giovedì 23 aprile 2015

DIALOGO CON MARIETTO 4

17 commenti:

attimiespazi ha detto...

La morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
(Jorge Louis Borges)

.attimi

Unknown ha detto...

Bisognerebbe chiedersi a che cosa serve la vita perché senza un fine ideale, senza una morale è ovvio che poi la si butta consumando il tempo nelle cose materiali, ma l'uomo ha anche una dimensione spirituale essendo capace di pensiero e di provare sentimenti e quindi la parola morte come può avere l'ultima parola nella nostra esistenza, forse la morte esiste per ricordarci che non siamo dei, ma siamo stati creati da un Creatore.

Unknown ha detto...

...e secondo me la vita è il tempo che ci è syato dato per prendere consapevolezza che siamo stati creati per amore e se il Creatore non si fa palesemente vedere è per: o non spaventarci vista la sua onnipotenza per non sottometterci per timore, lasciandoci liberi per cercarlo nel creato, dove in maniera discreta lascia la sua firma e le sue impronte.

-farinomane- ha detto...

Come sempre si parte da altro e si arriva lì...alla questione "donna".
Secondo me Marietto è aperto più di te alla vita...perchè accetta la sua imprevedibilità: la vita vanifica i nostri programmi, fa spesso scacco alla nostra immaginazione, ci sorprende sempre. Sempre. A volte ride di noi e ci fa piangere...ma quasi sempre ci cambia (e menomale) …ci cambia in superficie (vedi i gusti) o arrivando fino all'osso.
La vita è meraviglia. Marietto è pronto a cogliere tutto quello che il giorno gli regala, non vive di aspettative e di sicuro di cose gliene capiteranno.
Tu, Ricky, ti affidi più alla tua fantasia che a quella della vita (che avrà sempre il sopravvento)...mettendoti troppi paletti (che in fatto di donne…visto che quello è il tema…sono la 4° di seno a pera...il colore dei capelli e dei pantaloni…la forma delle labbra…l’età…ecc…ecc..). Così rischi di non vedere e ti sembrerà che nulla accade

riccardofarina69 ha detto...

Adesso non fissarti con i paletti di quarta di seno, per carità, non è così fondamentale per me, ma sento che hai in parte ragione, sono comunque aperto alla vita, all'altro da me, altrimenti la mia produzione sarebbe solo monologante, invece abbonda di vita: altra vita, altri esseri umani. Però, è vero, forse è paura farinomane? Paura di amare e di essere amato?
Però con le donne sono come con i vestiti, non mi vedrai mai indossare dei bermuda o gli infradito, non sono nel mio stile, potrei girare con un mantello per strada, così con le donne non mi vedrai mai con una più alta di me, con una che cammina con i piedi a papera e con una con le labbra sottili....possono essere donne piacevoli, intelligenti, sensibili, deliziose, e saranno mie amiche, amiche del cuore, ma non amanti.

-farinomane- ha detto...

L'amore fa paura...sì.
L'amore si costruisce, come direbbe Fossati, "spezza le vene delle mani, mescola il sangue col sudore...non ripaga del dolore, è come un altare di sabbia in riva al mare".
Non ti vedo molto propenso a rimboccarti le maniche e a rischiare di soffrire.
Per quanto riguarda i tuoi gusti in fatto di vestiti e di donne...ne riparliamo tra qualche anno (speriamo non troppi)...ma intanto spero ti capiti al più presto sotto mano una pamela anderson bruna

Unknown ha detto...

Farinomane, non mi pare che Marietto sia cosi aperto alla vita, perche un uomo che vuol sfuggire il discorso della morte e che non medita sulla conclusione della vita ha solo paura della verità, mentre la verità va solo guardata in faccia, e impostare la vita senza mai interrogarsi sul significato della morte significa non essere aperti alle varie interpretazioni della vita, ma rimanere chiusi in un recinto di solo piacere materiale, aggiungo edonistico ed egoistico.

Unknown ha detto...

Ps.: è stato Matietto a voler cambiare discorso e non Farina, poi non capisco perché discutere sui gusti personali di Farina che sono sacrosanti, visto che ciascuna persona ha strutture percettive sensoriali proprie, che altro non sono che radar per fare discernimento, che orientano solo al nostro bene, senza le quali saremmo come in una giugla.

-FARINOMANE- ha detto...

SILVIA, Marietto non pensa alla morte perché la sua verità è la vita…lui guarda in faccia alla vita...ne gode in ogni momento…accettando anche di sbagliare. Questo ha detto. Più aperto di così? E poi , oltre ad essere un uomo saggio e pratico (è immerso nella vita fino al collo), è un campano…e immagino ci sia anche una vena scaramantica nel voler non pensare alla morte.

