martedì 10 luglio 2018

IN QUESTO BLOG

In questo blog ci sono "anime sensibili", anime che si sono prodigate
per l'educazione e il dialogo. Per il rispetto. Ed è giusto che sia così.
Educazione, dialogo, rispetto. Lo dice anche Bauman che solo la
conversazione ci salverà, l'apertura al dialogo. In linea di principio
sono d'accordo e nei limiti ho sempre cercato di rispettare "l'avversario"
o l'interlocutore. Ma come ho già scritto: non tutte le idee sono
rispettabili. Anche Putin e Trump hanno delle idee. Oggi chi è con
Putin o con Trump è un mascalzone, per usare un termine blando.
Brandire un'idea ed usarla come una panacea a tutti i mali o come
una possibile soluzione(sovranismo o non sovranismo, per fare solo
un esempio)e passare come se nulla fosse sulla libertà di ogni
individuo, per me è inaccettabile. Prima viene la libertà e dopo
vengono le teorie. Una teoria non può portare nulla di buono se
non tiene conto di questo. Non mi fiderò mai di quegli intellettuali
o pensatori disposti a sacrificare sull'altare di un'idea o ideologia
la vita e la libertà del singolo individuo, e quindi della società
che è composta da singoli individui. Quando questa libertà viene
minacciata bisogna lottare. Se predomina il nazismo bisogna
lottare contro il nazismo per difendere la libertà. Bisogna lottare
contro chi vuole soffocare i diritti inalienabili dell'uomo.
Lottare contro i "trafficanti di panico" come li chiama Bauman,
tutti quelli che si adoperano per creare un clima di terrore con
lo scopo di sopprimere il dialogo con il diverso, con lo straniero.
L'interdipendenza, il dialogo, il cosmopolitismo, l'accoglienza,
liberarsi dall'individualismo per tornare all'individuo, al suo
apporto unico e irripetibile nel consorzio umano. Queste sono le
mete che tutti noi dovremmo cercare di perseguire, questo è
l'orizzonte del futuro che ci chiama e ci sospinge all'incontro,
al dialogo, alla conversazione, il trovarsi tutti assieme, appunto.
Queste mete, questi orizzonti non possono essere incarnati da
chi ha in spregio la libertà e la vita del singolo. Vedi Putin, vedi
Trump, per citare due mascalzoni. Non sono d'accordo con Bauman
sulla sua distinzione tra vita offline e vita online, io mi sento
vivo e vero anche su internet e penso che ci sia ormai una sorta
di osmosi tra carne e digitale, siamo tutti mutanti e siamo fatti di
pixel e di cellule che possono impazzire da un momento all'altro.
Non si tratta di restare puri e innocenti, la Storia non lo permette,
la vita stessa è prevaricazione continua del più forte sul più debole.
A me piace ed è sempre piaciuto stare dalla parte dei più deboli.
Questo è il mio orizzonte d'azione, e mi rendo conto che non è
esente da contraddizioni. La vita è contraddizione in movimento.
La rivoluzione è sangue, non può essere solo un'idea, deve
bagnarsi nel fiume della Storia. Io sono per una pace perpetua,
come sognava e immaginava Kant. Ma sono anche cosciente
che non viviamo sulle nuvole, siamo su questa terra martoriata.
Siamo immersi fino al collo in uno squilibrio devastante dove
l'equità è un fantasma che si aggira per l'universo. Alle anime
sensibili di questo blog dico: scegliete, scegliete da che parte
stare. Volete stare con i sovranisti che adorano Putin come
un salvatore? Pensate che sia l'unica soluzione possibile?
Magari in buonafede credete che Putin sia un anticapitalista
o un freno alla globalizzazione agghiacciante? Bene, scegliete la vostra
parte, lottate, ma non fatene un santino, un eroe, annusate
tutto l'odore del sangue che questa scelta comporta. A me
l'odore di Putin non piace. A me piace l'odore dei froci e dei
negri. L'odore dei pezzenti e delle puttane. L'odore dei
migranti e l'odore del mare. L'odore della libertà. E voi mi direte
che questa è una libertà che sembra un inferno.
L'inferno dello sfruttamento di una giovane nigeriana
costretta a prostituirsi a suon di morsi, schiaffi e sevizie.
L'inferno di un migrante costretto a guadagnarsi un tozzo
di pane facendosi sfruttare da esseri ignobili e senza morale.
Sì, per ora questa libertà che tanto amo è un inferno.
Solo una cosa, in questo inferno vedo una luce, non ho
ancora capito se sia solo la luce di un fuoco infernale
o una luce che si chiama speranza, ancora non l'ho capito.
So che per capirlo devo avvicinarmi a questa luce, anche
a costo di bruciarmi e di essere dannato. So che chi fugge
dalla miseria e dalla violenza ha un sogno di pace.
Fugge da un inferno per capitare in un altro inferno.
Ma in questo inferno dove è fuggito c'è, forse, una flebile
speranza di cambiamento. Nell'altro c'è solo la morte,
l'annientamento, il nulla.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sul teatro di Mosca, al solito, hai detto ancora l'ennesima sequenza di cazzate.

