sabato 29 giugno 2019

OSSESSIONE RIGBY

In questi giorni sono ossessionato dal testo
di Eleanor Rigby, scritto da Paul McCartney.
Non ho mai sentito tanta solitudine in una
canzone pop. Ogni verso è una ferita, un vuoto
abissale e incolmabile. La solitudine di una
donna e di un prete, una donna che attende
alla finestra una felicità che non arriverà mai
e indossa il proprio volto con stanchezza,
lei può solo raccogliere il riso nelle chiese
gettato dalle coppie felici che si sposano.
Il prete è solo come lei, si rammenda i calzini
di notte, non c'è nessuno al suo fianco, se
non crediamo in Dio, e se ci crediamo è un
Dio che non sa rammendare i calzini e forse
nemmeno la solitudine. Eleanor Rigby muore
e viene sepolta con il suo nome, solo il suo
nome le fa compagnia nella terra. E il prete
scrive un sermone che nessuno ascolterà
perché nessuno andrà al funerale di Eleanor.
Anche il prete si allontana dalla tomba,
pulendosi le mani dalla terra, e il testo si
chiude così: No one was saved. Nessuno,
nessuno si è salvato. Nessuna speranza, quindi.
Non ho mai letto nulla di così disperato.
E l'ha scritta un damerino con la faccia da
eterno ragazzino. E io che ho sempre pensato
ai Beatles come a un gruppo di musica
leggera, invece no, basta questa canzone
a farmi ricredere, è una canzone che sprofonda
in un vuoto senza fine, e nemmeno gli archi
riescono a darle un anelito celeste, ci sono
le tenebre fra le parole, tenebre implacabili.
Una solitudine infinita, inumana, terribile.
Da brividi. Ah, look at all the lonely people.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è poco da andare a cercar tenebre oltremanica quando le si hanno tra i propri amati compari

Freddy ha detto...

Terribile è solo il credere in dio. Una delle cose più stupide che l'essere umano abbia mai inventato.

Anonimo ha detto...

Celentano ha fatto il testo in italiano, sembra quasi che descrive le facce che tu filmi nelle strade..facce da rugby-rigby
https://www.youtube.com/watch?v=GNJHNJQBFfs