Sono lo stilita del mio cazzo. Un asceta testicolare. Mi nutro di
radici celesti, e di cavallette che mi saltano nella bocca. Vivo
vicino alle nuvole ma sogno ragni sul mio volto, ho allucinazioni
spossate, stanche di essere allucinazioni, e ritrovo la realtà per
estenuazione, per debolezza, i miei demoni hanno la grazia del
sorriso. Lotto contro me stesso, contro quello che rimane di me,
l'ultimo residuo di identità, e polvere e ombra mi sono amiche.
R.F.
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