il mondo è bello e io
ci gioco col mondo.
Anche se gli uomini
vogliono mettere
la museruola alla gioia.
Voglio giocare con tutto.
Con il dolore e anche
con i sentimenti.
Anche se gli uomini
non credono più a niente
e diventano aridi come
deserti, miraggi sepolti.
Io no. Io non voglio.
E se diventerò curvo
sarò più vicino alle mie
capriole.

LO STILITA

IL PROSCIUTTO DI PERLE

Su Facebook mi amano di più!
Mi dicono che i miei monologhi sono
perle date ai porci.

Sapete che cosa significa questo?
Che molti di voi grugniscono!

Ah, Dio.
Non è meravigliosa la vita?
Sul serio.

Non è un'esperienza che prima o poi
ci lascerà

SENZA FIATO?


KALIMBA DE RICKY

Sto diventando troppo "vecchio" per fare video di ballo!
Bei tempi andati!

LA PECORINA

INTERVISTA A UN NECROFILO

LA MANCANZA DI IRONIA

La mancanza di ironia è una grave patologia dello spirito.
Dalle mie postazioni di osservazione, sia questo blog che
quello del Fatto, noto questa patologia spirituale diffondersi
in modo impressionante. Chi manca di ironia prende alla
lettera quello che scrivo e quello che dico nei miei film, non
è lontanamente presa in considerazione la possibilità che
ci sia un gioco dietro le mie opere, che ci sia l'ironia, appunto.
Dato che l'ironia è un chiaro segno d'intelligenza, questo
significa che gli stupidi sono tanti, milioni di milioni, come
le stelle di Negroni. Recentemente nei commenti al mio
monologo INTERVISTA A UN NECROFILO uno ha scritto:
"Coglione, ti segnalo". E io gli ho risposto: "Fai pure, è un
piacere per me, ma segnala al tuo cervello che esiste
anche l'umorismo nero". Questo sprovveduto pensava che
io fossi veramente un necrofilo! Magari posso usare il paradosso
per esprimere delle verità paradossali, come quando scrivo:
l'unico piromane degno di essere amato è quello che sogna
di trasformare la terra in una stella". Si tratta di un paradosso
lirico-ironico, e non significa che io sia un piromane o che
abbia verso i piromani una simpatia emotiva. E proprio
l'altro giorno sul mio video LA PECORINA (lezione di sesso)
una donna mi ha insultato perché ha preso sul serio quel
video dove era chiara e limpida l'ironia verso il machismo.
L'altro giorno su questo blog hanno preso sul serio quello
che dicevo nel monologo IL LAVORO DEGLI ALTRI!
Quando dico: "Ma quelli che lavorano sono anche quelli
che poi stuprano, uccidono e abbandonano i cani per strada?
Allora andate a fare in culo, sono io meglio di voi".
Ovviamente l'intento era fare capire che uno può essere
una persona deliziosa anche se non lavora, e lavorare
non significa essere brave persone in automatico. Era
una reazione a chi mi scrive: "Sei un fallito, non lavori,
sei un buono a nulla". C'è una cura a tutto questo, ed è
la cultura. Iniziate a studiare Woody Allen o a leggere
gli aforismi, noi italiani abbiamo una grande tradizione
di aforisti che sono spesso veri concentrati di ironia.
Vivere senza ironia significa condannarsi alla stupidità.
Si può reagire, se si ha buona volontà. Si può diventare
più intelligenti, non è impossibile. Impegnatevi.
Nel mio caso cadere in errore di valutazione è più facile
perché racconto la mia vita, metto in scena me stesso,
ma è questo che si deve capire: metto in scena.
Si tratta sempre di una rappresentazione. Cristo, non
è così difficile capirlo, non è chimica o fisica nucleare.
Forza e coraggio ragazzi.


giovedì 16 maggio 2019

CON UN AMICO

Mentre camminavo oggi al parco insieme a un amico
ho sentito tutta la forza della natura, la forza di ogni
singolo filo d'erba, la forza della corteccia e delle radici.
E sopra di noi l'immensità di un cielo azzurro e vicino.
"Sto per fare una cazzata Ricky". Non farla, caro amico.
Non abboccare, ti stanno lanciando un salvagente ma
in un mare di merda. "Non so più dove sbattere la testa".
La natura ha un solo pensiero: essere. Dobbiamo ritrovare
la sua purezza dentro di noi. Quando tutto sembra
sgretolarsi sotto ai nostri piedi, quando tutto sembra
un pantano, dobbiamo alzare gli occhi al cielo e imitarlo
nella sua vertiginosa indifferenza ai nostri problemi,
alla nostra angoscia. Diventare il cielo di noi stessi.
"Non ci sono più soldi, ho toccato il fondo, la mattina
faccio fatica ad alzarmi dal letto, non credo più in me
stesso". E mi abbracciava, si sosteneva quasi a questo
poeta derelitto che è riuscito solo a dire: ti stanno
lanciando un salvagente ma in un mare di merda.
Un'immagine. Gli ho donato un'immagine, da buon
regista. Un'immagine che lo ha fatto riflettere. Non
ho saputo fare altro, chissà se servirà a qualcosa...



Sarò la tua speranza, Attimi!

SECONDO ME

Attimi, secondo me la cosa migliore è ignorare tutti i commenti
che non siano pertinenti al post e che abbiano una dose di volgarità
eccessiva e urtante. Ne ho già cancellati alcuni ma dato che gli anonimi
hanno tanto tempo e tanta voglia di insudiciare, dovrei passare
molto tempo dietro a queste cancellature, non mi sembra il caso.
Diventerebbe un lavoro, Attimi. E tu non puoi volere che Ricky
lavori, vero? La mia responsabilità di blogger è cercare di nutrire
al meglio questo blog con le mie cose. Diciamo che sono un
costruttore di cessi, costruisco i miei cessi, li faccio al meglio,
belli, cessi di design, cessi avveniristici, li vendo all'autogrill
anche, e poi se questi pisciatori ci scrivono le loro stronzate, che
cosa posso farci? Passare col cancelletto ogni volta? Dio, no.
Restringere il numero dei pisciatori attraverso la chiusura ancora
una volta agli anonimi? Non so. Potrei farlo. Francamente ne ho
le palle piene, a me interessa la vita, non gli anonimi del cazzo.
Mi interessa la vita. Dimmi tu, dato che sei tu quella presa più
di mira e che ci soffri, dimmi tu, farò quello che mi chiedi.
Dico solo questo: sarebbe una loro vittoria. Invece li freghiamo
non degnandoli nemmeno di una risposta, come farò io.
Ma mi rimetto al tuo sentire, in fondo sei la veterana del blog
e meriti un trattamento di riguardo da parte mia. Attendo.

ALICE, CARA ALICE.

