martedì 15 novembre 2016

FELTRINELLI

23 commenti:

attimiespazi ha detto...

mi siedo,
impegno tutta la mia attenzione
e entro in un mondo,
il mondo di Ricky Farina.
ed è subito poesia..

.attimi

Unknown ha detto...

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rickyfarina ha detto...


Il cinema di Ricky secondo Freddy ( geniale ), come geniale è l'amore della Treccani : Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.

Poi ci sono i poeti che parlano dell'amore in modo diverso, ma i poeti, si sa, sono coglioni.
Vero Freddy?

rickyfarina ha detto...


Ah, già : che scemo. Io per te sono solo un coglione, non un poeta. Giusto?

rickyfarina ha detto...


Ma se sono un coglione sono un poeta!

attimiespazi ha detto...

Ricky, il tuo ragionamento non fa una piega.
mi stavo giusto chiedendo come definire l'intervento del Fosca:
vocabolario limitato o
improvvisa e generosa loquacità?

.attimi

pensiero in sottotitolo
(mumble.. mumble..questo Film mi ha trasmesso "calore avvolgente" ed è forse per questo motivo che è già la quarta volta che ci immergo gli occhi e l'anima.. sì, questo Film è un morbidissimo plaid che regala tepore ai sentimenti.. penso di lovvarlo ma, è ancora presto per deciderlo e per sentenziare emozioni così importanti.. per intanto, me lo riguardo una quinta volta..)

Unknown ha detto...

Beh io penso che Giorgia ha le chiappe secche, e ad incularla il cazzo ci va tutto-tutto-dentro, fino ai coglioni...Vedi Ricky; non ci capisco molto di poesia, sono un uomo pratico io.

altrimentipresente ha detto...

L'uomo d'azione è l'unica persona
che abbia più illusioni del sognatore.

(Oscar)

Anonimo ha detto...

Per riprendere, indegnamente, il va sans dire, il discorso di Oscar , posso dire di essere ( o meglio, essere stato visto che ora mi sto imbolsendo) una persona con illusioni superiori a quelle del sognatore.
Eppure, Freddy, talvolta le immagini, riprese o dipinte da altri, e che riguardano altri, riescono a penetrarmi (dai, non cominciare) fin nel profondo.
A volte trovo una spiegazione, altre no. Ma quel che conta è quell'istante di magia, di nostalgia magari di un momento mai vissuto, che artiglia i sentimenti.
Posseggo un quadro (quotazione bassa, poche centinaia, forse un migliaio di euro a farla grande) che non venderei neppure se fossi ridotto alla fame; me lo sono aggiudicato ad un'asta molti anni fa e l'ho voluto con tutte le mie forze (e tutti i soldi, le poche lire, che allora avevo in tasca). E sono convinto che ai più non dica nulla. Rappresenta una via di Parigi in una uggiosa giornata autunnale di pioggia. In questa via poche persone, tra le quali, di spalle, una donna ed un bambino che si tengono per mano. In quel quadro ho rivisto una Milano della metà degli anni '60 quando un bambino veniva portato dalla (prima) giovanissima madre in collegio perché di troppo in una infelice situazione familiare. Cuore gonfio e rabbia col mondo intero. L'autore del quadro non sapeva di questa situazione, ma io mi illudo che l'abbia dipinto per me. Ora mi alzo col magone, vado a rivedere quel quadro, e da "duro" quale sono esco a fumarmi una sigaretta ed a meditare se dovrò cliccare invio.
Comunque, Ricky, continua così: su questa terra sono tanti quei bambini della metà degli anni sessanta.

Giulio

attimiespazi ha detto...

Caro Giulio,
il mio amatissimo Oscar ha scritto questa frase:
"La Musica crea un passato di cui non si è a conoscenza, e instilla in noi un senso di dolore che avevamo nascosto alle lacrime."
ebbene, io penso che Wilde non avrebbe nulla in contrario se, in questa occasione, la modificassimo in:
"L'ARTE crea un passato di cui non si è a conoscenza, e instilla in noi un senso di dolore che avevamo nascosto alle lacrime."
sono del parere che nulla capiti a caso, e che una dolce malinconia ci accompagni sempre e comunque - più o meno nascostamente - insieme alle nostre "fragilità" che sono i timbri esistenziali che ci differenziano gli uni dagli altri.
in passato, all'inizio della nostra conoscenza virtuale ho sfiorato un piccolo "discorso" che ci accomuna (se ricordi), e queste mie parole vorrebbero essere di semplice vicinanza e senza alcuna pretesa a quel piccolo angolo della tua stanza interiore che si accende ad intermittenza per ricordarti chi sei.

chiedo il permesso al nostro Capitano di mandarti un salutoweb alla mia maniera..
..
..

Capitan Ricky tace, quindi permesso accordato per silenzio assenso.

qui il mio saluo per te, Giulio, con i mezzi a mia disposizione

https://www.youtube.com/watch?v=Vf7Ts8fOj2w

.attimi

rickyfarina ha detto...


Giulio, sono fiero di te!
Mi piaci.

