martedì 27 gennaio 2015

IL SEMINARIO DEL POETA

14 commenti:

Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...

Se i poeti sognano troppo rischiano di non svegliarsi, rimanendo in un mondo utopico irrealizzabile, senza mai fare i conti la realtà. Chissa se un giorno Silvano Agosti si sveglierà.

attimiespazi ha detto...

« C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo »
(Dalla lettera di Cristopher McCandless scritta all'amico Ronald Franz)

.attimi

Anonimo ha detto...

E vai Silvano! Altro che essere sognatore in un mondo utopico. Silvano ha l'occhio ben aperto sulla realtà e la spiattella chiaramente ed apertamente. Coloro che sognano (anzi hanno incubi masochistici) sono quelli incastrati nei dogmi prestabiliti, (dello status sociale, dell'età, dei soldi) burattini senza fili indirizzati e mossi da altri ...senza avere la consapevolezza che hanno effettivamente il potere di accettare, smantellare, modificare certe impostazioni. Di sicuro non possiamo andare contro le regole della natura, mangiare dobbiamo mangiare (insomma ..contrastare il Creatore o i Creatori è rischioso) pena la morte...però possiamo scegliere anche questa opzione drastica ..ma sarebbe un vero peccato con tutto quello che c'è da scoprire. Ma per il resto, con calma (finchè c'è vita c'è speranza) e determinazione...si può tentare di modificarlo, non a favore di un dogma/stereotipo, ma a favore della propria coscienza e benessere fisico e mentale. Chicca

Anonimo ha detto...

Riccardo gradisco il voto sul componimento creato sulla falsariga di "Quello che detesto delle donne". Chicca

attimiespazi ha detto...

@Chicca
perchè chiedi i voti o l'approvazione di Ricky? non ti senti pienamente accettata?
sai? io quando dono i miei pensieri in rete non lo faccio per ricevere ma lo faccio per il gusto di donare. devi lavorare ancora un pochino dentro di te Chicca, del resto gli strumenti non ti mancano per sgrezzarti e far risplendere quello che sei.

.attimi

attimiespazi ha detto...

@Chicca
scusami se ti dico questo ma , spesso ho notato in te una certa predisposizione alla competizione. forse fa parte del tuo carattere.
o forse nasc onde un'insicurezza di fondo o il bisogno di attenzione.

ciao

.attimi

Anonimo ha detto...

Attimi è solo un confronto per riderci sopra e per capire se trova affinità col mio humor...nessuna competizione, non sono ambiziosa, non sono competitiva e non necessito di accettazione altrui. Nel momento che desidero ottenere/sapere qualcosa è ovvio che chiedo.... bocca chiusa, o solo declamante, non acchiappa mosche. In quanto a cercare attenzione o confronto con altri...anche tu lo fai, in caso contrario non avresti aperto un blog e non saresti uscita neanche dal tuo blog. Saresti rimasta a dialogare con il tuo spirito interiore e la tua autocoscienza. Ma, se non ricordo male, hai detto precedentemente che quando ti senti sola cerchi nel tuo prossimo e quando senti affinità ti senti a casa. Quindi ...si per carità doni ma cerchi anche un ritorno, è normale e non si può considerare competizione ma solo un interscambio personale. Sgrezzarmi? Per avvicinarmi a quale prototipo di purezza di pensiero? Attenzione... mi stai forse dicendo che io sono un essere umano inferiore paragonato ad un altro essere umano elevato? Chi è questo idolo di paragone con cui devo confrontarmi? Io mi sento inferiore a questi esseri umani....https://www.youtube.com/watch?v=9pr8yKle8k4....Chicca

attimiespazi ha detto...

