venerdì 17 maggio 2019

LA MANCANZA DI IRONIA

La mancanza di ironia è una grave patologia dello spirito.
Dalle mie postazioni di osservazione, sia questo blog che
quello del Fatto, noto questa patologia spirituale diffondersi
in modo impressionante. Chi manca di ironia prende alla
lettera quello che scrivo e quello che dico nei miei film, non
è lontanamente presa in considerazione la possibilità che
ci sia un gioco dietro le mie opere, che ci sia l'ironia, appunto.
Dato che l'ironia è un chiaro segno d'intelligenza, questo
significa che gli stupidi sono tanti, milioni di milioni, come
le stelle di Negroni. Recentemente nei commenti al mio
monologo INTERVISTA A UN NECROFILO uno ha scritto:
"Coglione, ti segnalo". E io gli ho risposto: "Fai pure, è un
piacere per me, ma segnala al tuo cervello che esiste
anche l'umorismo nero". Questo sprovveduto pensava che
io fossi veramente un necrofilo! Magari posso usare il paradosso
per esprimere delle verità paradossali, come quando scrivo:
l'unico piromane degno di essere amato è quello che sogna
di trasformare la terra in una stella". Si tratta di un paradosso
lirico-ironico, e non significa che io sia un piromane o che
abbia verso i piromani una simpatia emotiva. E proprio
l'altro giorno sul mio video LA PECORINA (lezione di sesso)
una donna mi ha insultato perché ha preso sul serio quel
video dove era chiara e limpida l'ironia verso il machismo.
L'altro giorno su questo blog hanno preso sul serio quello
che dicevo nel monologo IL LAVORO DEGLI ALTRI!
Quando dico: "Ma quelli che lavorano sono anche quelli
che poi stuprano, uccidono e abbandonano i cani per strada?
Allora andate a fare in culo, sono io meglio di voi".
Ovviamente l'intento era fare capire che uno può essere
una persona deliziosa anche se non lavora, e lavorare
non significa essere brave persone in automatico. Era
una reazione a chi mi scrive: "Sei un fallito, non lavori,
sei un buono a nulla". C'è una cura a tutto questo, ed è
la cultura. Iniziate a studiare Woody Allen o a leggere
gli aforismi, noi italiani abbiamo una grande tradizione
di aforisti che sono spesso veri concentrati di ironia.
Vivere senza ironia significa condannarsi alla stupidità.
Si può reagire, se si ha buona volontà. Si può diventare
più intelligenti, non è impossibile. Impegnatevi.
Nel mio caso cadere in errore di valutazione è più facile
perché racconto la mia vita, metto in scena me stesso,
ma è questo che si deve capire: metto in scena.
Si tratta sempre di una rappresentazione. Cristo, non
è così difficile capirlo, non è chimica o fisica nucleare.
Forza e coraggio ragazzi.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi dichiaro sostanzialmente d'accordo.
E mi compiaccio di non avere commentato nessuno dei post citati.

Torniamo a quanto accennato ieri: il rapporto che la critica determina non sempre in modo corretto tra opera e creatore.

Bisogna mantenere distacco nell'osservare, ripartire ogni volta da capo, avere la disciplina mentale di azzerare e ricominciare, ora dopo ora, giorno dopo giorno... solo così possiamo salvarci. Dobbiamo dimenticare, sempre. E questo deve essere fatto sia quando vediamo una cosa che ci piace che quando non ci piace. Vale in ogni ambito delle opere umane: un retaggio, un azione meritevole, una vittoria... Vanno dimenticate subito. Altrimenti la loro eco continuerà a riverberarsi compromettendo la valutazione del nuovo.

Vale per tutte tutte le cose e tutte le persone. Anche se questo significa non essere più umani.

Anonimo ha detto...

Fallito? Beh, non mi pare che le tue opere vadano a Cannes, e nemmeno al cinema parrocchiale sotto casa (e non stare a tirare fuori sempre la storia dei festival e le menzioni speciali alla sagra della porchetta abruzzese...). Poi è vero che il concetto di fallimento è assolutamente soggettivo. E relativo.

Buono a nulla? E dai cazzo... Sei uno dei migliori buoni a nulla che ci siano in giro. E questo non è un concetto, ma una certezza.

