lunedì 12 novembre 2018

RACCONTINO

Era una giornata di pioggia e Armando Fosca era estremamente lieto che fosse 
una giornata di pioggia. Si alzò dal letto con spirito guerriero per spremere senza pietà il dentifricio.
Armando Fosca era un uomo altissimo, circa due metri, ed era estremamente lieto di essere altissimo. 
Uscì di casa con l'ombrello preferito, iniziò a camminare allegramente per
le strade della sua città, una città piovosa e trafficata che assomigliava a Milano. 
Salutava tutte le persone che incontrava sul suo cammino, sorrideva anche agli immigrati 
e questo generava scandalo tra i cittadini. Lo scandalo è una pietra d'inciampo ma Armando Fosca 
non inciampava mai. Camminava saltellando, una camminata buffa e pericolante.
Armando Fosca era senza lavoro, viveva di rendita, ed era estremamente lieto di essere senza 
un'occupazione. I pensieri volteggiavano nella sua testa, le emozioni erano schiuma
di onde sui suoi vestiti. Armando Fosca era solo, senza una compagna di vita, ed era estremamente 
lieto di essere solo. Ogni tanto appagava i suoi sensi ancora vivi con una del mestiere 
che si chiamava Eva come la famosa puttana. Armando Fosca aveva 49 anni ed era estremamente 
lieto di avere 49 anni. Passava le sue giornate a camminare e a pensare. Ogni passo un pensiero, 
ma Armando Fosca non era un filosofo, ed era estremamente lieto di non essere un filosofo. 
Per lui la vita era uno spazio bianco da colorare. Niente di più. Niente di meno. 
Quel giorno di pioggia si innamorò di Adele, una bambina di sette anni. Tra di loro c'era una grande 
differenza di età e di centimetri. Era un amore puro, la scintilla scoccò al parco, classico 
luogo di innamoramenti improvvisi. Vide Adele inciampare e sbucciarsi il ginocchio, 
Armando la sollevò da terra e bastò un sorriso di Adele a farlo innamorare perdutamente. 
Lei disse: "Grazie signore", lui disse: "Prego bambina". Non si rividero mai più ma Adele 
restò per sempre nel cuore di Armando Fosca. Armando Fosca era un pedofilo? No, era 
semplicemente un puro ed era estremamente lieto di essere un uomo puro. Molti anni dopo 
uno scienziato di nome Felice Macabro inventò una macchina psichedelica, ribattezzata 
psico-macchina X, in grado di monitorare e localizzare tutti i sentimenti considerati illeciti 
dalla società, la macchina era in grado di rintracciare anche l'alone dei sentimenti del passato, 
ogni cittadino doveva presentarsi al cospetto della psico-macchina X e farsi attraversare 
da un raggio laser. Venne il giorno in cui Armando Fosca doveva sottoporsi al raggio rivelatore, 
raggiunse a piedi il laboratorio di analisi emozionale, lo fecero spogliare, gli spalmarono sul torace
un gel blu e la psico-macchina X gli puntò il suo implacabile raggio sul petto. Lo scienziato Felice Macabro 
ebbe un sussulto, la macchina iniziò a strillare, era dotata di una voce, la voce di una bambina, 
una voce acuta e implacabile. Ad Armando Fosca si gelò il sangue quando sullo schermo al plasma 
apparve il volto di Adele, risentì quelle uniche parole che aveva scambiato con Adele: "Grazie signore" e 
"Prego bambina". Fu subito scandalo, manette, prigione e condanna alla castrazione chimica. 
L'avvocato d'ufficio cercò in tutti i modi di salvarlo, fece notare alla giuria che si trattava solo 
di uno scambio di cortesie innocenti, ma non ci fu nulla da fare, la psico-macchina
X aveva emesso il suo gelido verdetto: pedofilia conclamata. Armando Fosca venne castrato 
e per la prima volta in vita sua non fu estremamente lieto: si uccise alcuni mesi dopo, impiccandosi 
con una cravatta di Capodanno, rossa come l'amore. La piccola Adele ormai è cresciuta ma ogni giorno 
si reca sulla tomba di Armando Fosca, gli porta dei fiori sempre freschi, sta in silenzio, 
non piange, prima di andare via dice solo: "Grazie signore", e mentre si allontana le sembra 
di sentire: "Prego bambina".  

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pora Eva, ha perso un cliente, magari Armando era pure eiaculatore precoce. Soldi facili senza fatica. Che sfiga!