sabato 29 gennaio 2022

Non è con la retorica che vi salverete

Non è con la retorica che vi salverete: l'operaio che si spacca il culo per la
famiglia, il vigile del fuoco, il chirurgo che deve operare...
questo si chiama travisare e si chiama retorica all'ingrosso, un tanto al chilo.
Agosti non dice che l'operaio non debba fare l'operaio, anzi, dice che deve
fare l'operaio in condizioni umane (con molte meno ore di lavoro spacca
culo, e non penso che l'operaio non sarebbe d'accordo ad avere più tempo
per se stesso e gli altri e il gioco), non dice che il chirurgo non debba fare
il chirurgo o che il il vigile del fuoco debba starsene davanti a un caminetto,
parla di un'organizzazione della società su basi più umane, con una
distribuzione del lavoro diversa, perché avere un chirurgo stressato che
ti opera non è bello, meglio un "chirurgo felice", e così vale per ogni tipo
di professione (a parte ovviamente le situazioni emergenziali che non sono
e non devono essere la norma sociale), e Agosti dice che una società più
libera dal lavoro oggi è possibile, ovviamente non è un economista e non
sa spiegare nei dettagli come questa cosa sia possibile, ci vorrebbe una
schiera di economisti e di politici che si dedicassero a questa idea, ma questo
implica appunto una rivoluzione sociale e della percezione del lavoro,
Agosti indica in modo poetico la via, questo può fare, non altro.

Quando si lavorava 16 ore al giorno sicuramente ci saranno state persone
scettiche come voi: e come faremo a vivere se le persone iniziano a lavorare
la metà del tempo? L'economia andra a rotoli! Non era vero, si poteva benissimo,
bastava pensare che per l'uomo non è naturale lavorare così tanto!
Allo stesso modo 8 ore al giorno della propria vita sono un'enormità oggi.
Agosti parla di tre ore al massimo, e dice: per tre ore al giorno si può
lavorare felici e un uomo felice "produce di più e meglio".

Come questo sia possibile in termini pratici, come strategia economica e
produttiva, non è compito di Agosti spiegarlo, il suo compito è suggerire
in modo poetico che avere tempo libero non è una condanna, ma libertà.
E se la "vita famigliare" (moglie, marito e figli) è così orrenda che ognuno
sogna di stare lontano il più possibile da casa...beh...Agosti ti dice solo
di non trasformare una donna in una moglie o il tuo uomo in marito....etc etc...

"Le corna, le corna! Mi hai tradito, ti uccido!".

Tutte cose da brivido per noi poeti.


26 commenti:

attimiespazi ha detto...


in termini pratici è fattibile.
in Svezia molte aziende hanno ridotto gli orari e hanno constatato che un lavoratore che lavora 6 ore al giorno produce di più di uno che lavora in situazione di stress psicofisico per 8 ore o più.
lavorare meno e lavorare tutti, si può,
basta volerlo.
questo consentirebbe un forte abbattimento della disoccupazione e dei conflitti sociali,
a tutto guadagno di un maggiore sviluppo personale.
il pensiero di Agosti è uno dei più pratici che ci siano.
a volerlo capire..



Anonimo ha detto...

Ricky, che vuoi farci? La mamma dei cretini è sempre incinta. Attimi, a dei sottosviluppati non importa lo sviluppo personale. ;)

Anonimo ha detto...

