venerdì 5 luglio 2019

UN CLASSICO - KANTIPUR E PIPETTA


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Incontro troppo osmotico e forzato, nulla a che vededere con la poesia che scaturiva dall'immagine di Pippetta, Bette Davis, sola su una panchina!
Così è come guardare un brutto sequel di fantascienza del genere Alien contro Predator, col predatore,sconfitto, che alla fine si prende gioco dell'alieno che rientra noncurante nella sua astronave!

riccardofarina69 ha detto...

Bella questa critica. Questo intendo per una critica intelligente. Chi sei? Kat?

Anonimo ha detto...

Si, ormai credo che ci riconosciamo...

riccardofarina69 ha detto...

Brava. Sei arguta. Molto. I bagnini fanno bene.

Anonimo ha detto...

Kat - Ti si riconosce, ti si riconosce anche quando non vuoi... ~__'

Davide ha detto...



Kantipur ha quel tipico viso antipatico che potrebbe però riservare in seguito delle belle sorprese.
Stimolante perché i contrasti incuriosiscono sempre e può essere divertente frequentarla.
Pipetta conferma il contrario, sembra innocua e placida ma è una molla carica di emozioni oscure a lungo repressa che non sfogando gli causa quel costante disagio e malessere che placa in parte fumando e bevendo.
Se esplode potrebbe fare danni, ma per fortuna le benzodiazepine fanno il loro lavoro egregiamente.

Magari sbaglio.



Anonimo ha detto...

Giovinezza contrapposta a maturità. Giovinezza dagli sguardi sbarazzini, maliziosi e pure imbarazzati. Maturità dagli sguardi distanti, riportati alla realtà da dialoghi banalmente provocatori e lo sguardo si sofferma interrogativo a guardare chi pone domande. Sembra chiedersi (ma cosa vuole? dove vuole arrivare? Mi prende in giro?). Alla fine un abbandono, come un sottinteso (lasciamo giocare sul set della vita).