giovedì 7 aprile 2016

IL GENIO


Quando sei un genio è tutto molto più bello.
Ti svegli la mattina con i sogni appesi alle ciglia.
Quando ti fai la doccia senti l'universo.
Quando ti lavi i denti senti l'universo.
Quando fai la cacca senti l'universo.
Quando sei un genio è tutto molto più bello.
Il genio non fa l'amore ma autografi di sperma.
Il genio non dorme ma scolpisce l'assoluto.
Il genio non vive ma scompone la morte.

9 commenti:

attimiespazi ha detto...

Le foto sono a dir poco geniali.
Ti capisco in tutto quello che hai descritto. sai? fra geni stra.super.belli ci si comprende..
ahahahahahah..

(sei di una simpatia che spacca)

.attimi

Anonimo ha detto...
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-farinomane- ha detto...

Tu che puoi sentirlo, cosa dice l'universo?
Spero non le solite minchiate che si sentono in giro.

ps:... oggi vado di francesismi

altrimentipresente ha detto...


"I geni sono i più felici fra i mortali
perché quello che amano fare di più
è proprio quello che devono fare."

(W.H. Auden)

rickyfarina ha detto...

L'universo dice : " Oh santo cielo! Mi sono perso! ".

-farinomane- ha detto...

Ora capisco cosa significa essere in armonia con l'universo.
Stanotte dormirò meglio.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Farinomane, ti auguo un giorno di trascorrere una notte nel silenzio del deserto, lontana dall'inquinamento del mondo,e guardando in alto, nell' abisso dell'universo, vedrai sterminate stelle, allora un brivido ti attraverserà lungo la schiena perché a quel punto un interrogativo ti sorgerà spontaneo: ed io chi sono, perché sono qui, chi mi ha voluto?

-farinomane- ha detto...

Silvia, ho trascorso una notte nel silenzio del deserto, il Sinai, viaggiando verso Il Cairo, ed in effetti ad un certo punto un brivido mi ha attraversato la schiena. E mi sono chiesta perché mai l'autista (uomo del posto)stesse tenendo l'aria condizionata a palla quando si sa che nel deserto c'è una forte escursione termica anche in piena estate, ed io ero svestita proprio da piena estate. E mi sono ripetuta più volte "Dio mio, perché sono qui?" visto che il medesimo autista, non so se ubriaco o semplicemente temerario, non toglieva mai il piede dall'acceleratore per quanto la strada fosse tortuosa. Ad un certo punto una vocina mi ha risposto: "Cara, l'hai voluto tu. Mo' so cazzi".