La retorica la fa Agosti che bolla come schiavi i lavoratori che si spaccano il culo! Tu detesti essere giudicato ed essere etichettato dagli altri, ma sei il primo che rifiuta di essere bollato. Ti piace essere considerato, ti piacerebbe essere apprezzato, amato, coccolato, ti piacerebbero la fama, i soldi e ti piacerebbe il riconoscimento di quello che tu chiami il tuo lavoro ma senza impegnarti troppo o faticare, detesti lavorare. Ti piacerebbe essere chiamato regista ed essere libero! Per uno che detesta e ama e si sente un uomo libero però, quanti giudizi, steccati, e preconcetti hai nei confronti del resto dell'umanità! Tu giudichi, come Agosti, e come lui (anche se in maniera meno convinta perché più lucido e meno egocentrico) fai prebende a tutti, dici di osservare gli altri con affetto e tenerezza senza emettere judici, ma in realtà, come un prete laico che non ha mai vissuto determinate situazioni , finisci sempre per mettere tutti nelle rispettive malebolgie: chi si fa le pugnette ma è schiavo del perbenismo, quelli che lavorano ma perdono la loro umanità,  quelli che non sanno più guardarsi allo specchio e non sanno più riconoscere se stessi...! Eppure siamo tutti schiavi, tutti ignoranti, e spesso ci contorciamo cercando di evadere dalle nostre catene e condizionamenti esterni anche senza gli inutili sermoni autoassolutori tuoi e di Agosti! Chissà cosa avrebbe pensato il tuo babbo ingegnere che si è "spaccato il culo" per far vivere di rendita tutta la sua famiglia,  cosa ne penserebbe della considerazione snobistica di un poeta come Agosti!

Lindt X multiFactor ha detto...

La Svezia ha una densità di popolazione che magari può permetterselo e comunque è ancora in fase sperimentale e sono 6 ore di lavoro non 3 come dice Agosti.
Purtroppo il discorso di Agosti a me pare pura utopia perché le ore di lavoro attuali sono il risultato semplicemente del fabbisogno giornaliero di una popolazione. Se un benzinaio lavora 8 ore è perché tutti usano la macchina, se un dottore lavora 6/8 ore e forse più è perché in un ospedale o prontososoccorso c'è richiesta della sua presenza, se un fornaio lavora ore è perché tutti vogliono il pane ecc... ecc...
Lavorare meno per lavorare tutti significa dimezzare uno stipendio e mezzo stipendio ad oggi non basta per vivere, perché il problema è poi dimezzare anche i prezzi dei prodotti ecc... che è impossibile perché il costo delle materie prime rimane lo stesso perché il numero delle persone è sempre lo stesso per soddisfare tutti fabbisogni necessari, da quello energetico per far funzionare un ospedale h24, a quello alimentare, a quello delle medicine ecc...
Ecco perché i discorsi di Agosti sono pura utopia, ma con l'aggravante che chiama schiavo un lavoratore, come se il datore di lavoro o lo Stato fossero in stato di colpa dittatoriale e non è così. Quindi i discorsi di Agosti non sono rivoluzionari se non sai realizzarli, anzi così si rischia di creare movimenti antistatalisti, sono discorsi pericolosissimi a ben vedere, perché fare solo demagogia populista porta solo acaos e disordine socislue. Lo abbiamo visto coi no vax quanto sia pericolosa una certa propaganda che non ha più fiducia nello Stato visto come Padrone e schiavo il cittadini, ciò crea sfiducia nelle Istituzioni per esempio.
Facile puntare il dito e chiamare schiavo, Padrone, maschere ecc... quando non si fanno i conti con la realtà drammatica della vita estremamente complessa, soprattutto in un era come la nostra globalizzata. Non è essere retorici ma non essere demagoghi imbonitori di sogni illudendo gli altri. E chi non fa i conti con la realtà non è un sognatore, perché il sognatore se sogna sa che quel sogno può realizzarsi, perché sa come realizzarsi e ci dice come fare. Troppo facile suggerire. Anch'io posso suggerisce molte cose dopo 2 bottiglia di Porto 😜

Anonimo ha detto...

Il problema non è volerlo capire: si tratta di un fatto ovvio!
Il problema è la non volontà da parte delle imprese e della logica del profitto nel non volerlo realizzare:il mondo del lavoro, non solo italico, va completamente nell'altro senso principalmente a causa della svalutazione della forza lavoro (con fenomeni annessi come l'esternalizzazione delle imprese)! La logica del profitto che ha sempre mosso i fili dell'umanità, "i rivoluzionari" della kirgdisia li ha gia' digeriti e ruttati ma da mo'!!! Pasolini in questo era il più avanti di tutti, altro che Agisti! Il nuovo sport nazionale è il lavoratore, rana, che si autoespelle dai posti di lavoro puntando all'albero del vaccino , quando gli infilano un bosco di cetrioli nell'ano!