Alice, cara Alice, apprezzo lo sforzo, se non commenterai più posso capirlo.
Questa è una bolgia infernale di frustrati, persone senza creatività.
E quindi si aggrappano come cozze putrefatte al mio scoglio abissale.
Potresti ignorarli, che ci vuole? E comunicare solo con me, se desideri
comunicarmi qualcosa su quello che scrivo e quello che filmo, ma
ovviamente fai come credi, fai quello che ti fa stare più comoda.

Non possiedono il dono dell'ironia. Ed è la tragedia delle tragedie.
Hanno un sarcasmo acido, al massimo.

Avevo chiuso il blog perché avevano raggiunto un parossismo estenuante
gli insulti, e ribadisco: a me l'insulto sta bene solo se provoca con allegria
e intelligenza o se ci leggo "una disperata richiesta di amore e di attenzione"
come un tempo mi sembravano gli insulti di Fosca, erano insulti umani
anche se espressi in modo becero e sboccato, ora anche Fosca mi sembra
un semplice idiota, è scaduto molto, mi sembra che abbia perduto quella
"oscena spensieratezza" che una volta me lo rendeva simpatico.
Ho resistito per poco, io soffro di claustrofobia e un blog chiuso ai commenti
liberi mi sembrava un luogo soffocante psicologicamente per me, e
non fa parte della mia natura aperta. Aperta all'incontro di ignoti.
Non tutti gli anonimi sono come questi 4 flaccidi pervertiti e idioti.

Ho già ribadito che non pubblicando libri e non proiettando film nelle
sale, questo blog è solo un contenitore delle mie cose, questa è comunque
la sua primaria funzione. Chi si vuole "intromettere" per dialogare con me
che sono una persona educata e gentile (se non vengo provocato), può
farlo e per me sarà sommo piacere interagire con altre sensibilità e altri
cervelli pensanti. Certo l'insulto è un'arma di distrazione di massa dalla
mia opera, c'è un disegno ben preciso in questo: la buttano in caciara e
la caciara è sempre efficace perché tira in ballo gli ego microfallici
di ognuno di noi.

Quindi avviene il paradosso (che forse paradosso non è): l'opera
passa in secondo piano, anzi: viene ignorata. E l'area commenti diventa
l'opera. L'area commenti così assume forme mostruose, una sorta di
delirio letterario che potrebbe avere una sua "qualità", immagino che
se mai qualche pazzo si divertisse a creare una silloge e una storia
dei commenti di questo blog, potrebbe uscirne un "romanzo" anche
interessante, almeno dal punto di vista antropologico.

Forse sono vittima della natura del mezzo, al cinema si vede un film,
poi si esce e lo si commenta, ma il rito della sala cinematografica
impone un minimo di rispetto, mentre su un blog di internet ecco
che tutto cambia e ogni cretino si sente in dovere di dire la propria,
interagisce con l'autore e non più con l'opera. Questo è quello che
accade. E ovviamente si perde il senso dell'opera e quello che voleva
essere.

La scusa, l'alibi è questo: non vale un cazzo l'opera, ma i commenti
sono molto più interessanti, i commenti tirano in ballo i nostri ego
microfallici, quindi valgono di più, che bello: sono artista anche io.
Questo c'è nella testa di questi idioti da 4 soldi. E tutto si spiega.

Quindi cara Alice, ti abbraccio con affetto.

p.s.

Attimuccia, ho visto che Fosca ci ha dato dentro.
Dimmi tu. Ha scritto una sfilza di troia, che faccio?
Ma anche per te vale il consiglio che ho dato ad
Alice: perché non comunichi solo con me o con chi
ti rispetta? Insomma, lo so che è assurdo ribadirlo
ma questo sarebbe il blog di Ricky Farina e non
di Andrea, Fosca o chi per loro.

Grazie.

Ricky


KANTIPUR MI ACCOMPAGNA A CASA

mercoledì 15 maggio 2019

IL LAVORO DEGLI ALTRI!

BUONE NOTIZIE PER GLI AMANTI DI SALINGER

Matt Salinger, uno dei figli di J. D. Salinger, è un attore e un produttore,
negli Anni 90 interpretò anche un Capitan America che a vederlo oggi fa
sorridere e simpatia. L'altro giorno era alla Gogol, una libreria di Milano,
e ci ha confermato una notizia bellissima: Salinger ha continuato a scrivere
ininterrottamente dal 1965 (anno in cui smise di pubblicare) fino al 2010
che è l'anno della sua morte. Il figlio che è molto scrupoloso sta lavorando
ai libri dell'amato padre, è un lavoro complicato e lungo, una enorme
quantità di fogli dattiloscritti con varie annotazioni, questo richiede tempo,
molto tempo, per fare le cose bene come avrebbe voluto Salinger.
La buona notizia è che il nostro Salinger ha scritto tantissimo, la cattiva
notizia è che dovremo aspettare minimo tre anni per iniziare a vedere
pubblicate le prime cose, i primi libri. La curiosità è tanta, ovviamente.
Il figlio ci ha parlato di un padre amorevole, amante della tranquillità,
che aveva in odio il freddo perché lo aveva patito in guerra, e quindi
stava sempre con maglioni di lana e sciarpe anche in casa, ci ha parlato
di un padre che sentiva ridere dalla stanza dove scriveva a macchina,
divertito dalla propria ispirazione, a volte raggiante per una pagina ben
scritta. Un padre colto, buono, solitario ma non misantropo come è stato
più volte descritto, aveva semplicemente bisogno di tranquillità per
fare il suo mestiere di scrittore. Quindi: ci aspettano una serie di nuovi
romanzi, dal 1965 al 2010 sono 45 anni di attività continua, chissà...

BRAVI PICCHIATELLI!

Bravi picchiatelli, mi siete piaciuti! Quella di Fosca sul tubo che
regge il povero collo di Esenin è forte, meno male si riscatta ogni
tanto da caterve di cazzate come "se stuprassero tua figlia degli
immigrati...", cazzo, manco una scimmia leghista ragiona così.
Comunque, il pompino dovresti farlo a me, caro Fosca, che sono
vivo. Se Bukowski fosse ancora vivo e avesse un blog troverebbe
commenti come i vostri: ubriacone, stronzo, pedofilo. Questo
in un certo senso mi rincuora. I poeti? Ne nascono mille in un
secolo, tutte cazzate retoriche alla Moravia quelli che dicono
solo due o tre in un secolo, ma Moravia è scusato perché parlava
al funerale di Pasolini. Voi non li conoscete perchè siete ignoranti
come capre e non leggete poesia o ne leggete poca, cazzo.
Non scavate, siete superficiali come uno stronzo fumante di
cane randagio, ma i cani randagi sono poetici, quindi c'è
speranza, c'è sempre speranza. Siete sul blog di uno dei più
grandi Ricky Farina viventi, quindi muti superficialoni!
Vi riempite la bocca, date fiato alle trombe, ma chi vi si incula?
Critici da strapazzo, vi mancano le basi umane. E letterarie.
Chi siete? Io sono Ricky Farina, il migliore. Invidioselli.


martedì 14 maggio 2019

VITA DI UN POETA

A CHE COSA SERVONO I POETI?

