Alla, la mia portinaia, ha il mal di schiena, non si vede da mesi.
Al suo posto c'è un signore silenzioso ed educato, se ne sta
seduto nel suo gabbiotto, quando scendo le scale lo saluto e
lui mi risaluta, tutto qui, non vanno oltre i nostri scambi, una
volta gli ho chiesto informazioni su Alla ma lui ha la bocca
cucita, non sa nulla. Stamattina ho cercato di dare al mio saluto
una intonazione diversa, più partecipativa, e anche lui mi ha
salutato con un salve più tonico. Sono sicuro che se un giorno
per pura invenzione gli accarezzassi il volto, anche lui mi darebbe
una carezza uguale e non contraria. E se un giorno lo baciassi,
anche lui per gentilezza mi renderebbe un bacio. Non so nemmeno
il suo nome, ma mi piace che resti una specie di enigma umano.
Tra l'altro sta al buio, non accende mai le luci del gabbiotto,
forse ha ricevuto degli ordini dall'amministratore per via delle
bollette, chissà, ma a me piace che sia una figura respirante
nell'oscurità. Quando tornerà Alla sarò felice di rivederla,
ma mi mancherà questo signore, tendo ad affezionarmi a tutti.
Forse si annoia terribilmente, vorrei fare dei numeri di magia
per divertirlo, ma esco e vado a sbrigare le mie faccende.
Anche perché l'unica magia che conosco è quella del respiro.
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