sabato 30 novembre 2019

venerdì 29 novembre 2019

GRIGIO


CIAO SARDINA

Allora ciao Sardina, penso che non abbiamo più nulla da dirci, se prendi le difese
di chi mi appella "ipocrita" non possiamo più essere amici. Io non sono un santo,
i poeti non sono santi, anzi, direi il contrario. Chi mi tratta male riceve lo stesso
trattamento, fare il superiore non mi è mai piaciuto, non lo trovo nemmeno giusto
e rispettoso, se uno si comporta da merda significa che vuole essere calpestato e
io lo accontento, quindi cara sardina, non sei certo tu che devi dirmi che cosa fa
un vero poeta. Io sono vero. E sono poeta. E reagisco come reagisco. Come tutte
le persone di talento ho altro da fare, e rispondervi su questo blog mi ruba del tempo,
ruba del tempo al mio talento. Devo occuparmi di me stesso, del mio talento.
Scrivere e filmare come so fare io. Voi che non avete alcun talento, a parte il talento
di fare le merde (eccetto Attimi che sa montare con gusto i film), potete stare su
questo blog a fare il pelo e il contropelo e a sguazzare nella vostra mediocrità,
a me alla fine fa piacere vedervi starnazzare, in fondo non è nemmeno colpa vostra
se siete merde mediocri. Il mio rispetto e le mie risposte (senza le mie risposte
non esistete veramente) le avranno solo coloro che si relazioneranno con i miei
lavori: scritti e film. Il resto è fuffa. Il resto siete voi, non io: impotenti o stronze.
Quando sentirò del talento, anche il talento dell'insulto (a volte Fosca), potrò
rispondere, ma in linea di principio risponderò a chi apporterà un soffio di intelligenza,
anche critica e polemica, verso la mia produzione: aforismi, poesie, pensieri e film.
Chi si degnerà di non essere solo una merda avrà la mia attenzione.
Tu, cara sardina, hai fatto la tua scelta. E ti saluto. Non mi fido più di te.
Se fossimo ai tempi dei fasci e dei partigiani, non potrei più fidarmi.
Perché ho visto che ti piace troppo l'odore della merda. Difendi gente che mi
accusa di ipocrisia e questo non posso accettarlo, perché non si tratta di un
insulto ma di una falsità, e i poeti vivono di verità e nella falsità crepano.
Le falsità sono solo falsità. E fanno schifo. Fanno vomitare. E sono da merde.
Ricordati, cara sardina, ricordati il mare, l'oceano, e lascia perdere la merda.
Non fa per te… quando rinsavirai chiedendo umilmente scusa per questo tuo
tradimento, forse potremmo tornare ad avere una relazione. La differenza tra te
e Medea è proprio questa: di Medea mi fido, di te non più. Medea mi avrebbe
difeso per amore, amore per tutto ciò che le ho donato in questi anni, con la mia
verità e con i miei film. Medea avrebbe divorato i miei nemici. Tu li nutri.

Saluti


venerdì 22 novembre 2019

AZIONI

Accendi il portafoglio.
Sbianca l'idraulico.
Ustiona l'infermiere.
Scaraventa la montagna.
Finisci l'eternità.
Cristallizza le briciole.
Taglia l'ombelico.
Frastaglia l'immane.
Fruga l'apocalisse.
Frattaglia l'immondo.
Sbrindella l'acquazzone.
Incorpora l'apertura.
Spremi il fungo.
Dissolvi lo scheletro.
Estendi l'arco.
Macina l'inossidabile.
Salta l'ostacolo.
Chiudi la vena.
Ferisci la lontananza.
Espleta l'organo.
Confisca il burro.
Scivola sulle sorgenti.
Mischia la fretta.
Ripopola il miraggio.
Atterra il cielo.

NON IMMIGRATI: PERSONE.

RICKY, IL MILANESE.

giovedì 21 novembre 2019

TU SEI UN GENIO

QUADRETTO ROMANO di Giammarco Sardi.

