domenica 28 dicembre 2008

QUELLA CALZA SIMBOLICA

Berlusconi. Quando ho girato "Radio Foppa" , il cortometraggio
con il quale Piero Ricca inaugurava la sua lotta "mediatica"
(con una telecamerina, un megafono e il balconcino di casa)
a Silvio Berlusconi, ho potuto vivere in diretta un raduno di Forza
Italia, e fu un'esperienza sconcertante.

Mi sono reso conto di assistere a un rituale, il rituale di una setta,
la setta dei teledipendenti. Era un circo pieno di scimmiette
ammaestrate che sventolavano bandierine e cantavano in coro
l'inno più scemo ed efficace della storia italiana recente.
Due ore di attesa prima dell'apparizione dell'ammaestratore.
Mi sono divertito a riprendere i volti senz'anima della folla adorante.
Uno spettacolo osceno.

La scomparsa dell'essere umano, la cancellazione dell'individuo.
Fantocci vuoti, segatura cerebrale, "la terra desolata" preconizzata
da T. S. Eliot., il Grande Fratello di Orwell servito su un piatto
di plastica. Una nausea infinita nel mio cuore, e un morso allo
stomaco. Populismo, demagogia, e migliaia di ritardati che però
erano puntuali nella propria demenza elettorale e psichica.

Un lavoro perfetto quello di Berlusconi, iniziato con il cemento
a presa rapida di Milano 2 e Milano 3, campi di concentramento
edilizi che fingono di essere oasi di tranquillità, creando
l'illusione di una distanza dalla città, con alberelli e laghetti
finti. Tutto artificiale, una suburra senza odori e senza sangue.
Plastificazione urbana. Fatta per animali plastificati.

Poi l'impero televisivo, ottenuto con gli appoggi politici, e
la conseguente plastificazione dei cervelli. Lo spirito
critico annullato dalle tette, dai culi e dai quiz. Un lavoro
perfetto. Il televisore trasformato in una ghigliottina
casalinga. Una ghigliottina asettica, senza spargimento
di sangue. Una ghigliottina "liberale". La nuova rivoluzione.

E infine, dopo avere ghigliottinato il pensiero, avendo
creato una informe marmellata mentale, la discesa
in campo, la presa del potere politico, il famoso discorso
ripreso da una telecamera velata da una calza. Quella
calza è il simbolo del berlusconismo. I nuovi briganti non
hanno più bisogno di mettersi una calza sul volto per
rapinare il prossimo, la calza la mettono sulla telecamera.






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