lunedì 11 novembre 2019

ESSERE UN FARINA E UN VITALI

Essere un Farina non è male. Siamo persone serie, molto serie, e proprio
per questo coltiviamo la leggerezza. Facciamo bene il nostro lavoro: papà
era un grande venditore di turbine a vapore, Dario uno dei compositori
italiani di maggiore successo, Roberto Farina(da non confondersi con mio
fratello) è stato un organizzatore di eventi culturali nella Roma degli anni
Settanta e Ottanta, fondatore di cineclub e creatore di rassegne storiche
che hanno lasciato il segno, come Massenzio nell'Estate Romana, e il mio
rammarico è di non avere passato abbastanza tempo con lui perché viveva
a Roma, ma una volta ci andai una settimana di fila nella Capitale proprio
per stare con mio zio e fu bellissimo: tante feste, tanto cointreau, al bar
del Fico con la beat generation e via di seguito. Poi c'è l'altro Roberto
Farina, da confondersi con mio fratello perché è mio fratello, scrittore
di libri importanti per stile e contenuto, libri che ti fanno ancora credere
nell'uomo, nonostante il dilagare degli stronzoidi, e non è poco. E ci sono
io, il più grande video ritrattista vivente, l'unico, il superbo collezionista
di esseri umani, l'incorreggibile genio dell'imprevisto e del caos. Per non
parlare dei Vitali, la parte materna, vigili del fuoco, il coraggio e l'abnegazione,
contadini e giardinieri che hanno reso Firenze una città ancora più
verde, fondatori di palestre come il famoso Club Conti, zie di quasi 100 anni
che si lamentano di non avere più 90 anni, del resto fanno Vitali di cognome,
e mamma, mamma, il mio Dio, il capezzolo e il capezzale dell'Universo.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Pure Pinin Farina era dei vostri?

Anonimo ha detto...

E l'agente Betulla no?

Anonimo ha detto...

e di Alvaro Vitali?