venerdì 3 maggio 2019

IL PUPILLO

Recentemente  un amico mi ha detto: "Ma come hai fatto a diventare
il pupillo di Silvano Agosti?".  Prima di tutto: non sono il suo pupillo,
nemmeno il pupillo delle sue pupille.  Mi sento un suo amico.
Vidi delle sue immagini girate al Cottolengo di Milano e pensai:
voglio conoscere chi ha girato queste immagini. Perché? Perché
combaciavano a un mio sentire profondo: la poesia del mostro.
Non a caso sono un fan di Frankenstein (inteso come il mostro, e
non Victor, il creatore). Silvano era riuscito a farsi accettare con
la sua semplicità, non deve essere facile ottenere il permesso per
filmare. Ma quando è la poesia a chiedere si aprono le porte.
Ecco, Silvano è uno che apre delle porte, ma non spinge nessuno
a entrare dentro, chi vuole può fermarsi sulla soglia e cambiare
direzione. I mostri esistono e sono meravigliosi come l'etimo
della parola mostro ci rivela. Bambini mostro con il volto di
un elefante, con il cranio smisurato, con gli occhi sgusciati e la
bocca scheletrica. Andare in questo mondo d'ombra e portare
la luce della poesia, questo mi è piaciuto. Poi magari Silvano
esagera, sottolinea troppo con un sottofondo di musica classica,
mentre quelle immagini sarebbero state ancora più pure senza
musica, senza sottolineatura emotiva, ma basta togliere l'audio
e godersi questi volti magnifici, illuminati dai lampi di un
temporale. I mostri, i matti di Matti da slegare, i bambini, ecco
il mondo di Silvano, la ricerca della purezza incontaminata.
Per questo un giorno andai a conoscerlo, perché anche io sento
di essere un mostro, un matto e un bambino. Così siamo
diventati amici. Ci unisce l'amore per il diverso, quindi l'amore
per la diversità di ogni singolo essere, in fondo siamo tutti
mostri, e scorprire la nostra mostruosità è formidabile, oltre
che essenziale per vivere fino in fondo la vita, con autentico
stupore. Per questo tutto ciò che livella l'essere umano e
lo appiattisce in una parvenza di "normalità" (l'imperialismo
delle norme, il conformismo), viene da noi schifato con
tutti gli onori e gli oneri del caso. E ci diamo da fare per
combattere questa percezione "geometrica" dell'esistenza.
Sono stato di recente a vedere Border, una storia d'amore
tra due troll mostruosi. La gente rideva, sghignazzava.
Non era in grado di sostenere psicologicamente questo amore.
E alla fine della proiezione mio fratello si è incazzato come
una bestia, mandando a fare in culo ogni singolo sghignazzatore.
E ha fatto bene, perché anche Roberto è come me.

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Si percepisce la sua poetica semplicità che persuade i celerini a fargli filmare i tafferugli, che apre le porte ma non spinge nessuno a entrare, chi vuole può fermarsi sulla soglia e cambiare direzione. Wow è un'epifania, menomale, s'era creduto fosse un animale allo stato brado per aver permesso ai suoi figli di non varcare la sua porta. Liberi tutti invece, come nel gioco dell'epoca sua http://www.vesuvioweb.com/it/2013/02/angelo-di-mauro-giochi-anni-40-60-da-giochi-dequilibri-padre-cimigliano/
Tale poetica parla ai poeti. A plebe e gleba sono riservate le ciance pettegole:
"sesto risultato della ricerca:
https://www.google.com/search?q="silvano+agosti"+figlio

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/09/08/il-quarto-italiano-agosti-antiregista.html

