mercoledì 27 luglio 2022

RACCONTO BREVISSIMO

Una vela bianca all'orizzonte. "Merda, quanto ti sei sfasciata" così bisbigliava fra sé Paolo, 
fissando le natiche al sole della moglie. -Sono ancora un uomo affascinante, nonostante i miei
55 anni, mi tengo bene, sono in forma, non me le merito queste natiche flaccide, non mi merito
nella mia vita tutta questa cellulite, porca troia. Quando ti ho sposata eri bella, ora sei cascante,
pure la pelle delle ginocchia è cadente, una cosa orribile, che cosa tremenda è il tempo, ti ha
fatta a brandelli, sei quasi irriconoscibile, ti è rimasto il sorriso, quello sì, quello ancora è vivo.-
"Amore, mi vai a prendere una limonata fresca?" disse Cristina, "Certo pucci, vado subito".
Cristina lo guardò mentre si dirigeva al bar con quella camminata spavalda che ancora
ostentava per fare colpo sulle ragazzine, -Dio, quanto sei ridicolo amore mio, con quelle
gambe arcuate che ci passerebbe sotto un treno, e quella pancetta che pensi sia sexy, invece
è il segno di troppe pastasciutte, sei goffo, terribilmente goffo, e la pelata, dio mio, quella
pelata, avevi dei capelli fluenti così belli quando eri giovane, ma la cosa più ridicola di tutte
sono gli slip, non te li puoi più permettere amore mio, ma dove credi di andare? Eppure mi
fai tenerezza, questa tua paura di invecchiare mi commuove e in fondo ti amo ancora-. Paolo
tornò con la limonata e un ghiacciolo alla menta. Si sdraiò sul lettino accanto a Cristina.
Il sole picchiava giù duro. Si mise a mordere il ghiacciolo lentamente, fissando una nuvola
solitaria nel cielo azzurro. Cristina succhiava dalla cannuccia la limonata fresca. Un bambino
e una bambina gridarono all'unisono "Vediamo chi arriva prima a tuffarsi in mare" e si
lanciarono in una corsa fanciullesca, gettando le loro risate contro la schiuma delle onde.
La vela bianca era sparita dall'orizzonte. Paolo finì il ghiacciolo, affondò lo stecco nella
sabbia, si chinò sul volto di Cristina e la baciò. La sua lingua alla menta restò nella bocca.
Poi una carezza, una carezza su quel culo matrimoniale, con le risate dei bambini sullo sfondo.

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