mercoledì 25 luglio 2018

LA CULTURA IN RETE

LA CULTURA NON INTENZIONALE: DA VANZINA
A STEFANO PATRIZI.
Heterogonie Der Zwecke, l'eterogenesi dei fini,
le conseguenze non intenzionali di azioni che sono
intenzionali, la cultura e i suoi percorsi nella Rete,
partire da Vanzina per arrivare a Stefano Patrizi,
il cariatese. Come è andata? Come ci sono arrivato
all'illustre concittadino di Cariati, così amato dall'esimio
e pacioccone Liguori? Sono partito dalla morte di
Carlo Vanzina, da Vanzina sono arrivato alla carriera
di Abatantuono, ho visto uno spezzone su YouTube
della prima apparizione cinematografica del nostro
Diego Abatantuono, il fim si chiama: Liberi, armati e
pericolosi e Abatantuono fa una brutta fine, tutto
crivellato di colpi dentro un'utilitaria, tradito da un
amico che non era poi tale, evidentemente.
Il "crivellatore" è un attore dal viso bello, il classico
bravo ragazzo, pulito, quasi innocente. Mi sono
informato, l'attore in questione si chiama Stefano
Patrizi, ha recitato anche per Visconti, e poi ha
avuto una carriera come montatore ad alti livelli,
montatore per il già citato Visconti (Ludwig) e per
i fratelli Taviani. Vado su YouTube ancora una volta
per cercare un'intervista all'attore e mi imbatto in
un altro Stefano Patrizi! Il video mostra l'aula magna
vuota di un liceo di Cariati, ridente paesino calabro
marino, si vede un adorabile pacioccone di nome
Liguori, un professore in pensione dello stesso liceo,
intervistato sull'illustre concittadino settecentesco,
Stefano Patrizi, studioso di diritto, anticurialista,
docente nella Napoli di Carlo Borbone, allievo di
Antonio Genovese, amico del Filangieri. Il Liguori
decanta con compiacimento da studioso le doti
intellettuali del Patrizi, lo aggancia con volo pindarico
al francescanesimo di Papa Francesco, per una
chiesa meno attaccata ai beni materiali, citando il
saggio del Patrizi: Contro le doti monastiche.
Il Liguori è solo, a parte l'intervistatore, dietro di
lui un pannello iconografico corredato di foto e
contesto culturale nel quale Patrizi visse, si respira
l'assenza dei giovani, un'assenza anche e non
solo demografica, siamo un Paese sempre più
vecchio e alla deriva, come i migranti che però
sono più giovani di noi. Si sente l'Italia in questo
video, quello che siamo: dei fantasmi. Ombre già
perdute in abissi insondabili, ma Liguori, che è
anche l'ideatore del pannello iconografico, non
si lascia abbattere, vestito di tutto punto dalla
cara mogliettina(presumo, è una mia congettura
affettuosa), dicevo, Liguori non si lascia andare
allo sconforto, è ancorato come una cozza al
suo illustre concittadino, e ne trae godimento.
Poi noto una formidabile somiglianza del Liguori
con un attore del cinema italiano: Mario Carotenuto.
Ora sto per andare alla ricerca della carriera di
Carotenuto e chissà dove finirò! Magari con un
semplice clic finirò in mezzo alle streghe di Salem.
Chissà, questa è la cultura non intenzionale che
internet ci regala, prendere o lasciare. Io prendo.




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