Agosti ha portato con sè il figlio Lorenzino, di diciotto mesi, "una persona che lavora duro tutto il giorno, con i suoi impegni e la sua manualità. Io non ho il senso della figliolanza, mi è capitato di averne altri di bambini, ma io mi occupo solo della persona che ho davanti in quel momento, che sia figlio o sconosciuto. Non vivo con sua madre, stare soli è un gran risparmio e assicura la libertà". Con lui ha lavorato Paola Agosti, figlia di un fratello: ha concentrato in sè la troupe, è stata attrice, aiuto regista, elettricista, facchino... "Qualche problema l' ho avuto con la scenografia perchè ho immaginato di vivere nel 2300 e di girare un film in costume sul 1987: siccome penso che tra tre secoli la società sarà rasserenata, non potevo filmare la mediocrità che oggi domina: nel mio film non si vedono bambini, che sono una invenzione violenta che li priva del sesso, del lavoro, della libertà, nessuno fuma, nessuno uccide, nessuno aspira al potere che, come dice un mio personaggio, "è una malattia di cui la società deve guarire come ha fatto con la sifilide""

E sciò a chi ci sproverbia su
"Ahhh tra poco sarà estate, l'afa, Agosti, prole mia non mi conosci".
Pussa via spoeta.

E avanti ai puri "Per questo un giorno andai a conoscerlo, perché anche io sento
di essere un mostro, un matto e un bambino. Così siamo
diventati amici. Ci unisce l'amore per il diverso, quindi l'amore
per la diversità di ogni singolo essere, in fondo siamo tutti
mostri, e scorprire la nostra mostruosità è formidabile, oltre
che essenziale per vivere fino in fondo la vita, con autentico
stupore. Per questo tutto ciò che livella l'essere umano e
lo appiattisce in una parvenza di "normalità" (l'imperialismo
delle norme, il conformismo), viene da noi schifato con
tutti gli onori e gli oneri del caso. E ci diamo da fare per
combattere questa percezione "geometrica" dell'esistenza."
Abbasso Talete.
Onore agli Spitagorici.

Freddy ha detto...

Dice tante cagate agosti. È un poraccio. Gioca con le marionette. Non è Bergman. Nemmeno Bunuel. O Petri. Infatti i suoi film, fanno cacare ai cani.

Anonimo ha detto...

Grazie per la sintesi.

attimiespazi ha detto...

ciao Ricky,
vorrei contribuire con un ulteriore articolo. salutami Silvanucciobello
:-)

https://www.google.it/amp/s/www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2019/02/27/news/silvano_agosti-220259891/amp/

.attimi

Freddy ha detto...

Di la verità ti fa lavare i piatti tutte le volte!

attimiespazi ha detto...

Freddy, se ce l'hai con me non capisco il motivo del tuo intervento. Santa Lo, ma è mai possibile che ogni volta che scrivo una virgola tu e quegli altri due dobbiate venirvene fuori così? A che pro?????? se non sei d'accordo su qualche argomento esprimi il tuo dissenso sul tema e rimani sull'argomento, perdinci!!! stai sempre a dire, questo è così, quello è colì, quest'altro è colà. mamma mia, che neanche le comari di fra Vincenzo.
ti ricordo, inoltre, che pochi post fa hai consigliato ad una commentatrice di lasciarmi perdere e di ignorarmi (e a me va benissimo), quindi inizia a farlo tu per primo e (come si dice dalle mie parti) fai passi lunghi e ben distesi.
ti è giunto il messaggio o devo ripeterlo?..

.@

Anonimo ha detto...

Attimi... hai fatto bene a linkare quell'articolo. Sicuramente vai nella speranza che chi è più attento possa approfondire le frasi di Agosti, che vengono buttate qui in questo blog a casaccio, senza citarne il contesto. La filosofia di Agosti sulla scuola, sul potere, sulla classificazione dei ruoli, sull'essere umano può essere messa in discussione, tanto che io non sono sempre d'accordo con lui, ma è fuorviante e immaturo citare una sola frase per stilare un giudizio sommario su un argomento complesso... I più cordiali saluti a te, creatura sensibile e gentile...
Un amico

marti64 ha detto...

