venerdì 19 dicembre 2008

CONTRO IL MURO

Sbatto la testa contro il muro. E sento le nuvole ridere
fuori dalla finestra. Allora la natura non è indifferente.
La natura gode della mia disperazione. Sbatto la testa.
Sanguino. Anche il muro sanguina. Ho la testa dura.

Un ruscello di malinconia, fiori di carne, vermi rossi e
l'impassibile geometrie delle stanze. Questo respiro che
mi allarga i polmoni come una tortura, agonia della
trasparenza, sciolgo dalla memoria il laccio dei ricordi.

Ora sono solo un corpo nell'attimo crudele, un corpo
leggero, senza le ferite del passato, un corpo purificato.
E che cosa farò di tutta questa leggerezza? Uscirò fuori.
Camminerò fra la gente, con il mio segreto lieve...

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