Camillo Sbarbaro collezionava e studiava licheni, aveva una devozione maniacale nel custodire licheni: il portentoso, il foglioso, il fruticoso, il frondoso. Molti licheni portano il suo nome e molte università americane hanno potuto studiarne le caratteristiche grazie alle osservazioni del poeta. L'ho letto sere fa, perchè papà mi ha tirato addosso un libro di poesie di Sbarbaro: non sopportava più che gli dormissi sul pancione, mentre guardava qualcosa alla televisione e mi ha preso a librate nel culo. Mi è tornato in mente adesso Sbarbaro, guardando Quando il mio albero fiorisce, soprattutto quando ho fermato il film sul tuo volto, perchè non so bene quando e se capirò se mi piace di più il tuo volto o i tuoi pensieri, se mi piace di più quando strizzi gli occhi o quando giri la testa per guardare in faccia il tuo interlocutore e poi fai quelle espressioni solo tue o se invece preferisco quando stai in silenzio e ascolti gli altri parlare, per cogliere le sfumature; o quando mangi di gusto e mangiare è rito o quando te ne esci con le tue geniali imprese poetiche "Però che bello, Medeuccia, stare al sole": bah, non lo saprò mai, come si fa, del resto. Torniamo a Sbarbaro: "Niente divagazioni, Medea, chepppalllleee". Lui scrisse:"Capisco, adesso, perché questa passione ha attecchito in me così durevolmente: rispondeva a ciò che ho di più vivo, il senso della provvisorietà. Sicchè, per buona parte della vita, avrei raccolto, dato nome, amorosamente messo in serbo....neppure delle nuvole o delle bolle di sapone - che per un poeta sarebbe già bello; ma qualcosa di più inconsistente ancora: delle effervescenze, appunto". C'è in questo il senso di una smania e della poesia: come nei tuoi occhi. Che guardano. Altrove. Chissà. Certamente da un'altra parte. Dentro l'anima perduta del tuo albero di Giuda, che ha in sè baci e tradimenti, naufragi e approdi. Asprezze e imprecazioni, carezze e saluti appassionati. Che ha visto tanta vita. Molta più di quella che crediamo di perdere-e non è perduta- nella noia dolcissima dei giorni.
Al posto dell'attuale tua foto al Fatto Quotidiano ...io metterei un fermo immagine del tuo volto morbidamente abbandonato sul braccio. È così bello guardare il volto di un bell'uomo quando, perso nei suoi pensieri, assume una posa fanciullesca....risultando così deliziosamente indifeso. Fai proprio tenerezza in questo video. Chicca
5 commenti:
MEDEA :
Camillo Sbarbaro collezionava e studiava licheni, aveva una devozione maniacale nel custodire licheni: il portentoso, il foglioso, il fruticoso, il frondoso. Molti licheni portano il suo nome e molte università americane hanno potuto studiarne le caratteristiche grazie alle osservazioni del poeta. L'ho letto sere fa, perchè papà mi ha tirato addosso un libro di poesie di Sbarbaro: non sopportava più che gli dormissi sul pancione, mentre guardava qualcosa alla televisione e mi ha preso a librate nel culo. Mi è tornato in mente adesso Sbarbaro, guardando Quando il mio albero fiorisce, soprattutto quando ho fermato il film sul tuo volto, perchè non so bene quando e se capirò se mi piace di più il tuo volto o i tuoi pensieri, se mi piace di più quando strizzi gli occhi o quando giri la testa per guardare in faccia il tuo interlocutore e poi fai quelle espressioni solo tue o se invece preferisco quando stai in silenzio e ascolti gli altri parlare, per cogliere le sfumature; o quando mangi di gusto e mangiare è rito o quando te ne esci con le tue geniali imprese poetiche "Però che bello, Medeuccia, stare al sole": bah, non lo saprò mai, come si fa, del resto.
Torniamo a Sbarbaro: "Niente divagazioni, Medea, chepppalllleee". Lui scrisse:"Capisco, adesso, perché questa passione ha attecchito in me così durevolmente: rispondeva a ciò che ho di più vivo, il senso della provvisorietà.
Sicchè, per buona parte della vita, avrei raccolto, dato nome, amorosamente messo in serbo....neppure delle nuvole o delle bolle di sapone - che per un poeta sarebbe già bello; ma qualcosa di più inconsistente ancora: delle effervescenze, appunto". C'è in questo il senso di una smania e della poesia: come nei tuoi occhi. Che guardano. Altrove. Chissà. Certamente da un'altra parte. Dentro l'anima perduta del tuo albero di Giuda, che ha in sè baci e tradimenti, naufragi e approdi. Asprezze e imprecazioni, carezze e saluti appassionati. Che ha visto tanta vita. Molta più di quella che crediamo di perdere-e non è perduta- nella noia dolcissima dei giorni.
Al posto dell'attuale tua foto al Fatto Quotidiano ...io metterei un fermo immagine del tuo volto morbidamente abbandonato sul braccio. È così bello guardare il volto di un bell'uomo quando, perso nei suoi pensieri, assume una posa fanciullesca....risultando così deliziosamente indifeso. Fai proprio tenerezza in questo video. Chicca
Un albero davvero portentoso
Penso proprio che mi schiantero' contro il tuo albero fiorito come nei cartoni animati!
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