Vediamo se riuscite a biascicare un concetto decente.

E PER FINIRE

Mark Twain: «Se le elezioni servissero a qualcosanon ce le lascerebbero fare».

MISTER WOLF

Ricky mister Wolf risponde alle seguenti domande che sono state poste
alla sua fulgida intelligenza:

Al Blogger invece, dopo che ha risolto la “grave ingiustizia” che ha subito dalla telefonia, chiedo all’atto pratico come risolverebbe la questione immigrazione con estorsioni varie, l’accalcamento di persone, lo sfruttamento degli stessi, l’abbandono degli stessi senza casa ne mezzi (per far posto ai nuovi arrivi), il reclutamento nella delinquenza, la prostituzione coatta, la scarsità di posti di lavoro in generale x tutti. Non sono accettate risposte irrilevanti tipo “sono per l’accoglienza, la libertà, abbasso Salvini” .....perché non risolvono la questione e non frega nulla a nessuno degli ideali e antipatie personali.

Rispondo da poeta e da filosofo, a ognuno le proprie competenze.
Ok?

Prima faccio un'analisi del suo testo, il linguaggio e lo spirito del linguaggio sono importanti.
Anzi, prima ancora un'analisi del contesto comunicativo.

Dove ci troviamo? Siamo sul blog personale di Ricky Farina. Come siete arrivati su questo blog?
Immagino: alcuni di voi sono commentatori seriali sul Fatto Quotidiano, altri sono arrivati per caso,
altri ancora su consiglio di qualche amico (tipo "vai a leggerti il blog personale di quello stronzo
di Farina, c'è da divertirsi"). Quindi qualcosa o qualcuno vi ha spinti su questo blog. Giusto?
Che cosa vi fa restare su questo blog? Curiosità, interesse, voglia di dire la propria su una
piazza virtuale? Non posso rispondere al posto vostro, ma traggo delle conclusioni: vi accendete
per argomenti di carattere socio-politico. Bene, quindi non avete interesse per l'aspetto poetico
e cinetico del blog. Perché? Disinteresse per la poesia e i ritratti filmati? Disinteresse per le
poesie del blogger e dei ritratti filmati del blogger? Andiamo sul personale quindi, perché
voglio sperare che in generale ci sia un interesse per ciò che voi ritenete POESIA.
Se il blogger che si presenta anche sul suo spazio pubblico del Fatto come un filmmaker
non è di vostro interesse, che cosa vi fa restare sul blog di un autore di film e poesie?
Il bisogno di dire la vostra, giusto? La vostra su argomenti sociopolitici, perché o non siete
in grado di fare commenti significativi sulla poesia o non ritenete poesia il mio lavoro.
Voglio essere buono, siete sicuramente persone interessanti e in grado di dire cose
meravigliose sulla poesia e i film, solo che i miei non li ritenete degni. Giusto? Bene, ma
allora perché siete qui? Per dire la vostra, ok. Ma perché volete dire la vostra nel blog
di un poeta e filmmaker che non vi interessa minimamente? Vi interessa come "caso
umano"? Siete qui per compassione, per divertirvi e in più per dire la vostra? Vi piace
molto dire la vostra, vero? Bene. Nel dire la vostra pensate di avere uno stile personale?
Uno stile interessante? Immagino di sì. Nella vita bisogna essere interessanti, altrimenti
siamo solo noiosi. Giusto? Bene, voi pensate di avere una cosa interessante da dire,
per questo siete qui. Sarò buono (dio, come sono buono), ammettiamo di avere a che
fare con persone preparate e interessanti (anche sulla poesia, ma non la mia poesia,
per carità). Alcuni di voi hanno letto libri di storia, giornali, articoli di vario genere, hanno
esperienze di vita personali, e siete qui, sul blogger di un poeta filmmaker, per dire
la vostra, non sulla poesia e sui film del filmmaker Ricky Farina, no, per carità, per dire
la vostra sulla politica, come tanti bravi pensionati di piazza, come tanti vecchietti.
Bene. Questa era la prima analisi del contesto comunicativo nel quale ci troviamo.
Ora passiamo alla struttura emotiva e psichica del messaggio che mi è stato rivolto.
Dopo che ha risolto "la grave ingiustizia" che ha subito dalla telefonia: approccio
ironico? Ok, lo accetto, del resto i poeti, si sa, vivono sulle nuvole e si perdono nel
mondo delle offerte Tim (ma tu non sei un poeta, sei solo cretino...già vi sento).
Il domandante così prosegue: "all'atto pratico" come risolverebbe...etc etc...ecco,
mi si chiede una risposta come se io fossi Mister Wolf e non un poeta, accetto la
sfida, potrei rispondere che non ho la bacchetta magica, invece vi stupirò: ho la
bacchetta magica perché sono un vero poeta e quindi rispondo. Prima di tutto non
c'è una questione immigrazione, c'è la Storia, la storia non è una questione ma
semmai pone delle questioni. Ora, la Storia ci pone davanti ai flussi di persone
e ribadisco persone, come voi e come il sottoscritto, che dai paesi più poveri si
muovono verso i paesi più ricchi. Perché i paesi poveri sono poveri? Perché li
abbiamo sfruttati e depredati o perché sono più stupidi di noi? Secondo me vale
la prima risposta, ma diciamo che sono più stupidi o più sfortunati o quello che
volete voi. Questo è un flusso inarrestabile. Ogni flusso va canalizzato, altrimenti
ci sommerge e ci travolge. Come canalizzare questo flusso nel modo migliore
possibile? Immagino ci siano varie risposte, la risposta dell'esperto di politiche
internazionali di accoglienza, la risposta del sociologo, dello storico, della
casalinga, del poeta, del filosofo e perché no? La risposta dell'essere umano.
Ora, io ho prima di tutto la risposta dell'essere umano: accogliere chi è in
difficoltà facendo tutto quello che è umanamente possibile. Questa è una
risposta morale, ma è vero che la morale deve declinarsi anche nella realtà
delle cose. La realtà è complicata. Non vedo problemi di spazio, problemi di
spazio ci sono nei vagoni di sterminio dei nazisti. In Italia ancora no. C'è spazio.
Spazio fisico. Ci sono ancora pochissimi migranti rispetto allo spazio fisico.
Se esco per strada posso fare mille giravolte senza urtare nessuno. Quindi lo
spazio fisico di accoglienza c'è. Problemi di cibo? No. Aggiungi un posto a
tavola non è solo il titolo di una commedia musicale, è anche la verità, ognuno
di noi può aggiungere un posto a tavola e dare da mangiare a un migrante.
Quindi spazio e cibo non sono problemi, per ora. Dove farli dormire?
Qui ci dovrebbe essere un esperto di urbanistica, vero? Io non lo sono.
Costruire centri abitativi nelle periferie? A Milano per esempio c'è un palazzo
tutto vuoto in centro! A San Babila, il costruttore è in galera. Distribuire
ogni stanza di quel palazzo equamente tra migranti e italiani, tanto per
iniziare. Perché non si fa? Impacci burocratici? Leggi e leggine? Non lo
so, non sono un esperto. Stiamo facendo tutto il possibile per accogliere
il maggior numero possibile di migranti, pensando anche agli italiani in
difficoltà e senza dimora? Questa società sta facendo tutto il possibile?
No. Perché? Perché c'è un profondo squilibrio economico, c'è chi ha troppo
e chi non ha nulla. Quindi ragazzi, forza, in mano i forconi e facciamo
una rivoluzione ma contro i potenti, non contro i miserabili. Ah, già, qui
nessuno ha voglia di forconi, meglio le forchette e mi ci metto pure io.
Si chiacchiera sul blog del poeta e poi a tavola! Abbiamo anche la soluzione
di svuotare le casse del Vaticano! Quante proprietà ha la chiesa?
Ecco una soluzione che piacerebbe molto agli anarchici! Reclutamento
della delinquenza? Da chi vengono reclutati? Perché c'è ancora la mafia?
Perché non si debella la mafia in questo paese? Perché è al Potere!
Quindi? Rivoluzione è ancora la risposta. Ah, già, niente forconi, solo
forchette e la pasta fumante sul tavolo. Quindi? Scarsità di posti di lavoro?
Inventiamoci nuovi lavori, se fossi uno spirito intraprendente metterei
un'agenzia di dami di compagnia, questo popolo sta invecchiando sempre
di più, sarebbe la strada giusta, e metterei sotto contratto in percentuale
equa sia migranti che italiani. Poi l'arte. Compagnie teatrali di migranti,
le moltiplicherei. A me piacerebbe una banda di suonatori di bongo a
domicilio. A voi no? Vi piace così tanto ascoltare sempre i soliti discorsi
tra di voi, marito e mogliettina? Non solo suonatori di bongo, anche
ascoltare i racconti africani, le loro favole per bambini. Direi a mio figlio
(che non ho), ora viene l'uomo nero, ma non a portarti via, viene a dirti
una bella favola del suo paese. Prostituzione coatta? Molti di quelli che
si lamentano ne usufruiscono la notte, quando le mogli dormono.
Solo prostituzione consapevole. Riaprirei le case chiuse, diritti assicurati
per tutte le puttane e i puttani di questo mondo. Case chiuse etniche
e case chiuse nostrane. Legalizzare la droga? Perché no? Servirebbe
a svuotare le casse della mafia? Sì? Allora facciamolo. Ma in definitiva,
cari amici pettegoli vecchietti che venite sul blog del filmmaker poeta
fregandovene del poeta, in definitiva siamo tutti un branco di egoisti,
chi più e chi meno. Alcuni sono meno egoisti, non di tanto, ma abbastanza
forse per migliorare le cose, non per risolverle. Ognuno faccia il proprio,
secondo coscienza, se ne avete una. Io e il mio amico abbiamo tentato di
aiutare Believe...una goccia d'acqua nel mare degli annegamenti.
Ecco, gli annegamenti. Che tragedia. Personalmente, e non scherzo,
manderei tutte le navi da crociera che abbiamo a prenderli. Viaggio
in prima classe per tutti. Poi si vedrà. Intanto non devono annegare.
Devono avere una speranza di vita migliore. A che cosa potrei rinunciare
del mio comfort quotidiano per realizzare questa impresa? Ognuno
risponda, secondo coscienza. Non sono migliore di voi, non lo penso
affatto. Sono solo più interessante.