Un giovedì di novembre. Esco di casa per andare al bar dove tutte le mattine faccio colazione. Appena esco dal portone sento gridare il mio nome: “ Giammarco poi vení n’attimo?”. A chiamarmi è il tizio che gestisce un negozio per animali proprio sotto casa mia. Uno di quelli che se il pomeriggio sposti una sedia per pulire sotto al tavolo, il giorno dopo quando esci di casa, ti dice: “ieri che hai fatto un trasloco?”. Mi mostra 3 petali rosa che sono a circa un metro dall’entrata della sua attività. Alzando la voce dice che lui si è stufato di trovare foglie davanti alla sua serranda e che devo tagliare le piante sul balcone perché sporcano. Lo guardo in silenzio recitare la sua commedia tragica mentre gli anziani del palazzo mostrano a distanza il loro interesse con il tipico gesto di chi incrocia le mani dietro la schiena. Continuo a fissare la bava alla bocca di quest’uomo mentre il mio cervello ancora semi addormentato cerca le parole per risolvere la situazione. L’unica cosa a cui riesco a pensare è che ancora non ho mangiato. Gli dico “Marcè scusami ma sto ancora a dormí, so sicuro che c’è una spiegazione a tutto questo. Vado n’attimo al bar e torno... promesso”. Mentre cammino verso il bar lo sento borbottare con i vecchi del palazzo che si avvicinano al luogo del delitto. Prendo il solito cappuccino e mente inzuppo il cornetto nella tazza giunge da sola la risposta al problema. Saluto i ragazzi del bar e torno da Marcello che ancora sta discutendo con i vecchi del palazzo. Raccolgo i tre petali, lo guardo e gli dico: “ho capito qual è il problema ma non penso ci si possa fare niente”. Lui mi guarda incuriosito come si guarda qualcuno che sta per dire una cosa intelligente. Rimango in silenzio qualche secondo, lo guardo negli occhi e gli dico “ ho capito perché i petali cadono davanti alla tua serranda... siamo in AUTUNNO”. La risata dei vecchi è come musica che precede l’uscita di scena dello scassaminchia. Liquida la mia riflessione con “a Giammà ma vatten’affanculo” entra nel negozio e sempre borbottando inizia a impilare sacchi da 20kg di crocchette per cani. Io salgo in casa e annaffio le piante dai petali rosa 🙂

IMPARATE DA ROBY ROSI: LA VITA E' CHAMPAGNE O NON E'

I MIEI GENITORI

E ve la voglio dire tutta: ognuno di noi è il frutto dei propri genitori,
non solo in senso fisico ma anche spirituale. Io non ho avuto dei genitori
perfetti, per niente, hanno fatto tanti errori con me, vedete come sono
diventato? Però i miei genitori sono sempre stati brillanti e mi hanno
trasmesso la loro generosità. Non persone chiuse, tristi, avare. Tante
feste in casa tra amici, tanto cibo, musica, balli. Ricordo ogni loro amico,
è una ricchezza spirituale, conosci meglio l'essere umano e le sue
tipologie (come a scuola, che è il suo vero insegnamento). Lo champagne
non mancava mai, le bollicine e la voglia di vivere la vita assieme.
"La vita è una festa: viviamola assieme", così si conclude uno dei film
più belli della storia del cinema. Il convivio è fondamentale, per i greci
era la filosofia stessa. Mangiare e bere assieme. In fondo non c'è molto
altro in questa vita. Ecco, posso dirvela una cosa, quando penso a voi,
penso a persone rinchiuse nelle proprie case, con pochissimi amici, e in
ogni caso non vi vedo a fare feste, se non con i parenti magari a natale.
Vi vedo rigidi. Una volta ho visto una foto di famiglia di Andrea, la
famiglia al completo al mare (premesso, bella famiglia e ho parlato al
telefono con la moglie che mi è sembrata gentile e dolce), ma erano tutti
in riga, rigidi, senza un sorriso. Andrea, attento, è da queste famiglie
che poi nascono i suicidi. Lo dico perché in fondo ti voglio bene e ho
percepito il pericolo, nella vita bisogna essere scomposti, non rigidi.
Se penso a Chicca, la iena ridente, non immagino certo feste, vedo un
lui e una lei che si cibano solo delle proprie caccole, ma feste dorate
tra amici proprio no. Da un simile stile di vita (chiamiamolo stile) non
può certo nascere l'amore per l'altro e il diverso, sono vite improntate
alla diffidenza e chi diffida è solo un avaro, non sa essere generoso.
Queste persone mi fanno pena, non certo rabbia, vivono una vita di
gabbia e diffidenza, senza bollicine dorate. Attimi, non so, sempre questa
storia di Attimisegreta di agente007, anche lei la vedo in gabbia, anche
lei prigioniera di una vita a codice a barre, con qualche tentativo di fuga.
Fosca è un debosciato simpatico, e la sua casa odora di vomito, lui
lo sa e tiene lontano tutti, tranne le fiche che amano il vomito e il cazzo.
Martina, tu inviti mai qualcuno al tuo desco? Qualcuno che magari
incontri per strada il giorno stesso? Io e mio fratello siamo così.
Un giorno abbiamo invitato Roberto Perino a una nostra festa, era
un ex fotografo, dormiva per strada, senza un tetto, ed è diventato un
nostro caro amico, lo abbiamo invitato perché ci era simpatico, non
per "pietà". Noi siamo così, perché siamo il frutto dei nostri genitori.
Siamo brillanti. Voi no. Per questo siete su questo blog, perché avete
nostalgia di tutto quello champagne che non avete mai avuto. E per
champagne ovviamente intendo Nostra Signora La Metafora.