Ma vale la pena spiegartelo? Ormai è questo il punto.

Putin è un criminale e un ladro, e ha fatto di ben peggio di quello che invece, al teatro, è stato un modus operandi standard di tutte le forze antiterrorismo del mondo.

SMETTILA DI RENDERTI RIDICOLO PARLANDO DI COSE PER SENTITO DIRE.

Anonimo ha detto...

dimenticavo, per quel coglione di M.M.

Andrea.

attimiespazi ha detto...

hhmmm,
educazione, dialogo, rispetto.
quindi, mi effigerai come Attimi Bauman?

:-)

se credi nel dialogo, non dare rispostacce a chi interviene per approfondire l'argomento e mostra idee differenti dalle tue. discuti per imparare e per offrire il tuo pensiero. occorre confrontarsi, e confrontarsi non vuol dire usare parole di velata superiorità verso chi non ha leggiuto (sì, sì, leggiuto) Kant o non è d'accordo con un pensiero di un tuo amico che può essere messo in discussione come qualsiasi altro essere umano.
così facendo vieni meno ai tuoi bei pensieri di accoglienza.
ti sembrerà strano, ma per quanto mi riguarda, il vero dialogo sta nel vero "ascolto" dell'altro, nell'entrare dentro l'altro.
per rimanere umani, è dal nostro essere individui - degni di esser chiamati tali - che dovremmo cominciare.
ma sono cose che ho già detto e stradetto e ristradetto nel tuo blog, quindi, mi fermo qui per non annoiarti e passo ad altro.
.
sono d'accordo: il web è entrato a far parte della nostra vita, si è inserito nella nostra quotidianità in maniera sempre più consistente, e siamo immersi in esso con tutti i pro e i contro del caso.
andrebbe usato con la doviziosa coscienza di trovarci sempre di fronte ad un'altra persona in carne, ossa e sangue come noi.
negli alterchi, spesso chi si fa sopraffare dalla rabbia o da una chiusura al vero ascolto,
si dimentica di questa coscienza, perché troppo concentrato su se stesso e le proprie convinzioni.

hai messo tanta carne al fuoco in questo tuo bel post, sì, molto bello e sentito.

concludo con una mia citazione, sì una citazione della piccola, piccolissima attimiespazi.

"sgrezzare l'anima cancellando l'egoismo,
liberare la mente ottenebrata dal materialismo
e ritrovare l'essenza di se stessi
è lo scopo del viaggio"


.attimi(Bauman?)

Anonimo ha detto...

Di male in peggio... ottuso proprio

marti64 ha detto...

Leggo i commenti quando i ladri incominciano a lavorare
Bella la tua citazione Attimi