venerdì 27 novembre 2020

POLLO IN EUROPA

 POLLO IN EUROPA

Le vie dell'inconscio sono infinite.
Ho sognato Amedeo Goria, l'ex
marito di Maria Teresa Ruta. Io e
un mio amico lo stavamo intervistando
alla radio, si atteggiava a fine
intellettuale, citava Vittorio De Sica,
e poi parlava di poesia e sosteneva
che la poesia è utilissima al contrario
di quello che si pensa, più utile di
un idraulico, anche quando il rubinetto
perde, il mio amico collega gli faceva
tutte le domande, e io mi sentivo in
imbarazzo, ogni tanto andavo in
un'altra stanza e guardavo fuori dalla
finestra: ero in Svezia, almeno credo,
Stoccolma. L'intervista intanto era
finita e io mi sentivo in colpa per
non avere fatto nemmeno una domanda,
allora mi avvicino a Goria e gli chiedo:
"E come si intitola il suo libro?",
lui mi guarda serio e mi risponde
Pollo in Europa. Gli sorrido, non so
come reagire. Lo saluto, lui ha già
un bellissimo cappotto ed esce.
All'uscita incontriamo una brasiliana
che conosce sia me che Amedeo e
ci saluta piena di vitalità. Amedeo
però si allontana di fretta dopo un
veloce saluto, e io resto con la brasiliana,
ci guardiamo, e poi anche lei se ne
va. Mi ritrovo a Napoli, c'è una coppia
nuda che fa l'amore sopra un letto
all'aperto, in un vicolo di Napoli.
Cammino, scendo una scala a
chiocciola e mi ritrovo in una stanza
verde con una pecora che agonizza,
forse una installazione artistica,
allora mi dico: "Riccardo, ti metti sempre
nei guai...vattene...risali", cerco
di risalire sulla scala a chiocciola
che però diventa sempre più stretta
fino a soffocarmi e...per non morire
mi sveglio! E poi mi chiedete perché
non vado in analisi? Che cazzo
racconto all'analista? Che ho sognato
Amedeo Goria che ha scritto un
libro intitolato Pollo in Europa?

2 commenti:

marti64 ha detto...

Sogni di un genio, mi sembra che sia tutto nella norma. Se c'è una persona che
sa interpretare i sogni di un genio si faccia avanti

Anonimo ha detto...

Senza essere psicologi, senza arte né parte, solo un’interpretazione personale.........Un senso di fastidio a dover intervistare qualcuno che non si considera gran meritevole e tanto meno interessante, il senso di colpa di non riuscire a mettersi in rilievo con domande che potrebbero far risaltare una propria superiorità intellettuale. Cosa ha lui, ed altri mediocri, per avere successo e considerazione? Io sono distante da loro, diverso. Però sento che qualcosa mi accomuna a quest’uomo, il desiderio verso le donne. Quel desiderio di essere spettatore di intimità, casuale e forse anche di rubare intimità. La scala a chiocciola, un vortice, una spirale in discesa, verso una base, una partenza. La stanza verde, verde come i camici dei sanitari nelle camere operatorie. La pecora agonizzante, forse sofferente come una madre in procinto di partorire. La paura della nascita, non voglio riprovarla, mi ributto verso la scala a chiocciola, verso l’imbuto di uscita, verso il canale che stringe, mi sento soffocare tra le contrazioni. La sofferenza di un’anima che è finita risucchiata nella materia, perché era casualmente presente durante l’atto della pro-creazione.