mercoledì 20 novembre 2019

RICKY L'IPOCRITA

Allora, se per ipocrita si intende attore, certo che sono ipocrita, in quanto
recito la mia verità, c'è sempre un palcoscenico, un costume(occhiali e cappello),
non sono mai aderente a me stesso, sono aderente alla mia maschera, con
la quale non voglio ingannare nessuno ma solo esprimermi, perché è attraverso
la maschera che divento vero, la verità come costruzione di se stessi, e i miei
strumenti di lavoro sono le parole e le immagini. Se per ipocrita si intende
simulare o chi assume atteggiamenti in cui non crede, beh, non c'è nulla di
più lontano da me, infatti sono qui, su questo blog, con quattro disperati, proprio
perché non sono un simulatore e nemmeno un adulatore. Tutti a turno mi
avete dato dell'ipocrita, anche Attimi, me lo ricordo benissimo. Date dell'ipocrita
a chi mette la propria vita in piazza, a chi fa della sincerità il proprio segno,
non tralasciando i lati più contraddittori, senza abbellimenti o cipria sul viso.
Dare dell'ipocrita a Ricky Farina è la manifestazione di una imbecillità congenita.
Significa non avere capito nulla della mia poetica. Solo una come Chicca può
pensare una cosa del genere, solo una persona avara come Chicca. Se c'è una
cosa che odio è proprio l'avarizia. Lo senti quando una persona è avara, lo senti.
Questa mancanza di brillantezza, questa opacità triste, che delirio di noia sono
gli avari. Cito Chicca perchè è la prima ad avermi dato dell'ipocrita. A me
Fosca piace perché sento che è generoso, anche negli insulti. Se uno non ama
gli insulti si ritira come ho fatto io, si prende una pausa, adesso mi sono
rifocillato di cose belle, di belle persone, bei film, e posso tornare tra di voi.
Non è obbligatorio venire su questo blog, chi ci viene sa che è un blog libero
e non ho certo bisogno di scriverlo sul Fatto Quotidiano, sul Fatto scrivo quello
che mi pare. Ognuno di voi decide: stare o andarsene. Non è una colla questo
blog. Il mio errore è stato quello di aspettarmi da voi un commento critico
alla mia opera, invece siete qui per cazzeggiare, una volta capito questo,
in fondo è anche gratificante: siete qui perché vi interessa Ricky Farina ma
non la sua arte. Chicca è qui per fare Chicca. Attimi per fare Attimi. Fosca
Fosca. Andrea Andrea. E così via. Siete qui per ribadire voi stessi in una sorta
di loop antropometrico, ma sotto l'egida di Ricky Farina che con la sua vita
strampalata in fondo vi assolve tutti, ed è per questo che un matto pensa che
io sia un prete, in fondo non è poi così matto. Vi assolvo tutti, con la mia vita.

LE PIAZZE DI MILANO - PIAZZA DUCA D'AOSTA

martedì 19 novembre 2019

PER CONOSCERMI MEGLIO

LUCIANO

Luciano gestisce il bar sotto casa,
quello all'angolo, vicino alla farmacia,
quello dove lavora come barista il mio
amico Agostino, e Luciano ha uno stile
tutto suo, è di poche parole ma quando
gli va di raccontare non si ferma più,
e sono sempre episodi legati alla sua
giovinezza, insieme ai suoi amici, e lui
mi dice sempre: "Che cosa desideri?",
e ha un modo di dirlo molto bello che
mi fa sentire speciale, e mi spiace dire
che desidero solo un caffè, mi spiace tanto,
ma Luciano sa che la vita è così, tanti
piccoli desideri, uno dietro l'altro, fino
all'ultimo caffè.

giovedì 14 novembre 2019

L'INCREDIBILE AVVENTURA DEL NIENTE

Scusa se è poco

La canzone di mio zio per il film Scusa se è poco, con
Monica Vitti, Tognazzi e Abatantuono.

