Mi hai preparato questa bevanda al gelsomino.
Eppure io penso al pompino.
Tutto ciò è molto carino, intendo il gelsomino,
ma vuoi mettere un bel pompino?
Il gelsomino non esclude il pompino.
Quindi sorseggio la bevanda con molta calma
e speranza, e te ne chiedo ancora alla fine,
ancora gelsomino. E quasi mi dimentico
del pompino.
(e questo sarebbe un poeta? ma che cazzo scrive?
sembra un adolescente questo stronzo con gli
ormoni che bruciano come un tizzone, ah, questo
cazzone)
Dopo il gelsomino finalmente arriva il pompino.
E mi piace, anche più del gelsomino.
E alla fine te ne chiedo un altro ancora,
un altro pompino, ma tu mi rifili la bevanda
al gelsomino, perché il mio cazzino è mollino.
(no, questa non si può sentire, cazzino-mollino, ma da
dove esce questo coglioncino?)
Passano i minuti, forse le ore, e il cazzino torna
durino e allora finalmente mi rifai un pompino,
un pompino al gelsomino!
(dio, questo è da internare)
Morale: W il gelsomino!
(fine poesia)
8 commenti:
Saresti un bravo pubblicista. Potrebbe essere la reclame della Cedrata Tassoni. Alla Gordon Comstock. Se non fossi mantenuto da mammina.E orwell è troppo anarchico per te. Chiedi a tuo fratello. I fratelli minori so sempre i più svegli. Già che stava co Amanda, ti da 10.000 piste polystil!
Stava?
Stanno ancora? Allora non,se l'è scopata alla nausea. Io lo avrei fatto.
Ma io so un tipo che ama le sbornie!
Fatto, Attimi.
Attimi... ma la proprietà delle corna che ti ritrovi?
Datti aiuto.
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