Non lavori? Sì farina, tu non lavori. fattene una ragione. Non c'è niente di male ma è così.

rickyfarina ha detto...

Le mie operano ti entrano in casa e nella testa, (a volte nel...). Ahaha.

Papà mi diceva: "Ricky, tu non sei un uomo finito, e lo sai perché? Non sei
mai iniziato!".

Ecco, forse è per questo che ho un debole verso chi mi critica, non per
futile masochismo, mi ricordano papà che però mi criticava con amore.

Ecco, io mi incazzo quando non sento "simpatia" o "amore".

Anonimo ha detto...

Ma te l'ho detto... Purtroppo qui è andato un po' tutto a confondersi, e di questo dovresti magari accettare parecchia responsabilità. Ma lasciamo perdere, andiamo avanti.
Certo, le persone ironiche apprezzano di più la critica tagliente se ben costruita, coi richiami, che brucia ma fa sorridere. Un po' come quella che giusto un padre che vuol bene sa e può fare al figlio.
Tu sopra scrivi: Si può diventare più intelligenti, non è impossibile. Impegnatevi.
Ma sei sicuro?
Ok, bisognerebbe prima mettersi d'accordo su cosa sia l'intelligenza.

Anonimo ha detto...

E tu Blogger sei sempre pronto a cogliere l’ironia degli altri? O pure tu come gli altri hai dei momenti e degli argomenti che se toccano non trovi molto ironici? Ciò che ti urta x te diventa cattiveria, ma pretendi che qualsiasi cosa scritta da te sia considerata solo ironia. Dimentichi la sensibilità personale. Poi butti lì dei paragoni strani e l’ironia sembra sarcasmo. I detti “il lavoro nobilita l’uomo” e “l’ozio è il padre dei vizi” dicono delle verità. Il lavoro impegna la mente verso un risultato e l’ozio a volte è consigliere di pessime scelte solo per combattere la noia. Ma la vera variabile è l’indole della persona, verso cosa è orientata ...luce o buio. Non sei l’unico che riceve contestazioni ....chiunque si espone con testi, libri, concetti, opere di qualsiasi natura viene contestato da chi non ci trova ironia e non concorda. Non vuoi nessuna contestazione? In pratica Impossibile. Vale anche per te l’invito, si può diventare più intelligenti a livello sociale se ci si impegna ....basta non pensare che il mondo gira solo attorno alle proprie convinzioni.

rickyfarina ha detto...

Sì, ma se voti Salvini sei comunque fascia.
Non si scappa.

Quello che conta è avere un'attività, più che un lavoro,
anche lo stilita ha un'attività.

Hai presente lo stilita?
Non viene pagato da nessuno.
Ma ha un senso.
Di luce.

Chi si occupa di poesia e di umanità
come me non appartiene alle tenebre.

A meno che tu non sia fascia anche
nello spirito e non solo nel voto.







Anonimo ha detto...

Niente da fare non ci arrivi, sei autoincensante fino alla nausea. E mettiti l’animo in pace con Salvini, continui ad averlo in mente ed in bocca solo tu. io sono quella che ha detto di aver pasticciato la scheda. Salgo di grado adesso? Quando ho avuto bisogno di un intervento in casa al posto di chiamare un connazionale ho contattato un impresa albanese e l’operaio che è intervenuto era arabo mussulmano, Sono riabilitata adesso? nei decenni di volontariato ho interagito con il mio simile di tutte le razze e nazionalità, sorry non gli ho fatto film x non farmi pubblicità. Rischio la santificazione adesso? Il tuo orgoglio e la tua ottusità ti rendono stupido ed arrogante, ed è quello che probabilmente arriva a molti. Blogger tu sei fascista nel sociale, nella mente e nel cuore, il tuo unico credo è la poesia, ma fatta senza vera anima è solo gran esibizione di parole e narcisismo.

rickyfarina ha detto...


Se pasticci la scheda sei una pasticciona. Anche come ragioni. Ma chi sei?
Chi sei per affibbiarmi la patente di ipocrita? Non farmi ridere pasticciona.
"Senza vera anima?". Ah, bene. Abbiamo un'esperta di anime. Fammi il piacere.
Fatti un piacere: non essere banale.

Anonimo ha detto...

Si sì, bonanotte al secchio Blogger