Anonimo ha detto...

Ecco come si autodefinisce Agosti sul Fatto:
Dopo aver viaggiato giovanissimo per l’Europa in autostop, e in seguito in tutto il medio oriente e l’Africa del Nord, ho frequentato dal 1960 il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma diplomandosi nel 1962. Il suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak d’oro (come migliore allievo) dal Presidente della Repubblica. Con la borsa di studio ottenuta grazie a questo premio, ho scelto di andare a Mosca presso l’istituto statale di cinema dell’Unione Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando contestualmente l’opera di Ejzenstejn. Dopo aver collaborato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio (sotto lo pseudonimo di “Aurelio Mangiarotti”) nonché alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio Morricone su incarico di Bellocchio per il film I pugni in tasca, nel 1967 ho esordito nella regia cinematografica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone.
Il giardino delle delizie fu invitato da una commissione composta da Fritz Lang, Jhon Ford, Jean Renoir e Monte Hellman all’Expo universale di Montreal come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in quell’anno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia. Negli anni della contestazione documenta i movimenti giovanili romani, poi raccolti nella videoantologia Riprendiamoci la vita. Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas e Francisco Rabal, convinco Nicola Piovani a intraprendere la via di compositore del commento musicale cinematografico. Sono testimone della resistenza greca e nel 1973 ho realizzato ad Atene Altri seguiranno, prodotto dalla televisione svedese che taglia il finale. Nel 1974 ho girato a Brescia un documentario sulla Strage di piazza della Loggia.
Nel 1983 termino D’amore si vive, “ricerca sulla tenerezza, la sensualità e l’amore” compiuta a Parma nell’arco di due anni. Come produttore, ho poi fondato la casa di produzione 11 marzo Cinematografica (oggi Edizioni l’Immagine), cooperativa che produrrà tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival internazionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986). Sul piano dell’attività letteraria, ho firmato diversi romanzi e testi di poesia. Fanno parte della mia produzione: L’uomo proiettile (candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada (candidato al Premio Strega), Uova di Garofano, La ragion pura, Il giudice, La Vittima, L’assassino, Il semplice oblio (candidato al Premio Strega), Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili; la trilogia poetica Nuvole, Incanti, L’estro armonico; i racconti Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, “Come realizzare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere neppure un euro”.
Nei miei film preferisco non avvalermi di una troupe tradizionale [2] e occuparmi personalmente della maggior parte dei ruoli produttivi, inclusi fotografia e montaggio, nella convinzione che un cineasta debba supervisionare tutti gli aspetti della creazione di un’opera per evitare che l’idea originale venga compromessa dall’intervento di troppe persone. Attualmente lavoro come proiezionista presso il cinema da lui gestito. Da tre anni ho fatto domanda ufficiale all’Unesco e alle Nazioni Unite chiedendo che l’Essere Umano venga proclamato Patrimonio dell’umanità.

Questo pedigree autobiografico è una confessione della grande idea che il poeta ha di sé e della poca considerazione del resto del genere umano. Solo lui è l'originale, il puro, la grande anima, l'eterno infante...il resto? Prrrrrrrrr!! Ma qui si vede chiaramente come anche lui, come il resto dell'umanità, ami le proprie etichette e i propri riconoscimenti (perfino le proprie mancate candidature) non né può fare a meno ...ne è schiavo!
Io preferisco un più sintetico e meno snob: piacere ragionier Filini!
E la chiudo qui.

rickyfarina ha detto...


Complimenti al Potere che ha creato schiavi ubbidienti e pronti a difenderlo|
Agosti punta il dito contro i padroni, non contro gli schiavi!

Lindt X multiFactor ha detto...

