Saremmo partiti un giorno
da due giorni più lontani
dove neppure il tempo
sa dir nulla delle sue stagioni.
Eri e sei la continua primavera
messa di guardia
sulla nascita di ogni fiore
e l'abitudine che si fa spazio
dentro al tempo di ogni abbraccio.
Ed ora che piove di te il ricordo
e l'argine rotto esonda e copre
anche l'argine del tempo
E dove solo il naufragio, lontano,
sa incontrare i suoi relitti
una piccola nave di vetro dentro alla sua bottiglia
– lieve coraggio della mia fragile divinità –
riemerge in superficie, s'assesta
e prende il mare.
2 commenti:
che quella piccola nave di vetro
sia di vetro infrangibile e possa
navigare nuovi mari e nuovi colori..
.attimi
Mejo che continua a fa musica Gelo.
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