venerdì 26 dicembre 2008

UNA POESIA DI MARIO LUZI

Cara, in una lacuna del dolore,
in un forame della nostra pena,
quel gaudio luminoso
del silenzio delle cose,
quella radiosità inattesa
dell'aria, della pietra
e dell'assenza di fogliame...
Sì, quella passeggiata in paradiso
che per grazia ci fu data
qui e assieme...

Su lei cadde la scure
della temporalità impietosa,
pure non ne troncò alcuna cima,
non ne decapitò la luce.

Luce era,
di tutto unico seme.

Luce è ancora,
e per questo inarrestabile.

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