Sensuale nella prima parte .....preoccupante nell'incomprensione della seconda parte .....tenero ed amorevole nella terza parte mentre lo stringe fra le braccia......tragico nell'ultima parte. La parte che mi emoziona positivamente, perché mi ci rivedo, è quella dove se lo abbraccia.....la parte che mi emoziona negativamente e che respingo ...è l'ultima Chicca
Non conosco il cinema di Bergman ahimè. Credo di aver visto di suo soltanto il film precedente a questo, “Sinfonia d’autunno”. Questa scena mi fa ricordare i lunghi monologhi della protagonista di quel film, i grovigli mentali, i tormenti relazionali e i primi piani intensi. Non so se “Un mondo di marionette” è girato tutto in bianco e nero, ma di certo la scena del sogno in bianco e nero, o forse più bianco che nero, è particolarmente intensa e teatrale, perché rende perfettamente l’essenzialità della scena dove ci sono solo due corpi nudi. Mi fa venire in mente alcune scene del film “E la chiamavano estate” di Paolo Franchi , in cui il candore accecante della stanza da letto enfatizzava solo i corpi dei due protagonisti, anche qui marito e moglie, succubi di una relazione complicata.
Ahahaha...Visto milioni di anni fa, ero in fase depresso-masochista. Non arriva mai a niente Bergman. Si trastulla di disperazione, e finisce per tritarti i coglioni ancora peggio di come li avevi già...Deprimente & Deleterio. Da evitare! :-)
3 commenti:
Sensuale nella prima parte .....preoccupante nell'incomprensione della seconda parte .....tenero ed amorevole nella terza parte mentre lo stringe fra le braccia......tragico nell'ultima parte. La parte che mi emoziona positivamente, perché mi ci rivedo, è quella dove se lo abbraccia.....la parte che mi emoziona negativamente e che respingo ...è l'ultima Chicca
Non conosco il cinema di Bergman ahimè. Credo di aver visto di suo soltanto il film precedente a questo, “Sinfonia d’autunno”. Questa scena mi fa ricordare i lunghi monologhi della protagonista di quel film, i grovigli mentali, i tormenti relazionali e i primi piani intensi. Non so se “Un mondo di marionette” è girato tutto in bianco e nero, ma di certo la scena del sogno in bianco e nero, o forse più bianco che nero, è particolarmente intensa e teatrale, perché rende perfettamente l’essenzialità della scena dove ci sono solo due corpi nudi. Mi fa venire in mente alcune scene del film “E la chiamavano estate” di Paolo Franchi , in cui il candore accecante della stanza da letto enfatizzava solo i corpi dei due protagonisti, anche qui marito e moglie, succubi di una relazione complicata.
Ahahaha...Visto milioni di anni fa, ero in fase depresso-masochista. Non arriva mai a niente Bergman. Si trastulla di disperazione, e finisce per tritarti i coglioni ancora peggio di come li avevi già...Deprimente & Deleterio. Da evitare! :-)
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