sabato 6 agosto 2022

LA STRONZETTA

Erano tutti a casa di Patrizia, c'era anche la stronzetta, Riccardo la detestava.
La stronzetta aveva la voce stridula, una sensibilità untuosa e camminava con
i piedi a papera, e Riccardo avrebbe quasi perdonato gli altri difetti, ma la
camminata a paperella no. Patrizia come sempre gioviale e generosa, riempiva
i bicchieri fino all'orlo. Si chiacchierava, che cosa fanno i cinquantenni
alle feste? Chiacchierano. Bevono, mangiano e chiacchierano. Da giovani
almeno si giocava al gioco della bottiglia e ci si infilava una lingua in bocca.
Che cosa triste è invecchiare, è roba da castrati e da frigide. Riccardo parlava
col suo amico Valerio e con Eleonora, la moglie di Valerio, erano i suoi
preferiti, un'amicizia bella, affettuosa, inossidabile. "A tavola, gli spaghetti
di mezzanotte sono pronti" urlacchiò Patrizia. Valerio ed Eleonora furono
i primi ad andare via dopo gli spaghetti. Riccardo restò solo, imbronciato 
sul divano, continuava a versarsi del cognac per non pensare alla stronzetta.
Ed ecco quello che accadde: la stronzetta iniziò a fare uno dei suoi discorsi
untuosi. "Patrizia, che cuore grande ha Eleonora a stare con Valerio, un uomo
sulla sedia a rotelle, voglio dire, io sto con l'uomo più bello del gruppo, non
ci vuole molto, lui è bello, abbronzato e muscoloso, ma Eleonora, lei è la
migliore di tutte noi, dopo l'incidente di Valerio non lo ha abbandonato, sì,
bisogna avere il cuore grande grande..." , Riccardo la fulminò con lo sguardo,
era troppo questa volta, proprio non la sopportava quella stronzetta tutte
buone maniere, si alzò e le si avvicinò a tiro di schiaffo "Senti, stronzetta,
non ci vuole un cuore grande a stare con il mio amico Valerio, lui se la
scopa bene, non può fare la pecorina né scoparla in piedi, per il resto
è un uomo come me e come il tuo, quella melanzana insipida che ti porti
dietro, che sfoggi come se fosse chissà cosa, invece è un citrullo che non
dice mai una parola, hai capito stronzetta? Valerio vale mille volte la
tua melanzana sempre abbronzata, stronzetta che non sei altro, e vuoi
saperla tutta? Hai proprio la faccia di una che quando scopa sta attenta
a non spettinarsi la fica!" E stava quasi per tirarle uno schiaffo, ma si
rituffò sul divano. La stronzetta ci rimase di merda, impallidì, guardò
Patrizia in cerca di aiuto, ma Patrizia alla fine era d'accordo con Riccardo.
La melanzana insipida urlò a Riccardo "Non ti spacco il muso perché
mi fai pena, ubriacone fallito, vieni Lilly, andiamocene via". Ah, mi ero
dimenticato di dirvi che la stronzetta si chiamava Lilly. Lilly e la
melanzana si infilarono in fretta il cappotto e salutarono Patrizia con
uno sbrigativo "Ci vediamo Patrizia, la prossima volta non invitare più
certa gentaccia". Riccardo sorrise vedendo la stronzetta che camminava 
a papera verso la porta. Patrizia si sdraiò sul divano, distese le gambe,
si tolse le scarpe e alzando il bicchiere di vino disse "Hai fatto bene
Ricky, è veramente una stronzetta insopportabile, non la invito più".

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