Complimenti ad Agosti che usa termini come "schiavi" e "padroni" "potere" ecc... Se il signor Agosti non ci dice come poi realizzare il suo sogno capisci Prof che quei termini diventano estremamente diffamatori, demolitore, offensivi, eversivi.
Io un Infermiere non mi sognerei mai di chiamarlo SCHIAVO! È OFFENSIVO se non mi sai poi porre soluzione al problema della sua presunta schiavitù!

attimiespazi ha detto...


mah, io ci vedo un'omologazione del pensiero nei commenti.
e questa omologazione viene conferita da una dipendenza, quella del consumo,
in un sistema che ha creato il bisogno di spendere senza averne bisogno.
è qui, secondo me, il bandolo della matassa.
e quando un individuo ridimensione le priorità, le necessità, cercando di essere
se stesso esprimendo di fatto coscienza critica, arte e poesia,
gli omologati lo emarginano tentando di spersonalizzarlo.
ma è pur vero che questa è l'era della globalizzazione,
dell'omologazione culturale, dei consumatori acritici e schiavi
delle multinazionali, con un unico modo di pensare, un unico modo di vivere,
un unico tipo di scienza, un'unica lingua, un unico modo di immaginare la libertà,
di vestirsi, di mangiare, ecc.
questo è il Potere che cerca di omologare il mondo a se stesso?
penso proprio di sì.
e ascoltare Agosti è come un bagno salutare nelle acque benefiche della lucidità mentale e della consapevolezza che di questo passo si va verso una società in cui si è solo degli esseri viventi, a cui di umano gli resta ben poco,
solo esseri viventi brulicanti, aggrovigliati,
manovrati come burattini e sempre più spenti..



Anonimo ha detto...

Il potere, purtroppo, ha già capito da tempo, che è stato sufficiente rendere le persone schiave di stipendi da fame con delocalizzazioni e chiusure di aziende seppur floride. Lindt e altri anonimi mi sembrano scrivere un po a vanvera, purtroppo. Le cose devi andartele a prendere, talvolta strapparle o conquistarle. Questo ci vogliono dire gli Agosti, i Farina, le Attimi.

Anonimo ha detto...

Chi difende i potenti? Dove l'ho scritto? Detestare la retorica di Agosti che ha avuto l'ideona (molto originale) di voler innalzare l'uomo a patrimonio dell'umanità (l'essere più egoista sulla biosfera, e in molti casi diabolico, destinato all'autodistruzione e alla distruzione del prezioso pianeta su cui vive, davvero non meritevole di questo riconoscimento:in effetti chi protegge l'uomo da se stesso?),non significa essere servili col potere! Ma convinto te! Come siete candidi e creduloni!
Agosti è uno schiavo tra gli schiavi...è solo che si sente superiore e più libero degli altri tutto qui! Un bluff snob.

Anonimo ha detto...

Ha parlato il difensore di Draghi a priori!

Lindt X multiFactor ha detto...

Pensa per te.

Lindt X multiFactor ha detto...

"Il Potere, omologazione6del pensiero, persone schiave, unico tipo di scienza, esseri viventi manovrati come burattini ecc... ecc... " UCCI UCCI SENTO PUZZA DI COMPLOTTUCCI.
Non è il qualunquismo populista, né la demagogia dei ciarlatani che vi salverà.
Però siete dei tuttologi pasticcioni molto pittoreschi... è Agosti vi rappresenta perfettamente!

Anonimo ha detto...

I sogni su Società umane ideali son sempre rimasti sogni. Perché pochi con potere han sempre manipolato e manovrato masse verso omologazione e globalizzazione. E l’omologazione sanitaria in atto ne è l’ultima comprova Io prendo in considerazione l’invito che le cose debbano essere strappate, conquistate, che bisogna andarsele a prendere. Ma valuto anche chi lo fa questo invito, perché se lo dice chi ha vita no problem in automatico non mi può dare gran soluzioni, perché tale persona non si trova nelle condizioni di doversi sbattere per lottare. Ognuno di noi, vivendo in Società, è omologato, globalizzato e schiavo su più fronti. A parte l’eremita che si allontana dai suoi simili per vivere in solitudine e rimane unicamente schiavo delle sue necessità corporee per non perire prematuramente. Chi pensa di non far parte della massa omologata è un illuso, sogna di esserne fuori ma non è la realtà. Magari per sua fortuna può essere esentato da vincoli lavorativi e da uno stipendio, ma dipende da altri che dietro pagamento gli forniscono ciò di cui necessita. Una casa, cibo, vestiario ed anche cose superflue. Poi il superfluo è molto soggettivo, per qualcuno è importante tenere aperto un cinema, avere un PC, una videocamera, un blog personale, doppia macchina, doppio cellulare, eccesso di vestiario. Ma se guardiamo alla sopravvivenza tutto ciò è superfluo.