Io non ho fatto menzione di chi dei due abbia cambiato discorso. Comunque, sulla questione del deragliamento del discorso, superata la ritrosia iniziale di Marietto, non mi sembra sia andata così. Tutto è partito dal “mi piacerebbe giocare al gioco di Ricky che va ad un appuntamento con una donna , di R. che la invita al ristorante…ecc”. Marietto poi si è soffermato sui temi della SOLITUDINE e della COMUNICAZIONE …Ricky gli ha chiesto della solitudine in coppia e della sua donna ideale…

Non discuto sui gusti di nessuno, ci mancherebbe. Anch'io ho i miei oggi. Ho solo espresso una mia opinione, ossia che nella vita i gusti cambiano…come noi cambiamo col tempo, si spera. Per fare un banale esempio culinario…da piccola adoravo il pandoro e il cioccolato a latte…crescendo gli ho preferito il panettone e il cioccolato fondente.


RICKY è una scelta la tua (un modo per allungarti la vita) o puoi fare qualcosa per sistemare data e orario del blog?...Oggi ero proprio convinta fosse mercoledì 22 aprile

attimiespazi ha detto...

@RICKY
per sistemare l'orario devi andare nelle
- IMPOSTAZIONI(del tuo blog)
poi vai alla voce
- LINGUA E FORMATTAZIONE
in FORMATTAZIONE imposta
- (GMT+01:00) Roma
ricordati di salvare clikkando sul pulsante in alto a destra titolato
- SALVA IMPOSTAZIONI

.attimilatuasegretariaonorariapersonale

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...

Farinomane, credo che un vero saggio dovrebbe pensare alla morte, perché il disagio che ogni uomo sperimenta difronte ad essa, testimonia la presenza in lui di una dimensione che non può ridursi solo alla metaria, e in questo Farina a me sembra molto saggio, meditativo, perché il fatto che si arrabbi difronte alla morte è cmq una reazione dovuta alla facoltà della sua anima, che ha stoffa differente della materia, perché se l'uomo fosse tranquillamente integrato nel ciclo finito della materia, perché in tutte le più grandi civiltà hanno sentito, sperimentato il desiderio di non morire, e quindi un dediderio di eternita'.Farinomane, non basta godersi la vita per esser felici e realizzati o aperti, perché la nostra voce interiore di ogni uomo dice altro su che cosa è davvero vivere, e se la fine dell'esistenza terrena sia l'inizio di tutto.

Gaetano. ha detto...

Alla domanda della rana:"perché l'hai fatto?" lo scorpione rispose: "è ella mia natura". Una volta un amico del Marocco mi disse che uno era talmente avaro che aveva uno scorpione in tasca...un'altro aveva sistemato uno specchio nella cassa, per vedere se era proprio lui che "incassava".

rickyfarina ha detto...

Sì, ho tagliato la parte finale della favola perché mi piaceva chiudere con quella espressione di Marietto!

Oddio, adesso appena ho tempo vedo di sincronizzare il blog! Anche se non mi dispiace questo sfasamento, mi rispecchia in fondo.
Ah, non me ne ero nemmeno accorto, ora controllo.

Anonimo ha detto...

Voi due assieme siete fantastici, tu Riccardo hai spostato il discorso dalla morte alla vita. Marietto brontola però ti viene incontro e ne parla comunque esponendo il suo pensiero....ad un certo punto TU sposti il discorso sul giocare con la vita. Più esattamente sul giocare con la tua vita virtuale (fatta di sogni, ideali, paletti, fantasie ..in solitaria ed in condivisione con noi davanti ad un monitor) connessa con una vegetativa morte apparente. Dai sempre l'idea di mancare di una predisposizione "alla probabilità dell'accadimento", soprattutto ti manca anche la pazienza, se non accade velocemente ti scoraggi e tendi a rintanarti. Per il discorso solitudine ...siamo sempre lì....uno può effettivamente essere solo anche in compagnia. Specialmente se non ci si parla ed ora come ora quando si preferisce come interlocutore una macchina con delle applicazioni che ti dicono che sei "connesso con gli altri". Quanto tempo ormai viene dedicato ad amici/amori virtuali sconosciuti? Troppo ...paragonato al tempo utilizzato per un vero rapporto vis a vis. Una città come Milano, nonostante la quantità di persone che la movimentano, mi dà l'idea di essere un luogo poco adatto al vero incontro/dialogo ....troppo frenetica, frettolosa, sospettosa, pericolosa, elitaria, regina dell'apparire. Le zone marittime (di villeggiatura in genere), più rilassate nei tempi, mi sembrano più idonee a favorire probabili incontri. La favola ...la rana è stata poco logica, conoscendo la vera natura dello scorpione, avrebbe dovuto fornire l'aiuto cautelandosi. E la morale che vi leggo è che ....la mano per aiutare va data ma bisogna sempre fare attenzione ai pro ed ai contro e prendere i dovuti accorgimenti al fine di non soccombere in due. Marietto VIVE nonostante lo spegnimento della videocamera perché la sua vita, nel bene e nel male, non è concepita e non si sviluppa/snoda nella virtualità. Sai qual'è il mio pensiero ad immaginarmi morta? E MO' VEDIAMO COSA C'E' DA CURIOSARE ED IMPARARE!!!! Chicca

attimiespazi ha detto...

@Chicca
quando scrivi così mi piaci, hai attivato la modalità commentatrice ai massimi giri.
Ricky e Marietto si compensano a vicenda, è una bella amicizia che buca lo schermo e i loro cuori.
ciao.

.attimi