@Chicca
le conclusioni superficiali su un qualcosa che non si conosce a fondo è molto comune.
l'apertura di un blog può nascondere milioni di motivi. il mio appartiene a me e non rientra nelle tue supposizioni e le tue supposizioni sono legate alla non-conoscenza.
interagire con gli altri è per me motivo di arricchimento personale per riempire vuoti caratteriali che da sola non posso riempire e che contribuiscono a sgrezzarmi, epoi mi piadcciono un sacco le persone!
se qualcuno mi dà dei suggerimenti io ci penso su e le elaboro, senza per questo pensare che sia migliore o peggiore di me. considero gli altri esattamente alla mia pari e quindi non faccio considerazioni di sorta, e ascolto o mi permetto di dare una mia visone esterna del loro modo di essere in semplicità, senza avere pretese di alcun tipo, e questo accade quando "sento" di potermi permettere un approccio più confidenziale sperando di non violare i suoi recinti personali e di non essere troppo invadente.

il video da te proposto lo vedrò appena posso, prende molti minuti

ciao, buona giornata

.attimi

Unknown ha detto...

@Chicca di Silvano Agosti non mi piace questa visione libertaria della scuola, e del lavoro come fosse schiavitù e non servizio umano verso gli altri, considerando la disciplina, il rispetto di regole o orari una violenza alla libertà, come se l'individuo fosse privato di un suo tempo prezioso per la realizzazione di se stesso, della sua formazione umana ed intellettuale. Penso invece che la disciplina nella scuola, che comporta anche lo studio di diverse materie, o il rispetto delle regole, degli orari ecc.. possano contribuiscono in manier positiva a formare un individuo, abituandolo sin da piccolo al controllo degli istinti, un controllo ovviamente direzionato a norme morali, per una giusta convivenza civile, perche non può esserci vera libertà senza misura e controllo. La libertà necessità di regole, ovviamente condivise da tutti, altrimenti il voler fare sempre secondo i propri bisogni e istinti si rischierebbe di alimentare quelle forme di egoismo e opportunidmo che degenerano poi in violenza. Tuttto qui.

Anonimo ha detto...

Delle regole per la convivenza sono necessarie in caso contrario vi sarebbe una totale anarchia ...il video di "Balasso e la ciabatta" ne è uno spaccato grottescamente veritiero. Però nonostante "qualcuno", in un primordiale passato, ci abbia fornito degli indirizzi e delle regole (il famoso discorso delle copie di copie)...qualcosa non ha mai funzionato perfettamente. E lo vediamo tutti i santi giorni da millenni...quindi per me non sono le regole il problema...il problema siamo noi che le interpretiamo come imposizioni e che a volte ci danniamo masochisticamente perché non riusciamo a ricadere negli stereotipi dell'epoca in cui viviamo. Senza porci la domanda ....ma è veramente questo stereotipo/ideale la cosa giusta per me? Troppe volte poi si cerca l'accettazione, l'approvazione, l'ammirazione, l'invidia del prossimo e soprattutto si pretende di ESSERE CAPITI dagli altri. Io propendo invece in primis per la comprensione e l'accettazione di se stessi...solo così si può accettare serenamente, senza aggressività inutile, anche il pensiero diverso dell'altro. Se poi questo pensiero lo si ritiene utile per se... lo si conserva, in caso contrario lo si accantona. Chicca

Unknown ha detto...

Silvano Agosti disprezza un sistema basato sulla verticalizzazione del lavoro specializzato, dove tutti dipendiamo da tutti, forse questo che lui non acccetta, ma che cmq é un sistema che ha generato uomini, come ingegneri, medici ecc.. formati e sfornati proprio da quel tipo di scolarizzazione che disprezza, ma che senza la quale non avrebbe potuto usare i mezzi da loro concepiti e ideati. È questa lincongruenza in cui cade Agosti, perché, fino a prova contraria, lui ha potuto far cinema grazie a questo tipo di sistema, tutto il resto sono chiacchiere ben lontane dal pragmatismo contreto o , meglio, favole da cinema, di fantascienza aggiungo.

RobySan ha detto...

Mi è tornato in mente questo.

Gaetano. ha detto...

Grazie, Roby.