Finalmente la vita si rivela per quello che è,
questa nuda sospensione, questo precipizio
orizzontale, e i giardini si moltiplicano nella
testa slabbrata, i polsi sanguinano nel vuoto.
Ed è tutto come prima, se il prima fosse stato
indagato dall'uomo che va di fretta, che non
ha tempo da perdere, schianto di schianti su
palafitte elettriche di terrore continuo, ma tu,
venerabile maestro, accompagna i miei nuovi
sentieri, trame di tappeti, sbucciature di orologi,
nervi a fior di pesca, stalattiti di ragnatele.
In questa curvatura di tempo, dove la madre
e l'universo sono grembo di ogni grido, tu,
venerata visione, scomponi la tua piramide
sul mio divano, sulle mie lenzuola legate, per
finestre accese di intimità, dove fuga è dentro,
sempre più dentro, nel fitto tenebra di noi.
17 commenti:
Ussignur, ormai solo scritture ribaltabili. Con l'unica modifica, inculatura anziché incurvatura, all'inizio dell'ultimo paragrafo. paragrafo.
Kat
Getta nel fuoco quel vestito rosso.
Non ti sta più bene.
18:50 non sa manco leggere
Ahahahahaha che intuito. Ritenta.
Non te la piglia' così.
"Nel fitto tenebra di noi"? se è un refuso, è già il secondo. l'altro è in quella specie di ringhiata intitolata Siete più stupidi..ecc.ecc..
sì, tutto è come prima,
e prima è sempre stato
adesso..
Non è un refuso ma una licenza poetica.
Non lo sapevi che i poeti sono licenziosi?
Ho riletto attentamente e non vedo refusi nel post STUPIDI
al punto 5
"Altimenti si rischia di ..."
Attimi occhio di lince
19:09 complimenti, ottima critica. critica.
Sono più belli i tuoi tre versi
Ah...ok...non ti sfugge nulla Attimi! Dopo o domattina correggo. Grazie.
20:04 ah adesso sì che ha senso.
La brevità e la leggerezza di Attimiespazi. Attimi lo sapevi che quanto è più breve il saper scrivere, maggiore è il talento?
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