lunedì 31 gennaio 2022

UN UOMO

Un uomo è tante cose, tante cose misteriose e contraddittorie.
Agosti è un poeta, un regista, e lui direbbe un essere umano
che esercita la propria creatività secondo queste forme di
espressione. Dopo il taglio di 20 minuti al suo primo film
che si chiamava Il giardino delle delizie, ha deciso di non
farsi più mutilare da un produttore e ha iniziato a prodursi i
film da solo, tra tanti problemi, adottando una visione artigianale
del cinema, con una piccola troupe, e ingegnandosi, non
venendo mai meno al cuore della propria ispirazione.
Fonda anche un cinema, l'Azzurro Scipioni, dove proietta
i capolavori di tutti i tempi, i migliori film che escono durante
l'anno e anche i cortometraggi di tantissimi giovani registi.
Che volete di più da un artista? Coerenza e apertura ai giovani.
Da togliersi il cappello.

Per non parlare dell'amicizia e dell'entusiasmo che ha donato
al sottoscritto, l'unico regista nel panorama italiano che
posso definire un amico, oltre che un maestro.

Considerato da tutti uno dei migliori montatori del cinema
mondiale, ma per me, anche un grandissimo regista, in alcuni
(non tutti) suoi film.

Di lui Jodorowsky ha scritto in una dedica "dai miei limiti ai
tuoi infiniti", aveva la stima di Proietti, Monicelli, Bertolucci,
Morricone, tanto per citarne alcuni.

Insomma, se fossi in voi mi sentirei un tantino ridicolo/a
a buttare fango su questo artista e poeta.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Riccardo, guarda che io non ho messo in dubbio il talento filmico di Agosti (al limite posso esprimere una misera opinione a riguardo, ma
so che non ne sono degna perché non ne ho la competenza), e nemmeno a mettere in dubbio la vostra affettuosa amicizia: che sicuramente vi illumina a vicenda (e non lo dico in senso ironico), ma quello che ribatto è il suo pensiero sociale, il suo atteggiamento da guru snob e i suoi scritti a riguardo (dei quale si bea e si crogiola)! Proprio perché egli è solo un uomo ! Non sono infatti io sminuire aprioristicamente una figura degna come quella di tuo padre: l' "ingegner" Farina , a schiavo , servo del potere costituito, schiavista a sua volta perché colpevole, trallaltro, di aver impalmato la tua mamma, vincolandola (per me col coraggio dell' amore reciproco) a una vita indissolubile!! Quello e' ciò che denuncia quello snob di Agosti che "ringhia e avvinghia " quelle che lui ritiene le schiavitù altrui! Mettiamola così: cos'è che ti fa pensare che Agosti sia un uomo libero e , secondo il SUO metro, tuo padre e tua madre siano rilegabili nella malabolgia degli schiavi della societa'? Io continuo a pensare che il lavoro (anche il duro lavoro), in quanto attività esterna all'uomo, non sia necessariamente il metro con cui si valuta la dignità, la qualità, ne' la libertà di un uomo  (tantomeno di un intero "genere" in cui storicamente sguazzano  le peggiori nefandezze inumane : "Dignità è una parola che non ha plurale".
Paul Claudel) , ma quello che una persona pensa, che progetta,  che immagina: la libertà della propria intelligenza insomma, e questa qualità non la si può valutare "a ore" , o in base alla quantità di volte che una persona timbra un cartellino: non è come un uomo sussiste o sostenta la propria famiglia che si delinea la sua libertà, ma a come un uomo pensa e alla qualità della sua partecipazione!
Detto questo, ognuno è dunque  libero di attingere al pensiero delle persone che si ritengono illuminanti e in questo non vi è nessun peccato! Quindi se tu ritieni il tuo amico Agosti un "Mahatma", che la sua anima grande continui ad illuminarti.

Lindt X multiFactor ha detto...

È lui che si getta fango se parla di padroni e schiavi. Ha una visione del mondo del lavoro e quindi degli esseri umani appiattita se non riconosce che le eccellenze in ambito lavorativo richiedono tempo, sacrificio per far venir fuori un talento. Un ricercatore se non avesse lavorato tante ore non avrebbe mai scoperto un vaccino, è proprio la dedizione al lavoro che invece rende più umani. Chiamare schiavo un lavoratore mi sembra fuori luogo anche perché sappiamo dal passato cosa è stata la vera schiavitù.

Anonimo ha detto...

Sono commentatori/trici con la coda di paglia. O come ha scritto qualcuna, più poeticamente, sono degli automi. ;)

Anonimo ha detto...

E qui ci vorrebbe una DONNA a commentare il tuo bel post... Speriamo si faccia ancora viva e ci regali la sua luce...

Anonimo ha detto...

Non li/le convincerai, anzi si intestardiranno ancor di più, le capre!