AT(TIM)I

Attimi, mi piaci un sacco, ragioni come un essere umano, che bello!
Attimuccia, senti, vorrei chiederti una cosa, tu che sei superAttimi
segreta, aiutami a scrivere un post contro la TIM, magari anche sul
Fatto. La situazione è questa: facevo la ricarica e il credito scendeva
paurosamente in pochi giorni. Ho chiamato il 119 e mi hanno detto
che il credito scendeva di 4 euro al giorno, anche quando andavo
con il mio smart su Internet usando il WI-FI, bastava quel secondo
di connessione e volavano in automatico 4 euro anche se poi
navigavo in WI-FI, allora l'operatrice mi ha detto che dovevo solo
bloccare i dati mobili e lo ha fatto lei, ora posso connettermi
senza che volino 4 euro, ma solo da casa mia con il WI-FI,
ma fino ad ora questi 4 euro se li sono ciucciati! Insomma,
lo ammetto di essere uno sprovveduto, io mi intendo di amore,
Dio e morte, cosette insomma, ma questa a me sembra una specie
di truffa o no? Illuminami! Comunque c'è qualcosa che non mi piace.

DIALOGO TRA UN IMMIGRATO E CHICCA

Immigrato: Signora, ho fame, vorrei qualcosa per comprarmi del pane.
Chicca: Prima di tutto non sono signora, chiamami Chicca.
Immigrato: Chicca, ho fame. Mi aiuta?
Chicca: Dammi pure del tu buon immigrato.
Immigrato: Ho fame, mi aiuti? Grazie.
Chicca: Anche gli italiani hanno fame, lo sai buon immigrato?
Immigrato: Ma li vedo mangiare la pasta.
Chicca: Certo, ma vogliono più pasta!
Immigrato: Ma per ora io ho fame Chicca, anche un tozzo di pane.
Chicca: Si fa presto a dire pane!
Immigrato: Appunto, fai presto Chicca, ho fame!
Chicca: Un attimo, un attimo, perché sei qui?
Immigrato: Fuggo dall'odio.
Chicca: Perché non impari a farti il pane nel tuo paese?
Immigrato: Perché la farina è sporca di sangue.
Chicca: Buon immigrato, non è una buona ragione per me.
Immigrato: Ho fame.
Chicca: Parliamo di geopolitica, ti va?
Immigrato: Ho fame.
Chicca: Venite qui da noi, e rubate! Vergogna buon immigrato.
Immigrato: Avrei fame.
Chicca: La fame, mi viene in mente un bel romanzo di Hamsun...
Immigrato. Chicca, aiutami.
Chicca: Vai da Ricky Farina, abita vicino.
Immigrato: Non riesco a muovermi, non ho le forze.
Chicca: Senti buon immigrato...
Immigrato. Non sono buono, non sono niente, ho solo fame.
Chicca: Prima gli italiani!
Immigrato: Ho fame.
Chicca: Se oggi ti compro una pagnotta, domani vorrai gli spaghetti.
Immigrato: Non ho domani, ho solo fame.
Chicca: Rifletti buon immigrato, tu non hai fame, pensaci.
Immigrato: Non ho pensieri, ho solo fame.
Chicca: Al tuo paese almeno mangiavi, perché sei partito?
Immigrato: Mi torturavano.
Chicca: E che vuoi che sia una tortura ogni tanto, buon uomo!
Immigrato: Chicca...ho fam...

e l'immigrato morì ai piedi di Chicca, la realista.