Anonimo ha detto...

Bah, andarti a prendere i tuoi diritti da lavoratore? Detto in nome di un guru snob che fa l'indipendente ma smania platealmente per avere riconoscimento sociale, e che dalla sua comoda sala di proiezione bolla tutti i lavoratori come uomini schiavi, incapaci di vivere la propria umanità; e da uno che ammette candidamente di essere fortunato perché può permettersi di non lavorare perché vive di rendita dal lavoro del padre "ingegnere", lo trovo un po' assurdo! È come sentire due preti che pontificano sulla paternità, o sulla maternità della quale non hanno nessuna esperienza, ma siccome si fregiano di poterlo fare dal pulpito privilegiato dell'intellettuale poeta, allora si sentono anche in dovere di poter sputare sui lavoratori l'ovvio: ricordati che sei uno schiavo! Due snob al prezzo di uno. Quello che invece sto dicendo è che siamo ovviamente tutti schiavi (ognuno porta le sue catene) e che quel monito antischiavista, ma solo a parole, non è a mio parere un amorevole e paterno invito ai propri simili a ritrovare la propria umanità fuori dal giogo del lavoro, ma suona tanto come quel savonaroliano : "Ricordati che devi morire " di benignana e troisiana memoria. Detto questo però, cara Attimi, che addirittura intravedi aprioristicamente nelle mie critiche alla retorica agostiana, stravisandole, una sorta di assuefazione e omologazione acritica derivante nientedimeno che ad un'aderenza intrinseca e automatica alla società consumistica, dello schiavo al suo padrone (chi ti dice che io, come persona, nella mia vita non lotti con le unghie o coi denti per cercare di far valere i diritti della piccola comunità di lavoratori a cui appartengo?), allora ammetto di non aver più nulla da replicare: poiché ancora una volta sei tu, in buona compagnia, la prima a dedurre, ma anche ad insinuare, che io sia come uno schiavo del consumismo che vuole esserlo! Davanti a tutte queste presunzioni di schiavitù e a tali argomentazioni e sillogismi fariniani e attimeschi (dici che Agosti è uno snob allora sei uno schiavo assuefatto al potere), ammetto che replicare sarebbe davvero assurdo e inutile. Diciamo che non sono alla vostra altezza! Vi lascio dunque ai vostri bagni salutari nelle acque benefiche della consapevolezza e della lucidità del grande spirito magnanimo di Agosti! Buon bagno!
Un saluto.

Anonimo ha detto...

Lindt, inutile che stuzzichi Attimi, non ti caca! Ahahahahah

attimiespazi ha detto...

Anonima 09:45,
mi sembra che ogni volta tu la prenda un po' troppo sul personale. ma forse è solo una mia impressione.
io ho posto semplicemente il mio punto di vista, memore anche di quello che denunciava già P.P.Pasolini ai suoi tempi,
che aveva previsto tutto.
Agosti mi sembra che voglia spingerci a dare valore alla Persona, perché abbiamo a disposizione una sola vita,
da spendere senza dimenticare - o senza sotterrare - l'umanità che è dentro ognuno di noi.
tutti nasciamo in una società già strutturata, impostata, di cui in un certo qual modo ne siamo vittime;
ma
cercare nel nostro piccolo di invertire la tendenza alla spersonalizzazione di ogni individuo, all'omologazione del pensiero, a una vita pensata uguale per tutti, ad un lavoro che divora l'esistenza,
penso che sia uno sforzo da fare.
il primo passo è essere consapevoli di dove ci troviamo, di quello che siamo, senza sentirsi offesi se qualcuno ci mette davanti allo specchio..

Lindt X multiFactor ha detto...

Se vabbeh

Anonimo ha detto...

