lunedì 27 giugno 2022

POESIA DAVANTI A UN PUBBLICO ROMANO

Mi è venuta questa strana capacità di ammorbidire
la sostanza vetrosa del mattino, di disinnescare
l'ordigno creaturale delle pietre sismiche, questa
strana capacità di eludere il mignolo dell'incombenza...

(a mignolo dell'incombenza un romano tra il pubblico
si ribella)

"Aò, mignolo de che? Ma che sta a dire questo?
A sostanza vetrosa? A pietra sismica? Aò, a fregnacciaro,
viè qua che ti do due pizzoni sur muso! Ma che te credi?
Lo famo strano? Pure la poesiola eh? Ma statte manzo
a fraciconeeee, statte manzo o parto de capoccia"

(a questo punto Ricky è percorso da brividi di ammirazione,
brividi quasi erotici, l'idea di essere malmenato da un
vero romano lo eccita terribilmente e quindi continua a
declamare)

Mi è venuta questa strana capacità di coltivare ortiche
metafisiche nell'orto della moltitudine, di zigzagare
nell'orrido rettilineo della vita eterna ed esausta, di
scucire l'inverosimile per approdare a colazioni perfette
di mortalità, di...

(il romano non si tiene più, si alza, sale sul palco e riempie
di botte e calci il nostro povero Ricky Farina che con un filo
di voce riesce ancora a dire queste parole...)

"Ma una volta lanciavate i pomodori marci, che cosa
vi è capitato? Siete una meraviglia..."

e il poeta muore tra gli applausi del pubblico.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nun more, nun more er poeta!

Si te corco lo faccio con amore e te godi solo (ner senso che godi sortanto) e io te faccio compagnia!

Un po' quello che se voleva far fa' er sordatino innammorato!

Ao' eppoi tranquilo, io so' pragmatico...
t'avevo già corcato a " sostanza vetrosa"!


rickyfarina ha detto...


Fatti sotto!