IL RAGAZZINO

Ecco, le persone "realiste" come la nostra Chicca del blog, non stanno
dalla parte del ragazzino, ma stanno dall'altra parte. Giusto schierarsi.
Ma chi si schiera con la cacca, si schiera con la cacca. Deve esserne
cosciente. Questi "realisti" dei miei coglioni, si mettono a fare i
realisti sulla pelle di chi affoga, come se affogare non fosse una realtà!
In situazioni di emergenza si aiutano le persone, dopo vengono le
teorie e le possibili soluzioni. E se tante persone rischiano la vita
per fuggire da situazioni terribili, evidentemente non hanno il tempo
di aspettare la soluzione più giusta e razionale. Quelle e quelli come
Chicca se state agonizzando non vi aiuteranno, vi diranno che bisogna
aspettare, bisogna riflettere, bisogna tenere conto di questo e di quello,
e voi intanto crepate perché avete bisogno solo di una mano, di un
soccorso, di una trasfusione, di un riparo, ma loro no, i "realisti"
vi riempiranno la testa di bla bla bla. I realisti? Che ridere.

lunedì 13 maggio 2019

DOTTORESSA FALABELLA, MI AIUTI!

MARITI IN AFFITTO

Una pietra nuda. Un precipizio al coltello.
La finestra sempre spalancata, anche quando
è chiusa. La mia nudità controversa sotto le
lenzuola. Il respiro affaticato, mai sereno.
L'altro giorno mi è rimasta la stringa in mano
mentre allacciavo una scarpa, così deve essere
lo strappo della morte, inaspettato.
Un periodo di strappi. Come se non bastasse
mentre tiravo giù le tapparelle si è rotta
la cinghia e la tapparella giù giù fino agli
abissi, senza più controllo. Murato vivo nel
mio monolocale, deprivato dell'unica fonte
di luce, dramma cosmico. Internet, la salvezza.
Ho chiamato "Mariti in affitto", uomini
licenziati all'improvviso che si sono riciclati
come tuttofare. E'arrivato Fabrizio, un ex
bancario che ha rimesso tutto in regola e mi
ha ridato la luce. Simpatico e sportivo, grazie
Fabrizio. Ora ho la cinghia nuova. La vita.

ELBOW

ROBERTO DELLERA

domenica 12 maggio 2019

SE UOMINI

Se uomini come Pietro Bartolo si candidano nel PD
allora voterò PD. Senza vergogna. Almeno per contrastare
questo governo detestabile, indifendibile, anticostituzionale.
Accoglienza è la parola d'ordine. E ordine nell'accoglienza.
Accogliere è un verbo bellissimo. I miei film sono centri
di accoglienza, accolgo ogni volto. Come potrei essere
contro l'accoglienza? Accoglienza ai massimi livelli.
Accoglienza esagerata. Generosa. Accoglienza senza
mezzi termini. Voglio un'Italia colorata, con linfa vitale
nuova. Chi delinque va punito come un delinquente,
qualsiasi nazionalità abbia. Punito non per punire ma
per essere nuovamente accolto nella società. Iniziamo
a punire la banda criminale dei leghisti. Per esempio.
E chi in ogni partito commette dei reati contro di noi.
Noi cittadini accoglienti e consapevoli. E generosi.
Voglio un'Italia piena di musica, di odori e di sapori
che si mischiano, un'Italia allegra e vitale, amabile.
Voglio una badante per ogni politico italiano, per tutti
i truffatori dello Stato. Voglio diventare nero, bianco,
giallo, celeste e trasparente quando è il caso. Voglio
vicini di casa col bongo. Meglio degli attuali che
smadonnano ascoltando le partite di calcio. Puà!
Voglio conoscere culture diverse dalla mia, voglio
fare orge multirazziali. Meglio delle scheletriche
presenze che vedo in giro, con l'erotismo gelido nelle
mutande. Meglio delle mozzarelle senza sangue.
Sogno sodomie di mandingo, arcobaleni di coito e
vampate di elettricità etnica. Voglio un mondo vivo.
Voglio tutti a spasso, senza lavoro. Voglio il caos
dionisiaco. E la vita che ci entra dentro e non ci lascia
più, tranne quando decide di dirci addio.

RICKY TRA GLI ALPINI

IN QUESTI TEMPI SCIAGURATI

In questi tempi sciagurati di ministri che vogliono multare
quelli che salvano le persone in mare in modo "irregolare",
in questi tempi di sovranisti che puzzano di fascismo e
di egoismo da zerbino di casa e da neuroni incappucciati,
ecco per chi bisogna votare, per fare capire che non siamo
tutti gentaglia!

PRIMA OFFERTA DI LAVORO!



... Per una poetessa inedita (quasi per scelta) e 'quasi vecchietta', malata ma fumatrice accanita, che, ama profondamente poesia, filosofia, sensibilità umana e panama (anche da dieci euro, come quelli portati, in questi ultimi anni, anche da mio figlio) sarebbe bellissimo avere un Damo di Compagnia come Lei, ma ... prima di farLe la mia 'offerta' devo chiederLe: la casa al mare è in Liguria? e se sì, Riviera Levante o Ponente? E se Levante, non potrebbe fare un'eccezione, lavorando un mese soggiornando presso la Sua fantastica mamma? In fondo, sarebbe anche come un mese 'in prova' anche per Lei...

sabato 11 maggio 2019

AFORISMA DI DAVIDE

La vita è un soffio senza candeline.