Grazie attimi per il tuo contributo, Silvano ha lo sguardo verso
un mondo più vivibile, è lungimirante

Anonimo ha detto...

Amico altrettanto sensibile e gentile, hai ragione, Agosti è pacifico, serafico, abulico e apatico quasi. Eppure fa e disfa, pare statico ma gira mezzo mondo. E senza soldi. È uno stregone. E affascina. Perciò viene intervistato, seguito, premiato Chi non andrebbe da lui in pellegrinaggio per sapere come fa? Certo, contestualmente dovrebbe pure spiegarci come alla sua età sia padre di diversi figli, ma per scelta (di chi?) ne abbia frequentato solo uno. Non so perché, ma l'argomento mi pare essenziale a sviscerare la poetica del Maestro.

Anonimo ha detto...

Sì, un Agosti nel Paese delle Meraviglie, dove chi non sa che farsene, abbandona i figli. Dove lo trovi un mondo più vivibile e un Maestro più lungimirante? Attimi conosce visceralmente la tematica, lo ha confidato qui nel blog. Tutti testimoni, a carico o a favore lo sa solo lei.

Curiosone ha detto...

Cosa ha confidato Attimi qui nel blog?
Anonimo curiosone

Freddy ha detto...

Ma che con te Attimi! Dicevo a Ricky. Cazzo c'entri te!

rickyfarina ha detto...

Agosti non è un filosofo ma un poeta. Il suo pensiero non ha nulla di originale,
è un sincretismo bislacco da Socrate alla Scuola di Francoforte, passando per
il 68, Gandhi e chi più ne ha più ne metta, una versione più intelligente di
Penso positivo di Jovanotti, ma è un poeta, può non piacere come poeta ma resta
il fatto: è un poeta. Quindi tutte le vostre riflessioni geopolitiche economico-filosofiche
applicate a lui non hanno un vero senso, sono solo parole, parole, parole.

Freddy ha detto...

Eh però i piatti te li fa lavare a te, il paraculo!

Anonimo ha detto...

No, mi dispiace, non sono d'accordo (non tanto sul concetto di poeta, non mi arrogo qui di poter decretare la sua qualità di poeta), ma lui esprime anche concetti sociali, politici, ed altro e non lo fa in prosa ma esprimendo un pensiero, che di poetico non ha nulla! Si tratta di considerazioni, pensieri, convinzioni e parole, parole, parole! Noi non stiamo qui a fare l ' esegesi di questo pensatore, ne cogliamo degli aspetti che troviamo contraddittori, snob, ovvi ecc..e poi arriva lei è che fa?! Ci dice non ci arrivate, non si confina la poesia, questo diktat olezza un po' delle solite insinuazioni autoassolutorie
...
Kat

Anonimo ha detto...

Non capisco poi perché trovi tanto assurdo che una " comune mortale" possa pensare di Agosti che sia un intelletuale pieno di contraddizioni, ovvio (diciamo sincretico se le fa più piacere), e snob: il bello del pensiero altrui e' che si puo' confutarlo, condividerlo e , al limite anche criticarlo!
Agosti stesso, per esempio, trovava snob il pensiero di Pasolini (perché lo riteneva incapace di poter parlare di una società contadina che , secondo lui, idealizzava non conoscendola realmente)! Quindi?! Anche lui fa una critica ad un poeta...secondo il suo sillogismo un poeta non va criticato a priori anche quando esprime un pensiero sociale?!? Oppure solo i "poeti " possono criticare i poeti...mentre tutti gli altri non contano nulla , si limitino a vivere la loro inutile e inevitabile vita di schiavi!
Kat

Anonimo ha detto...

La prometto che non critichero' più Agosti però, lo faccio per rispetto alle vostra amicizia a cui vedo lei tiene tanto! Ammetto che nella mia foga ipercritica non ho pensato che la stavo scatenando pur sempre contro una persona a cui lei tiene molto, una sorta di amico mentore...mi sono appena accorta che sto esagerando, e questo non mi fa onore!
La smetto qui
Buona giornata!
Kat

Anonimo ha detto...

