Eluard, il solitario che amava le donne e la libertà.
Cacciato via dai surrealisti e dai comunisti.
Persona non assimilabile. Ma solidale con l'umanità.
Il poeta che parlava dal fondo dell'abisso.
Solo chi ha "conosciuto" l'abisso può scrivere questi versi.
Il solitario sempre primo
Come un verme in una noce
Riappare lungo le spire
Del più fresco cervello
Il solitario impara a camminare di traverso
Ad arrestarsi quando è ebbro di solitudine
Il solitario muove i piedi in ogni senso
Vaga rompe schiva finge
Egli si muove ma presto
Tutto si muove e gli fa paura
Il solitario quando è chiamato
Piccolo piccolo piccolo piccolo
Finge di non sentire
In piena carne fresca
Come un coltello arrugginito
Il solitario si eternizza
E l'odore del cadavere sale e si eternizza
Il miele della forza è farcito di escrementi.
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