domenica 27 ottobre 2013

IL RAMO SPEZZATO

Ogni tanto sento il bisogno di ringraziare tutti quelli che seguono
le mie "avventure" morali e mentali, mettere la propria vita su
internet per me è una terapia, un conforto, una condivisione,
credo che la vita di ogni uomo sia un evento irripetibile e a me
piace fare il "segretario di questo mistero". Probabilmente per
alcuni di voi sono diventato un personaggio famigliare, anche se
non ci siamo mai visti dal vivo. Ma che cosa significa "dal vivo"
in fondo? Anche in queste schermate digitali circola la vita se
dietro ogni parola, se dietro ogni immagine c'è un uomo.
Chiedo scusa ad alcuni amici in carne e ossa che non sento più
perché sono legati al mio passato con Valeria, è incredibile,
sono passati anni ma il mio cuore è ancora offuscato, come
imprigionato nei ricordi. Ma ogni giorno cerco la salvezza.
E l'oblio. Anche se la mia memoria è una sadica aguzzina.
Rivedendo Vita di un singolo 4 ho capito che quel ramo che
accarezzavo sul balcone era Valeria, e quel ramo adesso non
c'è più, sradicato da un vento impetuoso. Attendo che quel
vento impetuoso entri anche dentro le viscere dei miei ricordi.
Quindi grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno fatto sentire
il loro affetto anche con un semplice "mi piace" messo sulla
mia "disperazione". Ora parto per il mare, vado da mamma,
al mare c'è un vento bellissimo, libero, e io lo seguirò.

1 commento:

Medea ha detto...

Oggi mi hai consigliato di vedere Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Mamoulian. E' vero, sono in ognuno di noi. E' che io in te ho sempre trovato una dolcezza di bambino dentro il corpo di un gigante, con i neuroni di un folle esorcista dei miei incubi e il cuore gonfio di una nostalgia novembrina.
Per te esistono gli altri. Hai bisogno degli altri e rendi loro grazie mediante il rispetto. Anche quando ti arrabbi o sei scontroso. Dici che dietro questi schermi circola la vita: si, sono d'accordo. Ma solo se questi schermi non diventano la cancrena della vita.
Dieci giorni fa, tornando, a notte fonda, piangevo per strada... Sai, Riccardo, non mi manca sentire chi amo, sono abituata all'assenza oramai. Comunque siano andate, comunque vadano le cose, pure questo è amore. Mi mancava, quella notte, il suo odore e... la sua saliva. Ero a piedi, dovevo passare dalla stazione, ci bazzicano le battone: un travestito con i capelli rossi mi ha fatto una carezza; ricordo perfettamente l'odore della sua mano. Sapeva di pipì.
Me ne son venuta via, senza dir parola, ho abbozzato uno stupido sorriso. Per ringraziare di quel gesto. Ora quando mi manca la saliva dell'amore penso alla pipì. Questo è starci dentro alla pancia della terra. E io tante, tante cose le ho imparate da te. Ho imparato che posso anche non avere paura. Ho imparato, da te, che al mondo c'è posto pure per una come me. Perchè tu il mondo me lo mostri nella sua pienezza e il mondo sta tutto quanto dentro di te. Fai films,scrivi versi, metti un cappello nuovo ad ogni stagione, ora sai che esiste la centrifuga. Il tuo schermo è non avere schermo. Sei "segretario del mistero", ma anche per cantargliene quattro a questo cazzo di meraviglioso mistero. Insomma... Riccardo, tu sei di quelli intoccabili per me. E io ti voglio veramente bene tanto. E chiudere gli occhi e pensarti a camminare col tuo cappotto in un luogo che conosci da sempre e che pur ti disorienta, mi scalda il cuore. Come accade solo quando il fuoco brucia e l'odore di castagne nelle stanze mi fa sentire al sicuro.