Le prometto��

Anonimo ha detto...

Per me puzza un po' di più di non sapere più cosa dire.
E' finito il tempo in cui ogni peto emesso da un appartenente alla sinistra storica, cioè quella storicamente composta da amici degli amici degli amici, riecheggiava nei teatri e nei cinema d'essai come se fosse il verbo.
Agosti è stato smentito dalla storia prima ancora che dalla filosofia. Ha ragione Farina a definirlo sostanzialmente un ciarlatano. e quindi un poeta secondo il suo personale metro di giudizio.
Quello che non si comprende è che in questa società i ciarlatani acculturati si distinguono dalla massa dei videodipendenti. Esiste una sottocultura che per motivi puramente estetici si differenzia o tenta di differenziarsi dalla massa dei videodipendenti e dei tossici internettiani: di solito sono dei 50enni falliti in ogni attività anche presunta e nostalgici del non visto e vissuto, fan del sentito dire.
Va tutto bene, non c'è alcun problema, tutto passa e scorre. Se ci si pensa siamo tutti falliti, quindi è paradossale indicare altri falliti come la causa dei mali del mondo.

Bisogna saper aspettare.

Saper contemplare lo sgretolarsi delle costruzioni mentali che sono state create per sostenere questa enorme puttanata che è la vita in questo mondo marcio.

La vita è un susseguirsi ininterrotto di bisogni da soddisfare. A seconda di come si è geneticamente impostati e dell'ambiente che ci circonda tentiamo di soddisfare i nostri bisogni dal momento in cui veniamo al mondo, generati da due creature che nello stesso momento stanno facendo la stessa cosa, cioè soddisfare i loro di bisogni.
Quello che determina il relativo successo nella vita dell'essere umano, chiamato benessere, ricchezza, felicità, serenità... fate voi, è la consapevolezza situazionale.

L'essere umano che vive una vita degna è colui che conosce la sua situazione nello spazio-tempo che occupa lungo la traiettoria del percorso che gli è dato compiere su questa Terra, prima di trasformarsi in qualcos'altro. Questo percorso è attraversato da altri esseri, umani e altri. Essi influenzano in modo più o meno rilevante il nostro tragitto.
Ci sono, non si posso evitare, e ognuno prova a decidere la loro rilevanza sul nostro percorso. C'è chi ha scelto di farsi influenzare da altri e chi meno.

rickyfarina ha detto...


Ciao Andrea, ieri è venuto a trovarmi il mio amico Diego, quello che è stato in Somalia come te. Gli ho detto che alcuni pensano di averti smascherato come mitomane, aggiungendo che se così fosse mi stai ancora più simpatico, in quanto mitomane. Mi ha detto: "Sicuramente non fa parte del battaglione Col Moschin (non so manco come si scrive, per me è arabo), quelli sono forze speciali, in Italia ne abbiamo tre di questo tipo (mi ha citato dei sommozzatori e poi non so chi altro) e fare parte del Col Moschin è veramente arduo, poi nessuno del Col Moschin te lo verrebbe mai a dire perché la riservatezza fa parte del loro addestramento. Io in Somalia ne ho conosciuti due, mi hanno detto che la parte più dura dell'addestramento sono state le marce affardellate, camminare per giorni e giorni in zone impervie con zaini pesantissimi, credimi, il tuo amico Andrea non è un Col Moschin". Bene, vorrei dirti che anche se non fai parte di questo battaglione speciale, ti vogliamo bene lo stesso. Rassicurati. Adorabile mitomane.

Anonimo ha detto...

Mai detto neanche lontanamente di farne parte.
Ero un fante di un battaglione di fanteria meccanizzata a cui è stato chiesto di raffermarsi
Ti stai inventando le cose Farina, lo fai sempre.
Stai sereno, incommensurabile petomane.