Anonimo ha detto...

attimi..., ricordo quel "discorso" che ci accomuna. Al di là di questo, ogni volta che ti leggo mi rendo conto che la tua sensibilità non ha pari. Grazie per il saluto che riascolterò chiuso in una stanza lasciandomi andare, e poi chissenefrega.
Comunque, tranquilla:l'anima spezzata di quel bambino in una Milano da vita agra si è ricomposta da tempo e, anche se di tanto in tanto la sutura cede, ci sono gli anticorpi.
Ricky, troppo buono. Tu sai che per quelli come me la fierezza rappresenta qualcosa e, già che ci siamo, per svelare ai nostri amici quel mistero, dirò che attimi dovrà iniziare col chiamarti Generale, non più Capitano: questione di gerarchia. Perché se è vero che non ho il curriculum di Arthur "Bull" Simons (altri tempi, d'altra parte), funzione e grado sono gli stessi.


Giulio

attimiespazi ha detto...


http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/gradi/Pagine/default.aspx

.attimiaspiranteufficiale

(mi sono autograduata. sì, perché su questo Vascello può accadere di tutto)

Anonimo ha detto...

@attimiaspiranteufficiale.
Ma tu guarda dove siamo finiti. Comunque mi piace informarti, anche per le tue future scelte professionali, che la "qualifica" (non il grado) di aspirante Ufficiale non esiste sui vascelli ma solo in Aeronautica, e viene conferita agli allievi del 3° anno d'accademia. In Marina, invece, esiste il "grado" di Aspirante Guardiamarina (quello che nella tabella che hai linkato viene genericamente definito aspirante), anch'esso conferito agli allievi del 3° anno d'accademia (ma in questo caso l'allievo già appartiene alla categoria degli ufficiali).
Tieni conto che per entrare in accademia (quella della Marina, 5 anni, è durissima)il limite d'età è 22 anni. Per entrare da laureato con concorso a nomina diretta (niente accademia, quindi) il limite d'età è 32 anni con particolari eccezioni. Almeno in quest'ultimo caso, e senza eccezioni come si conviene ad ogni donna, penso ti rimanga del tempo per riflettere.

Giulio (che ha finito di aspirare)

attimiespazi ha detto...

Wow!
se non sbaglio ormai sono passati più di tre anni da che mi sono imbarcata su questo vascello e, senza volerlo, ci ho parzialmente azzeccato nell'autoconferirmi il grado:
Aspirante Guardiamarina Attimi.
mi piace!..


.a

attimiespazi ha detto...

ops.. pardon..
*nell'autocofermarmi la qualifica

(sto imbarcandomi in scialuppa per raggiungere terra e mi sono distratta)

.a

attimiespazi ha detto...

E.C. dell' E.C. di cui sopra

*nell'autoconferirmi

.attimichesiprocuraundoppiogiubbottodisalvataggiochee'meglio

Anonimo ha detto...

Signora attimi.., si tolga pure i giubbotti di salvataggio e si presenti a rapporto dal Comandante per due motivi:
- si è corretta e ricorretta inutilmente: AspiranteGM è grado non qualifica (rilegga le indicazioni fornite da un Ufficiale Superiore);
- non doveva trovare una scusa (mai, e dico mai, lo si deve fare) per la sua distrazione.

Giulio

Anonimo ha detto...

P.S. queste sono le regole del gioco!

Giulio

attimiespazi ha detto...

Signore,
mi duole comunicarLe che per il momento sono fisicamente impossibilitata a ritornare a bordo,
in quanto sto seguendo un corso intensivo di nuoto che penso mi necessiti..

indisciplinatamente
.attimi

attimiespazi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

attimi.., sono convinto che quel signore non conosca il significato del verbo "comandare", cosa assai diversa di dirigere, come si può dirigere un albergo, sia pure galleggiante. Probabilmente appartiene a quella schiera di persone (presenti in tutti gli ambiti) che dice che comandare sia meglio di fottere ( ma io che ho provato entrambe le cose preferisco di gran lunga la seconda). Autoritarismo al posto di autorevolezza, ignoranza che si affida alla competenza dei sottoposti sui quali scaricare le proprie responsabilità quando l'etica vuole il contrario, perché un vero comandante è quello che si ritiene, SEMPRE, il solo, vero, unico responsabile, anche quando sono i collaboratori a sbagliare.
Si, quella vicenda insegna che per comandare non bastano i gradi; insegna che la selezione della classe dirigente è spesso approssimativa; insegna che l'etica e la disciplina sono optionals e che la vita di molte persone a volte viene affidata al fato e non alla professionalità.
Io comunque sono uomo di terra.

Giulio

attimiespazi ha detto...

Giulio,
ho tolto il mio infelice commento prima che tu spedissi il tuo a 05:11 per il fastidio che mi procurava leggere quel cognome e per altri motivi che puoi immaginare. sono totalmente a fianco della tua indignazione.
però, ora vorrei chiudere i miei interventi in leggerezza, così come erano iniziati, e spiegarti che mi sarebbe piaciuto arruolarmi in Marina solo perché mi piacciono le divise e amo tanto il mare. una scelta professionale che somiglia molto a quella di questo mio piccolo eroe

http://peanutspills.blogspot.it/2016/05/spinte-motivazionali.html

.attimi