Medea dixit : L'anima del mondo è arenata. Preme sull'abisso. In un "cucchiaino" si specchia il conosciuto e l'inconoscibile. Sulla superficie opaca del metallo è l'archeologia del senso. Dio mangia con gli occhi l'uomo che mangia con la bocca. L'idea e la carne. Il vuoto. L'assurdo pienissimo. Gli artigli affilati della sorte. Il cucchiaino. IL Poeta. L'azione di esistere. Il peccato mortale in agguato. La follia della sfida alla morte. La solitudine del momento in cui l'uomo viene al mondo. La "divina Indifferenza". Lo scherzo di Fortuna. Assai bello. Quest'alba ha un prezzo inaccessibile. E, pur volendo correre il rischio di vivere, manca sempre l'ultima lettera della chiave di accesso.
(Mi manchi. Mi manco. In quest'ordine. Oggi mi porterò i nani fuori dalla classe, ci siederemo in cerchio, quei banchi sono stretti e scomodi, e racconterò loro la poesia come educazione alla bellezza, da Omero ad Ugo Foscolo. Dal cieco all'accecato. Da Dio ai miserabili. E pensare che ero Medea: com'era? Il lavoro è una deformazione ontologica? Quando dici certe verità vorrei morderti!)
1 commento:
Medea dixit :
L'anima del mondo è arenata. Preme sull'abisso. In un "cucchiaino" si specchia il conosciuto e l'inconoscibile. Sulla superficie opaca del metallo è l'archeologia del senso. Dio mangia con gli occhi l'uomo che mangia con la bocca. L'idea e la carne. Il vuoto. L'assurdo pienissimo. Gli artigli affilati della sorte. Il cucchiaino. IL Poeta. L'azione di esistere. Il peccato mortale in agguato. La follia della sfida alla morte.
La solitudine del momento in cui l'uomo viene al mondo. La "divina Indifferenza". Lo scherzo di Fortuna.
Assai bello.
Quest'alba ha un prezzo inaccessibile. E, pur volendo correre il rischio di vivere, manca sempre l'ultima lettera della chiave di accesso.
(Mi manchi. Mi manco. In quest'ordine. Oggi mi porterò i nani fuori dalla classe, ci siederemo in cerchio, quei banchi sono stretti e scomodi, e racconterò loro la poesia come educazione alla bellezza, da Omero ad Ugo Foscolo. Dal cieco all'accecato. Da Dio ai miserabili. E pensare che ero Medea: com'era? Il lavoro è una deformazione ontologica? Quando dici certe verità vorrei morderti!)
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