Anonimo ha detto...

Te la vuoi giocare così, Farina?
Ti aggrappi disperato alle bugie e alle calunnie, alle furbizie da ipocrita?
Ma non riesci a percepire il disgusto che provochi alle persone che sanno chi sei veramente?

rickyfarina ha detto...


Non mi gioco nulla, ho letto solo i commenti di alcuni smascheratori sulla tua presunta medaglia al valore. Ho solo letto questo blog. Non mi pare di avere letto anche una tua risposta, ma non la ritengo necessaria, ti ripeto: se tu fossi un mitomane ai miei occhi diventeresti persino una persona interessante.

Anonimo ha detto...

Non devo smentire ne confermare niente, e non mi presto ai tuoi giochetti da ipocrita, questi sì smascherati. Ho fatto quello che ho fatto perché era giusto farlo in quel momento particolare. Non ho rimpianti ma di sicuro non me ne vanto. Anzi.
Mettermi a rispondere a chi? ma per favore... non sono mica un fallito come te.
ma sai che me ne frega di te e di loro...
Vedi, Farina, io al contrario tuo ho una vita. Ce l'avevo prima, ce l'ho adesso, e l'avrò dopo che avrò smesso di cagarti in testa. E questo è un fatto certo.
Tu di certo hai per il momento la paghetta di mamma tua. l'autista 80enne.
Per il omento.

rickyfarina ha detto...

Figurati a me che cazzo interessa se tu hai preso una medaglia al valore oppure no.
Avrei però apprezzato che tu sbugiardassi che ti stava sbugiardando.
Di solito sei così minuzioso nelle risposte, il silenzio mi ha colpito.
Ti ripeto: non me ne può fregare una minchia delle tue medaglie.

A me interessa il cuore.

Anonimo ha detto...

Non era possibile alcun dialogo con chi si capiva chiaramente che nutriva odio verso una mia posizione anti militarista, che era chiaro mi considerasse un sostanziale traditore, per lui. E poi forse non hai letto, ma è stato sbugiardato lui, non io. Eri distratto.
Ma non importa, non era questo il punto. Hai ragione, non frega a nessuno.
A me interessi tu invece, e ho intenzione di segnalare la tua ipocrisia e la tua ignoranza appena le vedo. E tu, te lo dico, non smetti di darmi spunti in questo senso.
E chissà che prima o poi per questo atto meritorio un grazie da qualcuno arrivi.

rickyfarina ha detto...


L'ignoranza ti sarà facile. L'ipocrisia no.
Non avresti appigli. Ma per ogni inesattezza
sarò lieto di ricredermi. Ovvio che se mi
rispondi "tecnicamente" dicendo che Pesce
è un sicario, non puoi non suscitare la mia
ilarità e la mia reazione a tale scemenza
"tecnica". Chi uccide nazi non è un sicario ma
un liberatore, fattelo entrare nel cervellino.
Non si tratta di storia, ignoranza o ipocrisia
ma di un minimo di onestà e intelligenza.
Chiudo, altrimenti Kat ha ragionissima a dire
che finisce sempre in vacca.
Rispondi come credi, per me su questo punto
sei solo un idiota e non ti risponderò
mai più.

Anonimo ha detto...

Pesce era un sicario.
Tu sei ignorante e ipocrita e non concepisci che i sicari sono persone che svolgono una funzione necessaria in determinate circostanze.
A me Pesce come sicario stava benissimo.
Non mi stava bene come dirigente del partito e dell'ANPI di Milano.
L'ilarità è spesso sinonimo di stupidità, Farina. E tu ridi molto, troppo.
Ognuno di noi si fa un'opinione su chi incontra. La mia nei tuoi riguardi si è formata dopo pochi giorni che ti ho incontrato, perché ti ho visto per ciò che sei.
In vacca tu ci sei da una vita, Farina. E Non dire che non ti piaccia esserci.