DARIO E DALIDA

La canzone di mio zio per Dalida.

mercoledì 13 novembre 2019

RICKY E L'ORSACCHIOTTO

IL PENSIERO NAGA

Il pensiero dell'associazione NAGA è anche il mio pensiero.

Come Associazione e come singoli volontari e volontarie, ci sentiamo immersi in un clima fatto di urla, aggressività e criminalizzazione del fenomeno migratorio e in una narrazione che costringe i cittadini stranieri in categorie predefinite: i migranti economici, i poverini, i delinquenti, i profughi, i parassiti, i bisognosi.

Ma quando entriamo al Naga, oppure quando usciamo con le unità mobili per svolgere le nostre attività, tutto ciò diventa un’eco lontana e incontriamo un’altra realtà.

E così accade che mentre offriamo cure mediche, assistenza legale e sociale e accoglienza, le categorie sfumano, vengono sovvertite, smentite e si rivelano troppo piccole per contenere la varietà delle esistenze delle persone che incontriamo.
Ed è proprio in questi incontri che trova senso e forza il nostro agire.

martedì 12 novembre 2019

UNA PORTA CHIUSA A CHIAVE

Una porta chiusa a chiave.
Le cascate nella bocca del lavandino.
Una mela dimenticata da un morso.
Il cuscino sformato.
L'uomo si toglie i pantaloni.
La donna si toglie di mezzo e lo
lascia solo.
Solo con il cuore.
Solo con le finestre aperte nella notte.
Solo con i pipistrelli.
E sul muro bianco immensa l'ombra
dell'abbandono.
Nessun dolore, nessun pianto.
Il volto appeso.
Il sangue scorre in placidi labirinti.
La vita è folle e le mani
sono ancora più folli.
Queste mani appese al vuoto.
Millefoglie di respiro.
Gelatina di vento.
Caramella alla menta.
Nel vortice di ricami.
Nel silenzio appeso.
Cardine di glassa.
Il tuo strappo nel mio strappo.
Sarti falliti.
L'amore.



RICKY MATRIX

NOTTE PER NOTTE

lunedì 11 novembre 2019

ESSERE UN FARINA E UN VITALI

Essere un Farina non è male. Siamo persone serie, molto serie, e proprio
per questo coltiviamo la leggerezza. Facciamo bene il nostro lavoro: papà
era un grande venditore di turbine a vapore, Dario uno dei compositori
italiani di maggiore successo, Roberto Farina(da non confondersi con mio
fratello) è stato un organizzatore di eventi culturali nella Roma degli anni
Settanta e Ottanta, fondatore di cineclub e creatore di rassegne storiche
che hanno lasciato il segno, come Massenzio nell'Estate Romana, e il mio
rammarico è di non avere passato abbastanza tempo con lui perché viveva
a Roma, ma una volta ci andai una settimana di fila nella Capitale proprio
per stare con mio zio e fu bellissimo: tante feste, tanto cointreau, al bar
del Fico con la beat generation e via di seguito. Poi c'è l'altro Roberto
Farina, da confondersi con mio fratello perché è mio fratello, scrittore
di libri importanti per stile e contenuto, libri che ti fanno ancora credere
nell'uomo, nonostante il dilagare degli stronzoidi, e non è poco. E ci sono
io, il più grande video ritrattista vivente, l'unico, il superbo collezionista
di esseri umani, l'incorreggibile genio dell'imprevisto e del caos. Per non
parlare dei Vitali, la parte materna, vigili del fuoco, il coraggio e l'abnegazione,
contadini e giardinieri che hanno reso Firenze una città ancora più
verde, fondatori di palestre come il famoso Club Conti, zie di quasi 100 anni
che si lamentano di non avere più 90 anni, del resto fanno Vitali di cognome,
e mamma, mamma, il mio Dio, il capezzolo e il capezzale dell'Universo.

