lunedì 13 aprile 2015

SENZA TITOLO E SENZA AMORE


Non è il solito, non è il solito amore,
quello che ordini al bar, non è l'amore
che si fa serenata sotto una finestra o
attende il temporale per illuminarsi.
Non è il risveglio accolto, non è la mano
che si posa tremando sul seno dentro
l'ampolla fragile di un mattino umano.
Non ci sono fiori rubati da mettere nei
vasi, non è la lacrima che si asciuga nel
respiro o la vertigine di un lenzuolo che
evoca la fuga dal mondo, non è l'amore
racchiuso fra le pagine di un libro, il verso
che scioglie la pietra e fa ardere incantesimi.
Non è il solito, non è il solito amore,
quello che genera altra vita, non è l'amore
di foreste scorticate per gioco o la vampa
crudele di due corpi trafitti dal destino.
Questo amore, questo amore che sento è
solo il perpetuarsi di una distanza senza
fine, l'arrotolarsi dell'infinito nel mio buio.
Nudi passi nella nudità del mio essere.

2 commenti:

-farinomane- ha detto...

...perchè "senza amore"? Quello che senti l'hai chiamato amore

rickyfarina ha detto...


perché è il fondo dell'amore, quel fondo che si fonde con la solitudine immortale dell'essere e travalica il suo senso, esonda in qualcosa di inesplicabile.