No,no tranquilla Attimi, come potrei prenderla sul personale? E nemmeno mi sono sono offesa perché tu, o qualcun altro, vorrebbe accompagnarmi e invitarmi a mettermi davanti allo specchio delle proprie inconsapevolezze! È già difficile farlo da soli: figurati accompagnata da una sconosciuta! Anche se quella adorabile sconosciuta si fa il bagno nelle terme agostiane della lucidità mentale (lo sai Attimi, non so perché ma credo che "lucido" non sia proprio un attributo accostabile al pensiero di Agosti, e non credo che piacerebbe nemmeno a lui) e della consapevolezza!
Quello che volevo piu' umilmente obbiettare, è che trovo inutile avviare un dialogo in cui un'opinione ampliamente spiegata, viene già stroncata come fosse un pensiero omologato dalla società dei consumi!!
Ma va bene così...
Buon continuum di bagno di consapevolezza allora!

Lindt X multiFactor ha detto...

Si può rimanere umani anche lavorando 16 ore. Perché dare una connotazione negativa ad un lavoro svolto per 6/8 ore. Ci sono lavoro che per essere svolti bene richiedono otre ore, un muratore se inizia a mettere in posa un pavimento per esempio ha bisogno di molte ore prima che il materiale cementizio si asciughi, e lo fa con un suo metodo preciso che non può lasciare a metà. Stessa cosa un medico che se lavorassebsolo 3 ore in ospedale non avrebbe il tempo necessario per studiare e seguire le cartelle cliniche ecc... Questo per dire che un lavoro svolto bene richiede tempo perché spesso dietro un lavoro c'è studio, attenzione, manualità, competenza acquisita proprio grazie alle 6/8 ore di lavoro.
Che si ritenga un lavoratore schiavo significa disumanizzarlo invece,perche lavoro appunto significa anche solidarietà al servizio degli altri, significa dimostrazione di un talento che richiede molto spesso tempo, significa quindi umanità perché da che mondo e mondo solo gli esseri umani sono stati capaci di costruire Piramidi, Cattedrali, scoprire medicine, realizzare quadri, motori, ecc... solo e soltanto dopo ore e ore di lavoro in effetti. Il discorso di Agosti è di voi che lo innalzare come il puro in assoluto, per questo motivo mi sembra molto egoista a pensarci bene: mi faccio le mie tre orette e poi chi di è visto si è visto che io mi vado a fare i cazzi miei perché se no non sono umano!
Puro egoismo da paraculo, e molto offensivo se poi usa parole come Padroni e schiavi, burattini, personalizzazione! Ma che sta a dire!?Un sognatore che sputa sul piatto nel quale mangia se poi questo stesso Agosti beneficia di beni e servizi che RICHIEDONO TEMPO!

Anonimo ha detto...

Ma com'è che quando si parlava di essere genitori, questi anonimi han gridato allo scandalo con Attimi dicendole che non importava esserlo per capire i bambini, ed ora rivoltano la frittata con " È come sentire due preti che pontificano sulla paternità, o sulla maternità della quale non hanno nessuna esperienza, ma siccome si fregiano di poterlo fare dal pulpito privilegiato dell'intellettuale poeta, allora si sentono anche in dovere di poter sputare sui lavoratori l'ovvio.... eccc, eccc....". EEhhh, due pesi due misure, as always quando non si hanno idee proprie,,, eemissà che c'ha raggione Attimella... omologazione del pensiero, che va un pò dove lo porta il culo...

Anonimo ha detto...

Ma dai esegeta, non te la prendere tanto! Lo so, dev'essere una gran faticaccia essere il petromizonte del pensiero di una donna !!! Così è se ti piace ...

Lindt X multiFactor ha detto...

Figurati se voglio essere cacata da una che usa scritti di Primo Levi per paragonare i no vax agli ebrei, roba da tso

Anonimo ha detto...

Cioccolataia, è inutile che frigni, non hai capacità cognitive per capire, non ce la fai. Lascia perdere Attimi, non ti caca... a ragione, sei troppo ignorante. Intanto guardati questo, se può servirti https://youtu.be/GvnVD6n61xI

Anonimo ha detto...

Che Farina non pubblichi la mia risposta alla tua, la dice lunga. O tu anonimo sei Ricky o sei un suo parente. Non è con la censura che vi salverete...