LA MIA STRADA - IL FATTO QUOTIDIANO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/11/ho-trovato-la-mia-strada-sono-un-perfetto-damo-di-compagnia-contattatemi/5169046/

L'IPOCRITA

Nel suo significato etimologico ipocrita può significare attore
o anche simulatore. Per quanto riguarda la prima accezione
mi sento veramente un ipocrita, cioè uno che recita se stesso
e recitando comunica la propria verità. Tutto quello che sapete
su di me, lo sapete perché l'ho voluto io, mettendomi in gioco
sulla rete con la mia vita e i miei incontri. In questo senso ipocrita.
Nel senso di simulatore proprio no. Non simulo un bel niente.
Quindi sapete che sono un figlio di papà senza più il papà, ma
sono anche un idealista e un generoso. La mia vita è quella che
viene recitata, non la mia simulazione. Ovviamente non si parla
di una verità assoluta e completa, quella spetta solo a Dio e alla
morte. C'è sempre il filtro di una rappresentazione, in sostanza
della creazione di un'opera(che sia arte o meno), fare della propria
vita un'opera d'arte, in questo senso sono anche un dandy, ma
solo in questo senso. Se bevo champagne lo bevo assieme
ai miei amici che hanno i soldi solo per lo champagne e poi
rinunciano anche a mangiare per due giorni, pur di bere champagne.
Non sono ricco, quindi ogni mia scelta mi mette in pericolo.
E anche questo rischio costante è parte della mia verità.
Detesto ogni sovranismo e ogni fascismo, amo la libertà.
Punto. E nessuno può mettere in discussione questo senza
sembrare ridicolo, facendo supposizioni cretine e maliziose,
non siamo tutti egoisti, anche se questo vi farebbe piacere
per sentirvi in "cattiva compagnia". Io vivo nel comfort grazie
alla mia famiglia, ma è un comfort strano, sempre sull'orlo
del baratro, e questo comfort non mi impedisce di essere
vivo e aperto agli altri, donando il mio tempo e la mia opera
agli altri, come è stato fatto con Believe. Grazie al mio film
ritratto Believe è stato contattato da un mio amico, assieme
abbiamo cercato di aiutarlo, il mio amico ha fatto molto più
di me, e nonostante l'accanimento salviniano forse qualcosa
è venuto fuori. Ci si muove, si potrebbe fare molto di più.
Ma qualcosa è stato fatto e ancora sarà fatto, quindi ipocrita
come simulatore viene rispedito al mittente, senza indugi.

venerdì 10 maggio 2019

SIETE CONTENTI?

Siete contenti? Mi avete già fatto scappare Alice! Uno ha già
pochi seguaci, e voi senza pietà! Povera Alice, in che manicomio
sei capitata! Te li avevo descritti bene, vero? Sempre con queste
frasi fatte, vivono di frasi fatte: ipocrita, frocio con il culo degli
altri, prima gli italiani e via di seguito. C'è una lezione di Galimberti
su Youtube, il filosofo, a un certo punto dice riguardo all'educazione
dei figli: fateli leggere, perché chi legge entra in contatto con altre
menti, altre visioni della realtà, e non può mica poi votare per
Salvini! Sante parole! Questi è già tanto se leggono il bugiardino
degli psicofarmaci che prendono! Dio, povera Italia. Alice, se
ti sei già disgustata, ti capisco. Del resto io sono un libertario per
natura e non mi va di segarli sempre, li lascio sfogare, secondo
me è il modo migliore per fare venire a galla la loro vera natura.
Certo, in passato l'insulto mi sembrava divertente, quelli di Fosca
in particolare, gli insulti creativi del Fosca, ci vedevo una strana
forma di vicinanza all'altro, erano insulti caldi, umani. Non so
se mi spiego. Poi anche Fosca ha stufato. Mi ha stufato. In fondo
è un banale ripetitore di stronzate, sempre le stesse, con qualche
guizzzo, ma sempre più sporadico. Con Andrea siamo passati
all'insulto scientifico, freddo, costante. Con la farmacista in fondo
non posso avercela, è malata di me e di se stessa. Non so, forse
uno ha i seguaci che si merita, questo mi fa riflettere. Ma poi
mi dico che ci sono anche persone valide, in gamba, e allora va
bene così. In realtà credo alla perfettibilità di ogni essere, non
mi piace condannare all'ergastolo mentale nessuno, e penso che
anche per gli Andrea e le Chicche ci sia una pur flebile speranza
di miglioramento cognitivo e umano. Sono un ottimista, in fondo.
Credo che la vita sia sempre fonte di stupore. Cecchino e non
cecchino, che importa? Io ricordo benissimo di avertelo sentito
dire, se mi sbaglio, chiedo scusa. Saluti Alice, è stato bello,
anche se è durato poco. Oddio, Alice, Alice, Alice! Dove sei?
Batti un colpo? Un polpo? Un'insalata di polpo con le patate?

ANCHE SE

Anche se in matematica mi sono fermato alle divisioni con la virgola,
sono sempre stato una persona intelligente. Il problema è che non ho
una memoria adeguata alla mia cultura, ho letto tanto e non ricordo un
cazzo. Mi sono laureato in filosofia ed è come se avessi la terza elementare.
Non ricordo nulla di nulla. L'unica poesia che so a memoria è:

Col mare mi sono fatto
una bara di freschezza.

e ovviamente

M'illumino
d'immenso.

Ricordo che il titolo è Mattino
e che la prima versione era

M'illumino
d'immenso
con un breve
moto di sguardo.

Poi il nulla.

Per confortarmi mi hanno detto che tutte le persone creative
hanno il cervello vuoto, così possono riempirlo.

Bene, più vuoto del mio è difficile da trovare.
Nella mia testa ci sono solo pensieri sessuali e
nemmeno troppo complessi.

Se mi vedete pensieroso e con l'espressione ponderante
sto sicuramente immaginando

un cazzo e una fica.

Eccomi. Sono così.
Finalmente ho fatto coming out.
Sono Vuoto.

E sono un genio.



ALICE NEL BLOG DELLE MERAVIGLIE

Cara Alice, come sei capitata su questo blog??? Prima di tutto un caloroso benvenuto.
E poi mi sento in dovere di avvisarti, anche se credo tu lo abbia già intuito, che questo
è un blog pazzo pazzo. Ti presento brevemente i personaggi:

Il titolare: 50 anni, crede di essere un poeta e un regista, si sente fico e irresistibile,
ha un video blog anche sul Fatto Quotidiano, è una persona gentile e tutto sommato
innocua. Un geniaccio. Non ha mai sofferto di eiaculazione precoce, ne gode.
E anche le sue sventurate compagne di giochi.

Attimi: è una veterana, una inossidabile, a volte la sentirai dire "addio" ma devi
leggere "a presto", è una persona sensibile, attenta ai rapporti personali, anche
lei ha un blog dove posta le sue poesie e i suoi video, ha un innato senso del
montaggio, quindi del ritmo, è dolce, e ha un forte senso dell'umorismo. Le
piace essere riservata ma al contrario dice molto di se stessa, è misteriosa.

Freddy Fosca: è un romanaccio simpatico con la lingua biforcuta, si occupa
di tubi, di imbiancare e robe di questo genere, una sorta di idraulico ad ampio
spettro, ha letto molto, filosofia e letteratura, anche lui un veterano. Ha due
fasi: quella da ubriaco e quella da sobrio. Il bello è che non c'è differenza.
Sta su questo blog per beccare le tipe, quindi ti farà delle proposte oscene.

