Tu lo sai che io posso sprofondare nel buio
come si sprofonda in una poltrona comoda.
sai benissimo che le tenebre mi fanno un baffo,
anche se non ho i baffi. E per questo mi ami.
Mentre la crudeltà di una lampadina può ferirmi,
e forse uccidermi, e un raggio di sole è l'agonia
di un fiore, la limpidezza atroce delle pietre,
la stratosfera delle illusioni ridotte in polvere.
Tu lo sai che ogni genere di dolore spirituale
è per me un gioco, una recita in un teatro vuoto,
l'equilibrio folle di un guizzo sopra le vertigini,
e non mi vedrai mai gemere, se non per la tua bocca.
Mentre basta un piccolo fastidio fisico, anche solo
un prurito impertinente, e il senso dell'universo si
fa contorto, i nervi si moltiplicano, e la fonte di ogni
speranza diventa cenere, e languido orrore.
Tu lo sai, e per questo mi ami.
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