mercoledì 19 giugno 2019

ENZO E JONATHAN

Forse non tutti sanno che il grande regista Jonathan Demme,
autore di Qualcosa di travolgente e de Il silenzio degli innocenti,
si innamorò perdutamente di Enzo Avitabile e gli dedicò
un film ritratto. Capite? E qui in Italia non se lo fila nessuno
il grande Avitabile, preferiscono Gigi D'Alessio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche a me Avitabile piace.
Tuttavia il fatto che piaccia a me, te e Demme, non basta a decretarne il successo.
Il successo non ha proprietà transitiva: siccome piace a Demme e Demme ha successo, allora deve avere successo pure ciò che piace a Demme. Non funziona così.
Non si può dire "Io piaccio a Tizio che è in gamba, quindi siete voi altri che non mi capite e che non siete in gamba". Questa è una minchiata.
Perchè, di fatto, a noi piace anche Tizio, ma magari non ci piaci tu.
Esistono gli influencer, certo, e alcuni sono professionisti a volte anche molto preparati. Ormai le amicizie di riferimento non funzionano più manco nel PD.

Anonimo ha detto...

In alcune aziende ci sono dei professionisti del coaching che insegnano a far carriera sfruttando gli sponsor, cioè colleghi che appoggiono le tue idee e ai quali legarsi per scalare insieme i ranghi interni aziendali.
A nessuno appare evidente l'oscenità intellettuale e morale di questa pratica, che di fatto finisce per uccidere l'azienda nel medio periodo.
Personalmente ritengo che l'arte contemporanea abbia subito danni devastanti dal concetto sopra citato, che vedeva "amici di","figli di", ecc. degli incapaci abbastanza evidenti, rubare la scena ad artisti molto più meritevoli e di talento.
E questo è accaduto soprattutto nell'area intellettualoide di sinistra.

riccardofarina69 ha detto...

Sono un famoso generoso che offre battute su piatti d'argento: che ruolo mi daresti in una tua eventuale azienda?

Anonimo ha detto...

C’ è una parte di pubblico che decide di farsi piacere, e pertanto riconoscere come tale, un artista/un’opera solo perché sponsorizzati da un nome famoso o da un critico accreditato. Lo sguardo e la valutazione del pubblico dovrebbe essere esente dal “bollo qualità” decretato dallo sponsor o critico noto. Ma è ormai assodato, vi sono persone che danno valore solo perché un altro, più influente, ha affermato che ne ha.

Anonimo ha detto...

Piace alla gente che piace. Puah