Ricordo la vergogna che provai,
profonda vergogna. Tantissimi anni
fa un giovane Ricky stava seduto
su una panchina insieme a un gruppo
di ragazzi, le solite cazzate fra giovani,
le solite smargiassate. Passa una
ragazza, e uno del gruppo le urla:
"Che culona che sei, minchia!".
Lei prosegue, fa finta di nulla, ma
prima getta un'occhiata veloce
alla panchina. Colpo al cuore.
Vorrei lasciare questi stronzi che
sono i miei "amici", e abbracciarla e
supplicare perdono, farle capire che
io non sono come loro, che è solo
una compagnia di stronzi, non sono
veri amici, ma conoscenze da cortile.
"Ti prego, il tuo culo è meraviglia, è
un epifenomeno di gioia e generosità,
portami con te!". Ma all'epoca non
conoscevo ancora la parola
epifenomeno, non avevo ancora
studiato filosofia. Così sono rimasto
sulla panchina, insieme a degli
stronzi. Covando vergogna.
Tornato a casa li ho cancellati
dalla mia vita, e ho iniziato a sognare
la poesia.
2 commenti:
❤️
Quando si dice un evento siddhartiano...e inevitabilmente anche una questione di culo!
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