sabato 28 luglio 2018

IL BLOG DI UN FILMMAKER

Quindi, vi faccio questa proposta, dato che questo blog non è il vostro blog ma
il mio, ed io sono, piaccia o non piaccia, un poeta filmmaker, vi propongo di
commentare questo mio film. Come ho raccontato la disabilità (un tema sociale
che dovrebbe interessare Chicca)? Ho rispettato la complessità dell'essere umano
secondo voi o no? Che sensazioni vi ha trasmesso il film? Facciamo prendere
le ali a questo blog. Da parte mia e d'ora in avanti mi relazionerò nella zona
commenti solo a chi avrà accettato il mio invito di commentare la mia opera,
gli altri saranno per me invisibili, nemmeno li leggerò più. Perché? Perché questo
è il mio blog, non il vostro, e io sono un poeta filmmaker, semplice.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Una bella infornata di picchiatelli...

attimiespazi ha detto...

mi ripeto, perché così fan tutti:

Ricky Farina
mi sembra chiamato ad un compito:
cercare una Bellezza ulteriore, una Bellezza che sta al di là del visibile.
alcuni la colgono, altri no.
la sua è una ricerca infinita, un annuncio, una denuncia, una rivelazione dell'imperfezione del mondo in cui siamo esiliati. raccoglie frammenti, tracce, segni di un mondo che decade e cerca la complessità di quella Bellezza che è al tempo stesso fugacità ed eternità, che gli dà speranza, e che si cela nelle contraddizioni.
seguire Ricky Farina nel suo percorso artistico per me significa innanzitutto cogliere il mistero del suo amore per le cose e le persone che abitano il mondo,
lo sento costantemente proiettato al di là del sé, pur conservando il sé,
in un'ansia metafisica che lo spinge ad andare oltre l'orizzonte visibile.
ed è così che Ricky Farina mi sembra diventare
piaga, coltello e regista di ciò che vede ed assimila.
con il suo sguardo entra come attraverso una ferita e spinge il coltello nella carne del mondo, per far sì che anche altri sguardi possano aprire varchi ulteriori nelle proprie coscienze e cogliere quella Bellezza costantemente circondata dalle tenebre.
e questo compito gli dona gioia, una gioia che sente pulsare nel suo sangue, che sente giacere in sé e che risveglia scavando nei volti e nelle cose per giungere faccia a faccia con il mistero e gli interrogativi che si pone e ci pone..

.attimi

altrimentipresente ha detto...

Il vero artista è colui
che crede assolutamente in se stesso
poiché egli è interamente se stesso.

Oscar