Davide: è ossessionato dal Mercato globale, odia i centri commerciali ed
ama la natura che sa fotografare con eleganza, uomo dotato di grande senso
dell'umorismo, intelligente e simpatico, ha preso in giro più di una volta il
titolare con dei video deliziosi, ha una moglie che mi detesta e quindi legge
il blog di nascosto, credo che ogni tanto si masturbi sotto la doccia pensando
a Fusaro, ma è solo una mia supposizione.

Martina: è una contadina e fa anche rima, una contadina allegra e bucolica,
molto dolce ma se la fai incazzare tira fuori un bel caratterino. Amica di
Attimi, anche Martina ha grande sensibilità e ci tiene ai rapporti umani.
Difende le albicocche dalla grandine, parla con le galline e le galline le
rispondono. Ama la vita e la natura e la poesia. Anche lei misteriosa.

Andrea: è (o era, pare ci abbia lasciati, ma sono certo che continua a
sbirciare il blog) un ex cecchino appassionato di storia, aveva preso di
mira questo blog, da buon cecchino, per portare il suo punto di vista
(che lui crede assoluto) sulle cose scritte dal titolare, pensa che i partigiani
siano dei sicari, "tecnicamente" parlando. E'alto e grosso, gioca a tennis,
ha una vita noiosissima e si sfoga, in definitiva un orsacchiotto con
il complesso di superiorità. Non è malvagio, gioca a fare il duro.

Kat: di lei so poco, pare che abbia i piedi grossi ma il cervello fine,
Fosca ci ha provato ma gli è andata male, Kat ha una sua vita ben
strutturata, verso il titolare ha sentimenti ambivalenti, lo apprezza
senza facili entusiasmi e lo critica con entusiasmo, c'è e non c'è.
Gode in particolare dei miei video ritratti, non tutti, alcuni, e pare
non abbia perso le speranze per godimenti futuri. Vedremo.

Silvia: è una farmacista cattolica catanese, innamorata persa del
titolare, sentendosi rifiutata ha iniziato a sputare veleno, in realtà
sarebbe anche una persona dolce ma evidentemente qualcosa è
andato storto, speriamo guarisca da questa infatuazione malsana.
Ora si nasconde nell'anonimato, ma viene sgamata da tutti, ha
uno stile aggressivo, probabilmente perché è una vergine rancorosa.
In attesa di deflorazione cerca su internet "falli immaginari".

Chicca: da tempo non commenta ma lo ha fatto per tanti anni,
sono certo che legge il blog quotidianamente, ma per ora resta
in disparte. Logorroica fino allo spasimo è però in grado di
elaborare anche dei pensieri articolati. Non ama i rapporti anali
e lo sperma, per questo viene presa in giro da Fosca. Ha una
verve polemica molto accesa, è combattiva, femminista, e le
piace ridere in modo digitale scrivendo "hehehehehehe".
Anche lei, per un attimo, ha avuto una infatuazione per il
titolare, poi per timidezza o disgusto intellettuale, si è ricreduta.
Pensa che gli immigrati siano un danno e vota Salvini.
Il titolare pensa il contrario.

All'appello mancano molti che si sono ritirati in un dignitoso
silenzio per via del clima che si è creato nel blog.
Penso alla deliziosa e sorprendente Farinomane, al guizzante
Gaetano, al sensibilissimo Marco, e a molti altri che forse
continuano a seguire il blog, ma non partecipano più
attivamente. Ah, c'è stato il "caso Paoly", una donna
veramente interessante che però si è stufata, secondo
me di se stessa, più che del titolare, ci parlava spesso
della sua vita e dei vibratori, era intelligente, un poco
ci manca.

Poi ci sono i vari anonimi, alcuni intelligenti, altri pettegoli
e decisamente stronzi.

Eccoti il quadretto del blog, a tuo rischio e pericolo!

(spero di non avere dimenticato nessuno, ma chiedo venia
in anticipo)



CORTOMETRAGGIO

Ecco un bel cortometraggio animato che descrive bene
l'angoscia di una memoria che ci abbandona. Lo fa con
poesia e tenerezza. L'amore della figlia salva il vecchietto.
La memoria è amore. L'amore è memoria.

giovedì 9 maggio 2019

FRANKENSTEIN



Pur non eguagliando la poesia del libro, anche Hollywood quando vuole
sa creare scene di "pura innocenza cinematografica", come in questa scena
sublime.

PENSIERI SU FRANKENSTEIN

Che libro! Mary Shelley ha scritto un libro attraversato da una tristezza infinita.
La tristezza infinita del mostro che si muta in malvagità perché non è amato da
nessuno. La tristezza infinita di Victor, il suo creatore, che si trasforma in
vendetta furiosa contro la sua creatura. L'odio che li unisce fino ai ghiacci
eterni del Nord. Per il mostro quell'odio è l'unico sentimento umano che lo
lega al consorzio degli uomini, quell'odio è l'unica forma "d'amore". E quando
vede il cadavere del suo creatore piange e si dispera, ma finalmente può morire
in un rogo, e trovare la pace nelle fiamme, uccidendo la sua solitudine ormai
diventata eterna, senza più Victor. Che libro! "Il sentiero della scomparsa è
sempre aperto", così recita un verso di Shelley, il marito di Mary. Poi Hollywood
ne ha fatto un pupazzo con i transistor, ma Frankenstein è un libro dove
la condanna di essere venuti al mondo trova la sua più alta rappresentazione,
nessuna felicità è possibile senza amore, nessuna felicità è possibile senza
umiltà, e Victor perde tutto perché ha voluto farsi simile a un dio che crea
la vita. E chi è infelice diventa malvagio. Infatti questo è un mondo pieno
di infelicità, pieno di tracotanza e di superbia, ed è questo che rende la vita
un inferno di ghiaccio e di orrore. Solo i sogni possono darci la pace, i sogni
e la morte. E questo è un mondo che non sa più sognare. Può solo morire.

BREVE DIALOGO TRA UN MATERIALISTA E UNO SPIRITUALISTA

Materialista: Siamo fatti di carne, tendini, muscoli,
cellule nervose e merda.

Spiritualista: Le faccio una domanda.

Materialista: Prego.

Spiritualista: Se uno ha la dentiera può fare un sorriso vero?

Il materialista ci pensò bene e poi rispose
nel seguente modo:

No, a denti finti corrisponde sorriso finto.

E lo spiritualista sorrise.

