sabato 30 luglio 2022

LO ZOMBIE INVISIBILE

Nello studio del produttore cinematografico Papetti, un ragazzo aveva dieci minuti
per raccontare al volo il suo soggetto. Papetti, gambe sulla scrivania e sigaro in bocca
(come nel più trito degli stereotipi), lo fissava attraverso una densa nuvola di fumo.
"Forza ragazzo, sputa, ho poco tempo, anzi: tu hai poco tempo, incuriosiscimi!"
Il ragazzo deglutì, poi sorrise e infine esplose: "Uno zombie, ma uno zombie diverso,
uno zombie invisibile! Uno scienziato riesce a trovare la formula dell'invisibilità,
e diventa invisibile, solo che non riesce più a tornare indietro, resta invisibile,
una mattina ha un incidente e muore, dopo morto risorge come zombie e va in giro
a divorare la gente, completamente impazzito!". A Papetti si illuminò lo sguardo,
aveva gli occhi azzurri, di un azzurro feroce. "Mi piace, mi piace ragazzo, un zombie
invisibile! Questa non l'avevo mai sentita! Ne ho sentite di tutti i colori, anche le
pecore carnivore hanno fatto, ma uno zombie invisibile non credo, è una tua
idea ragazzo?" "Tutta mia mister Papetti, ci può giurare, e questo zombie lo
spettatore non lo vedrà mai, tutto in soggettiva e le persone perderanno brandelli
di carne all'improvviso, dal nulla! Morsi dal nulla!" "Fantastico ragazzo, ho già
in mente il regista giusto, con 20 milioni di euro lo realizziamo, ti do una percentuale
sugli incassi e subito un assegno di 200 mila euro, ti sta bene?", il ragazzo non
credeva alle proprie orecchie, aveva sempre creduto alle proprie orecchie ma quel
giorno no, non poteva crederci, 200 mila euro? incredibile, se non avesse avuto
ancora un minimo di ritegno, si sarebbe messo a saltellare nell'ufficio di Papetti.
A un certo punto Papetti divenne serio, schiacciò il sigaro nel portacenere e chiamò
la sua segretaria "Signorina Brown venga subito, accompagni alla porta l'idiota
che è con me nell'ufficio". Il ragazzo sbiancò in viso, e riuscì solo a balbettare
"ma...mmmm...ma...nnn non ff farr farà mm mica sul sss serio?", la signorina
Brown gentilmente lo prese sotto il braccio "venga con me, venga con me" e
lo accompagnò fuori dall'ufficio, poi indicò l'ascensore e disse "Vada via".

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