Penso al tuo peso, padre, alla divina
grazia dei tuoi chili, a quando ti sei
sentito male, quella notte dicembrina.
Quasi due quintali di padre, di padre
amorevole, spiritoso, enigmatico.
Eppure così lieve è stata la tua morte.
Un'autoambulanza nella notte di stelle
urlanti, un ricovero d'urgenza, e l'addio
che sibilava nella folle pressione del sangue.
Sei riuscito a dire -ti amo- a Milena, alla
tua Milena, il più bel fiore di Firenze.
Poi, a notte inoltrata, un semplicissimo
-non respiro bene -
E sei spirato in tre secondi, la morte
dei giusti, davanti al medico impotente.
Lasciandoci per sempre il tuo amore.
2 commenti:
Commovente e accorata. Ma chi è Milena? Tua mamma?
Guido
sì.
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