lunedì 29 agosto 2022

LA FERRARI AL SEMAFORO

Ricky era fermo al semaforo nella sua Yaris, stava ascoltando Radio Ga Ga dei Queen,
una delle sue canzoni preferite, si voltò alla sua sinistra e vide un volante con il
simbolo del cavallino Ferrari, era una Ferrari cabrio, e Ricky pensò -finalmente posso
studiare la faccia di chi guida questo tipo di macchine- spostò quindi lo sguardo
verso il guidatore: un ragazzo spelacchiato con il pomo d'Adamo pronunciato,
un orecchino, espressione vagamente ebete, sguardo perso nel vuoto, in attesa
del verde. "No, non devo cadere in una percezione stereotipata, magari questo
ragazzo non è scemo come sembra, forse è un ragazzo prodigio, un luminare,
sì, preferisco pensare così, deve essere un luminare della medicina" bisbigliò
Ricky a se stesso, tutto compiaciuto della propria trovata. Scattò il verde, il luminare  
fece una sgasata del motore, gli venne un ghigno, e partì come un razzo. Ricky 
ripensò a un episodio della sua vita di tanti anni fa, era tra gli invitati del matrimonio
del cugino di una sua amica fichissima, si ritrovò al tavolo con l'amica fica e
il marito che non aveva mai visto. Gli sembrò un idiota colossale, rideva sempre
e raccontava barzellette cretine, poi disse a tutti "Arianna mi fa trovare la sua fica
sopra un piatto d'argento ogni mattina, sono veramente un uomo fortunato".
Ricky sapeva che Arianna gli metteva tante di quelle corna appena poteva
e pensò di avere davanti il più grande scemo che avesse mai conosciuto.
Arrivati al dolce, Ricky fece al marito cornuto una domanda: "E si può
sapere di che cosa ti occupi nella vita?", l'idiota cambiò espressione, sparì
il ghigno dal suo muso e rispose: "Sono ricercatore al CERN di Ginevra".
Arianna aggiunse "ah già Ricky, non ti ho mai detto che mio marito è
un fisico nucleare? Un genio". Porca di quella puttana di quella puttana di
una porca di quella puttana, cazzo! Ma allora è fottutamente vero che non
bisogna giudicare dalle apparenze! E Ricky in effetti si ricordò di avere un
amico che ruttava sempre in pubblico, ed era il primo contrabbassista della
Scala di Milano, vincitore del premio Bottesini. "Ma allora quel cazzo di
ragazzo nella Ferrari era veramente un luminare della medicina!" e parcheggiò
la sua Yaris sentendosi leggermente stronzo, ma proprio leggermente.

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