mercoledì 3 agosto 2022

L'OSPITE CHE PUZZA

Non si vedevano da almeno quindici anni, dai tempi dell'università.
Dopo la laurea avevano avuto carriere diverse, Gino era andato negli Stati Uniti
a fare business, import-export con il marmo di Carrara, mentre Mario
aveva aperto un negozio di lampade di design a Massa. Nessuno dei due si
era sposato, due scapoli impenitenti. Non vedevano l'ora di riabbracciarsi
e di ricordare i vecchi tempi. Mario aveva invitato Gino a casa sua, sarebbe
stata una settimana fantastica, almeno queste erano le aspettative.
Mario andò a prendere Gino all'aeroporto di Pisa, aereo in perfetto orario.
"Vecchia canaglia, vieni qui, fatti abbracciare!" "Marioooo" urlò Gino,
dopo essersi abbracciati si ispezionarono, fu quella che un filosofo chiamerebbe
"contrapposizione commisurante", e arrivarono alla conclusione che non
erano cambiati per niente, anzi, erano decisamente migliorati, magari qualche
chilo di troppo e qualche capello di meno, ma tutto sommato ancora
maledettamente belli, virili e pronti per altre avventure. I primi problemi
arrivarono la mattina dopo a colazione, nulla di grave per carità, ma già
una prima, piccolissima crepa tra i due vecchi amici. "Grazie Mario, ma
io bevo solo latte senza lattosio e poi non mi piacciono più i cornetti"
"Latte senza lattosio? Ma che cosa mi sei diventato? Una femminuccia?"
e si misero a ridere, "e sei il primo essere umano al mondo che rifiuta
i cornetti caldi di Cicero, mi sono svegliato presto e sono andato a prenderli
nella migliore pasticceria di Massa, da Cicero, ma non fa niente, farai
la colazione che desideri dopo, ora vestiamoci e usciamo". A Mario
erano stati sempre sulle palle quelli da latte senza lattosio, biscotti
senza biscottosio, carne senza carnosio, fettuccine senza fettuccinosio,
ma se ne fece una ragione, che diamine, non saranno questi i problemi
di un'amicizia solida come la nostra, pensava. A cena Gino ordinò
una pasta senza glutine e a Mario iniziarono a girare leggermente le
palle, ma come cazzo è invecchiato Gino? Anche la pasta senza glutine,
e vabbè, nulla di grave. La mattina dopo Mario notò che Gino aveva
lasciato il ventilatore della stanza acceso, lo spense, e pensò che in fondo
era solo una piccola dimenticanza, una disattenzione e nulla più.
A pranzo si raccontarono di tutto, soprattutto le reciproche esperienze
sessuali. E qui ci fu la prima crepa di una certa importanza.
"Come? Mi stai prendendo in giro Gino? Vuoi dirmi che non ti piacciono
più le donne? Mi sei diventato frocio?" "Non propriamente, sono
bisessuale Mario, mi piace il cazzo e la fica, a volte tutte e due assieme,
e ti assicuro che è molto più divertente, c'è più scelta nel menù"
"Sarà, sarà come dici tu, per carità, ma mi fa una certa impressione
pensarti a novanta, sai?" "E perché mai? Non ti capisco, non sarai mica
omofobo?" "No, no, quale omofobo d'Egitto, no, solo che mi hai
colto di sorpresa, tutto qui, dài, brindiamo, brindiamo al cazzo e alla
fica" e giù a ridere come vecchi amici. La mattina dopo Mario trovò
una striscia di cacca nel water, non vistosa ma era la cacca del suo
vecchio amico Gino, bisessuale, con la cittadinanza americana, il
suo amico latte senza lattosio, fica senza ficosio, gluten free e chi
più ne ha, più ne metta. Mario questa volta provò disgusto, ma cazzo,
ci vuole tanto a pulire le sgommate di merda? Un minimo di attenzione,
porca puttana, ci vuole tanto? così pensava mentre vedeva il suo
amico Gino vestirsi per andare al mare. Ora se lascia ancora il ventilatore
acceso gli dico qualcosa. Gino quasi intuì il pericolo, forse bastò
un'occhiata a Mario, fatto sta che spense il ventilatore, e non ci fu
la scenata che Mario stava preparando nella sua testa di vecchio amico.
Passarono altri giorni, ci furono altre crepe, ma non profonde come
la sgommata di cacca nel water, però quando Gino fece le valigie
e salutò l'amico con un abbraccio fraterno, Mario sentì dentro di sé
un soffio di leggerezza, come se stesse per liberarsi di un fardello.
"Ciao vecchio amico mio, è stato bellissimo rivederti, non facciamo
passare altri 15 anni, mi raccomando, la prossima volta vieni tu
a trovarmi in America" "Come no, puoi giurarci amico mio", ma
Mario stava pensando esattamente questo: no, certo, non faremo
passare altri 15 anni, minimo 20 questa volta, addio amico mio.

1 commento:

Jury Miro ha detto...

Non mi dispiacciono del tutto i suoi racconti, anche se sono sempre presenti fondamentalmente alcuni pregiudizi di genere. Come mai non leggo più commenti ai suoi lavori? Ha chiuso il blog ai commentatori? Perchè? Un saluto.