martedì 24 maggio 2016

MI SENTO STRANO

Non so che cosa fare. Mi sento strano.
Disteso nell'incubo. Adagiato in una sorte
maligna e delittuosa. E dilettante.
A volte dilettevole. Con un cuore folle.
In gabbia di torace e fornace. Vulcano.
Limpido. La mia saliva è rossa. Come
i cani ringhio, come i cani mordo, come
i cani ho le mie fedeltà di fuoco. E vivo
sospeso in lontananze senza nome.
Irrimediabile è la vita. Nascita è destino.
Di luce e tenebra. Con vortici di polvere.
Ma la sfera, ma il bacio, ma la chimera,
appartiene a loro il mio calcolo, questo
infinito che si sbuccia in una equazione
di vento. E sono cieco solo quando ti
sfioro. Una cecità che non fa male.

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