ANCHE LEI

Anche lei è una parente, da parte di mia nonna paterna che
di cognome faceva Gigliotti e anche Dalida nata al Cairo
come tutti i Farina, tranne me e mio fratello.
Dalida era una cugina di nonna se non sbaglio, ma è una parente
che non ho mai vissuto se non come tutti voi, ascoltando
le sue canzoni e ammirando il suo fascino.




CANTANTE

Timido come tutti i Farina, impacciato davanti alla
telecamera, questa fu una delle ultime canzoni che
cantò personalmente, mi ricordo che entravo nei
juke-box dei bar di Milano e la mettevo almeno tre
volte di seguito, per fargli pubblicità, fino a farmi
odiare dai clienti del bar, ma la famiglia è sacra!

DARIO

Dario, mio zio fine anni Settanta, questo suo primo album da
solista fu un vero floppone, un disastro, eppure è molto bello,
secondo me. Non arrivò a vendere nemmeno 1000 copie, 900
e qualcosa, ma come tutti sanno, qualche anno dopo, in una
camera d'albergo compose Sarà perché ti amo, 7 milioni di
copie vendute e poi fu un successo dopo l'altro...

ESERCIZI SPIRITUALI

LE PAROLE DI MEDEA

Le parole di Medea sul libro di Roberto: FUOCHI.

https://donnaemostronelmito.blogspot.com/2019/11/fuochi-un-poema-epico-dei-tempi-nostri.html?fbclid=IwAR2bdB3ozxH47CCT4yIWbxrwca8l2kNDZ_0pGhqUmBbixqpwT5vg7OebXmQ

domenica 10 novembre 2019

SOLO UN GIOCATTOLO

C'è la scena del teatro che è bellissima e
l'apprendista della morte è il nuovo Alain Delon.
Quindi questo corto è ok. Io non saprei farlo.

SOLO UN GIOCATTOLO

venerdì 8 novembre 2019

Il mio cuore non è più un mistero

IL CERVINO

Ricordo, ero piccolo, tipo sette anni,
ero in montagna, con papà e mamma
e mio fratello di 4 anni più piccolo,
non ricordo con esattezza dove fossi,
Cervino, forse. Ricordo un libro dalla
copertina dura e gialla, erano dei racconti
polizieschi, Conan Doyle e altri, e poi
un coltellino che non mi comprarono
perché non avevo l'età giusta, ricordo
che ci rimasi male a non avere l'età giusta.
Ci rimango sempre male quando non
sono giusto. Ricordo il dito chiuso nella
portiera della macchina, e mia madre
che dal finestrino urla, e riapre subito
la portiera, tutta spaventata, e ricordo
di non avere sentito male, per niente.
Ho capito solo una cosa, avevo l'età giusta
per capire, per capire questo: che la
realtà, per quanto pura e innevata, può
farti prigioniero per un attimo o per
sempre. Lo decide lei. La realtà, il dito,
la portiera, il Cervino, il coltello, il
libro di racconti, la mamma, papà, Robi,
il tempo che macina tutto, anche la
neve.

domenica 3 novembre 2019

CARISSIMI UTENTI

Carissimi utenti di questo blog, purtroppo non siete all'altezza del blog,
nessuno di voi è più il benvenuto, mi avete annoiato oltre ogni possibile
pazienza, e io sono un uomo molto paziente; siete qui solo per fare caos,
per gettare al blogger accuse senza capo né coda, tipo: ipocrita o misogino.
Accuse alle quali non vale nemmeno la pena rispondere, tutta la mia opera
e la mia vita sono a dimostrare e a mostrare l'esatto contrario.
Lascio come sempre la zona commenti aperta, io sono un bergsoniano e
non chiudo mai nulla, credo nell'evoluzione e nell'eiaculazione creatrice,
ma non mi avrete mai più, di voi non mi interessa più nulla, nemmeno
vi leggerò, nemmeno i commenti a questo post, siete solo dei mediocri,
e la riprova è che nessuno ha commentato l'ultimo ritratto a Rosanna,
donna molto interessante sotto ogni punto di vista, donna stimolante, e
a voi invece frega solo di stare su questo blog a fare le puzzette, siete
miseri e antipatici nel senso etimologico del termine, azzuffatevi tra di
voi, senza di me siete solo pesciolini rossi prigionieri della bolla commenti,
siete niente di niente. Se avete un minimo di dignità vi levate dai coglioni,
altrimenti restate pure tra di voi. Questa volta sono io che dico addio.
Un carissimo saluto e buona vita a tutti.