LA FATICA

Esco dal bar dopo avere bevuto
un caffè al ginseng, forse m'illudo
che questa pianta miracolosa
abbia degli effetti benefici sulla
mia stanchezza cronica, viene detta
anche Panax, una sorta di panacea
per il nostro corpo. Esco dal bar
e vedo due giovani facchini di
Mondo Convenienza che faticano
come dei matti per portare un
enorme divano dentro un portone.
Ecco, penso, questa fatica nella
mia vita l'ho conosciuta poche
volte, per gioco quando ero giovane,
per vacanza dal mio ozio.
E la mia fatica alla loro vo
comparando, leopardianamente.
Sapeste che fatica provo al mattino,
infiniti lacci invisibili mi tengono
legato al materasso, nuvole di
sogni neri mi pesano sulla testa,
altri agonizzano sul cuscino,
sogni pesce, dalle squame dorate,
e il mio corpo, mummia stupita,
non riesce nemmeno a fare un
gesto di speranza, una voragine
di disillusioni, un turbine di
incanti profondi, un baratro di
noie sottili, mi seducono in una
malìa invincibile e letale.
Mi giro e rigiro nel letto, come
in un deserto di lattice e molle,
la doccia come un miraggio
d'acqua mi chiama: "Ricky, vieni,
vieni da me, vieni a tonificarti,
a purificarti, a credere ancora
in un giorno nuovo che nasce".
E dopo ore di lotta mi alzo,
mi strappo dal materasso crudele
e soffice, in una resurrezione
fragile e ignota. Sono il facchino
di me stesso, che tragedia.


IL MIO GELO

mercoledì 8 maggio 2019

Per Tommy

Con i tuoi inganni che erano le tue verità,
ci hai fatto ridere, col tuo viso da clown
che non aveva bisogno del trucco, ci hai
fatto aprire gli occhi nelle tue magie:
siamo tornati bambini, anche se antichi.

Eri un gigante che volteggiava sul palco,
eri gentile con il nostro stupore.

Ti sei accasciato in scena come Molière,
tuo fratello eterno, sei morto come muore
un artista, sfiorando il corpo di una donna,
e ci hai donato l'ultimo e fatale raggiro:
della tua morte ne hai fatto un sonnellino.

Dormi, amico dell'infanzia, accolto nel
grembo di un sipario, dormi e sogna.

TOMMY COOPER (FARE RIDERE DAL MORIRE)

martedì 7 maggio 2019

PENSIERI SULLA VITA E SULLA VITA

La matematica non mi ha mai capito.

*

C'è un'intesa perfetta tra il mio cazzo e il mio cuore.
Adoro le pompe.

*

C'è un segreto che dimentico ogni volta che apro gli occhi.
E allora mi accontento di un secreto ed eiaculo.

*

Mi accusano di scrivere troppo sul mio sperma.
Lo so, avete ragione, ma come faccio a dimenticare
che sono un uomo col seme? E'semiotica!
Vedetemi come un Umberto Eco delle palle.

*

Nella vita mi fido, tendo a fidarmi anche delle saponette
sotto i piedi. Scivolare è essenziale. Fino alle tenebre.

*

Siamo nati per nascere. Tutto è nascita. Anche il buio
che fiorisce fino al midollo della nostra evanescenza.

*

Ogni mattina zuppo una preghiera nel caffellatte.
E ogni notte nascondo una bestemmia sotto il cuscino.
Sognare rivela il mio lato demoniaco.

*

Posso fare l'amore e disfare il letto, ma capita anche
di disfare l'amore e rifare il letto.


IL DAMO DI COMPAGNIA

IL CANCELLETTO

Se entrate in casa mia e imbrattate i muri
vi prendo a calci in culo, non avendovi a
portata di calcio in culo vi cancello.
Che sia chiaro, le offese nei miei confronti
sono ancora possibili, a me diventa
duro, ma gli altri si possono offendere
e restarci male, quindi basta. C'è un limite
alla merda. Alla vostra merda.
Riepilogando: solo commenti pertinenti
allo scritto e al film che propongo,
solo offese nei miei confronti e non
nei confronti degli altri. Queste sono le
nuove regole. A me di voi amanti della
merda non frega un cazzo, quindi se
vi levate dai coglioni è anche meglio.
Nessuno sentirà la vostra mancanza.
Le critiche intelligenti saranno accolte.
Un caro saluto.

Ricky

FASCINATION

lunedì 6 maggio 2019

PERCORSO

Roberto scartabella tra le mie cosette, tra le mie poesie,
c'è un concorso poetico tra tutte le ragionerie di Milano,
non mi dice nulla e ruba tre mie cose, le fa passare per
sue. Vince. 500 mila lire del tempo che ci dividiamo da
buoni fratelli. Lo intervistano pure, se non ricordo male
era La notte, ora non c'è più questo giornale. Vincere, che
bello. Altro che partecipare. Altre vittorie: con Radio Foppa,
una contestazione a Berlusconi, protagonista Piero Ricca,
la Chisciotte vince Il Fuori Controllo Film Festival.
Anche in questo caso ci dividiamo(500 euro) da buoni amici.
Con "Traum, l'illusionista", diretto da Ricky Farina e
Valentino Murgese, vinciamo il Salento Finibus Terrae,
prima edizione. Con "Il palombaro" ci becchiamo una
menzione speciale a Bellaria, non è una vittoria ma una
menzione speciale fa sempre piacere, in giuria doveva
esserci Mario Monicelli, ma poi andò a girare in Africa
il suo ultimo film, comunque era una giuria di tutto
rispetto. "Vietato respirare", il documentario sui rifiuti
in Campania, non vince nulla ma viene invitato ai festival
ambientali di tutto il mondo: Torino, Corea del sud, Brasile,
Canarie e molti altri. Mi invento una carriera di video
ritrattista, Alda Merini e poi tutti gli altri a seguire.
Carriera che ancora continua e che pubblico su un sito
importante come Il Fatto Quotidiano. Non partecipo
più ai festival, quindi non vinco più, mi piace fare le mie
cose in libertà e renderle pubbliche, il resto è vanità.
Non è un percorso da "famoso", da "autografi in strada",
ma è un percorso con una sua dignità. La più grande
vittoria è essere me stesso, senza vincoli, ed è possibile
perché sono nato in una famiglia splendida. In famiglia
abbiamo avuto Dario Farina che ha fatto i grandi successi
commerciali, ne basta uno di "commerciale".
Il vero successo è fare quello che si ama e io ci riesco.
Se un giorno verrà anche un aspetto commerciale
sarà ovviamente gradito, ma non è essenziale.
E poi avere la stima e l'affetto di tante persone è
anche un successo, l'ultimo è Ballantini che ha adorato
il mio ritratto. Mi ha detto: "Vengono in tanti a farmi
interviste con i loro super mezzi tecnologici, la RAI,
Mediaset, poi ti presenti tu da solo con la tua piccola
videocamera e fai la cosa migliore in assoluto".
Ecco, non sono Kubrick e non voglio esserlo, mi
accontento di essere me stesso, e so che il mio lavoro
vale, ha una sua dignità, soprattutto una sua verità.
Potete gettare merda quanto volete, ma la gettate solo
su voi stessi e probabilmente non vi rendete nemmeno
conto di essere solo degli smerdatori di voi stessi.
Vi divertite? Prego. Tanto voi passate, siete già
polvere, il mio lavoro resta e chissà…